A proposito dell'apostolo Tommaso, tutti sanno che infilò il dito nel costato di Gesù. Ma lo fece davvero? Un'approfondita disamina del Vangelo di Giovanni rivela quanto poco comprendiamo in realtà della più enigmatica delle figure bibliche, e quanto invece potrebbero insegnare le strane metamorfosi che la sua storia ha subito nel tempo. A partire dal Nuovo Testamento, Glenn W. Most ricostruisce le trasformazioni di Tommaso nei secoli: santo gnostico, missionario in India, eroe di scetticismo ed esempio negativo di miscredenza, blasfemia e violenza. Ricche di paradossi e tensioni, queste trasformazioni creative operate da narratori, teologi e artisti rivelano il complesso intreccio di relazioni fra i testi e le loro interpretazioni e i misteriosi meccanismi della fede, dell'amore e dell'identità personale. Partendo dalla decifrazione del ventesimo capitolo del Vangelo giovanneo, messo a confronto con le conclusioni dei Sinottici, il libro termina con un'analisi dettagliata del dipinto dedicato da Caravaggio a Tommaso l'Incredulo, passando per le tradizioni pittoriche della tarda antichità, il Medioevo e il Rinascimento. Lungo questo percorso, l'autore prende in considerazione le reazioni al racconto di Giovanni da parte di interpreti di diversa matrice filosofica e religiosa, e le letture teologico-cristiane dal II secolo alla Controriforma, mostrando come la storia di Tommaso si confronti con le questioni fondamentali della religione, della filosofia, dell'ermeneutica e della vita.
In questo volume viene presentato il testo siriaco completo dei Dodici profeti minori secondo la versione siriaca chiamata Peshitto (o Peshitta). I Dodici vengono disposti secondo l'ordine tradizionale: Osea, Giole, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia. Particolare attenzione è stata dedicata alla vocalizzazione del testo siriaco in modo che possa risultare di sicura utilità per coloro che ne faranno uso. Il testo è stato vocalizzato secondo il sistema occidentale; sono state escluse le forme miste che si trovano, invece, nelle Bibbie poliglotte. Il testo consonantico segue, anche se non pedissequamente, l'edizione del Peshitta Institute di Leiden, confrontata con il manoscritto ambrosiano B 21 Inferiore, siglato 7 a 1 dagli editori di Leiden. Siamo certi che gli appassionati dei testi biblici scritti nelle lingue antiche potranno trovare in queste pagine un utile sussidio per una lettura motivata grammaticalmente della Bibbia siriaca e, in questo modo, appassionarsi all'approfondimento di questo ricco e affascinante dialetto della lingua aramaica. Versione siriaca, vocalizzazione completa.
Dal deserto al giardino ripropone,con un percorso sia fisico che simbolico,l’itinerario del popolo di Israele:il passaggio dal deserto,luogo «di serpenti brucianti e di scorpioni, di sete, in cui non v’è acqua» (cf. Dt 8,15), al giardino della Terra promessa,la terra in cui «scorre latte e miele,la più bella tra tutte le terre» (cf. Ez 20,6.15). Ma anche il passaggio dal deserto della desolazione, del peccato e della separazione da sé, dai fratelli e da Dio al giardino dell’incontro e dell’intimità. Un “viaggio”, quello proposto dall'autore, che tocca luoghi inaspettati, ripercorsi, ambivalenti, falsi, riorientati, sospesi, contraddittori, trasformanti della Scrittura. Luoghi, in realtà, che non si esauriscono in un semplice «dove» geografico e spaziale ma che, al contrario, si arricchiscono e si trasformano in un continuo divenire di simboli, di immagini, di metafore e di figure,inafferrabili nella loro nuda lettera eppure efficacemente incisivi nella vita narrativa dei personaggi che vi si trovano coinvolti.E noi con loro.
AUTORE Federico Giuntoli,sacerdote diocesano,è professore invitato di esegesi dell’Antico Testamento alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma.Presso quest’ultimo Istituto ha conseguito sia la licenza che il dottorato in scienze bibliche con una tesi sul libro della Genesi moderata dal prof.Jean-Louis Ska.È autore di vari contributi,particolarmente nel suo campo di specializzazione:il Pentateuco.Il suo ultimo lavoro,è proprio una introduzione al corpus dei primi cinque libri della Bibbia:“Il Pentateuco”,in L’Antico Testamento. Introduzione storico-letteraria(a cura di P. Merlo),Roma,Carocci editore 2008.
Questa raccolta di saggi guidata da Philip Esler fa per così dire il punto della ricerca sugli scritti dell'Antico Testamento esaminati nella prospettiva delle scienze sociali, dall'antropologia e l'antropologia sociale all'etnologia, dagli studi sul rito e gli stati estatici all'organizzazione sociale e politica delle società antiche, dalla linguistica alla narratologia. Intento dell'opera è mostrare come il ricorso alla strumentazione fornita dalle scienze sociali sia preferibile all'approssimazione di pregiudizi e assunti che conseguono da concezioni acritiche del funzionamento delle culture, in particolare quelle antiche, e che sono di serio ostacolo alla comprensione dell'Israele antico nei diversi contesti culturali del tempo. In quest'ottica la metodologia delle scienze sociali dà prova della propria utilità euristica a integrazione proficua dell'applicazione dei metodi comunemente in uso nella critica biblica, dalla filologia e la critica storica allo studio delle tradizioni e delle forme letterarie dei testi dell'Antico Testamento.
La vita e l'opera di Paolo di Tarso
La lettera ai Galati e la storia delle origini cristiane
In questo libro, Borghi ripercorre la lettera ai Galati in chiave esegetico-ermeneutica scientificamente divulgativa per farne emergere la rilevanza per la storia del cristianesimo e della cultura occidentale.
Una lettura attenta ai contesti storico-culturali dell'epoca nonché a quelli dell'Occidente contemporaneo.
Dalla quarta di copertina:
Di generazione in generazione, la Lettera ai Galati influisce sulla vita di donne e uomini distanti ormai millenni dal suo autore.
Nell'ambito del corpus neotestamentario e dei testi fondativi delle origini cristiane, lo scritto paolino è quindi importante sia per ragioni teologiche e antropologiche intrinseche sia rispetto alla storia del cristianesimo e della cultura occidentale.
Nel corso di una lettura esegetica e sapienziale del testo, Ernesto Borghi illustra così i fondamenti della vita cristiana presenti nella lettera sia nel contesto dell'antichità ellenistica del I secolo d.C. sia a confronto con talune condizioni socio-culturali dell'Occidente contemporaneo.
Integrità, coerenza, sincerità, onestà, trasparenza, autenticità e affidabilità: che bell'insieme di virtù cristiane! E quale tragedia quando esse non caratterizzano i figli di Dio! Eppure, il mio amico e collega Jonathan Lamb le va a cercare una per una in questo profondo studio analitico della seconda lettera dell'apostolo Paolo ai Corinzi.L'integrità è la qualità delle persone oneste nelle quali non c'è dicotomia fra la vita pubblica e quella privata, fra ciò che professano e ciò che praticano, fra le loro parole e le loro azioni. È una qualità indispensabile per una guida, e anche per un evangelista non è l'ultima delle qualità.Come scrisse John Poulton (Consigliere dell'Arcivescovo per l'evangelizzazione): "La testimonianza più efficace viene da coloro che incarnano le cose che dicono. Costoro sono il loro stesso messaggio. Occorre che i cristiani assomiglino a ciò di cui rendono testimonianza ?. Ciò che fa breccia ai nostri tempi è principalmente l'autenticità personale." Ma Jonathan Lamb va oltre il lanciarci la sfida ad avere uno stile di vita integro; egli ce ne indica la strada, ricordandoci che rispondiamo di noi stessi al Dio che vede, osserva, si interessa e giudica.
Per chi ha interesse alla storia letteraria dei tre testi qui commentati (1 e 2 a Timoteo, a Tito) la novità maggiore di questa lettura consiste nell'accettazione e riproposizione dell'ipotesi già nota che il "corpus pastorale" sia stato composto da teologi, fedeli discepoli di Paolo, in occasione di un'edizione del "corpus paolinum" già costituito dalle lettere autentiche (Rm, 1-2Cor, Gal, Fil, Flm, 1 Tes) e da quelle pesudonime o "deuteropaoline" (2Tes, Ef, Col), come sintesi della sua teologia e sua attuazione in una diversa situazione storica della Chiesa. Per un teologo la sua novità è in una più rigorosa definizione del rapporto tra "traditio apostolica" e "successo apostolica", dove appare evidente che solo la fedeltà alla dottrina tramandata da prima è garanzia di validità della seconda, e non viceversa, perché quest'ultima dipende da mutevole contingenza storica. Per tutti coloro che accedono al "servizio ecclesiastico" le tre lettere sono un reale "vademecum" o "Direttorio", affinché i pastori sappiano come comportarsi per dirigere e amministrare "la casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, sostegno e supporto della verità"(1Tm 3,14-15).
Le storie narrate nei Vangeli rispecchiano esigenze assolute, immutabili del cuore umano. Qualcuno si è appropriato dei Vangeli per svigorirli e alterarli, ma proprio nel mondo di oggi, dominato dall'egoismo, dal materialismo, dalla mancanza di valori, dobbiamo riappropriarci di questi testi, imparare a guardarli con occhi scevri da pregiudizi e restituire loro la purezza originaria e la ricchezza sorgiva. Un compito necessario non solo per i credenti, ma per tutti, purché sappiano ritrovare nel "mito" evangelico il fondamento della società, della verità, della vita emotiva: in una parola dell'essere umano. Questo libro ci insegna a guardare alla Buona Novella con occhi nuovi, e ci spiega come dalla lettura dei Vangeli possa nascere una conoscenza che arricchisce le nostre vite, cambiando il nostro modo di vivere, muoverci, pensare, sentire, camminare, invecchiare e morire. Per sempre.
«Proponiamo in questo testo una lettura graduale e dinamica del Discorso della montagna, scandito dalle Beatitudini. Dopo aver indicato il grado della vita cristiana che ciascuna di esse segnala, commenteremo una sezione del Discorso che corrisponde alla Beatitudine considerata, ispirandoci all’interpretazione di Agostino» (dall’Introduzione). Una proposta suggestiva: le Beatitudini come scala del Regno attraverso cui il discepolo passo dopo passo segue il suo Signore.