Avete mai notato che quello che vi entusiasma il lunedì, il venerdì vi sembra noioso? Relazioni, lavori, persino i capolavori dell'arte dopo un po' perdono il loro fascino. A un certo punto, non facciamo più caso a ciò che c'è di buono nelle nostre vite, e non notiamo più nemmeno ciò che non va. Ci abituiamo all'aria inquinata, tolleriamo relazioni tossiche, giustifichiamo qualsiasi deriva autoritaria e corriamo rischi inutili. Ma è possibile iniziare a vedere tutto in modo nuovo? Tornare ad apprezzare ciò che funziona e provare a cambiare quello che invece non ci rende felici? In questo studio rivoluzionario, frutto di una ricerca decennale in psicologia e biologia, i due autori ci mostrano che cambiare anche per poco l'ambiente in cui viviamo e le persone che frequentiamo è la strada per riconoscere e apprezzare il bene in modo più consapevole.
Il testo offre una panoramica aggiornata sulla teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali e ne descrive l'applicazione nella psicoterapia focalizzata sul transfert (TFP), un approccio terapeutico derivato dalla psicoanalisi e a essa correlato. Basato su un gran numero di studi empirici, il volume amplia l'ambito di applicazione della TFP, illustrandone la pratica nei disturbi di personalità gravi, nei disturbi della sessualità e delle relazioni amorose delle personalità narcisistiche, nel trattamento ospedaliero e nei contesti di gruppo. Vengono anche prese in esame le implicazioni dei recenti progressi in ambito neurobiologico per la teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali. I lettori potranno beneficiare di una riflessione sulla pratica clinica della TFP, con capitoli che trattano la supervisione psicoanalitica, le sfide per il futuro della psicoanalisi e le innovazioni che possono servire a rafforzarne il ruolo come approccio terapeutico nell'ambito delle scienze della salute mentale.
Con il rapido aumento delle aspettative di vita, la quantità di persone che vivono abbastanza a lungo da essere affette da Alzheimer e da altre forme di demenza è cresciuta in maniera significativa. Questo comporta che un numero sempre maggiore di figli adulti si occupi di genitori che stanno perdendo la memoria e la capacità di rapportarsi con il mondo. Questo libro si concentra sulla dimensione onnipervasiva della malattia nelle persone che cercano di gestire un parente affetto da demenza. È stato concepito per aiutare ad affrontare la nuova situazione in cui si trova la famiglia, con l'obiettivo di riconsiderare il ruolo di chi si prende cura, in modo da ridurre lo stress e fornire un aiuto migliore al paziente, cercando al tempo stesso di non compromettere la qualità della vita di tutto il nucleo familiare. Con competenza e precisione gli autori hanno scritto un libro utile sia ai familiari e ai caregiver di persone con demenza sia agli operatori specialisti del settore.
Il testo offre una rapida panoramica del percorso compiuto dai cattolici italiani nel rapporto con la democrazia. A partire dal contributo dato già dalla visione personalista di Antonio Rosmini, dal pensiero di Giuseppe Toniolo, Romolo Murri e Luigi Sturzo cui si deve la fondazione del Partito Popolare. Un contributo qualificato al pensiero sociale e politico dei cattolici viene offerto dalle Settimane sociali che, fin dal loro sorgere nel 1907, trattando temi di attualità politica, hanno accompagnato la loro presenza nella società. Il lungo percorso, che si dipana attraverso il XX secolo, porta i cattolici italiani a conoscere, accettare e praticare la democrazia non solo come semplice meccanismo istituzionale, ma come metodo. E in questo modo di intendere il processo di costruzione del consenso, legandolo alla pratica di relazioni sociali, economiche, culturali e politiche fondate sulla persona, sulla sua dignità e sulla sua cura, ha una centralità simbolica l'incontro del luglio 1943 nel monastero di Camaldoli. È anche a partire da quell'appuntamento, come dalla partecipazione alla Resistenza e dalla Settimana sociale di Firenze (1945) su Costituzione e Costituente, che istanze, aspirazioni, idee maturate per decenni o emerse dall'urgenza drammatica della guerra diventano vero e proprio progetto di umanizzazione, rifluito poi nella Costituzione e divenuto parte costitutiva dell'identità politica del Paese. Si apre così la fase della ricostruzione nazionale, in cui l'intensa opera di alfabetizzazione democratica svolta dai cattolici vede la presenza inedita delle donne che votano per la prima volta. Ciò contribuisce non poco, con l'apporto di più generazioni, da De Gasperi a Moro, a dare forma e stabilità, pur tra fatiche e resistenze, alla partecipazione democratica. Un percorso che oggi, in uno scenario in cui la forma democratica presenta segnali di crisi e corre rischi di involuzione, chiede di essere proseguito. La 50a Settimana sociale (Trieste 3-7 luglio 2024), che ha per tema "Al cuore della democrazia", è un'occasione per guardare al lascito di questo lungo cammino senza nostalgie, per contribuire a pensare la democrazia in un mondo profondamente mutato e in cerca di nuove chiavi di lettura.
Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico ed economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
Nel frastuono di informazioni che ci assorda ogni giorno è sempre più difficile distinguere i fatti dalle notizie contraddittorie. Come prendere decisioni consapevoli su questioni di salute di fronte a consigli medici contrastanti? Come affrontare una discussione durante una cena con i suoceri che seguono esperti sul clima dalle posizioni diametralmente opposte? Basato su un corso molto popolare dell'Università di Berkeley, "Trovare il senso in un mondo senza senso" mostra come analizzare in modo critico la realtà, prendere decisioni valide e risolvere i problemi - individualmente e collettivamente - utilizzando i trucchi del mestiere degli scienziati. In un unico libro, un fisico premio Nobel, un filosofo e uno psicologo introducono i lettori agli strumenti e alle strutture che gli uomini di scienza hanno sviluppato per non ingannare se stessi, capire il mondo e prendere decisioni informate. Utilizzando un linguaggio non accademico, esercizi di riflessione e illustrazioni, "Trovare il senso in un mondo senza senso" offre un approccio nuovo per dare un senso al nonsenso, imparando a costruire la fiducia per affrontare problemi grandi e piccoli.
Lo Spirito di Cristo nello spirito dell'uomo: un unico mistico "sé". Questa espressione suggerisce l'intuizione che si intende teologicamente giustificare e presentare con questo saggio. Il fine per il quale Dio per amore ha dato avvio alla realtà creata, ovvero l'intenzione che da principio lo ha mosso a porre innanzi a sé un essere simile a sé, è quello di non lasciare che l'altro amato, pur creato a sua immagine e somiglianza, rimanga altro, lontano, infinitamente distante, ma di impiantare l'estraneo che gli sta di fronte in se stesso, in una maniera tale da realizzare una comunione così intima da fare dell'amato il suo stesso "sé", senza con ciò dissolvere o annichilire, nell'oceano infinito della sua maestà divina, la sua individualità e personalissima identità. In altre parole, l'intenzione dello studio è quello di fare emergere come lo scopo ultimo dell'intero Mistero divino, che va dalla creazione alla redenzione, fino a giungere alla piena divinizzazione, sia quello di portare, per grazia, l'intima interiorità dell'uomo, il suo "sé" cosciente e volitivo, non solo ad essere conforme a quello di Cristo, ma unito al suo, anzi partecipe del suo, tanto da realizzare, più che "un'unica mistica persona", "un unico mistico sé".
In lotta con Dio racconta le sfide che affrontano giovani alla ricerca di Dio, in questo tempo e nel mondo di oggi. Ogni giorno la fede giovane si misura con l'incredulità, i dubbi, le fatiche, le incostanze, gli errori, le contraddizioni dell'epoca moderna: l'eterna lotta fra i sogni e la difficoltà nel realizzarli. Il libro è pensato per i giovani, non necessariamente appartenenti all'Azione cattolica. Giovani e basta, in tutte le dimensioni della loro vita, che si impegnano a vivere una vita piena, da veri protagonisti. In lotta con Dio è un dialogo intimo, un racconto generazionale fatto di inquietudini, speranze e ricerca, senza escludere, però, gli adulti e il mondo ecclesiale.
ChatGPT è solo l'ultimo dei moltissimi strumenti d'ausilio alla scrittura che l'umanità ha utilizzato fin dall'antichità. L'intelligenza artificiale e la scrittura sono due facce della stessa medaglia e provengono entrambe dalla stessa fonte: la creatività umana. La dicotomia uomo-macchina nasce da una domanda mal posta: l'intelligenza è un fenomeno collettivo e le macchine ne fanno parte. Non da oggi, da sempre. Questo libro è un viaggio nella storia nascosta dell'intelligenza artificiale: inizia con la filosofia araba medievale e procede con il sogno di un linguaggio universale, passando per le fabbriche di fiction hollywoodiane, i romanzi dell'Ottocento, e i sistemi di controllo aereo addestrati sui racconti popolari russi. In una insolita miscela di storia, tecnologia e filosofia, Dennis Yi Tenen ci svela l'insospettabile passato comune di letteratura e informatica. Mettendo in prospettiva i recenti sviluppi dell'intelligenza artificiale - che non è certo una sorta di genio magico realmente autonomo - ci invita a leggere oltre l'artificio, per comprendere i meccanismi del lavoro collettivo: anche una cosa semplice come il correttore automatico di un file di testo è in realtà il culmine di uno sforzo umano secolare e condiviso. Strumenti intelligenti come i dizionari e i libri di grammatica hanno sempre accompagnato l'atto di scrivere, pensare e comunicare; il fatto che questi sistemi siano ora automatizzati non li rende vivi. Un dispositivo per il completamento automatico delle frasi può renderci scrittori «migliori», ma la verità è che il processo creativo si carica di valore solo attraverso la fatica dell'apprendimento e l'esperienza vissuta. E l'esperienza non può essere automatizzata da nessun dispositivo, per ingegnoso che sia.
In questo magistrale libro Heinrich August Winkler, il decano degli storici tedeschi, ripercorre la storia della Germania dal 1848 al 1989 seguendo il filo del difficile rapporto dei tedeschi con la rivoluzione. Al fallimento della «rivoluzione del 1848-49», che non era riuscita a raggiungere il duplice obiettivo della libertà politica e dell'unità nazionale, Bismarck rispose con «una rivoluzione dall'alto», la fondazione del Secondo Reich tedesco e l'unificazione della Germania. Le storiche aspirazioni di libertà, eguaglianza sociale e democrazia politica sembrarono finalmente realizzarsi con la «rivoluzione del 1918-19» e la formazione della Repubblica di Weimar. Al suo tragico fallimento seguì la «rivoluzione di destra» del totalitarismo nazionalsocialista e la presa del potere di Hitler. La «rivoluzione pacifica» del 9 novembre del 1989 e la successiva riunificazione della Germania hanno portato a soluzione la «questione tedesca» che aveva segnato la vicenda storico-mondiale per oltre un secolo. La caduta del Muro di Berlino non è stata la «fine della storia» ma semmai il primo passo verso il disordine globale. L'aggressione russa dell'Ucraina ha messo in luce la profonda crisi di identità della classe politica tedesca di fronte a un mondo caratterizzato dalla lotta per il dominio dei «grandi spazi» geopolitici. La Germania è, scrive Angelo Bolaffi nel brillante saggio che apre il volume, «l'epitome della condizione di tutta l'Unione europea, leader mondiale del commercio e modello planetario di regolamentazione giuridica delle relazioni tra Stati ma soggetto assolutamente impreparato a fare i conti con il ritorno della guerra e con la fine dell'era del multilateralismo». Mai come in questo momento è dunque inevitabile tornare a interrogare la storia tedesca per cercare di comprendere i nodi del presente e le sorti future della Germania e dell'Europa. Con un saggio di Angelo Bolaffi su «La Germania nel disordine globale».