Il servizio dell'autorità e la risposta di obbedienza hanno la loro origine nella struttura stessa della vita consacrata ed ecclesiale che mette le proprie radici nello stile di vita che Gesù ha scelto per sé e per i suoi discepoli. La finalità del rapporto autorità-obbedienza è la "perseveranza nella gioia". Ciò implica che colui che esercita questo servizio ha come compito primario la cura della comunità affinché ciascuno, nessuno escluso, faccia esperienza teologale della comunione con Cristo e con i fratelli e le sorelle. Prima di essere un guardiano zelante della regola, è un promotore della fraternità, un aiuto nella perseveranza. Per approfondire nel rapporto autorità-obbedienza, e soprattutto per offrire dei sussidi ai superiori e alle superiore di comunità, l'Istituto Superiore di Scienze Religiose, Regina Apostolorum, di Roma, organizzò un corso estivo per la vita consacrata, dal 5 al 9 luglio 2021 con il titolo: "L'esercizio dell'autorità per la perseveranza nella gioia". Il presente volume è il risultato dei lavori svolti durante quei giorni.
La vocazione alla santità è rivolta a tutti coloro che, chiamati da Dio in modo gratuito e libero, accolgono, con fede e amore, la sua Parola, la custodiscono nell'intimo del loro cuore e della loro coscienza e s'impegnano, in modo responsabile, a vivere il dono della comunione con Dio e con i fratelli nella quotidianità del tempo e della storia. Questa vocazione interpella la persona nella propria individualità e nei suoi diversi ambiti di vita: la famiglia, la chiesa, il lavoro, la scuola, le differenti attività ricreative, culturali e sportive. Il cristianesimo non può essere ridotto a una proposta ideologica, rituale, confessionale, dottrinale o semplicemente etico-culturale; investe l'intera esistenza umana e sociale e si caratterizza per la sua rilevanza esistenziale.
Sulla scia del Concilio Vaticano II e del magistero dei Pontefi ci che l'hanno preceduto, Papa Francesco, costatando che il laicato costituisce l'immensa maggioranza del Popolo di Dio, invita a superare ogni forma di clericalismo che umilia la dignità dei battezzati e a riconoscere la chiamata dei laici per l'evangelizzazione e l'edifi cazione della Chiesa nel mondo contemporaneo. I ministeri ecclesiali, come risposta al dono dello Spirito Santo che rende bella la Sposa di Cristo nella varietà dei doni e delle funzioni, possono contribuire a questa riscoperta del laicato nella sua duplice funzione, nella Chiesa e nel mondo. Di fronte alla diminuzione di ministri ordinati, i laici possono costituirsi come animatori della pastorale e, al tempo stesso, come legame vivente tra il vescovo e le comunità, affi ancandosi ai presbiteri e ai diaconi nel loro insostituibile ministero. La storia della Chiesa ci dice che in tante parti i laici hanno alimentato e trasmesso la fede, anche laddove non vi erano ministri ordinati. Questa strada può essere intrapresa pure dalla Chiesa di oggi, non più come supplenza ma come manifestazione della pluriformità ministeriale del Popolo di Dio. I giovani, nel Sinodo a loro dedicato, hanno espresso il desiderio di essere protagonisti della vita della Chiesa, ponendosi al suo servizio. Il cammino della Chiesa è nelle mani di Dio, a noi spetta lasciarci condurre da quelle mani che accompagnano e custodiscono il suo Popolo.
Quando Pier Giorgio Frassati muore all'età di 24 anni, il 4 Luglio 1925, persone di ogni condizione si affollano davanti alla casa di famiglia a Torino per rendergli omaggio. Portato via da una poliomielite contratta visitando un mala to, questo giovane studente, membro dell'Azione Cattolica, della FUCI, del Terz'Ordine domenicano e delle conferenze di San Vincenzo, irradiava una carità ardente, attingendo a una fede profonda. Gioioso, sportivo, trascinante, immerso nella realtà e nella politica del suo tempo, vedeva nel prossimo il volto di Gesù e lo esprimeva con innumerevoli gesti d'amore. Dichiarato beato nel 1990 da Giovanni Paolo II e santo da papa Francesco nel 2025, giovani di ogni parte del mondo trovano in lui un'ispirazione per vivere in pienezza la fede e la loro età. È patrono degli sportivi, delle confraternite e delle Giornate mondiali della gioventù. La sua vita è simboleggiata dalla frase: Verso l'alto. "Noi non dobbiamo mai vivacchiare ma vivere" Pier Giorgio
La figura di Franco Battiato ha rappresentato un unicum. Non esiste un precedente simile nella storia dello spettacolo contemporaneo in Occidente. Il cantautore siciliano possedeva e trasmetteva agli ascoltatori "la percezione del divino e della sua eterna assenza". In queste pagine Massimo Granieri vuol ricordare l'amico e soprattutto il maestro di parole e musica. Un artista, Battiato, proiettato alla continua ricerca dell'infinito. La canzone Centro di gravità permanente ad esempio è forse una delle esperienze più profonde che il maestro ci ha consegnato, una preghiera laica da ascoltare restando accovacciati nel silenzio della sera. Attraverso la rilettura delle canzoni più famose, i ricordi della loro amicizia e il racconto di come la musica di Battiato abbia influenzato la sua vita, così come quella di milioni di italiani, Granieri traccia un ritratto a tutto tondo del grande artista. Il volume è arricchito da interviste ad artisti e giornalisti che hanno intrattenuto un rapporto speciale con Battiato e la sua musica. Prefazione di padre Antonio Spadaro Sj. Postfazione di Cristiano Massimo Parisi. Con un saggio di Gianluca Veltri.
C'è un passero coraggioso, che fin dal primo giorno di vita vuole scoprire il mondo che lo circonda, scappa dal nido, si perde, prova e sbaglia, sbaglia e prova e, a un certo punto, si scopre una vocazione inaspettata: quella di aiutare i suoi compagni ad affrontare quanto di brutto incontrano nel corso della loro vita. Un passero chiamato Cipì, protagonista di una storia scritta da Mario Lodi e i suoi bambini della scuola elementare di Vho di Piadena, alla fine degli anni Cinquanta. Un testo che inaspettatamente diventerà uno dei classici più letti nella storia della letteratura italiana per l'infanzia. Un piccolo libro che per la prima volta dà forma alla voce di chi non è mai stato ascoltato da nessuno, cioè i bambini, dentro la scuola. Un atto politico che fa da modello, tra gli altri, a don Milani. Dietro Cipì c'è la riflessione di una generazione di maestri su Antonio Gramsci e John Dewey, ma anche su Giovanni Gentile e la tradizione idealistica, c'è il lavoro culturale di Gianni Bosio e la sua convinzione che debba essere annullato il distacco fra chi produce la cultura e chi la 'consuma'. Cipì racconta la storia di una pratica che ha cambiato dall'interno la scuola italiana, prima del Sessantotto, più delle riforme: quella della didattica democratica.
Il Padre nostro è l'unica preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli. Ogni frase, nel testo, esprime sia richieste materiali e spirituali, sostegno per la sopravvivenza, perdono dei peccati, salvezza, sia l'impegno del cristiano a vivere secondo la volontà di Dio: con la testimonianza, la fedeltà, l'amore. Con questo progetto musicale, l'autore Daniele Ricci compie, attraverso otto canti, un percorso spirituale di ricerca, di meditazione e preghiera, scomponendo il Padre nostro nei diversi momenti invocativi e dedicando a ognuno un brano, per soffermarsi sulle singole espressioni, sviluppandole, riflettendo sui contenuti, vestendole di suoni, armonie, voci e ritmi. Una proposta musicale originale e profondamente spirituale, particolarmente significativa nell'anno 2024, dedicato da Papa Francesco alla preghiera e a questa nello specifico, anche in preparazione all'anno giubilare della Chiesa 2025. Brani: Tu Padre nostro – Santifichi il tuo nome – Che venga il regno – La tua volontà – Signore dacci il pane – Nel perdono che tu ci regali – Padre non ci lascerai – Libera dal male.
I canti di questo fascicolo sono incisi nel CD Padre Nostro.
Tornerà presto il sole, scriveva Carlo Bianchi ai propri familiari dal carcere milanese di San Vittore. In realtà, tale speranza per lui non si realizzerà e verrà fucilato a Fossoli il 12 luglio 1944. La sua testimonianza, tuttavia, è rimasta viva e oggi splende più che mai. Cresciuto nell'Azione cattolica e nella Fuci, durante gli anni della Seconda guerra mondiale si attiva per le persone povere e disagiate, per inserirsi poi nell'attività resistenziale con le Fiamme Verdi di Teresio Olivelli e con l'Oscar, un'organizzazione creata da alcuni sacerdoti per favorire l'espatrio di quanti erano braccati dai nazifascisti. Consapevole dei rischi che correva, continuò nella propria attività per porre le basi di un mondo migliore. Fino al sacrificio della vita.
Don Angelo Bughetti (1877-1935), apostolo della gioventù, ha dedicato la sua vita a un'educazione che unisce fede e carità, impegno sociale e formativo. Questo volume esplora il pensiero e l'eredità del sacerdote della Provvidenza, come fu definito, mettendoli in relazione con la sua comunità e con s. Giovanni Bosco, uno dei grandi santi sociali. Le parole di don Bughetti, ancora vibranti e moderne, ci invitano a riflettere su un percorso educativo che forma le coscienze e apre a una vita piena, inclusiva e solidale.
L'esercizio di una funzionalità connessa a un ruolo, che non sia costantemente la rimodulazione del proprio servizio, può diventare un mero esercizio dispotico del potere. Talvolta abietto. È la Verità che deve formare e informare l'etica del ruolo. Siamo convinti che la dimensione del cittadino non confligge con l'essere credenti, anzi le esigenze della Verità e della Giustizia sono anche un patrimonio, oltre che civile e istituzionale, sicuramente religioso. Educando i cittadini al senso delle Istituzioni e le Istituzioni stesse al servizio esclusivo del bene comune si può realmente far fiorire la speranza oltre il dubbio, la generosità oltre gli interessi di parte, la giustizia oltre lo stravolgimento del diritto, la verità oltre la menzogna, la gioia oltre la disperazione, la fiducia oltre la paura. Solo così l'agglomerato umano non verrà percepito come la somma anonima d'individui, ma diventerà l'amalgama caleidoscopico delle diversità, le quali non risulteranno più essere un problema, perché sapranno relazionarsi come risorsa.
Giovanna Gelfusa era una madre di famiglia semplice e illetterata, ma di grande umiltà e carità, a cui Dio ha donato un carisma profetico straordinario. I messaggi, che attraverso di lei Gesù e la Santissima Vergine hanno donato, sono "richiami d'amore", affinché la Chiesa progredisca nel suo cammino spirituale con maggiore consapevolezza del ruolo del Cuore Immacolato di Maria per la salvezza di ciascuno e del mondo intero. L'Autore di questo libro fa parte dell'Associazione Betania, guidata inizialmente da Gianna ed ora da sacerdoti e laici. Il Movimento Mariano Betania Ecclesiale conta numerosi gruppi di preghiera in Italia e all'estero, e ha sede a Zagarolo (Roma). La chiesa del Centro Betania è stata elevata a Santuario del Cuore Immacolato di Maria il 6 gennaio 2016. Gradualmente si delinea un disegno del Cielo: che i messaggi a noi donati mediante Gianna raggiungano il mondo intero.