Affrontare il Vaticano II e la sua ricezione in ambito milanese, con riferimenti che si allargano al Nord Italia, è coerente alla stessa visione di Chiesa maturata al Concilio. Dopo la fitta letteratura postconciliare, partita dalla ricostruzione del contesto generale in cui ha potuto nascere e svilupparsi l'assise ecumenica, sono seguiti gli studi sui diari e sulle corrispondenze dei vari partecipanti: vescovi, periti, uditori. Ora si apre una nuova stagione di ricerca e approfondimento che contestualizza l'evento nella vita e nella specificità delle diverse Chiese locali, in cui hanno potuto orientarsi le figure operanti al Concilio e successivamente esercitarsi gli influssi sulla vita di preghiera, sull'azione pastorale, sulle capacità di abitare il contesto sociale e culturale. Il presente volume - che pubblica i risultati della prima parte della ricerca - esplora l'azione dei diversi protagonisti chiamati ad attuare il Concilio: in primo luogo la figura del vescovo, figura messa in primo piano dal Concilio; quella dei diversi ministeri e dei religiosi, senza dimenticare il ruolo dei laici. Attraverso l'azione diversificata di queste figure si svela in modo sintetico quel volto della Chiesa popolo di Dio che costituisce la novità del magistero conciliare, e anche una delle sfide più forti nel cammino della sua ricezione. L'insieme dei testi è introdotto da S.E. Mons. Adriano Caprioli e da un saggio prospettico-metodologico di G. Routhier.
Sorto alla fine del 1712, il monastero della Visitazione di Salò celebra tre secoli di vita. Nato come filiazione della Visitazione di Arona, per volontà della comunità civile salodiana, si è innestato nella realtà locale come uno strumento di elevazione nella preghiera, nel silenzio e nell'umiltà. Radicate nel mondo ma con lo sguardo verso il cielo, le sue monache hanno tradotto nella semplicità della loro vita lo spirito di san Francesco di Sales di «morire a se stesse per vivere in Dio». Attraverso una scrupolosa disanima archivistica e documentaria Maria Grazia Franceschini, lei stessa suora di clausura, ricostruisce la storia del monastero e offre un punto di vista originale, inedito e suggestivo, di questa vicenda plurisecolare vista, per così dire, dal di dentro. Il volume si sviluppa in una narrazione che è stata oggetto di lettura, di commento e di confronto anche da parte dell'intera comunità. Ne scaturisce in tutta la sua freschezza la dinamica misteriosa della quotidianità orante, dei riflessi delle vicende generali sulla regolarità claustrale, dei rapporti con l'esterno, specie in campo educativo, fino all'abbandono degli austeri chiostri della Fossa nel 1968, nel centro di Salò, per una nuova e più tranquilla sede nella zona collinare delle Versine. Tre secoli di storia fecondi di spiritualità salesiana e di intensa religiosità, per i quali si possono ancora ripetere le parole che il padre spirituale del monastero, don Augusto Orio, scriveva al vescovo di Brescia nel 1875: «Ho la compiacenza di poter riferire che queste religiose vivono nella concordia e nell'osservanza». Questo è senza dubbio il viatico più bello per un libro in cui la storia non è diversa dalla vita, anzi è la vita stessa che continua.
Descrizione dell'opera
In ogni epoca, i concili mostrano il profondo coinvolgimento della Chiesa nella storia e nel mondo del suo tempo.
Sebbene ancora oggi la ricerca storica sui concili abbia di fronte importanti interrogativi in attesa di risposta, l'elemento conciliare fa indiscutibilmente parte della struttura essenziale della Chiesa.
Sulla scia di un classico della materia quale la Breve storia dei concili di Hubert Jedin (1959), il volume - frutto delle lezioni tenute dall'autore alla Hochschule Sankt Georgen di Frankfurt a.M. - presenta in forma divulgativa un'analisi che tiene conto del lungo cammino della ricerca. Oggi è riproposto in edizione economica per renderlo disponibile al più ampio pubblico.
Sommario
Prefazione. Abbreviazioni. Introduzione. Quali concili sono ecumenici? I. L'inizio dell'istituto conciliare. II. Nicea, la sua recezione e la battaglia attorno al dogma trinitario. III. «Solo Nicea»? Da Efeso a Calcedonia. IV. Patriarcati, Chiese nazionali e fragile unità: i concili della Chiesa antica dopo Calcedonia. V. I concili papali dell'alto medioevo. VI. Sull'unità e la riforma della Chiesa: i concili del XV secolo. VII. Concilio e confessionalizzazione: il concilio di Trento (1545-1563). VIII. Concilio e principio di autorità: il concilio Vaticano I (1869-1870). IX. Concilio e aggiornamento: il concilio Vaticano II (1962-1965). Fonti e bibliografia. Indice dei nomi e delle materie.
Note sull'autore
KLAUS SCHATZ sj nasce in Renania nel 1938. Dopo studi di storia e letteratura latina, entra nella Compagnia di Gesù e nel 1974 si laurea in storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana. È professore emerito di storia della Chiesa alla Hochshule Sankt Georgen di Frankfurt a.M., dove ha insegnato dal 1975. In modo particolare si è occupato di storia della Chiesa dei secoli XIX e XX, storia del primato papale, storia della Compagnia di Gesù. Tra le sue maggiori pubblicazioni in lingua italiana: Storia della Chiesa. Epoca moderna. Volume II, a cura di L. Mezzadri (Queriniana, Brescia 1995); Il primato del papa. La sua storia dalle origini ai nostri giorni, a cura di L. Rota (Queriniana, Brescia 1996).
Autorevoli maestri introducono e commentano il "Credo del popolo di Dio": la più significativa, recente e sintetica presentazione della fede cattolica. Contiene la versione integrale della preghiera proclamata da Paolo VI come atto conclusivo dell'Anno della Fede. Il 30 giugno 1968 - al termine dell'Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo - Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora "Credo del popolo di Dio". In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate ad autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Il 30 giugno 1968 – al termine dell’Anno della Fede, indetto per il XIX centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo – Paolo VI proclamò una solenne professione di fede, chiamata sin da allora Credo del popolo di Dio.
Il Successore di Pietro ritenne utile, per confermare la fede dei propri fratelli, ricordare loro la ricchezza e la profondità delle verità rivelate e invitarli ad aderire col pensiero e col cuore a Cristo, Maestro e Salvatore.
In occasione del nuovo Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI per il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, si ripropone questa splendida professione di fede con alcune note di lettura affidate a d autorevoli teologi e interpreti della odierna vita ecclesiale.
Resta infatti attuale la domanda posta da Paolo VI il 30 ottobre 1968: “Che sarà di noi? Saremo tra i fortunati che avranno il dono della fede? Si, rispondiamo; ma è dono che bisogna avere prezioso, bisogna custodirlo, bisogna goderlo, bisogna viverlo”.
In occasione del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, questo volume affronta in forma chiara e discorsiva i temi più importanti che lo hanno animato, offrendone anche una breve ricostruzione storica del contesto in cui si è articolato. L'Autore ha tracciato la storia di ogni documento del Concilio e ne ha risaltato il contenuto dottrinale e spirituale, utilizzando i più recenti interventi del magistero di Benedetto XVI come chiave di lettura. L'intento dell'Autore è stato quello di mettere in evidenza il motivo di fondo che ha animato e ispirato il Concilio Vaticano II, cioè la volontà di annunciare e portare all'uomo moderno, troppo spesso disorientato dalla crisi di valori della società contemporanea, la verita di Cristo e della sua Chiesa.
"Cristianesimo e potere" è dedicato a un tema che costituisce il filo rosso di tutta l'indagine dello storico Prodi: una ricerca dedicata a mettere in luce come la caratteristica della civiltà europea sia la peculiare divisione di ambiti fra Chiesa e Stato. Indagine storica ma insieme riflessione sulle trasformazioni di un presente in cui questo secolare equilibrio pare destinato a spezzarsi.
Allievo di G. Moschos, greco di natali, Maksim Grek giunse a Firenze nel 1492 insieme a Giovanni Lascaris che lo introdusse fra i banchi dello Studium quale allievo di A. Poliziano e M. Ficino. Affiancò in Venezia (1496 - 1498) Aldo Manuzio nella preparazione dell'edizione greca del Salterio. Visse in Firenze il supplizio del Savonarola, prese i voti in San Marco, poi trascorse un decennio nella lavra di Vatopedi sul Monte Athos. Nel 1518 giunse a Mosca su invito ufficiale dello zar. Temuto dalla Chiesa ufficiale, "consacrò alla predicazione della parola di Dio" il proprio stilo e perseguì "la salvezza delle anime" come imponeva il valore intrinseco del voto domenicano al quale mai venne meno.
Giovanni Paolo II si fece un’idea precisa della società italiana di fine Novecento e concepì un progetto per il rilancio della Chiesa che doveva favorire una ripresa di vigore per l’intero paese. Due le proposte che dovevano agevolare una forte ripresa interna e un’irradiazione sull’intero continente europeo: da una parte la riscoperta di una fede più autentica come salda radice capace di generare un nuovo umanesimo; dall’altra, la partecipazione attiva dei cattolici alla ricostruzione civile della nazione.
Ancora oggi la visione di papa Wojtyla può offrire un contributo significativo per superare la crisi e rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
L?Autore
Antonio Scornajenghi è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Roma III. È autore di articoli e saggi sui partiti e i movimenti politici italiani in età liberale, sul rapporto tra mondo cattolico e istituzioni liberali e sul pontificato di Giovanni Paolo II. Tra le sue pubblicazioni: La Sinistra mancata. Dal gruppo zanardelliano al Partito Democratico Costituzionale Italiano (1904-1913), Roma 2004; L’alleanza difficile. Liberali e popolari tra massimalismo socialista e reazione fascista (1919- 1921), Roma 2006. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato «Stampa laica e mondo politico in Italia di fronte a Giovanni Paolo II», in Shock Wojtyla, (2010).
Paolo VI (Giovanni Battista Montini), è stato il Papa del Concilio. Ricordato anche come il papa della modernità per la sua capacità di percepire e rispondere ai problemi della società, di lui si ricordano anche l'infaticabile lavoro a favore della pace, la fermezza nella difesa dei valori cristiani e l'attenzione con la quale seppe leggere gli anni della contestazione giovanile. Questo volume raccoglie ventiquattro testi scritti dal Papa tra il 1963 e il 1978, gli anni del suo pontificato. Ventiquattro omelie pronunciate durante le Sante messe, celebrate nelle più diverse occasioni dell'anno liturgico che compongono un compendio di commenti al Vangelo sintetico.
«Forse la storia della chiesa cattolica costituisce il racconto più affascinante di un’istituzione della storia mondiale. Per i cattolici, però, questa storia è di cruciale importanza anche per quel che riguarda il ruolo normativo della Tradizione». Ne risulta un libro di ampia portata, dal ritmo narrativo avvincente, sulla storia del popolo cristiano dalla Pentecoste ai giorni nostri.
Descrizione
Questo libro contiene la storia del popolo cristiano dalla Pentecoste ai giorni nostri e si concentra in modo particolare sulla Chiesa cattolica. Avendo superato l’anno 2000 dopo Cristo, sembra appropriato e necessario poter disporre di una storia dei primi due millenni dell’era cristiana.
Nella seconda metà del secolo scorso è stato svolto un enorme lavoro di ricerca sulla storia della Chiesa, pubblicato in articoli specialistici e in libri di più volumi. Tali recenti progetti sono stati tenuti presenti scrivendo questo breve resoconto che, a sua volta, costituisce una lettura interessante.
La dimensione istituzionale e quella più direttamente religiosa della Chiesa cattolica sono presentate in ciascuna sezione in modo equilibrato. Questi alcuni degli elementi trattati: carità, concili, crociate, devozioni, diritto canonico, eresie, laici, liturgia, martiri, missionari, ordini religiosi, papi, parrocchie, pellegrinaggi, preghiera, sacerdozio, sacramenti, scuole, teologi, università, vescovi e vita consacrata.
In questo trentunesimo volume della collana «Pubblicazioni dell'Istituto Paolo VI» sono raccolti gli Atti dell'XI Colloquio Internazionale di Studio, svoltosi a Concesio (Brescia) nei giorni 24-25-26 settembre 2010 sul tema «Verso la civiltà dell'amore. Paolo VI e la costruzione della civiltà umana». Il tema della civiltà dell'amore fu sempre caro a Giovanni Battista Montini, che, durante il pontificato, si dedicò con particolare impegno e con fede incrollabile al suo sviluppo teologico, magisteriale e pastorale, in una lucida e realistica visione di un mondo sempre più indifferente ai veri valori, sempre più incapace di superare il ristretto ambito personale per ispirarsi alla legge dell'amore, per la realizzazione della quale Cristo si fece uomo e morì sulla croce. Paolo VI cercò di dialogare con questo mondo, senza sovrastarlo, e di esserne un interlocutore paterno e illuminato. L'articolazione del Colloquio si svolge secondo due linee principali, quella storica e quella teologica, e ci guida lungo un cammino che inizia nella prima metà del Novecento dalla «civiltà cattolica», fin verso le varie modulazioni della «civiltà cristiana» (De Giorgi), per approdare, dopo Pio XI, alla ricerca della «civiltà dell'amore» (Veneruso). Questa, necessariamente, deve essere costruita su una «civiltà umana» nella sua accezione più profonda e completa (Durand), formata da uomini in quanto persone e in quanto esseri sociali (Sesboüé). In tale prospettiva una particolare importanza assunsero nel magistero di Paolo VI l'enciclica Populorum progressio e i Messaggi per la Giornata della Pace che egli stesso istituì (Joblin), dove si evince che il superamento armonico del contrasto tra religione e secolarizzazione, nell'interpretazione cristiana della transizione occidentale (Sequeri, conduce alla realizzazione di un nuovo legame sociale, la «civiltà dell'amore» appunto.