In una piccola città viveva la famiglia Umanetti: madre, padre e cinque figli eccezionali: Gioia, Rabbia, Tristezza, Disgusto e Timore. Ognuno di loro era completamente diverso e ognuno era amato allo stesso modo... Gioia era costantemente felice, Rabbia era molto vivace, Tristezza scivolava nella malinconia, Disgusto era esuberante e sapeva esattamente cosa non gli piaceva. E Timore? Esatto... L’amato Timore era il più difficile da capire per i suoi genitori. Non avevano idea di come raggiungere questo bambino timido e riservato. Non ho più paura è una storia sull’impotenza, ma anche sulla convinzione che per comprendere la paura sia necessario trovare una via d’uscita attraverso le parole. In questo modo, è possibile sottrarle un po’ del suo potere. Questa è una fiaba per tutti i bambini che sono perseguitati dai mostri sotto il letto e il cui trambusto sulle scale fa venire loro la pelle d’oca. È anche una storia per gli adulti, sia per coloro che detestano la paura, o addirittura la temono, sia per coloro che la conoscono fin troppo bene ma non hanno le parole per parlarne. È un incoraggiamento per tutti noi a tirare fuori la paura dai nostri armadi, perché è proprio come qualsiasi altra sensazione. E non c'è niente di cui aver paura. Età di lettura: da 8 anni.
Lo abbiamo adorato come un idolo di bellezza pura, ma anche svilito fino a trasformarlo in un oggetto qualunque, offerto tra le vetrine scintillanti della vanità collettiva. Il nudo, ecco di cosa parliamo. Una realtà la cui essenza, malgrado abusi e distorsioni, è - e rimane - sacra. È ancora possibile, in un’epoca come la nostra, restituire al corpo quella "veste" che gli appartiene e che ne custodisce la dimensione più profonda? I nostri corpi nudi rivelano arcani misteri: il mistero dell’origine e quello dell’incarnazione, la sublimazione dell’eros che innalza l’uomo e la donna in una dimensione mistica e spirituale. Nulla a che vedere, insomma, né con le volgarità a buon mercato offerte soprattutto dai social, né con i falsi moralismi di sguardi puritani, che oscurano la naturale e ancestrale bellezza del corpo. Tra condanne categoriche e banalizzazioni diffuse, l’autrice propone una diversa riflessione sul nudo che, lungi dal ridursi a semplice oggetto di desiderio o di scandalo, ci ricorda l’affascinante promessa di un incontro con il divino.
Chi è Papa Leone XIV? Dopo i primi mesi di pontificato, il mondo si interroga sulla personalità, sul magistero e sulle scelte del nuovo pontefice eletto l’8 maggio 2025, il giorno della supplica alla Madonna di Pompei, dopo un conclave durato meno di 24 ore. «Sono un figlio di Agostino», ha detto subito dopo l’elezione. E questo profilo certamente lo caratterizza. Anzi, ci aiuta a comprendere meglio le categorie che orientano la spiritualità, la teologia, la visione della Chiesa di Leone. Agostiniano fino in fondo, legato alla famiglia religiosa che ha guidato per 12 anni come Priore generale, ma pastore della Chiesa universale. Leone non ha cambiato numero di cellulare e risponde come sempre ai messaggi dei confratelli. Si interessa di loro. Ma allo stesso tempo ha allargato lo sguardo al mondo intero. Mette la sua esperienza, la sua conoscenza della Chiesa e delle diverse culture, maturata in tanti anni di viaggi e attività missionaria, al servizio di tutti. Con alcuni tratti caratteristici del suo carattere: la mitezza, il garbo, la gentilezza, la semplicità, la misura, la sobrietà. Successore di Pietro e Vicario di Cristo, ma umanissimo pastore di una Chiesa chiamata a dialogare con il mondo e ad ascoltarne le domande.
Un testo che esplora il valore educativo e sociale della vita condivisa tra nuclei familiari, soprattutto nel contesto del mondo cristiano cattolico. L’autore analizza le trasformazioni della famiglia e della comunità nella società post-moderna, proponendo un’alternativa concreta all’individualismo. Attraverso riferimenti teorici e uno studio sul campo nella realtà di Nomadelfia, il volume mette in luce le potenzialità pedagogiche e relazionali di una vita fondata sulla condivisione, la fraternità e il Bene comune.
L’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione, curata da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, analizza come la mobilità giovanile stia ridefinendo identità, diritti e prospettive di sviluppo in Italia. Attraverso ricerche, dati e storie di vita, il Rapporto evidenzia questioni ancora aperte come la partecipazione formativa e lavorativa, nuove forme di autorappresentazione oltre il dualismo "nativi/stranieri", gli impatti economici e culturali della mobilità, il ruolo spesso trascurato della fede, e le politiche necessarie per valorizzare i talenti in circolazione. Destinato a studiosi, operatori e decisori, offre strumenti critici per comprendere una grande transizione generazionale e costruire un’Italia più inclusiva.
"L’Antropologia pragmatica" (1798), l’ultima opera pubblicata da Kant, può essere considerata come il suo testamento spirituale, oltre che come un vero e proprio manifesto dell’Illuminismo europeo. Essa risponde alla domanda «che cos’è l’uomo?», ma con un approccio diverso da quello seguito nelle tre Critiche. In essa infatti Kant considera l’uomo non dal punto di vista critico-trascendentale o metafisico, ma da un punto di vista pragmatico, cioè pratico-empirico, avendo come oggetto d’indagine la conoscenza «di ciò che l’uomo fa di sé stesso o di ciò che egli può o deve fare di sé stesso». Scopo della presente edizione è di riproporre, in una nuova traduzione e con un commento dettagliato del testo, quest’opera di Kant, che, pur non avendo avuto la fortuna delle altre opere kantiane, contiene una quantità enorme di osservazioni e di conoscenze (come quelle sull’immaginazione, sul sogno, sulle malattie della mente, sulle passioni e sui comportamenti umani, sul carattere dei popoli) che ancora oggi sono per noi di grande interesse e di grande attualità.
Quali sono le motivazioni che spingono a usare sostanze e soprattutto a continuarne l'uso quando questo diventa dannoso? Quali sono le ragioni che inducono uomini e donne a perseverare in comportamenti che li costringono a dipendere sempre più come peril gioco d'azzardo, l'internet addiction o altro? Come riconoscere quando inizia un problema di dipendenza e quando riuscire ad affrontarlo per sciogliere quei "legami" nei quali le vite sono rimaste in ostaggio? Queste sono alcune domande a cui il testo cerca di dare delle risposte guardando all'uomo e alla donna nel profondo. Sullo sfondo è presente il pensiero e l'opera di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che negli anni 80 ha dato avvio ad uno specifico metodo terapeutico. Le storie raccolte nel testo - narrate daGiulio Zambon, insegnante ed influencer con oltre 100.000 follower - testimoniano un fatto reale:smettere è possibile, la maturazione personale può offrire nuove occasioni di vita.
Una fattoria fatiscente, due fattori negligenti, qualche animale trascurato. Ormai il suo destino è segnato: vendere tutto il terreno con quanto contiene per fare spazio a un cento industriale per la produzione di cibo "sintetico". Ma ecco all'improvviso l'arrivo di un'insolita pinguina.
È una pinguina fantastica! Ama il creato e sprigiona gioia, speranza, amicizia e musica. Il suo comportamento è contagioso! La ventata di allegria e di speranza che lei porta, nonostante il suo difficile percorso di vita, è capace di far ritrovare l'intesa e l'amore tra i due fattori; di fare in modo che tutti gli animali, decisi a essere "uno per tutti e tutti per la fattoria", si diano da fare perché la loro "casa comune" non venga svenduta d'affari senza scrupoli.
I due fattori ritroveranno l'armonia tra loro e la squadra degli animali e non solo riuscirà nell'impresa. La pinguina, alla fine, se ne andrà verso chissà quali altre avventure.
"Credo che a ognuno sia dato, per un istante almeno, d’intravedere il piano concepito in cielo e di sapersi incluso, come uno dei nodi del tappeto." Quella con le scritture sacre per Erri De Luca è una frequentazione fitta e di lungo corso. Dal contatto prolungato con le sue pagine nasce questo racconto dell’Antico Testamento per la viva voce dei personaggi che lo popolano. Sono autobiografie folgoranti. Erri De Luca parte dalle prime persone create, Adamo ed Eva - Adàm e Hauà -, per dare via via la voce, in ordine di apparizione, a una scelta moltitudine dei loro discendenti. Ciascuno parla in prima persona, cerca riparo nelle parole a quei fatti, oppure li rivendica, li chiarisce, li precisa. Voci potenti, piene di verità o di carità, di forza contro le avversità, di speranza, di peccati ormai irredimibili: se la presenza del divino è indubbia, è la loro umanità, il loro arbitrio a farli spiccare e a renderli memorabili.
La conversazione tra Lucilla e Clara, due esperte, l'una nel campo della pediatria, l'altra nel campo dell'insegnamento, regala ai genitori i frutti della loro lunga e appassionata pratica sul campo della crescita dei figli con l'intento di affiancarli nel loro compito fondamentale quanto complesso, oggi più che in passato. I giovani genitori - talvolta spauriti, talvolta troppo sicuri - possono trovare in questo libro considerazione, consiglio, sostegno per affrontare la loro impresa prodigiosa con la necessaria fiduciosa sicurezza.
Prima di tutto ascoltare, perché il coraggio viene dall’ascolto. Poi, avere come bussola l’amare poiché amore e unità sono le due dimensioni della missione affidata da Gesù a Pietro, il primo papa. Con questi e molti altri insegnamenti, che Leone XIV attinge dal faro spirituale del suo Ordine, Agostino di Ippona, si apre il pontificato di uno dei papi più imprevisti della storia della Chiesa: uomo riflessivo e pieno di spirito di servizio, religioso agostiniano convocato dal Perù a Roma per volere di Bergoglio, Robert Francis Prevost non si aspettava di essere chiamato a guidare la cristianità, eppure ha trovato da subito le parole più giuste per trasmettere a tutti speranza, spirito di dialogo e impegno universale. In queste pagine sono condensati i punti principali che hanno segnato l’avvio del cammino pastorale di Leone XIV. Discorsi, messaggi e omelie si alternano a citazioni tratte dalle opere del maestro Agostino, ma anche alle parole dei due papi precedenti, in una continuità d’ispirazione ricca di spunti originali: dalla centralità dell’amore all’appello per una pace disarmata e disarmante, dalla visione del futuro all’attenzione ai giovani, fino ad arrivare alle sfide vecchie e nuove che la Chiesa, ma anche l’umanità tutta, si trova ad affrontare.
Il volume è dedicato al mondo delle confraternite, associazioni laicali attestate sin dal VII secolo, diffuse estesamente a partire dal Medioevo e ancora molto attive ai giorni nostri. Viene indagata in particolare la tradizione dell’abito confraternale, che offre una chiave d’accesso privilegiata per comprendere la natura, gli scopi e le attività di confratelli e consorelle. L’abito sottolinea la comunità fraterna dei membri, li accompagna nella penitenza, nello svolgimento delle opere di misericordia e nella celebrazione del culto pubblico, spesso tramite processioni che ancora oggi attraggono un pubblico molto numeroso di fedeli, curiosi e turisti.