Opera di carattere generale in grado d'introdurre il lettore nella storia della Chiesa per cogliere lo spirito della comunità cristiana pellegrina nella storia. In un solo volume la storia del monachesimo medievale.
Opere di Dietrich Bonhoeffer – Volume 1
Edizione critica in lingua tedesca a cura di Joachim von Soosten
Edizione italiana a cura di Alberto Gallas
È la prima opera di Bonhoeffer, la sua tesi di laurea in teologia, pubblicata per la prima volta nel 1930 e più volte riedita. Un'opera, che mantiene la sua attualità e che, in questa edizione critica, è resa per la prima volta accessibile nel testo completo e puntualmente annotato.
Dalla quarta di copertina:
Sanctorum communio è la prima opera di Bonhoeffer, la sua tesi di laurea in teologia, pubblicata per la prima volta nel 1930 e più volte riedita. In essa il giovane Bonhoeffer studia la figura sociale della Chiesa: la parola di Dio genera la comunità come comunione di persone; il Dio lontano si fa così incontro concreto, la fede diventa un legame con la comunità, l'esistenza umana è possibile tramite la reciprocità. Sono linee che rimarranno costanti nella riflessione successiva. Un'opera, che mantiene la sua attualità e che, in questa edizione critica, è resa per la prima volta accessibile nel testo completo e puntualmente annotato. La prefazione e la postfazione chiariscono per la prima volta in modo esauriente la storia della formazione del testo e il suo significato teologico.
Guida per celebrare con i ragazzi i giorni che precedono il Natale. Gli spunti per la meditazione sono dati dal "diario di viaggio" di un ipotetico gruppo di ragazzi, guidati dal loro assistente, verso Betlemme.
Questa "Nota" della Conferenza Episcopale Italiana sottolinea il valore della penitenza per il nostro tempo. Il digiuno e l'astinenza - insieme alla preghiera, all'elemosina e alle altre opere di carità - appartengono da sempre alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa. E rispondono al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell'aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre. Ma perché il digiuno e l'astinenza rientrino nel vero significato della prassi penitenziale della Chiesa devono avere un'anima autenticamente religiosa, anzi cristiana. E' qui riproposto il significato del digiuno e dell'astinenza secondo l'esempio e l'insegnamento di Gesù e secondo l'esperienza spirituale della comunità cristiana.
Al centro del volume vi è quel travagliato periodo che vede la nascita degli stati nazionali e lo spostamento della sede papale da Roma a Avignone. I limiti cronologici della narrazione sono fissati dalla celebrazione del II concilio di Lione (1274) e dall'inizio del Grande Scisma d'Occidente (1378). Si segnalano i contributi di P. Herde, specialista di Celestino V e del suo tempo, e di B. Guillemain, studioso del periodo avignonese. Il passaggio d'autorità dall'impero alle monarchie nazionali viene trattato nei contributi di C. Dolcini e di D. Quaglioni. Un contributo di G. Petrocchi è dedicato alla rilevanza del sentimento religioso nella nascente letteratura italiana. Chiudono il volume i saggi di G. G. Merlo e di M. A. Crippa.
Vengono innanzitutto esaminati i pontificati di tre pontefici del periodo: Giovanni XXIII (G. Alberigo), Paolo VI e Giovanni Paolo I (A. Acerbi). Viene poi l'analisi del concilio studiato e presentato da R. Aubert. Tra le numerose interpretazioni Aubert preferisce quella di una sostanziale continuità nell'opera di due papi del concilio. Mentre Giovanni ebbe il merito della convocazione e dello slancio profetico, Paolo VI ha dato un apporto decisivo con la sua volontà di rinnovamento, con la sua tenacia nelle riforme istituzionali. Ai due pontefici che seppero circondarsi di buoni collaboratori (presentati da J. Grootaers) si deve se il concilio seppe superare momenti di grave tensione nella preparazione, nello svolgimento, negli anni dell'applicazione.
Questo secondo tomo riguarda il modo in cui il Concilio Vaticano II ha modificato la vita della Chiesa. L'assise ebbe un'immediata ripercussione sulla vita della Chiesa con una serie di riforme istituzionali: conferenze episcopali (G. Feliciani); i consigli diocesani e parrocchiali (J.I. Arrieta), i seminatori, il clero e le congregazioni religiose (M. Guasco); le organizzazioni laicali (G. Vecchio). Naturalmente il concilio non nasceva dal nulla. Vi erano nella vita della Chiesa delle correnti riformatrici che sfociarono nell'assise conciliare e da questa ricevettero nuovo impulso. Nel volume vengono presentati: la riforma liturgica (L. Della Torre); il rinnovamento biblico (M. Pesce); il cammino della teologia (R. Gibellini); l'ecumenismo (E. Fouilloux).