«C'è una sfida nelle Beatitudini. È la nota della gioia: beati! La gioia della fiducia in Dio e, insieme, la gioia del servizio, non della conservazione di sé. Al cuore delle Beatitudini c'è la convinzione che l'uomo è fatto per donarsi».
La cultura del "fine settimana" affonda le proprie radici nelle Scritture, dai valori delle quali è andata però progressivamente allontanandosi. Di più, oggi lo stesso weekend, secolarizzazione del tempo biblico, rischia di essere a propria volta secolarizzato, disciolto nel tempo frammentato e continuo che caratterizza il presente. Sorge allora l'esigenza di far luce, con i saggi qui raccolti, su questa eredità dimenticata, di origine giudaico-cristiana, da cui deriva la scansione settimanale di un tempo coronato dal sabato. Proprio in quanto settimo, il sabato - o la domenica pensata come sabato cristiano -, pur essendo diverso da tutti gli altri giorni, ha bisogno dei precedenti sei per essere tale. Sono la cessazione, la quiete e il riposo a delimitare e completare l'opera che li ha preceduti. La separazione che introducono, oltre a dare pienezza al compiersi della creazione, porta a misurarsi con il senso del limite, tra umano e divino. Ecco perché parlare del sabato, a partire dalla Bibbia ebraica e cristiana, significa riflettere sul tempo, di Dio e degli uomini, interiore e collettivo.
Questo volume, primo di due, mira a fornire anche al lettore italiano non esperto un agile strumento che facilita la lettura degli scritti originali della letteratura di Qumran: i testi qui editi sono provvisti di puntazione vocalica (la stessa in uso nelle edizioni masoretiche della Bibbia ebraica), mettendo così in grado anche il non specialista di affrontare i più rappresentativi fra i testi della celebre comunità che ai tempi di Gesù era fiorita nei dintorni del Mar Morto. Il testo originale è affiancato a fronte dalla versione italiana corrispondente ed è preceduto da una breve introduzione, oltre a essere corredato di un commento essenziale che illustra quando necessario passi di difficile lettura e sempre ne approfondisce forme e contenuti. I testi raccolti nel primo volume sono i seguenti: Regola della Comunità, Documento di Damasco, Regola della Congregazione, Raccolta di Benedizioni, Regola della Guerra, Canti dell'olocausto del Sabato, Preghiera di Nebonedo, Apocalisse Aramaica, Midrash escatologico, Midrash escatologico, Melchisedek
Enciclopedie del sapere per soddisfare ogni curiosità o necessità di informazione veloce, sintetica ma al tempo stesso completa. 1000 immagini a colori, date-chiave per inquadrare gli argomenti, organizzazione sia cronologica sia trasversale per temi, grazie ai frequenti rimandi da una sezione all'altra in ben oltre 500 pagine. Personaggi della Bibbia, da Adamo ed Eva a Davide, da Salomone a Gesù di Nazareth: i protagonisti e gli eventi del Vecchio e Nuovo Testamento descritti in modo vivido e dettagliato. Uno strumento di consultazione affascinante per conoscere le radici della cultura giudaico cristiana.
Secondo volume della collana Graphé, che si propone come corso completo di studi biblici di base. Ogni volume presenta in modo chiaro il quadro complessivo di riferimento per le singole sezioni bibliche, proponendo lo stato attuale della ricerca. Questo volume è dedicato al Pentateuco, la prima sezione (l'unica condivisa) del canone biblico e del canone cristiano, che contiene i termini fondamentali della comprensione dell'uomo e della storia nella rivelazione veterotestamentaria e i tratti costitutivi della fede e dell'identità dell'Israele biblico.
Le narrazioni delle guerre di Israele occupano un posto importante nella Bibbia. Conquiste, conflitti armati tra vicini, lotte contro l'invasore... appartengono alla storia delle sue origini, né più né meno che a quella di tutti gli altri paesi del Vicino Oriente antico. Il dossier della rivista fa il punto su questa "letteratura militare", tra mito e realtà. Completano il numero le consuete rubriche Studi Biblici e Bibbia e cultura.
La Bibbia racconta eventi storici? Il diluvio fu una catastrofe naturale? Gli Ebrei hanno attraversato il mar Rosso? L'archeologia ha provato l'esistenza di fratelli di Gesù? I miracoli di Gesù hanno una spiegazione razionale? Paolo era misogino? Il Nuovo Testamento è anti-giudaico?... A queste e altre domande sui più diffusi "luoghi comuni" riguardanti la Bibbia risponde un eccezionale dossier, che offre un esempio di giusto apporoccio al testo biblico. Completano il numero le consuete rubriche "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Quanti conoscono realmente le Sacre Scritture? Quanti hanno letto il romanzo biblico in chiave disincantata, rifiutando i dogmi ma cogliendo quella verità storica che trapela dai coloriti racconti? Ed ecco che fin dall'attimo in cui Adamo trova collocazione come primo uomo, traspare quell'etica maschilista arrivata fino a oggi. Ma anche una lunga catena di eredi di Eva, trattate da oggetti, vendute e comprate, violentate e rinnegate... Eppure vive, pensanti, a volte saggiamente intelligenti, a volte cinicamente consapevoli delle armi innate della seduzione e della bellezza. L'idea di andare a cercare nell'Antico e nel Nuovo Testamento esempi di conoscenze mediche antesignane e divinamente ispirate ha in realtà portato i due autori a soffermarsi sul lato femminile della creazione, del peccato originale, dell'incubo della sterilità, della paura di non riuscire a riprodursi e moltiplicarsi. E a riflettere su episodi crudeli e perversi, esaltati se compiuti da alcuni, condannati se compiuti da altri. Soprattutto nell'Antico Testamento. Alla fine, poca medicina ma un elogio a Eva e alle sue discendenti... ancor oggi discriminate seppur sempre più vincenti. Il Terzo millennio è, infatti, da molti considerato l'avvio dell'era della donna. Di cambiamenti radicali ma non violenti, non tinti di rosso ma luminosamente rosa.
Sul tema del cattolicesimo e del concilio Vaticano II il volume raccoglie gli interventi di due personalità eminenti: un filosofo e un vescovo, entrambi membri dell'Académie française. I vangeli - osserva il prof. Michel Serres non escono dalla mano di accreditati sapienti e si rivolgono ai poveri riportando ingenue parabole, ma in modo così semplice, limpido e autentico che oggi sembra quasi impossibile scrivere nello stesso modo. Eppure, l'afflato universale delle pagine evangeliche e l'originale esperimento "autobiografico" degli Atti degli apostoli indicano la matrice, la radice, la forma originaria di un linguaggio che può liberare l'autenticità della scrittura sottraendola alle "formattazioni" tecniche e specialistiche del lessico accademico e di quello dei media. La stessa eredità del concilio Vaticano II (1962-1965), cioè lo sforzo di far dialogare la grande tradizione cristiana con il mondo contemporaneo, richiede di interrogarsi sul significato del "parlare di Dio" e "parlare a Dio" in un tempo di incertezza, di disincanto e di inquietudine, osserva mons. Claude Dagens. In questo contesto non si possono trascurare gli aspetti più paradossali e contraddittori dell'evangelizzazione: l'assunzione della solitudine, la solidarietà da esprimere, la fraternità da condividere, l'interrogativo sull'enigma del male - al tempo stesso sovraesposto e rimosso - e la possibilità di rinascita attraverso il mistero di Dio.
La costola di Adamo e la mela di Eva. L'azzurro mare dell'Esodo che viene chiamato Rosso. Mosè raffigurato con le corna. Un ramoscello che diventa una rosa. Un cammello che passa per la cruna di un ago. La Bibbia, considerata da Claudel un "immenso vocabolario", da Blake un "grande codice dell'arte" e da Chagall un imponente "atlante iconografico", costituisce un inesauribile deposito e una riserva tematica di figure e metafore che talvolta sono il risultato di sviste e di veri e propri errori di traduzione. L'Antico Testamento ne ha conosciuti nei passaggi dall'originale ebraico al greco lingua culturale e cultuale dell'antico Oriente - poi nel latino di Girolamo e nella lingua della cancelleria sassone di Martin Lutero. Gli esempi di traduzioni sbagliate sono innumerevoli, ma alcuni errori si sono depositati con maggiore forza e con effetti di rilievo. Alcuni, "derivanti da mancanza di conoscenza e senza alcuna conseguenza negativa, come, ad esempio, Mar Rosso, dovrebbero essere guardati a mio avviso con un sorriso di compiacenza, senza ulteriori preoccupazioni", osserva l'autore del volume. "Ben diversamente vanno invece considerati gli errori di traduzione voluti, tendenziosi, che comportano a volte cambiamenti insidiosi o calunniosi e persino veri e propri stravolgimenti del senso. In questi casi occorre urgentemente un impegno ecumenico e una tempestiva correzione". Prefazione di Jean-Louis Ska. Postfazione di Roberto Alessandrini.