Queste meditazioni, considerazioni devote e preghiere sono state scelte dalla raccolta di testi di John Henry Newman predisposta e pubblicata postuma dal suo segretario ed esecutore letterario, William Neville. Spesso sorprendentemente semplici e dirette, abbinano il linguaggio tradizionale della devozione cattolica alla voce tipica del card. Newman. La maggior parte del testo è costituita dalle Meditazioni sulla dottrina cristiana, più una selezione di commenti alle litanie lauretane. Vi è inclusa anche quella Via breve alla perfezione che esprime vivacemente la convinzione secondo la quale, per amare Dio e obbedirgli, non dobbiamo far altro che svolgere bene i nostri compiti quotidiani. È "perfetto colui che svolge il lavoro di ogni giorno in modo perfetto, e non serve andare oltre a questo per cercare la perfezione".
"La pubblicazione in traduzione italiana degli esercizi spirituali di fr. Lázaro Iriarte non costituisce soltanto un omaggio alla sua memoria, ma "è il riconoscere all'autore il merito di aver colto l'essenziale da dire a coloro che sono consacrati al Signore con i voti religiosi. Egli ha voluto lasciarci uno strumento per vivere, con la filigrana degli scritti di Francesco e Chiara, l'ascolto e l'annuncio della Parola di Dio." (dall'Introduzione di fr. Mauro Jöhri Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini)
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma dal 3 al 5 dicembre 2010, organizzato dalla Facoltà di Filosofia dell’UPS in collaborazione con il Movimento FAC (Fraterno Aiuto Cristiano), l’Associazione “Nuova Costruttività” e il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), con il supporto di SRI Group. Nell’occasione, grazie alla partecipazione di eminenti e qualificati rappresentanti del mondo ecclesiale ed istituzionale, culturale, accademico ed imprenditoriale, sia nazionale che internazionale, si è inteso approfondire – anche nei suoi aspetti metafisici, antropologici ed etici – il tema dei modelli di sviluppo economico, in vista dell’individuazione di elementi utili per affrontare il persistente momento di “crisi”, di cui gli elementi di carattere specificamente finanziario non sono che una delle manifestazioni. I contenuti della Lettera enciclica di Papa Benedetto XVI, Caritas in veritate, hanno ispirato esplicitamente vari interventi, volti a raccogliere l’auspicio ad «un nuovo slancio del pensiero per comprendere meglio le implicazioni del nostro essere una famiglia; l’interazione tra i popoli del pianeta ci sollecita a questo slancio, affinché l’integrazione avvenga nel segno della solidarietà piuttosto che della marginalizzazione».
La teologia e la filosofia hanno qualcosa da dire e da dare, e magari anche qualcosa da imparare o su cui riflettere, dal mondo dell’economia e della finanza? La “crisi” in corso non è nel contempo rivelatrice di un’esigenza più profonda, di un’opportunità nuova per una svolta verso una direzione più solidale e fraterna, e per questo più profondamente umana, e più sostenibile per e da tutti, segnata anche da un vero cambiamento di atteggiamenti e di stili di vita? Come “costruire” verso questa direzione?
Il volume, specie nella sua terza parte, si confronta con le prospettive del pensiero realistico-dinamico del teologo e filosofo salesiano Tommaso Demaria (Vezza d’Alba 1908 - Torino 1996), che a partire dalla tradizione filosofica realista, ed in dichiarata fedeltà ad essa, ha inteso offrire un significativo contributo di pensiero, in parte ancora inesplorato, a proposito della “metafisica della realtà storica”, interessandosi delle realtà sociali complesse e dinamiche – iniziando dall’impresa industriale –, della relazione tra individuo e gruppo di appartenenza, del rapporto tra natura e storia, della soggettività personale ed ecclesiale. Una proposta che, a quindici anni dalla morte dell’autore, presenta degli spunti preziosi ed attuali per l’elaborazione di una prospettiva di pensiero “sapienziale” che nel contesto dell’odierna società secolarizzata e globalizzata si impegni per quell’“allargamento degli orizzonti della razionalità” così caro al magistero di Papa Benedetto XVI.
Contributi di: Marcello Allasia, Donato Bagnardi, Tarcisio Bertone, Diego Bona, Danilo Broggi, Luigino Bruni, Massimo Caputi, Carola Carazzone, Pascual Chávez Villanueva, Luca Cipriani, Ivo Coelho, Stefano Curci, Piero Damosso, Antonio Fazio, Stefano Fontana, Giulio Gallazzi, Joshtrom Kureethadam, Lorenzo Leuzzi, Enrico Luciani, Mauro Mantovani, Nicola Mele, Carlo Nanni, Daniele Pace, Giovanni Palmerio, Sabino Palumbieri, Oliviero Riggi, Piergiorgio Roggero, Roberto Roggero, Alessandra Smerilli, Giuseppe Tacconi, Mario Toso, Mario Vargas Saénz, Stefano Zamagni, Massimo Zortea.
Il servizio di evangelizzazione con i giovani di oggi è un impegno serio, quando ci si rende conto con esattezza del suo significato.
Pensare, studiare, approfondire diventa così la risposta consapevole e matura di chiunque crede alla pastorale giovanile e vuole aiutare i giovani che ama ad incontrare il Signore Gesù per affidare a lui, in modo consapevole e maturo, la propria voglia di vita e la personale ricerca di speranza.
Le difficoltà non riguardano solo il «come» evangelizzare. Non coinvolgono solo i due interlocutori, quasi fosse sufficiente cambiare qualcosa in chi lancia la comunicazione e in chi la riceve, per risolvere le interferenze che la disturbano. Esse vanno maggiormente verso il centro del processo: riguardano il «che cosa» comunicare. È in gioco, infatti, da una parte, la vita, il suo senso, le ragioni che ci spingono a fidarci di essa, oltre la disperazione della morte e, dall’altra, l’annuncio del Vangelo di Gesù, il Signore.
La sfida cui la pastorale giovanile è chiamata a dare risposta, assume perciò il tono inquietante dell’interrogativo che sta alla radice della crisi attuale dell’esperienza religiosa: si può amare questa vita e sognare felicità in compagnia di tutti gli uomini, confessando contemporaneamente che Gesù è il Signore, nella comunità dei credenti?
Il libro tenta di offrire una risposta positiva all’interrogativo. Per farlo, gli autori hanno dato voce alle tante persone che in questi anni, felici e impegnativi per la pastorale giovanile italiana, hanno condiviso la stessa preoccupazione e lo stesso entusiasmo.
1Cor 2,6-16 è uno dei brani più complessi e interessanti all'interno della prima lettera ai Corinzi. Gli studiosi si sono posti diversi interrogativi sulla funzione di questi undici versetti, giungendo però a conclusioni discordi. Il presente studio è un viaggio che conduce a scoprire in questa pericope la definizione che san Paolo dà del credente: colui che, attraverso il dono dello Spirito, può discernere nel Crocifisso non un segno di scandalo e stoltezza ma la manifestazione della salvezza di Dio, donata gratuitamente all'uomo.
La nostra società sovrabbonda di discussioni e dibattiti sul tema del perdono. Ma cosa significa veramente perdonare? Perché accordare questo gesto? Non è una forma di debolezza o una maniera di giustificare il male? E soprattutto: col perdono cambia davvero qualcosa? Sono queste le domande a cui il libro cerca di rispondere da un punto di vista psicologico. La tesi di fondo è che il perdono, se inteso correttamente, è una delle protezioni più potenti per fronteggiare il male e le sue conseguenze, come raccontano le vicende di chi, sorprendendo anzitutto se stesso, è riuscito a compiere questo difficile passo.
Il volume presenta una raccolta di sentenze di Padri della Chiesa (Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita) risalenti tra il IV e il VI secolo.
Meditiamo sui versi della preghiera più bella. Età di lettura: da 6 anni.
Le più belle e significative preghiere della nostra tradizione. Età di lettura: da 6 anni.
Il Progetto di Pastorale Giovanile Camminava con loro si divide in tre parti e viene pubblicato in tre distinti volumi, diversi e complementari tra loro: Il Mistero di Cristo (vol. 1), La Comunità cristiana (vol.2), La Cura pastorale (vol. 3). Questa prima parte del progetto presenta in maniera sintetica i contenuti essenziali della proposta cristiana. Lo stile del testo è volutamente narrativo e introduttorio: assume la forma di un racconto breve del cristianesimo dal forte sapore missionario, pensato soprattutto per coloro che lo vogliono riscoprire nella sua essenzialità o per chi si affaccia per la prima volta all'esperienza cristiana. Nel primo capitolo si propone la narrazione di una fede che cerca l'intelligenza del mistero cristiano (fides quaerens intellectum), a partire dal racconto sintetico che l'evangelista Luca propone al capitolo 24 del suo Vangelo. Il lettore è accompagnato in una progressiva scoperta di Gesù: la vita di Gesù di Nazaret, narrata nella fede della pasqua, è insieme fatto e parola; le varie sequenze della sua vita sono manifestazioni concrete del volto di Dio, che raggiungono l'uomo nella sua totalità e nella sua storia. Si è introdotti progressivamente alla sequela di Cristo e ai misteri del Regno di Dio. Nel secondo capitolo, da leggere in modo parallelo al primo, si accenna a d un'analisi dell'esperienza umana mettendo in luce come l'umano sia aperto di per se stesso al mistero di Dio.
La Bibbia non è un libro morto, ma una parola viva capace di illuminare e trasfigurare il vissuto umano. Il suo confronto con la svolta linguistica, che segna in profondità la cultura contemporanea, invece di metterla fuori gioco, ne esalta il suo singolare modo di significare la realtà e di trasformarla. La Bibbia contiene una Parola viva ed efficace capace di illuminare e trasfigurare il vissuto umano. Questo libro dimostra come il linguaggio biblico rimane significativo anche per l'uomo d'oggi, e mette in evidenza il carattere assolutamente originale e unico del modo di operare del linguaggio biblico.