Le narrazioni delle guerre di Israele occupano un posto importante nella Bibbia. Conquiste, conflitti armati tra vicini, lotte contro l'invasore... appartengono alla storia delle sue origini, né più né meno che a quella di tutti gli altri paesi del Vicino Oriente antico. Il dossier della rivista fa il punto su questa "letteratura militare", tra mito e realtà. Completano il numero le consuete rubriche Studi Biblici e Bibbia e cultura.
La Bibbia racconta eventi storici? Il diluvio fu una catastrofe naturale? Gli Ebrei hanno attraversato il mar Rosso? L'archeologia ha provato l'esistenza di fratelli di Gesù? I miracoli di Gesù hanno una spiegazione razionale? Paolo era misogino? Il Nuovo Testamento è anti-giudaico?... A queste e altre domande sui più diffusi "luoghi comuni" riguardanti la Bibbia risponde un eccezionale dossier, che offre un esempio di giusto apporoccio al testo biblico. Completano il numero le consuete rubriche "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Quanti conoscono realmente le Sacre Scritture? Quanti hanno letto il romanzo biblico in chiave disincantata, rifiutando i dogmi ma cogliendo quella verità storica che trapela dai coloriti racconti? Ed ecco che fin dall'attimo in cui Adamo trova collocazione come primo uomo, traspare quell'etica maschilista arrivata fino a oggi. Ma anche una lunga catena di eredi di Eva, trattate da oggetti, vendute e comprate, violentate e rinnegate... Eppure vive, pensanti, a volte saggiamente intelligenti, a volte cinicamente consapevoli delle armi innate della seduzione e della bellezza. L'idea di andare a cercare nell'Antico e nel Nuovo Testamento esempi di conoscenze mediche antesignane e divinamente ispirate ha in realtà portato i due autori a soffermarsi sul lato femminile della creazione, del peccato originale, dell'incubo della sterilità, della paura di non riuscire a riprodursi e moltiplicarsi. E a riflettere su episodi crudeli e perversi, esaltati se compiuti da alcuni, condannati se compiuti da altri. Soprattutto nell'Antico Testamento. Alla fine, poca medicina ma un elogio a Eva e alle sue discendenti... ancor oggi discriminate seppur sempre più vincenti. Il Terzo millennio è, infatti, da molti considerato l'avvio dell'era della donna. Di cambiamenti radicali ma non violenti, non tinti di rosso ma luminosamente rosa.
Sul tema del cattolicesimo e del concilio Vaticano II il volume raccoglie gli interventi di due personalità eminenti: un filosofo e un vescovo, entrambi membri dell'Académie française. I vangeli - osserva il prof. Michel Serres non escono dalla mano di accreditati sapienti e si rivolgono ai poveri riportando ingenue parabole, ma in modo così semplice, limpido e autentico che oggi sembra quasi impossibile scrivere nello stesso modo. Eppure, l'afflato universale delle pagine evangeliche e l'originale esperimento "autobiografico" degli Atti degli apostoli indicano la matrice, la radice, la forma originaria di un linguaggio che può liberare l'autenticità della scrittura sottraendola alle "formattazioni" tecniche e specialistiche del lessico accademico e di quello dei media. La stessa eredità del concilio Vaticano II (1962-1965), cioè lo sforzo di far dialogare la grande tradizione cristiana con il mondo contemporaneo, richiede di interrogarsi sul significato del "parlare di Dio" e "parlare a Dio" in un tempo di incertezza, di disincanto e di inquietudine, osserva mons. Claude Dagens. In questo contesto non si possono trascurare gli aspetti più paradossali e contraddittori dell'evangelizzazione: l'assunzione della solitudine, la solidarietà da esprimere, la fraternità da condividere, l'interrogativo sull'enigma del male - al tempo stesso sovraesposto e rimosso - e la possibilità di rinascita attraverso il mistero di Dio.
La costola di Adamo e la mela di Eva. L'azzurro mare dell'Esodo che viene chiamato Rosso. Mosè raffigurato con le corna. Un ramoscello che diventa una rosa. Un cammello che passa per la cruna di un ago. La Bibbia, considerata da Claudel un "immenso vocabolario", da Blake un "grande codice dell'arte" e da Chagall un imponente "atlante iconografico", costituisce un inesauribile deposito e una riserva tematica di figure e metafore che talvolta sono il risultato di sviste e di veri e propri errori di traduzione. L'Antico Testamento ne ha conosciuti nei passaggi dall'originale ebraico al greco lingua culturale e cultuale dell'antico Oriente - poi nel latino di Girolamo e nella lingua della cancelleria sassone di Martin Lutero. Gli esempi di traduzioni sbagliate sono innumerevoli, ma alcuni errori si sono depositati con maggiore forza e con effetti di rilievo. Alcuni, "derivanti da mancanza di conoscenza e senza alcuna conseguenza negativa, come, ad esempio, Mar Rosso, dovrebbero essere guardati a mio avviso con un sorriso di compiacenza, senza ulteriori preoccupazioni", osserva l'autore del volume. "Ben diversamente vanno invece considerati gli errori di traduzione voluti, tendenziosi, che comportano a volte cambiamenti insidiosi o calunniosi e persino veri e propri stravolgimenti del senso. In questi casi occorre urgentemente un impegno ecumenico e una tempestiva correzione". Prefazione di Jean-Louis Ska. Postfazione di Roberto Alessandrini.
Per Walter Rauschenbusch, pastore protestante nella New York proletaria e multietnica del primo Novecento, la parola di Gesù è una sfida all'ordine sociale ed economico della civiltà industriale. La sua opera è alle origini del pensiero cristiano-sociale che ha attraversato il secolo: una forza che ha contribuito alla definizione del Welfare State, ha aperto la strada ai movimenti per i diritti civili degli anni Sessanta e ha affermato la qualità progressiva, quando non apertamente rivoluzionaria, del messaggio evangelico. Pubblicato per la prima volta nel 1918, e fino ad oggi mai tradotto in italiano, questo libro rappresenta l'approdo del pensiero teologico e politico di Rauschenbusch. Il commento dei passi della Scrittura diventa qui una riflessione serrata sui princìpi di uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale estesa a tutta la comunità. Straordinaria, in questo libro coraggioso, è infatti l'apertura al dialogo, il presentarsi come invito a un percorso che deve necessariamente essere condiviso e realizzarsi nell'azione, per rendere la Terra più simile al cielo.
Lo studio effettua una panoramica generale sulla presenza della Bibbia nella vita e negli scritti di Elisabetta della Trinità, per poi esaminare in un raffronto serrato gli elementi di sintonia con i testi di san Paolo e di san Giovanni.
In occasione del giorno più importante per una coppia, una Bibbia con un linguaggio semplice e chiaro per scoprire la bellezza del testo biblico, per condividere la Parola di Dio in ogni momento della vita. Un'edizione fruibile grazie ai nuovi apparati a colori: Nuovo testo CEI integrale; 128 pagine iniziali, a colori, illustrate per una visione generale della Bibbia, la sua storia, la sua nascita, il suo influsso sulla cultura, la letteratura, il cinema...; Atlante biblico a colori; 96 pagine conclusive a due colori per usare la Bibbia nella liturgia e nella preghiera; Vocabolario biblico.
Il libro di Qohelet - noto anche come Ecclesiaste - è uno dei testi più originali e controversi della Bibbia ebraica. Prendendo le mosse dal celebre motto Vanitas vanitatum, et omnia vanitas, il testo - con respiro poetico e religioso - si interroga sul senso della vita, sul valore della conoscenza, sul destino dell'uomo e sul suo rapporto con un divino spesso sfuggente e silenzioso. La riflessione di Qohelet, a tratti aspra e provocatoria, supera di slancio ogni possibile riduzione spiritualistica, ascetica o sapienziale che voglia censurare quanto sembri in contraddizione con il disegno della rivelazione. Qohelet è la testimonianza di una fede fermissima, capace però di esporsi a tutte le sfide del dubbio.