Questo libro indaga innanzitutto i conflitti e i tormenti che caratterizzano il rapporto tra fratelli e sorelle. Il primo moto che orienta questo rapporto non è, infatti, quello della fratellanza o della sorellanza ma quello dell'odio e dell'inimicizia. Con la nascita di un fratello o di una sorella la nostra vita si trova esposta al regime plurale del Due, all'impossibilità di essere un Uno indiviso. E la prima tendenza pulsionale dell'umano non è quella di accogliere il Due, ma quella di respingerlo, di negarne l'esistenza. Non può allora essere la Natura - la sostanza del sangue - a fondare un legame di fratellanza o di sorellanza. I fratelli e le sorelle rischiano sempre il conflitto aperto, la lotta senza esclusione di colpi, l'aggressività inesausta di una rivalità invidiosa e gelosa che sembra non conoscere alcuna pacificazione possibile. Come si può allora divenire fratelli e sorelle al di là del mito della consanguineità? Come si realizza una fratellanza e una sorellanza che non siano preda dell'odio, dell'invidia o della rivendicazione aggressiva? È possibile realizzare un legame solidale discreto senza la pretesa che tutto sia condiviso, senza annullare l'esistenza separata dell'Altro, senza voler a tutti i costi costringere il reale del Due dentro il recinto chiuso dell'Uno? Il sangue non è la sostanza della fratellanza.
Alla fine del 1949 Luigi Santucci si rivolse all'amico don Primo per coinvolgerlo nel progetto di presentare la figura di Gesù tenendo conto delle esigenze del pubblico colto coevo. Mazzolari accettò, ma consegnò uno scritto allora ritenuto non soddisfacente. Il testo fu sepolto nei cassetti, finché fu pubblicato postumo nel 1969. Il libro merita oggi di essere ripreso, per i tanti spunti, originali e tipicamente mazzolariani, che contiene nella rilettura di alcuni dei più famosi miracoli compiuti dal Figlio di Dio.
L'emergere dell'Intelligenza Artificiale (AI) e la sua progressiva integrazione con le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) costituiscono un punto di svolta storico, assimilabile all'invenzione della stampa o alla rivoluzione industriale. Le ripercussioni di questa evoluzione tecnologica sono significative e pervasive, interessando ogni aspetto dell'esistenza umana e modificando le modalità di lavoro, comunicazione, apprendimento e interazione con l'ambiente circostante. In questo libro si esamina il fenomeno dell'AI e delle ICT attraverso una prospettiva multidisciplinare, approfondendone le implicazioni tecniche, etiche, teologiche, psicologiche, sociologiche, pedagogiche e didattiche.
Oggi citatissimo sulle pagine di finanza dei quotidiani, il libro è apparso nel 2000, nel momento di apice dei mercati azionari di tutto il mondo, quando sembrava esserci nell'aria una sorta di stravagante aspettativa o, per dirla con Alan Greenspan, di "euforia irrazionale"; un ottimismo diffuso e non completamente giustificato circa l'andamento del mercato azionario. Shiller per primo aveva capito che solo interpellando economia, psicologia, demografia, sociologia, storia si poteva dare un vero contributo alla comprensione delle oscillazioni di Borsa. Mentre espone con chiarezza le implicazioni della finanza comportamentale per il mercato azionario Shiller fa vacillare le certezze dei teorici della finanza ed offre una lettura indispensabile per investitori, gestori di fondi, politici, manager e in generale per tutti coloro che non vogliono farsi sorprendere seduti sulla bolla speculativa quando inevitabilmente questa scoppia.
«Conoscenza dell'uomo da parte dell'uomo, la storia è percezione del passato attraverso un pensiero umano vivente e impegnato» Qual è la verità della storia? Quali sono i suoi gradi e i suoi limiti? Quali le condizioni per l'opera storiografica? In altre parole: qual è il corretto atteggiamento della ragione nella ricerca storica? Ponendo queste essenziali domande, Marrou mira a individuare i caratteri della ricerca storica e le regole pratiche che la devono informare. Compone una sorta di trattato sulle «virtù dello storico» a partire dalla definizione generale di storia, per riflettere sul carattere intellettuale e creativo dell'attività dello storico, sull'uso dei documenti e sul cruciale passaggio che va dall'interpretazione del documento alla comprensione del passato. A settant'anni dalla prima pubblicazione in Francia, questo classico del pensiero continua a essere una lettura imprescindibile per comprendere cosa significhi davvero la conoscenza storica.
La cortina di ferro ci ha disabituati a pensare che dal Mare del Nord al Mar Nero moltissime città sono state fondate dai Romani: una comune eredità che può divenire un comune destino.
Solo una rivoluzione intellettuale e morale potrà impedire all'Occidente di perdere se stesso, ricongiungendolo invece alla parte migliore della sua storia.
Una notte, in un vecchio cimitero ebraico, un gruppo di uomini si stringe attorno alla tomba di un maestro della Cabala. Parlano sottovoce. Il più vecchio, un Grande o così viene chiamato espone un piano di conquista. Non una conquista qualunque: la presa del mondo intero. Nessuno sapeva dove si trovasse davvero quel cimitero, né quando fosse accaduta la scena, né tantomeno chi avesse potuto assistervi. Eppure, il racconto si diffuse. Più potente della storia. Più conveniente della realtà. E la finzione produsse effetti terribili.
Lascia andare: e se la chiave per la felicità, il successo e l'amore fosse semplice come queste due parole? Numero 1 in classifica The New York Times Due semplici parole cambieranno il tuo modo di concepire la vita Se stai faticando a raggiungere i tuoi obiettivi o a sentirti un po' più felice, il problema non sei tu. Il problema è il potere che dai alle altre persone. In questo libro imparerai che due parole, Lasciare andare, possono renderti libero. Libero dalle opinioni, dai drammi e dai giudizi altrui. Libero dall'estenuante balletto del cercare di gestire tutto e tutti intorno a te. Esiste un modo migliore di vivere. La teoria di lasciare andare è un metodo collaudato che ti insegna a custodire il tuo tempo e le tue energie e a concentrarti su ciò che davvero conta per te. Hai passato troppo tempo a cercare approvazione, a gestire la felicità degli altri e a lasciare che le loro convinzioni ti trattenessero. Smetti di cedere ad altri il tuo potere e inizia a crearti una vita in cui al primo posto ci sei tu: i tuoi sogni, i tuoi obiettivi, la tua felicità. Lasciare andare è uno strumento semplice di cui milioni di persone in tutto il mondo non smettono di parlare, perché funziona. Il modo più veloce per riprendere il controllo della propria vita è smettere di provare a controllare gli altri e concentrarsi su ciò che si può controllare: sé stessi. Lasciando che gli altri vivano la propria vita, riuscirai finalmente a vivere la tua.
Francesco Petrarca ha lasciato ai posteri moltissime notizie sulla sua vita, più di ogni altro uomo vissuto prima di lui. Quasi tutte derivano però dal racconto che egli stesso orchestra nelle opere epistolari e letterarie, in cui inserisce elementi spesso discordanti, rielabora dati e altera circostanze per costruire un'autobiografia ideale destinata a offrire ai lettori un'immagine esemplare, a sua volta ricca di contraddizioni, dubbi e incertezze. Il volume esplora le diverse vie del labirinto ordito dall'autore e chiarisce molti equivoci cui esse conducono, lasciando emergere il ritratto di un uomo fiducioso nella forza della parola ma a disagio nel suo mondo ed esule nel proprio tempo, che ha dedicato la vita a perseguire la propria libertà materiale, individuale e morale e che, attraverso l'etica del lavoro intellettuale, ha fondato le basi della modernità. L'innovativo ritratto di Petrarca qui presentato, frutto di uno scrupoloso vaglio dei documenti che lo riguardano, delle cronache, delle testimonianze dei contemporanei e dei corrispondenti, inquadra la vita del padre dell'umanesimo nel contesto dei difficili tempi in cui egli visse.
Oltre un certo livello di efficienza, la comunicazione tende a produrre confusione più che a favorire l'intesa: non promuove l'armonia ma alimenta il conflitto. Apprezzatissimo interprete dei modi in cui le tecnologie cambiano la vita umana, Nicholas Carr accompagna il lettore alla scoperta degli effetti perniciosi che da sempre, come un'ombra, accompagnano il progresso in questo campo. Mostra come le piattaforme di messaging sacrificano le sfumature, come i social network innescano dinamiche aggressive, come i dibattiti politici in rete rendono più angusti i nostri orizzonti e distorcono la percezione della realtà. Da un lato Carr chiarisce perché i giganti della tecnologia e le loro piattaforme hanno tradito le nostre aspettative, dall'altro ci obbliga a fare i conti con verità scomode sulla nostra natura. La psiche umana è male attrezzata per gestire la "superfioritura" di informazione che la tecnologia ha scatenato. Attingendo esempi memorabili dalla letteratura storica, scientifica e politica, Carr offre una visione panoramica delle ripercussioni sociali dei nuovi media. Forse è troppo tardi per cambiare il sistema, ma siamo ancora in tempo per cambiare noi stessi.
Questo volume raccoglie diversi studi su Teilhard de Chardin, suddivisi in tre sezioni, ciascuna dedicata a tematiche che accompagnano il lettore nell'esplorazione di passaggi decisivi del suo pensiero. Nel contesto ecclesiale contemporaneo è importante familiarizzarsi con il pensiero di Teilhard, che delinea una pratica della teologia come sapere interdisciplinare. La sua prospettiva può consentire, infatti, di integrare le trasformazioni prodotte dall'espansione del sapere scientifico e dal potenziamento della tecnica con i modi in cui gli uomini comprendono il mondo, se stessi, Dio. Teilhard ha sviluppato una visione capace di interagire con le sfide del nostro tempo. I suoi scritti non offrono però soluzioni già pronte, ma preziose indicazioni nella ricerca di risposte adeguate. Come affermava il compianto prof. Ludovico Galleni, profondo conoscitore della sua opera: «Con Teilhard, oltre Teilhard». Prefazione di Paolo Gamberini.