Che cosa e l'uomo? La risposta di Edith Stein.
La filosofia delle religioni e il grande ambito in cui si colloca l'indagine dell'Autore. Il percorso si fonda sul connubio tra filosofia e ragione.
L'Autrice mette in evidenza il pensiero di Edith Stein sul tema del sacerdozio femminile.
Edith Stein, studiosa e assistente universitaria ebrea convertita al cattolicesimo, filosofa e religiosa carmelitana martirizzata ad Auschwitz, è stata una donna straordinaria, saggia e forte, che cercando la verità ha trovato Cristo. Dal suo carattere ricco di sfaccettature, l'uomo di oggi viene accompagnato e introdotto nel vivo della filosofia e della teologia contemporanea. In questo libro si vuole mettere in luce il suo pensiero, ripercorrendo alcune tappe significative della sua vita e della sua formazione filosofica e religiosa. Tanti sono gli aspetti della sua personalità e della sua storia che la rendono vicina a noi, nostra contemporanea: l'incontro e lo scontro di culture e di fedi religiose, il desiderio di autonomia e la volontà di raggiungere sempre nuovi traguardi e nuove mete, l'esperienza dell'incredulità e la conversione alla fede in Dio rivelato per mezzo del Figlio, la passione morale e la ricerca dell'autenticità, l'esperienza dell'angoscia e la ricerca appassionata di un senso dell'esistenza, infine l'esperienza mistica e la consapevolezza di camminare mano nella mano con il Signore. I pensieri della compatrona d'Europa ci accompagnino ogni giorno per diventare anche noi come lei adoratori di Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23).
Il volume evidenzia la grande personalita di Edith Stein, proponendola anche come modello di vita vissuta nella fede.
In questi atti sono raccolti i contributi del terzo Forum Steiniano con tema il linguaggio di Edith Stein. Diversi studiosi, infatti, analizzano i diversi aspetti e rilevanze del linguaggio di Edith Stein da quello biblico a quello fenomenologico.
L'analisi, qui condotta sulla scorta di Edith Stein, delle varie dimensioni della persona umana - il pensiero, la carne, l'inconscio, i sentimenti. - propone un cammino interiore verso l'autenticità, che si raggiunge solamente nel più profondo di noi stessi, nel «nucleo» della persona, entrando nella scuola della preghiera. L'insegnamento di Edith Stein, che l'Autore espone in quest'opera con grande competenza, indicherà al lettore piste sicure per avanzare nel percorso dalla sua propria vita.
Edith Stein, filosofa, carmelitana, è nata il 12 ottobre 1891, in una famiglia ebrea tedesca; nell'adolescenza abbandonò la pratica religiosa. Alla fine d'un lungo percorso di ricerca interiore, nel 1921 chiese il battesimo e si fece cattolica. Nel 1933 entrò nel Carmelo di Colonia, ove, due anni dopo, emise i voti religiosi, prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. Nel 1938 dovette lasciare la Germania e rifugiarsi nel Carmelo di Echt, in Olanda. Perseguitata dall'odio nazista, fu arrestata il 4 agosto 1942 e deportata ad Auschwitz, ove morì il 9 agosto 1942. Fu proclamata santa nel 1998 e, l'anno seguente, compatrona d'Europa. Scrisse molte opere in cui si occupò dell'educazione e del senso della vita.
Contributi di studiosi della Stein hanno approfondito aspetti della sua impressionante opera, ripercorso il suo itinerario esistenziale e spirituale per riproporre la sua personalita e il suo pensiero alla cultura socio-politica e religiosa nonche alla filosofia e alla teologia di oggi.
Prima pubblicazione in Italia dell'epistolario completo della Stein Della ricca corrispondenza di Edith Stein, sono tradotte in questo volume tutte le lettere (che ci sono rimaste) del periodo che va dal 1916 - la prima è scritta all'indomani della sua tesi di dottorato - fino al 14 ottobre 1933, data del suo ingresso nel Monastero delle Carmelitane Scalze di Colonia. Alle lettere scritte da lei si aggiunge un certo numero di lettere a lei indirizzate, e di documenti che la riguardano; sono invece escluse le numerose lettere indirizzate a Roman Ingarden, raccolte nel quarto volume della collana. Tutto questo materiale, per la massima parte finora inaccessibile in italiano, ci introduce con immediatezza nel suo vissuto prima di assistente di Husserl attenta a tenere in vita i rapporti tra i fenomenologi del gruppo di Gottinga, poi di formatrice delle sue allieve di Spira e di Münster, di conferenziera stimata e ricercata nel mondo universitario cattolico, fino alle lettere del 1933, piene di dolore per la persecuzione antiebraica ormai palese, ma anche di letizia perché le si spalancano finalmente le porte del Monastero.
Il gran numero di lettere indirizzate da Edith Stein a Roman Ingarden ha suggerito ai curatori della nuova collana delle Complete tedesche di raccoglierle a parte in un volume unico, qui tradotto con un ricco apparato di note.
Cronologicamente, queste lettere (1917-1938) si situano in massima parte nel periodo che precede l'ingresso di Edith Stein al Carmelo di Colonia. Il particolare legame di amicizia tra lei e Roman Ingarden dà a queste lettere un tono tutte particolare, che vi si tratti di eventi personali, o che vi si tratti di problematiche di carattere filosofico — quelle relative alla svolta idealistica del pensiero di Husserl e ai rapporti tra i suoi allievi di Gottinga e quelli di Friburgo, o al nascente interesse di Edith Stein per la metafisica . Emergono inoltre in queste lettere la partecipazione di Edith Stein agli eventi bellici le ragioni del suo breve impegno politico, vi sono registrate le sue riflessioni sul senso della storia e sul ruolo dei popoli, nonché il suo interesse per la persona, che non verrà mai meno. Viene anche alla luce il suo intimo dibattere le "questioni religiose" e il suo confronto con Ingarden sulla sua avvenuta conversione, di fronte alla quale egli assume un atteggiamento a tratti ostile a tratti più aperto.