A partire dal 1985 con "La Ragione aveva Torto?", un sarcastico quanto documentato pamphlet contro l'Illuminismo, Fini ha preso a demolire tutti i capisaldi della nostra società: la democrazia, l'economia, la tecnologia, la pretesa totalitaria dell'Occidente di ergersi a "cultura superiore". Fini mette a nudo le pesantissime ricadute che questo modello ha sulla nostra vita: nevrosi, depressione, alcolismo di massa, uso e abuso di psicofarmaci, droga. Questo volume raccoglie sei testi pubblicati dal 1985 a oggi. Straordinario anticipatore Massimo Fini è stato sottovalutato per decenni, ma oggi quelle che venivano considerate delle provocazioni sono diventate delle inquietanti realtà. Prefazione di Salvatore Veca
Poco più di vent'anni e finisci in galera, con la prospettiva di passare il resto della vita dietro le sbarre. Che cosa fai? Danner Darcleight si è messo a scrivere. Scrive quello che vede e quello che ha fatto in passato, e racconta il prezzo che è costretto a pagare. "Colpevoli di omicidio" ci porta dentro una prigione di massima sicurezza, presentandoci un multiforme cast di detenuti e svelandoci le sfide quotidiane affrontate da milioni di americani che oggi vivono nel più grande sistema detentivo del mondo. Perseguitato dal suo passato, Danner sfugge al legame insidioso con l'eroina. Viene spogliato, spidocchiato e gli viene assegnato un numero. Impara a cavarsela tra antisociali, stupratori, ladri, spacciatori, sfruttatori, guardie carcerarie dal comportamento imprevedibile, e un rimorso schiacciante. Supera la tentazione ricorrente del suicidio, riesce a trarre vantaggio da alcuni incontri fortuiti e alla fine trova una donna che lo ama e ne riscalda la difficile esistenza. Darcleight si libera dei luoghi comuni e delle caricature della cultura pop e ci offre una prospettiva limpida su cosa significa davvero scontare una pena. Quello che inizia come un reportage dal fronte diventa l'analisi di un indimenticabile caso di resilienza e determinazione contro ogni avversità immaginabile.
Per oltre mezzo secolo, la scrittura di Cesare Garboli ha suscitato gioia ed energia – non solo intellettuale – nei suoi lettori. Che parli di cinema o di letteratura, che affronti la pittura o il teatro, ogni suo incontro (con Francis Bacon o Mario Soldati, con Chaplin o Goya, con Gianni Brera o Walter Benjamin, o magari con l’ufficiale delle SS Herbert Kappler) produce l'impatto memorabile di una rivelazione. Ma il dono del supremo esecutore di testi, «portato a vedere le cose piuttosto come un problema da risolvere che come un tema da svolgere», l'ammaliante intelligenza comunicativa coabitarono in Garboli con una cruda severità verso i propri scritti: pochi e come a contraggenio ne raccolse, centinaia ne lasciò dispersi. Il giovane filologo che nel 1954, non ancora laureato, curava un'edizione di tutto Dante in versi, e al quale dobbiamo la promozione di Pascoli e Molière a nostri contemporanei, è autore di un'opera che ha dissimulato sé medesima nel segno di un apparente e talvolta compiaciuto spreco. È tempo, dunque, di rendere disponibile per tutti il luminoso rigore del lavoro svolto da questo scrittore antagonista sempre, anche del proprio talento.
Storie e problemi veri della Sanità pubblica, raccontati e soprattutto analizzati da chi in corsia vive da trent'anni con una posizione di responsabilità. Qui di casuale il lettore troverà ben poco. Sono vicende inquietanti e opache, ma in qualche caso luminose e incoraggianti - in cui Valter Santilli, fisiatra e primario al Policlinico Umberto I di Roma, si è imbattuto negli anni trascorsi tra reparti ospedalieri e aule universitarie. Sollecitato dalle domande di Paolo Pagliaro e Piero Schiavello, Santilli propone una soluzione per ciascuna delle questioni sollevate, sottraendosi alla sterminata pubblicistica del lamento e accettando la sfida della concretezza.
Per i Greci del tempo di Socrate, il sogno è il prodotto - e insieme il compagno segreto e inseparabile - di un'entità invisibile, racchiusa dentro ogni essere umano, chiamata "anima" (psyche). L'anima è il vero io, e Socrate dice che "bisogna prendersi cura di lei più di ogni altra cosa". E il sogno è la prova che l'anima ha in sé "qualcosa di divino". Quando il corpo giace nel sonno, l'anima ascolta voci prodigiose, percepisce odori soavi, scorge una luce meravigliosa, e le figure sacre appaiono maestose e benevole. Per Pietro Citati, la rappresentazione greca del sogno è molto più vasta, libera, mobile e polimorfa di quella - arida, schematica - degli psicologi moderni. Per fortuna, negli ultimi due secoli la mente umana è stata salvata dai grandi scrittori, come Proust e Kafka. Con un'attenzione delicatissima ai "segni dell'anima", Citati rintraccia in Chateaubriand, Jane Austen, Balzac, Stendhal le "immagini della morte", l'ombra che accompagna il cammino di ogni uomo. Nella scrittura di Nerval, Flaubert, Hawthorne, Nietzsche scorge l'immagine riflessa di una zona superiore che domina sia i campi beati e furiosi della Follia, sia quelli aguzzi e lancinanti della Ragione. E in fondo ai libri di Cechov, Conrad, Virginia Woolf scopre quel "passeggero clandestino" che sta rinchiuso nel cuore di molti di noi e compie le azioni che non osiamo commettere. Citati è convinto che la psyche dei Greci, grazie al potere formidabile dei sogni, agisca in tutte le epoche e non solo nella letteratura.
"Le sto chiedendo di continuare a essere uno scienziato attivo dentro e fuori il laboratorio, le offro la possibilità di farlo potendo intervenire e contribuire ai lavori del Senato della Repubblica." Elena Cattaneo, biologa famosa in tutto il mondo per i suoi studi sulla corea di Huntington, una malattia neurologica causata da un gene mutato, non dimenticherà mai le parole dell'allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando nel 2013 le annunciò la decisione di nominarla senatrice a vita. Da allora la sua esistenza è profondamente mutata e la sua attività scientifica si è arricchita di una funzione pubblica e istituzionale fondamentale per poter restituire alla scienza, troppo spesso bistrattata e abbandonata a se stessa, un ruolo di primo piano nel nostro paese. Lo testimoniano le pagine di questo libro, in cui l'autrice racconta i primi tre anni trascorsi in aula, affrontati con la stessa dedizione riservata al lavoro di ricerca in laboratorio, ma soprattutto con lo stesso metodo e gli stessi principi, nella salda convinzione che "i valori scientifici dell'oggettività, oltre all'allenamento al pensiero critico, avrebbero reso migliore il mio apporto al paese come senatrice". Abituata al lavoro di squadra, Elena Cattaneo è affiancata da un gruppo di esperti con competenze in diversi ambiti, dal diritto parlamentare ai rapporti con le istituzioni e con gli istituti scientifici.
Centinaia e centinaia di fuggitivi - a piedi - forzano il blocco e sfondano la linea di confine greco-macedone. Con filo spinato e granate assordanti la polizia cerca di frenarli. Arrivano dalla Siria, dall'Iraq, dall'Afghanistan e premono per entrare nei Paesi della zona Schengen. Il governo di Skopje usa il pugno duro. Un fotografo, Luigi Ottani, e una documentarista, Roberta Biagiarelli, volano sul posto per vedere con i propri occhi quel che sta accadendo e raccontano con coraggio questo esodo biblico. Secondo i dati ufficiali, sono quasi sessantamila i migranti arrivati in Macedonia dall'agosto 2015 a oggi. Cercano di raggiungere l'Europa, forzando il cordone di sicurezza attraverso il posto di frontiera macedone di Gevgelija. La polizia usa bastoni, raddoppia il filo spinato, ma i confini vengono sfondati e la maggior parte dei profughi - uomini, donne, bambini - si dirige camminando sui binari verso le più vicine stazioni ferroviarie per andare verso la Serbia e, da lì, raggiungere l'Ungheria e poi gli altri paesi europei. Sono notti trascorse all'addiaccio, nei campi, sotto la pioggia, con scarso accesso a cibo e acqua. È un camminare a piedi caparbio, che lascia sulla terra orme di dolore, di speranza e di tragica lotta per la sopravvivenza. Le immagini e le parole di questo reportage di grande intensità testimoniano la forza e la dignità umana di chi cammina. Gli "esiliati" sono consci di esercitare un diritto primordiale: attraversare i territori.
Gli attentati a sfondo religioso che con macabra cadenza irrompono nella nostra quotidianità ci obbligano a riflettere sul rapporto tra la cultura occidentale e le altre culture, sui differenti modi di pensare non solo la relazione tra stato e religioni, ma anche quella tra democrazia e autoritarismo. Oggi però le categorie e i valori della laicità e della secolarizzazione sembrano strumenti ormai insufficienti ad arginare le forme di integralismo da cui il conflitto religioso trae origine.
Come suscitare ancora interesse per la storia, accusata di riportare tutto all'Europa e al suo passato? Le narrazioni nazionali del passato non ci dicono molto in merito alle radici del nostro mondo globalizzato. Lo stesso vale per le produzioni dell'industria dell'intrattenimento: dai videogiochi a sfondo storico alle serie televisive "in costume", il passato riciclato propone raramente chiavi interpretative per comprendere il presente. Serge Gruzinski difende nel volume le ragioni di una storia capace di far dialogare criticamente passato e presente e il cui sguardo sia in grado di decentrarsi. Una storia globale, che ci invita a riconsiderare da nuovi punti di vista una tappa fondamentale per l'umanità: il Rinascimento. Con la conquista degli oceani, attraverso la scoperta di altri mondi, l'Europa prende coscienza di se stessa, gli orizzonti si ampliano, le idee cominciano a circolare, mentre iniziano ad articolarsi le prime reti commerciali mondiali. La storia di questo cambiamento illumina, attraverso numerose esperienze concrete, il presente multiforme in cui viviamo.
Jean-Didier Vincent, il fisiologo francese racconta la storia delle scoperte sul cervello, da Cartesio fino a oggi. Le scoperte importanti su questo organo fondamentale quanto il cuore per la sopravvivenza e la vita in generale sono state molto tardive perché il cervello, a differenza di altri organi, non rivela nulla all'esame autoptico: ha bisogno di essere letto con microscopi, di essere indagato con risonanze magnetiche e Tac. È per questo che le grandi scoperte sono avvenute negli ultimi 50 anni. Questo libro racconta il percorso scientifico di indagine a partire dalle origini e a che punto siamo arrivati. Uno strumento semplice e fondamentale negli anni più "mentali" di tutta la storia dell'uomo.
Una serie di conversazioni su politica, religioni e mondo che, nella loro diversità e varietà, presentano la politica come un prisma con diverse facce illuminate da una sola luce. La speranza è che si possa cogliere l'unità dell'insieme e lasciare che questa luce si irradi. Il contesto nel quale ciò può compiersi è quello del dialogo, di cui avvertiamo tutti un bisogno radicale per uscire dalla conflittualità incontenibile che deriva dal non saper vivere la differenza, dal non sapere o dal non saper orientarsi.
"Non c'è minaccia più grande per i critici, i cinici e i seminatori di paure di coloro fra noi che sono disposti a cadere perché hanno imparato a rialzarsi. Con le ginocchia escoriate e i cuori infranti, scegliamo di riconoscere i nostri vissuti difficili, invece di nasconderci e fingere. Siamo noi gli autori delle nostre vite. Siamo noi a deciderne i coraggiosi risultati. Traiamo amore dalla disperazione, compassione dalla vergogna, benevolenza dalla delusione, coraggio dal fallimento, forza dalla fragilità. Scoprirci è il nostro potere. La narrazione è la strada verso casa. La verità è la nostra canzone. Noi siamo i coraggiosi e affranti. Noi ci rialziamo più forti di prima." Basandosi sui risultati di una ricerca su larga scala durata dodici anni, Brené Brown ha raccolto e analizzato le testimonianze di importanti manager, artisti, docenti e famiglie comuni che hanno saputo superare un fallimento o una grave delusione, riuscendo a trovare l'equilibrio nel mezzo di una battaglia durissima. Sulla base di questi risultati, Brené Brown ha elaborato un metodo per acquisire consapevolezza, guidandoci attraverso tre fasi ineludibili del processo di crescita personale: Riconoscere, Riflettere, Rivoluzionare.