Noi siamo il nostro comportamento, e il comportamento umano è prodotto dall'attività del cervello. Comportamento e cervello umani sono a loro volta il risultato di centinaia di migliaia di anni di evoluzione avvenuta sotto la pressione di fattori selettivi molto diversi tra loro e dalle nostre attuali quotidiane condizioni di vita. Ne consegue che non sempre un cervello individuale o il comportamento di una persona sono consonanti con il mondo che i cervelli collettivi hanno creato, e che le nostre naturali imperfezioni possono risultare dissonanti, predisponendoci ad ammalarci o rendendoci individualmente poco adatti al complesso di abitudini e relazioni nel quale si svolge la nostra vita. Nell'insieme però funzioniamo bene, soprattutto quando decidiamo usando informazioni controllate e siamo lasciati liberi di agire. Il libro illustra attraverso numerosi esempi sia le conseguenze mediche delle imperfezioni umane, in particolare per quel che riguarda le malattie mentali e i disturbi alimentari, sia in che modo il "legno storto" di cui siamo fatti si manifesta attraverso tratti non clinici del comportamento umano come i cosiddetti vizi capitali o le preferenze politiche. Ma descrive anche perché e come la scienza, la più straordinaria delle invenzioni umane, ci ha migliorati.
Che cosa si scatena dentro di noi dopo una diagnosi di malattia oncologica? Quali strumenti mettono in campo il nostro corpo e la nostra mente per contrastare la malattia? Quali relazioni si stabiliscono con chi ci cura e con chi ci sta vicino? Come si affrontano interventi chirurgici e terapie? Come sarà la vita dopo questo lungo, doloroso percorso? Umberto Veronesi e Gabriella Pravettoni, che da anni - ognuno per le proprie specifiche competenze - si prendono cura di persone ammalate di tumore, provano a dare risposta a queste domande con un approccio innovativo: la medicina della persona, che supera il concetto tradizionale di cura del corpo e dà spazio alla persona nella sua totalità (corpo e mente). Capiremo che le risposte non sono univoche perché diverse tra loro sono le persone che le pongono, ma anche che, nel baratro in cui ci precipita la malattia, ciascuno di noi può contare su impensabili risorse personali e numerosi alleati con cui combattere la sua battaglia: medici, psicologi, terapeuti, operatori, pronti ad affiancarci nel difficile percorso e capaci di mettere in atto per noi i progressi straordinari della ricerca scientifica. Scopriremo che la malattia può e deve essere vissuta come un'occasione di cambiamento: di stili di vita, di attitudini mentali, di visione del futuro, di senso stesso della vita. E che dopo tanta sofferenza potremmo ritrovarci a essere persone più forti e consapevoli.
"Voglio raccontare la tua vita come non è mai stato fatto prima". Annalisa Chirico irrompe così nella quotidianità del professor Umberto Veronesi. Gli propone un viaggio tra i ricordi per ripercorrere la "risalita controcorrente" di quel ragazzino che, nato da una famiglia di contadini della pianura lombarda è incluso per ben due volte nella rosa finale dei candidati al Nobel per la medicina. Nel dialogo serrato tra la giovane giornalista e l'uomo di scienza due generazioni si confrontano sui grandi temi dell'esistenza l'amore, le passioni, la morte, la pace, la religione - e sugli avvenimenti della storia e dell'attualità. Ne emerge il resoconto di una battaglia quotidiana tra desideri, tentazioni, aspettarive e bisogni. "La lezione che il professore consegna ai lettori è - nelle parole di Annalisa Chirico - l'umiltà dell'essere. È un uomo senza pretese da superuomo che si scopre in modo inedito nella propria umanità, finanche negli aspetti più intimi e delicati, con l'inevitabile carico di ridicolo che la vita di ciascuno di noi porta con sé".
Noto per aver "risvegliato" nel 2008 una ventenne, in stato vegetativo permanente da due anni, con l'elettrostimolazione, il neurochirurgo di fama internazionale Sergio Canavero ci conduce in un viaggio nei misteri del nostro cervello e di un imminente quanto sconvolgente futuro. Attraverso un racconto autobiografico, fatto di studi, scoperte e incontri con i pazienti - che lo cercano da tutto il mondo per le tecniche d'avanguardia che utilizza -, spiega quali sono le nuove frontiere della medicina, le nuove terapie allo studio per traumi e malattie ritenute finora incurabili. Canavero ama da sempre spingere il pensiero oltre i confini del conosciuto, alla testarda caccia di una risposta terapeutica anche quando nessun altro rimedio pare possibile. Ogni volta, però, con i rigorosi dati della letteratura medica alla mano. In queste pagine illustra il suo controverso progetto, il "trapianto di testa", una terapia estrema per fornire una risposta ai casi clinici estremi, che ha già riscosso un concreto e crescente interesse da parte dei chirurghi statunitensi, cinesi e russi. Un libro che apre nuovi scenari per la medicina e pone le basi per allungare la vita umana.
Le epidemie da sempre suscitano nell'immaginario collettivo la paura della catastrofe imminente. Soprattutto quelle di origine virale. I virus, infatti, sono più imprevedibili e pericolosi di batteri e microbi, e per giunta non disponiamo per combatterli di un'arma come gli antibiotici, efficaci contro i batteri. Non restano che i vaccini, benché la loro preparazione non sia facile né la loro somministrazione immediata. E infatti le diverse agenzie sanitarie nazionali e internazionali lanciano continue campagne di invito alla vaccinazione e avvertenze sui comportamenti di prevenzione e profilassi, appoggiate e rilanciate dalla cassa di risonanza dei mezzi di comunicazione. Le cose però sono più complicate di quanto appaiano, e questo libro mette in luce proprio i punti caldi del problema. Dati recentissimi alla mano, prendendo in esame i casi dell'Aids e di Ebola, ma anche dell'influenza suina, della Sars e dell'aviaria, svela con grande lucidità i 'pasticci' creati dagli allarmismi drammatizzanti della comunicazione pubblica, quando non dagli interessi economici che muovono la produzione farmaceutica. E sfata molti luoghi comuni, primo fra tutti quello secondo il quale la globalizzazione ci ha ancor più indeboliti nei confronti delle epidemie rendendo più estesa la possibilità di contagio. Al contrario, la globalizzazione può essere una formidabile arma a nostra disposizione...
1943. Fronte russo occidentale, regione di Smolensk: Lev A. Zaseckij, giovane tenente dell'Armata Rossa, viene ferito da un proiettile tedesco che gli penetra in profondità nel cervello cancellando la percezione di una parte del corpo e pregiudicando sia la comprensione del linguaggio che la memoria. Sottoposto a un intenso processo di riabilitazione, Zaseckij recupera frammenti delle funzioni cerebrali perdute e torna, dolorosamente, a vivere: riaffiorano nomi di persone e oggetti, impara di nuovo a contare, riconosce la via di casa... Giorno dopo giorno, dapprima con fatica poi con crescente sicurezza, annota i progressi in un diario a partire dal quale il grande neuropsicologo russo Aleksandr Lurija, che lo ebbe in cura per molti anni e con lui stabilì una relazione strettissima e partecipe, ricostruisce il profilo clinico e la personalità di un uomo sensibile e indomabile, realizzando, come ha scritto Oliver Sacks, "quella fusione di pittura e anatomia sognata da Hume". Libro "romantico" - cioè incarnazione di una scienza nemica di ogni riduzione della realtà a schemi astratti -, "Un mondo perduto e ritrovato" è anche un libro unico, frutto della felice combinazione (sono ancora parole di Sacks) di "una descrizione rigorosa, analitica" e di "una comprensione e immedesimazione profondamente personale con gli oggetti", di lucidità scientifica e tensione drammatica. Postfazione di Luciano Mecacci.
In questo libro, Van der Kolk amplia radicalmente lo spettro delle cause e delle conseguenze del trauma, dando speranza e fornendo spiegazioni chiare a chiunque ne sia colpito. Sulla base di trent'anni di esperienza e pratica clinica, evidenzia che il terrore e l'isolamento, aspetti centrali del trauma, rimodellano radicalmente sia il corpo sia il cervello. Le nuove conoscenze sull'istinto di sopravvivenza spiegano perché le persone traumatizzate sperimentino un'ansia e una rabbia intollerabili, e permettono di capire l'impatto del trauma sulla capacità di concentrazione e di memorizzazione, e sulla possibilità di instaurare relazioni basate sulla fiducia, sentendosi "a casa" nel proprio corpo. Integrando i recenti progressi delle neuroscienze e degli studi sull'attaccamento, l'autore indica nuovi percorsi di ricerca, che consentono di ricablare il funzionamento cerebrale, contrastando il senso di impotenza e invisibilità associato al trauma e facendo sì che adulti e bambini possano recuperare la padronanza del proprio corpo e della propria vita.
A sette anni dalla pubblicazione di "Demenza, 100 esercizi di stimolazione cognitiva", le autrici propongono nuovi strumenti che, insieme ai precedenti, possono essere utilizzati all'interno dei differenti settori sociosanitari diretti alla riabilitazione neuropsicologica. Questo nuovo volume, integrato dal CD-ROM con le schede stampabili degli esercizi proposti, è stato pensato per essere utilizzato anche in programmi riabilitativi rivolti a persone con deficit cognitivi conseguenti a cerebrolesioni acquisite, come ictus e traumi cranici. A differenza del trattamento delle patologie degenerative, che tende a rallentare il decorso inarrestabile della malattia, la riabilitazione neuropsicologica per le cerebrolesioni acquisite ha l'obiettivo di raggiungere il massimo grado di autonomia del paziente attraverso la compensazione o il recupero delle abilità compromesse.
Coronarie, colesterolo, elettrocardiogramma, stent: cosa indicano questi termini? Conoscere l'infarto significa avere qualche speranza in più di evitarlo o di sopravvivergli più consapevoli, e forse più sorridenti. E trattarlo con ironia significa spogliarlo del suo alone minaccioso. Dai sintomi al primo soccorso, dai fattori di rischio ai farmaci, alla prevenzione, passando per le ansie e gli interrogativi dei familiari, le prassi delle visite di controllo: un vademecum cardiologico utile anche a sostenere lo spirito di chi sa di aver corso un pericolo.
Per qualche mese, nel 2014, tutto il mondo ha tremato di fronte a un minuscolo virus. Ebola è uscito dalle foreste dell'Africa e ha minacciato di spostarsi a bordo di navi e aerei, arrivando a lambire le cosiddette nazioni sviluppate. Per la prima volta, gli occidentali hanno guardato la catastrofe umanitaria con gli occhi di chi teme che possa bussare alle porte di casa sua. Come mai l'epidemia era così estesa? Come si poteva fermare? Emergency era arrivata in Sierra Leone sul finire della guerra civile che aveva insanguinato il paese per tutti gli anni novanta. Lavorava con le vittime delle mutilazioni, delle mine antiuomo, degli stupri, come sempre contro la violenza dell'uomo sull'uomo. Improvvisamente si è ritrovata in prima fila in un altro conflitto: una guerra scatenata da un virus, una guerra che finalmente valeva la pena combattere, con le armi della medicina, della scienza e dell'umanità. Gino Strada è volato in Africa, insieme a Roberto Satolli, Fabrizio Pulvirenti e decine di volontari le cui voci e racconti popolano questo libro. E ha scoperto che neanche questa guerra è "giusta": anche qui c'è chi racconta bugie, chi si arricchisce mettendo in pericolo i civili, chi si riempie la bocca di alti principi ma non pensa affatto di applicarli. In queste pagine la voce di Gino Strada torna a levarsi per denunciare l'ingiustizia di un mondo diviso tra chi può curarsi e chi può solo fare il favore di morire senza infettare nessun altro...
La parola cancro provoca ancora oggi un senso di impotenza che, però, è infondato. Grazie a una delle scoperte più importanti degli ultimi anni, ormai sappiamo che la maggior parte dei tumori non è dovuta a un caso sfortunato o a un'ineluttabile conseguenza dell'invecchiamento, ma è il risultato della notevole influenza che il nostro stile di vita esercita sul nostro corpo. Questa consapevolezza rappresenta uno straordinario passo avanti nella lotta contro la malattia: quasi tre quarti dei casi di tumore potrebbero essere prevenuti semplicemente modificando le abitudini quotidiane. In questo libro Richard Béliveau, uno dei più importanti oncologi a livello mondiale, e Denis Gingras, ricercatore, forniscono gli strumenti necessari a coloro che desiderano prendere in mano il proprio destino. Oggi è possibile riassumere tutte le conoscenze acquisite sulla prevenzione del cancro in dieci grandi raccomandazioni a proposito di tabagismo, peso corporeo, esercizio fisico, alimentazione ed esposizione al sole. Scaturite dall'analisi rigorosa delle ricerche degli ultimi decenni, rappresentano la migliore arma di cui disponiamo per combattere il cancro e, per la prima volta, offrono a quanti sono sopravvissuti alla malattia uno strumento concreto per la prevenzione delle recidive e per migliorare la loro speranza di vita.
Qual è il motivo per cui tante persone amano correre? Il dottor Vad corre perché "è la migliore attività di fitness che ci sia, è un'ottima occasione per passare momenti preziosi con i miei bambini ed è comodo ed economico. Non ho bisogno di una squadra, né devo iscrivermi in palestra". Correre è uno dei metodi migliori per mantenere la forma fisica e contrastare gli acciacchi dell'età, ma è anche un'ottima terapia per la mente. Gli effetti di questo sport, qualunque sia la ragione del tuo interesse, sono assicurati: si perde peso, la salute migliora, il corpo si tonifica, lo stress diventa solo un ricordo, ci si sente liberi e con l'umore alle stelle. Se già corri e vuoi perfezionare le tue performance, se sei interessato a partecipare a una maratona o se vuoi avvicinarti per la prima volta alla corsa qui scoprirai tutte le ragioni per farlo. In questo volume, frutto dell'esperienza dell'autore, troverai consigli su abbigliamento, tecniche, programmi di allenamento, alimentazione; ma, soprattutto, i suggerimenti per prevenire gli infortuni e le indicazioni di un medico qualificato per affrontare il recupero e guarire più velocemente e senza ricadute.