"Negli ultimi mesi si sta diffondendo un po' ovunque una grande paura, per questa crisi inarrestabile, per l'incalzante mancanza di lavoro, e quindi per il futuro dei nostri giovani. Eppure non dobbiamo farci prendere dal panico: la strada verso la soluzione c'è, ed è alla portata di tutti, anche se difficile da praticare. Usciamo dalla "società delle spettanze", per la quale ogni cosa è dovuta, sempre!" Don Gallo, spinto dall'urgenza di questo momento storico, prende la parola e annuncia la buona novella: non ascoltiamo i profeti di sventura. La crisi che stiamo attraversando può essere un momento di crescita, di ricostruzione del tessuto sociale, che in questi anni è stato drammaticamente disintegrato. Per farlo bisogna rimboccarsi le maniche e partire dal piccolo: attraverso una solidarietà liberatrice che non sia semplice assistenzialismo, attraverso l'incontro e l'accoglienza, l'ascolto dei movimenti e delle richieste dei giovani, e soprattutto attraverso la giustizia sociale e l'equità. L'amatissimo "prete del marciapiede" ci prende per mano e ci mostra la strada, ci incoraggia, ci esorta a non arrenderci: è proprio questo aspetto concreto, pratico, tenace a far sì che il don non sia un semplice maestro, ma un vero testimone. Perché "alla fine, Dio non ci chiederà se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili".
Bianca Ernesta Forni nasce a Bonacina di Lecco nel 1944. Entra nel Monastero delle Romite dell'Ordine di Sant'Ambrogio a Bernaga (Perego). Il diario che ci ha lasciato, ci racconta un amore intensissimo verso Dio e verso i fratelli. L'essere monaca non le impedì di sentirsi per "gli altri": missionaria nel cuore della Chiesa e del mondo, sulla via percorsa tempo prima da S. Teresa del Bambin Gesù. Muore nel 1977.
Carmela Cristiani nacque ad Andria nel 1922 da una famiglia numerosa. Pur sentendo forte la vocazione alla vita claustrale, fu persuasa dalla sorella suora ad entrare nella Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. Competente e generosissima, svolse il suo servizio di infermiera con amore e totale dedizione. Offrì con amore al Signore la sua malattia e la sua morte per la causa dell'Unità dei cristiani.
Il volume presenta una galleria di ritratti di "Padri e madri, Patriarchi della della nostra storica epopea risorgimentale": da quella politica e istituzionale a quella sociale, culturale, morale e religiosa. Scorrono così sotto i nostri occhi santi e figure note (dai "santi sociali" torinesi a Manzoni) e meno note, tutte accomunate dalla pratica esemplare del bene, della giustizia, della santità.
Un libro che vuole essere un dono per don Maggioni, che compirà 80 anni il 4 febbraio 2012. Il testo ripercorre la vita di don Bruno, dall'infanzia ad oggi, affrontando temi quale il paese natìo, l'entrata in seminario, il fare il prete, il Vangelo, il Concilio Vaticano II, la vecchiaia, i momenti di solitudine, le rabbie, i viaggi... Lo stile è diretto e colloquiale, l'impostazione a domanda e risposta.
Fabio Salvatore ha scoperto di avere un cancro alla tiroide all'età di 21 anni. Fino a quel momento aveva creduto che la vita fosse ai suoi piedi. Era pieno di sé. Forte di un talento messo a disposizione solo di se stesso, stava per debuttare in un'importante produzione teatrale internazionale che lo vedeva come protagonista. All'improvviso, la scoperta: il cancro, da lui sempre definito "Scarafaggio". Per mesi nega l'evidenza, recita in teatro, accantona la malattia, nasconde tutto ai suoi familiari, finché, afono e privo di forze, è costretto ad affrontare il calvario della malattia. Operato d'urgenza, supera l'intervento e fa la sua prima radio-iodio-terapia, che lo porta a essere isolato da tutto e da tutti. È in quel silenzio che Fabio inizia a guardare dentro se stesso. Guarda alla fede, ma è poco lucido per capirne la forza. Passano i mesi, e dopo un anno parte per il Portogallo, per una vacanza, ma durante quel viaggio nel buio dell'intimità trova uno spiraglio che è Maria, la sua Mamma, e che lo porta a Fatima. Di qui il suo cammino, il suo deserto che diventa fiorito e pieno di colori. Abbraccia la Croce e vive nella Gioia. La morte tragica del padre, avvenuta in un incidente stradale, fa conoscere a Fabio il valore della Redenzione del perdono, e il ritorno del cancro dopo dieci anni lo consegna in totale offerta a Maria. Ecco il dolore che si trasforma in passione di vita. L'incontro con Chiara Amirante e la Comunità di Nuovi Orizzonti è il sentiero che lo porterà a Medjugorje...
Una trentina di colpi in tutto, quasi due minuti d’inferno. Sulla fiancata del veicolo hanno lasciato fori di proiettile grandi come palle da biliardo. Shahbaz Bhatti è stato trascinato fuori dall’auto da tre uomini con il volto coperto, e giustiziato senza pietà. Sugli interni del sedile posteriore color beige è rima- sto il suo sangue, schizzato ovunque, e i suoi documenti di lavoro. A terra, i vetri in frantumi del finestrino.
Shahbaz Bhatti è stato ministro per le Minoranze Religiose del Pakistan dal 2008 al 2 marzo 2011, quando è stato ucciso da un commando di terroristi talebani. Nato nel 1968 da una famiglia cattolica, uomo di profonda fede, di lungimirante sapienza e di tenace carità, attento ai poveri, agli oppressi e ai bi- sognosi, tessitore instancabile di dialogo interreligioso, ha dedicato la sua vita affinché fosse garantita la libertà di tutte le minoranze religiose nel suo Paese.
“Qui c’è un martire che ha pagato per la sua fede, lui non è stato ucciso perché era un ministro qualsiasi del governo pakistano, lui è stato ucciso perché si era battuto per la libertà di tutte le minoranze religiose, questa è la verità”. (on. Franco Frattini)
Destinatari
Un ampio pubblico
Autore
Francesca Milano. Nata nel 1980 a Vico Equense, in provincia di Napoli. Ha studiato Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Perugia, ha frequentato un master di II livello in “Teorie e tecniche dell’investigazione criminale” all’Università La Sapienza di Roma e la scuola di giornalismo dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
È diventata giornalista professionista nel 2008. Come giornalista ha lavorato al «Corriere dell’Umbria» e al «Corriere di Arezzo», prima di arrivare a «Il Sole 24 Ore», quotidiano per il quale lavora tutt’ora. Vive a Milano, città di cui è profondamente innamorata. Questo è il suo primo libro.
Paolino Iorio, giovane educatore della diocesi di Nola, racconta la propria fede attraverso l'esperienza della croce.
Bernard J. F. Lonergan (1904-1984), da profondo conoscitore di Tommaso d'Aquino - il grande maestro medievale che non temette di dialogare con la cultura del suo tempo ed affrontarne le relative problematiche -, giunse al convincimento che non si poteva rimanere ancorati ad un tomismo sterile e monotono, poiché da allora erano trascorsi sette secoli di storia e una mera ripetizione delle sue idee avrebbe incontrato solo orecchi sordi. Occorreva pertanto conoscere e studiare le idee di Tommaso e soprattutto imitarlo nella relazione che egli intrattenne con la cultura a lui contemporanea. Persuaso di ciò, Lonergan intrecciò un dialogo fecondo con il suo presente e le filosofie contemporanee, mettendo a tema la centralità della cultura, della storia e delle scienze umane. Quest'opera evidenzia i percorsi di studio di Lonergan e in particolare le sue nozioni di coscienza, linguaggio e significato.
Il volume ripercorre la vita di Suor Lucia De Gasperi (1925-1966), religiosa delle Suore dell’Assunzione e figlia di Alcide, primo presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana. La nascita di Lucia fu un raggio di luce in un momento particolarmente complicato nella vita del futuro statista, co- stretto a vivere di traduzioni e altri lavori mal pagati e arrestato dai fascisti nel 1927. Il rapporto tra i due fu solido e intenso, e la figlia divenne per il padre confidente e in parte guida spirituale.
La biografia attinge numerosi scritti, lettere e documentazioni inedite pro- venienti dell’archivio familiare e delinea una figura dal grande carisma il cui ricordo rimane scolpito nel cuore di chi l’ha conosciuta.
Destinatari
Il volume si rivolge a chi vuol conoscere non solo la figura di suor Lucia, ma anche una parte importante della storia d’Italia.
Autore
Francesco Giovannini vive a Genova, dove insegna lettere in un liceo scientifico. Laureato in lettere classiche, ha collaborato a riviste di filologia antica e di patristica. È stato per vent’anni preside nel collegio genovese dei gesuiti; in questo ambito si è occupato di temi educativi, ha partecipato a vari seminari e progetti internazionali su temi della formazione, e ha preso parte all’elaborazione e alla stesura del Documento programmatico degli Istituti scolastici della Compagnia di Gesù in Italia (1986). Ha all’attivo alcune opere di narrativa per ragazzi.
Gabriele Nissim ha dialogato a lungo con Moshe Bejski, scampato alla deportazione grazie all'aiuto di Oskar Schindler e fondatore del Giardino dei Giusti, a Gerusalemme, nel quale ogni albero ricorda la vita di un uomo che ha salvato almeno un ebreo dalla persecuzione nazista durante la Shoah. E in queste pagine guida il lettore lungo un itinerario del tutto particolare: rilegge i grandi pensatori del Novecento - da Hannah Arendt a Vasilij Grossman, da Etty Hillesum a Vàclav Havel - che si sono interrogati sul bene possibile nelle situazioni estreme, e individua quale sia stata di volta in volta la molla che ha spinto i protagonisti a gesti di bontà apparentemente insensata. La speranza è che questo esercizio della memoria possa dare l'avvio a una sorta di staffetta della responsabilità morale che si tramandi ai giovani, affinché possa formarsi una generazione che cresca nell'idea della tolleranza e del rispetto reciproco.
Questa è la storia di Natuzza Evolo, una donna calabrese semplice, coraggiosa, piena d'amore, diventata senza volerlo la più grande mistica cattolica dei nostri tempi. "Santa subito!" invocava la folla, immensa, radunata per i suoi funerali lo scorso novembre. E in attesa che la Chiesa concluda il suo percorso di valutazione, rimane certo che si è trattato di una persona unica, straordinaria, estremamente affascinante, chiaramente accomunabile ad altre figure eccezionali, una su tutte Padre Pio. Con il frate di Pietralcina Natuzza ha condiviso le iniziali difficoltà e incomprensioni col mondo ufficiale, contrapposte a un immenso affetto popolare. Ma anche carismi come le stigmate, la bilocazione, l'emografia, la preveggenza, le guarigioni inspiegabili e altri piccoli grandi miracoli. Questo libro è la prima importante biografia, scrupolosa, completa, riconosciuta, di "mamma Natuzza", come amano chiamarla i suoi moltissimi seguaci. Il suo autore, Luciano Regolo, oltre a essere un giornalista e uno scrittore di grande esperienza, l'ha incontrata la prima volta quasi trent'anni fa, l'ultima poco tempo prima che lei morisse.