Il titolo di questo libro fa allusione ad una "chiamata", parola sovente utilizzata in teologia al punto di devenire banale. Ma le cose cambiano se si considera il contesto della parola e chi chiama. Il contesto, in questo caso, è legato allo statuto d'essere o, se si vuole, al tratto fondamentale dell'identità dell'uomo cristiano che implica una dignità assolutamente unica che nessuno in questo mondo può attribuirsi. Qui è in gioco lo spessore divino dell'uomo che dalle origini del mondo ha interessato la creatura umana fino a cadere nella trappola del diavolo, il quale, conoscendo bene i suoi desideri innati, le offre falsamente la possibilità di alzarsi da sola alla cima del divino. Dico "falsamente" perché la "chiamata" come la sua realizzazione ha, come già suggerito, bisogno di un di più che l'uomo può solamente ricevere, mai darsi. Ricevere da chi? Dall'unico uomo in questo mondo che è vero Dio, Gesù di Nazareth, il Figlio del Padre rivelato come Amore illimitato capace di far passare l'uomo, piccolo, allo stato d'infinitamente grande o, con le parole di Paolo, di "creature nuova", cioè di una "altra specie" di quella puramente terrena. Da questo dono scaturisce una vita morale che supera il puro umano e che prende i tratti essenziali dell'adorazione o del culto che si incarna in un servizio incondizionato verso i fratelli.
Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Famiglia offre in queste pagine una lettura dell'esortazione apostolica di papa Francesco ricca di spunti di riflessione e di vita pratica. Un compendio denso di consigli per aiutare gli sposi a vivere nella stessa fedeltà d'amore di Dio; e per aiutare i sacerdoti e gli operatori della pastorale famigliare ad accompagnare gli sposi, anche divorziati, con uno sguardo di misericordia attento alle Verità di vita che Gesù ha esposto nel suo Vangelo.
Le banche, che nella loro architettura somigliano a templi o chiese, sono le custodi di una divinità visibile - il denaro - e celebrano l'insolita religiosità del capitalismo. Ciò rende evidenti le profonde radici teologiche e religiose del nostro rapporto con i soldi, i debiti e le tasse in un mondo in cui la monetizzazione ha ormai raggiunto ogni campo della vita.Gli autori analizzano un romanzo popolare tedesco dei primi del Cinquecento considerandolo una prefigurazione fantastica dell'Euro: un uomo è dotato di una borsa magica che si riempie continuamente di denaro; egli non deve preoccuparsi della provenienza dei soldi; se lo facesse rientrerebbe nella schiera dei perdenti e dovrebbe lavorare. Eppure, troppa fortuna gli arrecherà solo infelicità e alla fine prenderà la decisione di ritirarsi in un convento. Sempre nei primi decenni del Cinquecento, l'umanista spagnolo Juan Luis Vives compone il primo trattato europeo sulla politica sociale, in cui espone l'idea che le istituzioni, e non solo le strutture assistenziali della Chiesa, debbano occuparsi dei poveri. Alla moltiplicazione miracolosa del denaro da spendere (metafora del capitalismo) e alla ridefinizione dei compiti dello Stato con le argomentazioni dell'amore cristiano verso il prossimo (metafora dello Stato sociale) si aggiungerà un terzo elemento: la «generosità obbligatoria» dei cittadini disposta dallo Stato moderno attraverso l'ampliamento dell'obbligo fiscale generale.
La realtà attuale delle carceri, l'apporto scientifico da parte di vari saperi, la tradizione ecclesiale del magistero dei Papi e il contributo della CEI, insieme ad un approfondimento biblico-teologico, sono per la prima volta integrate per una teologia morale nel e del carcere. La proposta intende ridestare la coscienza morale della persona nel tempo della detenzione a partire da una prassi etica della misericordia. La corresponsabilità profetica per la comunità cristiana e la società civile rispetto alla dignità umana e al bene comune è alla base di una società più sicura.
Assumendo la persona come fine ultimo di qualsivoglia processo politico, economico e culturale, cogliendo la centralità ontologica, epistemologica e morale della persona, ricorrendo direttamente ai testi del Magistero sociale della Chiesa, gli autori intendono evidenziare il perché siano proprio i valori che gli uomini adottano e testimoniano nella propria vita a decretare il successo o il fallimento delle imprese. Per usare un'espressione cara al prof. Marco Vitale, nella prospettiva cristiana dell'imprenditorialità, l'uomo giunge al crocevia dello sviluppo portando con sé certamente capitali finanziari e know-how ma, ancor prima, ciò che gli è stato donato (anch'essi capitali): virtù, abilità, fantasia, sensibilità, intelligenza. La raccolta curata da Abela e da Capizzi ha il merito di mostrare come la virtù imprenditoriale rappresenta sempre più la leva essenziale per il successo in campo economico. Essa, tuttavia, affinché possa innescare il circolo virtuoso dello sviluppo economico, generando fiducia e inclusione sociale, richiede uomini d'affari sempre più consapevoli e responsabili, capaci di interrogarsi continuamente sul senso del proprio vivere, nonché, sulle conseguenze dirette e indirette del proprio agire. In questa prospettiva, i nostri autori, ricorrendo a brani significativi del Magistero sociale della Chiesa, ci mostrano come, nella prospettiva cristiana, lo sviluppo non sia riducibile alla mera crescita economica e il mercato al freddo gioco della domanda.
La misericordia rende il mondo meno freddo, lo tratta con pazienza e rende la Chiesa capace di scaldare il cuore. Oggi tutti siamo chiamati ad annunciare che Dio è misericordia. A proclamare che non il male ma il bene avrà l’ultima parola. La misericordia è un’arte. Dio è il vero Artista a cui bisogna rivolgersi per imparare ad amare. Certo, la misericordia ha bisogno della verità per non cadere nel soggettivismo, ma anche la verità ha bisogno di misericordia per non scivolare in una sterile autoreferenzialità: in principio vi è sempre la misericordia e l’amore infinito di Dio. Allora è possibile affermare che in Cristo “Misericordia e verità si incontreranno”.
A fronte di filosofie e antropologie costruite su paradigmi di tipo atomistico edisgiuntivo, i concetti di virtù e di opzione fondamentale sono al centro di progettidi rinnovamento della morale che guardano alla persona come chiave divolta per ogni lettura del fenomeno morale. Costruito come strumento didattico e di ricerca, il lavoro di V. Balc?ius proponefeconde riflessioni atte ad articolare il discorso sul rapporto tra interiorità edesteriorità, tra soggettività e oggettività. L'autore procede in consonanza conl'attenzione che i documenti conciliari rivolgono al ruolo della coscienza e all'unitàtra l'esperienza etica e la vita di fede.La riconsiderazione della vita morale porta così a cogliere la persona come unsoggetto "in costruzione" che, progressivamente, acquisisce e potenzia gli atteggiamentipositivi del vivere e dell'agire in libertà.
Attenzione: stai aprendo un libro "pericoloso". Sei proprio disposto a mettere in discussione tutte le tue certezze? Prima di aprire pensaci un attimo. E poi decidi. "Alex non volle dare peso all'avvertimento e, con atteggiamento spavaldo, aprì senza pensarci due volte e lesse..." Nel profondo di ogni uomo c'è una realtà intima che non possiamo né vedere né toccare, ma solo sentire. È il monastero interiore, un luogo che puoi raggiungere solo imparando ad ascoltarti nel silenzio... La cosa strabiliante è che questa "cantina" è abitata da Qualcun altro... questa persona ha un nome, si chiama Spirito. È come il vento, non lo vedi, non lo tocchi, ma c'è; e quando lo lasci agire non ti lascia come prima. Fermati, ascolta, entra dentro la tua cantina interiore e imparerai a gustare il soffio di Dio. Tu non sei solo, Dio ti abita dentro. Questo libro è per coloro che desiderano spiegare le vele e prendere il largo verso l'oriente, dove nasce il Sole senza tramonto. In compagnia di Alex, un percorso di liberazione dagli effetti dei vizi capitali verso un nuovo modo di intendere la vita.
Gli atti di natura religiosa, nei quali ha luogo l'incontro dell'uomo con Dio - dall'azione liturgica e culturale alla preghiera personale fino alle forme di pietà popolare -, hanno un immediato riflesso sulla vita della persona, in quanto determinano il senso e gli indirizzi concreti del suo impegno storico. La morale della religiosità riflette su tali atti, evidenziandone il nesso con i vari momenti della quotidianità e suggerendo orientamenti positivi per lo sviluppo di stili di vita improntati alla logica evangelica.
Nel libro l'autore fa analisi, riporta statistiche e mette in evidenza il volto dei poveri che, pur se deturpato e vilipeso, splende di dignità agli occhi di Dio. Serio riflette sulla globalizzazione e sulla politica che sono, a suo avviso, la causa della crisi finanziaria dei mercati e delle borse; con gli occhi dei dominati, vede il volto dell'uomo, il luogo dell'etica.
Il desiderio di possedere, antico come l'uomo. E il senso del limite, come misura dell'essere umano. Dalla Bibbia al Vangelo: è più facile che un cammello passi dalla cruna dell'ago... Da Platone che condanna la "pleonexia" (la brama di avere sempre di più) alle "nozze" di Francesco d'Assisi con la povertà, per fare spazio a Dio. E agli altri. Sobrietà e condivisione come antidoti al "vizio" della ricchezza. Un monaco e un filosofo laico discutono di una pulsione "naturale" all'accumulazione dei beni, che l'etica e la spiritualità religiosa interpretano e "governano".
È un saggio sul tema della giustizia riparativa, attenta cioè non solo a punire, ma anche a tutelare la dimensione umana insita in ogni offesa morale e materiale alla persona. Il volume parte dalla considerazione che spesso la pena inflitta al reo non tiene conto della riabilitazione della dignità della vittima. Occorre quindi promuovere un'idea di giustizia riparativa che la includa attraverso percorsi di riconciliazione. Ciò comporta una rivoluzione culturale - una giustizia capovolta - che contrapponga alla visione retributiva (incentrata sul rapporto tra reato e pena) quella riparativa. La riparazione comprende un percorso articolato in alcuni passaggi fondamentali: il riconoscimento da parte del reo della propria responsabilità; la comprensione da parte del reo dell'esperienza di vittimizzazione subita dalla vittima e del danno recato all'intera comunità; l'elaborazione, da parte della vittima, della propria esperienza di vittimizzazione. Il volume consta di due parti: la prima descrive la salute delle carceri, il fondamento giuridico e biblico della giustizia riparativa e include alcune storie di riconciliazione; la seconda riporta alcuni dialoghi dell'autore con Francesco Cananzi, appartenente al Consiglio Superiore della Magistratura; Daniela Marcone, vicepresidente di Libera; Guido Chiaretti, presidente dell'associazione di volontariato carcerario Sesta Opera San Fedele; don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane.