Un missionario presenta a noi occidentali l'Africa in termini positivi (ma senza idealizzazioni forzate), quasi per dare una scossa al nostro torpore, al nostro appagamento superficiale. Sono esperienze vissute sul campo, battaglie per la giustizia e i diritti dei poveri, testimonianze di una spiritualità viva e affascinante. Il libro, scritto con autentica passione, è destinato a non lasciare indifferenti i lettori e le lettrici.
Un grande desiderio di esperienza: così possiamo interpretare oggi il fascino della mistica. Non ci accontentiamo più di credere semplicemente a quel che ci viene detto: vogliamo anche sperimentare. Desideriamo fare esperienza di Dio, fare esperienza di silenzio e di quiete, fare esperienza di un amore e di una libertà appaganti, illimitati, eterni.
Il libro narra ai bambini la storia di Martino che, ascoltando il messaggio di Gesù, lascia il suo posto nell'esercito per diventare "soldato di Cristo", abbraccia la pace e diviene un esempio di generosità e di fede.
È indubbio che il rapporto tra antropologia e pastorale sia uno dei nodi maggiori del nostro tempo. La cosiddetta "questione antropologica", che tanto ha caratterizzato il dibattito dell'ultimo decennio della Conferenza Episcopale Italiana e del Progetto Culturale, ne è chiaro segno. All'interno di questo vasto e complesso contesto ci si è chiesto se sia possibile assumere fino in fondo, all'interno del fare e del pensare la pastorale, le prospettive antropologico-filosofiche (Emmanuel Lévinas, Maria Zambrano...) Alcuni filosofi, biblisti, Teologi pastorali si sono chiesti come coniugare i dati delle loro singole discipline, lasciandosi interrogare dagli altri saperi. La risposta è all'interno di queste pagine: prendere sul serio l'alterità come categoria fondante dell'antropologia e, nello specifico, di quella pastorale, significa entrare dentro la scoperta della filialità, intesa come autoconsapevolezza della vita come continua nascita.
Secondo GH. Gardner, la scienza cognitiva si avvale di contributi di neuroscienze, antropologia, linguistica, intelligenza artificiale, psicologia e filosofia, i cui confini sono destinati ad attenuarsi nel reciproco interscambio. Il volume presenta una panoramica di alcuni problemi attualmente affrontati in scienza cognitiva ed è frutto di un'attività di confronto interdisciplinare, in atteggiamento di interesse e apertura, fra docenti, ricercatori e studiosi, cultori di vari ambiti di scienza cognitiva provenienti da Università italiane e pontificie, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da altre istituzioni.
La storia evolutiva dell'identità dei frati minori ha nella storia redazionale dei suoi testi giuridici iniziali una fonte di risolutiva importanza. L'intuizione religiosa legata alla persona di Francesco d'Assisi ha dovuto passare diversi stadi di riscrittura al fine di giungere ad una istituzione dell'esperienza del gruppo dei frati condivisa da tutti. Dalla prima breve e semplice regola presentata ad Innocenzo III nel 1209 si passa alla Regola non bollata dalla Chiesa nel 1221 fino a giungere al testo definitivo del 1223 (prima parte del presente volume). Il travaglio redazionale avrà un ulteriore sviluppo con il Testamento scritto da Francesco a ridosso della sua morte con il quale il Santo si pone in diretto dialogo con la Regola (seconda parte del volume). Nel volume si cerca di riascoltare questi processi redazionali per ricostruire la tensione vitale esistita fin dall'inizio tra intuizione e istituzione dell'identità spirituale rivelata da Dio a Francesco.
Già in vista del terzo Festival Francescano (2011) ecco apparire gli Atti del secondo (2010): sarebbe davvero un peccato perdere tanta ricchezza, limitandone la gioiosa fruizione a soli tre giorni. Come nel Testamento di san Francesco, il ricordo non ha semplice scopo storico e archivistico, ma diventa stimolo e riproposizione per un cammino che si è avviato e che pare voglia continuare negli anni - anzi, proprio ogni anno - migliorando progressivamente: ad ogni Festival corrisponderà un libro che farà da scalino su cui poggiare per quello successivo. Questo secondo volume porta il titolo del secondo Festival: "Fratelli è possibile?"
Quattro tra le più belle parabole del Vangelo raccontate e illustrate per i bambini: la pecora ritrovata, la casa sulla roccia, il figlio che tornò a casa, la moneta perduta. Ogni parabola è dapprima raccontata con linguaggio adatto ai più piccoli e disegni accattivanti, e poi con il testo così come si legge nel Vangelo. Età di lettura: da 7 anni.
"La gioia divina non avrà mai fine. Tutto può svanire da un istante all'altro: la gioia divina invece è un dono che pervade ogni istante". Da questa premessa, l'autore offre una ricca meditazione sul tema, proponendo e commentando testi di "voci multiple", di ogni epoca, d'Oriente e di Occidente, affinché intonino ognuna con il proprio canto un inno alla gioia divina. Scrive l'autore: "Nel corso degli anni, come un'ape ho fatto una raccolta per te, amico lettore, per offrirti questo miele, lasciando che il profumo ne svelasse l'origine. E per me è una gioia".
Le riflessioni proposte in questo libro sono il frutto di anni di incontri di "lectio divina" del sabato, iniziati dall'autore trent'anni fa con un gruppo di giovani, per vivere meglio la Messa festiva, per incontrare Gesù-Vita. Sono meditazioni sintetiche ma dense sulla Prima Lettura e sul brano evangelico per ogni domenica e festa dell'anno liturgico "B". "Fare lectio divina delle Scritture è cercare appassionatamente le orme di Gesù in tutta la Bibbia, mettendoci in un clima di preghiera, per imparare a 'saldare' la Parola di Dio con gli eventi della storia personale, comunitaria, mondiale, cioè a fare una lettura 'divina' di ciò che accade, in attesa della festa eterna".
Il Santuario della Madonna delle Lacrime è stato eretto a ricordo della miracolosa lacrimazione di un'effige in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, a Siracusa, nel 1953. Coed. Elledici- Velar.