Introdursi nella dottrina sociale della Chiesa significa introdursi a uno studio semplice e complesso. Semplice, perché l'oggetto di cui essa tratta è la vita sociale dell'uomo e ogni uomo ne fa esperienza e la vive, e dunque può riconoscere che si tratta di lui e dei suoi rapporti con il mondo in cui vive. Complesso, perché la vita sociale è in se stessa strutturata in forma complessa, secondo un intreccio di sistemi che hanno ciascuno interessi e obiettivi diversi, a seconda che abbiano a che fare con la politica, con l'economia, con lo Stato, con il lavoro o con la famiglia, e anche perché - in quanto disciplina scientifica - la Dottrina sociale della Chiesa patisce ancora obiezioni e critiche, specialmente di natura epistemologica. Lo scopo del nostro lavoro - offrire un primo approccio alla dottrina sociale della Chiesa - ne fissa anche i limiti: non risponderemo direttamente a tutte quelle obiezioni in modo specialistico, ma ugualmente - dalla posizione che esprimeremo - sarà possibile ricostruire una via di uscita dalle secche nelle quali la dottrina sociale della Chiesa rischia di impantanarsi. (Prefazione di Ettore Gotti Tedeschi)
Di fronte alle novità dirompenti della storia degli ultimi decenni, anche una realtà solida come la Chiesa cattolica, che per due millenni ha resistito a situazioni complesse e persino scismatiche, deve ripensare se stessa, non senza autocritica, come lo devono fare le altre religioni e le diverse culture. Il mondo è sempre più secolarizzato e plurale sul piano culturale, politico, religioso. E tutti, credenti e non credenti, sono sfidati sotto qualsiasi cielo dai diritti umani, dalla laicità, dal relativismo, dalla scienza, dal processo di globalizzazione e dallo sviluppo delle comunicazioni. Dopo la crisi delle "verità" assolute ed escludenti, si impone la cultura del dialogo per un'etica politica condivisa attraverso cui passa il rinnovamento delle società, dei rapporti interpersonali e internazionali.
Si può meditare alla luce della Parola di Dio sugli eventi storici contemporanei che viviamo? «La Bibbia e il giornale» diceva Karl Barth. Le riflessioni contenute in questo libro vogliono appunto spingersi verso una meditazione incarnata nella storia, per coscientizzare e coscientizzarsi, misurandosi con un discernimento sapienziale dei grandi eventi, ma cercando di "guardare nel piccolo", ai contesti umani concreti, per un'etica sociale "in situazione".
Con una fedeltà profonda all'insegnamento sociale dei Papi (in particolare Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI), l'autore medita dunque sulle vie di giustizia e di pace che la Chiesa apre nel difficile mondo del XXI secolo: il mondo del grande conflitto apertosi l'11 settembre 2001.
In una forma di pedagogia popolare che vuole rivolgersi, con il linguaggio semplice e piano del Vangelo e con un tono confidenziale e fraterno, ai gruppi, alle comunità ecclesiali di base, alle parrocchie italiane, l'autore intende aprire un "dialogo del cuore" e provocare alla riflessione personale e comunitaria: per l'autoformazione dei fedeli laici e per un'offerta di nutrimento spirituale ed etico-sociale agli operatori pastorali.
Del resto spesso i temi, le questioni, le meditazioni, raccolti in questo volume sono stati maturati dall'autore in molte discussioni comunitarie di confronto critico, di preghiera, di conricerca.
Fulvio De Giorgi insegna Storia dell'educazione nellUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia. E stato responsabile per la pastorale della pace nella diocesi di Lecce, membro del Consiglio pastorale diocesano di Milano, più volte relatore nelle scuole di formazione della Rosa Bianca, Presidente del Centro studi «Paolo VI - Mai più la guerra!» di Brescia.
Tra le sue ultime pubblicazioni: Educare Caino (La Scuola, Brescia 2004); Laicità europea (Morcelliana, Brescia 2007); Il brutto anatroccolo. Il laicato cattolico italiano (Paoline, Milano 2008).
Perché,nella coscienza comune del cattolico medio,il Concilio non è così tanto importante e,alla fine,si riduce a quel generico “rinnovamento” e alla riforma liturgica che ha permesso al sacerdote celebrante di guardare in faccia i fedeli anziché voltare loro le spalle? E perché quando si parla di Concilio si è portati a pensare al contrasto tra due diverse anime della Chiesa piuttosto che a una grande riflessione sulla fede nel mondo di oggi? Di questo si occupa il presente libro, con la testimonianza di un uomo, un vescovo che a sua volta visse il Concilio in presa diretta, monsignor Luigi Bettazzi:“Quando entrammo nel Concilio avevamo ancora un certo timore della parola di Dio.Pensavamo che fosse riservata alla gerarchia,e in effetti le cose andavano così.Abbiamo forse dimenticato che la gente imparava il catechismo a memoria,senza coinvolgimento personale? La grande scoperta fu proprio quella del valore della parola di Dio…”.
Si tratta della Lettera pastorale di mons.Renato Corti,vescovo di Novara, per l’anno 2008-2009. La Lettera «è dedicata soprattutto ai fedeli laici adulti.Vuol esprimere un invito semplice e urgente nello stesso tempo: quello di vivere il nostro tempo e di abitare la città con lo spirito e la forza del Vangelo». Mentre la Lettera dell’anno precedente si era soffermata sulla necessità di frequentare i luoghi sorgivi e nutritivi dell’esperienza spirituale cristiana, in questa mons. Corti, dopo aver rilevato come «la missione si svolge nel mondo», riflette seriamente sulle responsabilità storiche che i fedeli laici adulti sono chiamati a portare e sui criteri di discernimento cristiano che vanno adottati. Emergono così chiaramente i due luoghi della responsabilità adulta: la famiglia e la città. Premessa fondamentale: una forte sollecitazione a riconoscere, non solo a parole,la personacome cuore della pastorale.
AUTORE Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990.È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato:Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043,Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007).
L'immigrazione è determinata dalla ricerca di opportunità di vita più dignitosa, una ricerca che si traduce spesso in un'esperienza segnata da deficit etico per la difficoltà di realizzare questo progetto, per le condizioni di vita e di lavoro a cui gli immigrati devono sottostare, per la mancanza di accoglienza, a volte per il rigetto, la discriminazione, la xenofobia a cui vanno incontro. Nei casi peggiori gli immigrati sono vittime di organizzazioni criminali coinvolte nella tratta di esseri umani. D'altra parte, la società che si arricchisce della presenza di immigrati è chiamata a ripensare la propria gestione in vista di una convivenza in cui tutti possano partecipare e contribuire al bene comune.
In questo Quaderno si affrontano alcune questioni etiche legate alle migrazioni, esplorando i legami tra ammissione e controllo, tra migrazioni e giustizia, tra bene comune nazionale e universale, e riflettendo in particolare sulle varie prospettive che emergono in una società plurale, che si fonda sul rispetto dei diritti umani ma che deve ripensare le esigenze etiche della multiculturalità.
Il concilio Ecumenico Vaticano II, assumendo come prospettiva la pastorale e rinunciando alle definizioni dogmatiche e giuridiche, intende collocare la Chiesa in dialogo costruttivo con l'umanità e con il mondo contemporaneo, valorizzando il bene di cui ogni uomo è portatore e promuovendo la collaborazione e la solidarietà. L'evento conciliare è il punto d'arrivo di quanto i movimenti biblico, liturgico, catechetico ed ecumenico avevano iniziato ad elaborare e ad offrire per la ricerca teologica e per la prassi pastorale; ma è altresì il punto di partenza per una rinnovata missione in un mondo che cambia. Il Concilio è leggibile alla luce del contesto storico, culturale ed ecclesiale in cui viene accolto; soggetti della recezione sono le Chiese locali, che rappresentano i contesti vitali dove si va oltre l'osservanza formale delle norme. L'autore, a cinquant'anni dall'annuncio dell'indizione del Concilio, fa constatare che è un processo complesso e di lunga durata, anche se viviamo in un contesto socioculturale che ama tempi corti e che ha breve memoria. Quest'opera, rigorosa e documentata ermeneutica dell'evento e della congiuntura storica, mette a fuoco i nuovi paradigmi ecclesiali, nella logica della continuità, dentro il contesto italiano, ed in esso, nella realtà viva delle Chiese siciliane.
Itinerario e sussidio dinamico per leggere,comprendere e vivere la Bibbia. Due sono gli obiettivi del libro:la nascita di gruppi biblici e la formazione di animatori biblici. Giovanni XXIII ha usato un’espressione che sintetizza tutto l’itinerario dei credenti in rapporto alla Parola di Dio:La Scrittura nella mano,nella mente, nel cuore, sulle labbra. La Parola di Dio ha un ruolo centrale nel processo di crescita dei credenti, secondo l’insegnamento di Paolo (la Scrittura è “parola di Dio che opera in voi che credete”,1Ts 2,13). “Lo studio della Bibbia… non è mai finito. Ogni epoca deve di nuovo,a modo suo,cercare di capire i Libri Sacri… La parola biblica ha la sua origine in un passato che è reale, ma non soltanto in un passato; viene anche dall’eternità di Dio. Ci conduce nell’eternità di Dio,passando però attraverso il tempo,che comprende il passato, il presente e il futuro”. (Joseph Ratzinger)
AUTORE Michele Mazzeo, sacerdote cappuccino, ha conseguito il dottorato nel 1994 a Gerusalemme. E’ stato relatore cattolico agli incontri ecumenici regionali della Calabria (2000-2003), ai simposi ecumenici in Turchia e Grecia. Insegna spiritualità biblica neotestamentaria al Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; esegesi dei Vangeli sinottici e degli Atti degli apostoli all’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria;e fondazione biblica della teologia morale sociale all’Istituto Teologico Calabro S.Pio X di Catanzaro.Impegnato attivamente nella pastorale della Parola di Dio in diversi diocesi con un progetto biblico in sintonia con il sinodo generale dei vescovi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni con Paoline, fra cui Lettere di Pietro. Lettera di Giuda. Nuova versione,introduzione e commento(2002).
I musei ecclesiastici, con la loro capillare diffusione, oltre alla naturale funzione pastorale, costituiscono un efficace strumento per la tutela della memoria spirituale e civile delle comunità locali e per la valorizzazione e lo sviluppo economico del territorio.
Questo libro, a partire da una indagine sviluppata sulla realtà lombarda, analizza il ruolo attuale e futuro dei musei ecclesiastici dal punto di vista giuridico, gestionale, organizzativo e del marketing. Il testo è accompagnato da un CDRom che rende disponibili i dati essenziali delle più importanti istituzioni museali ecclesiastiche lombarde e propone un’ampia raccolta legislativa sul tema con le principali disposizioni canoniche, statuali (pattizie e unilaterali) e regionali.
Ombretta Fumagalli Carulli è ordinario di Diritto canonico ed ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Eletta al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, dal 1993 ha fatto più volte parte del Governo italiano. Nel 2003 è stata nominata da Giovanni Paolo II membro dell’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali. È autrice di numerose pubblicazioni in diritto canonico, storia della Chiesa, ordinamento giudiziario, procedura penale, diritto costituzionale italiano, diritto ecclesiastico, diritto di famiglia, magistero sociale della Chiesa, diritto processuale civile. Tra i volumi pubblicati con Vita e Pensiero: Il Governo della Chiesa universale e i diritti della persona (2002); A Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio. Laicità dello Stato e libertà delle Chiese (2006); Il matrimonio canonico tra principi astratti e casi pratici (2008).
Antonio G. Chizzoniti è professore associato di Diritto ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Esperto di turismo religioso e docente di legislazione dei beni culturali di interesse religioso in molti Master e Corsi di Alta formazione, ha curato il volume Le Carte della Chiesa. Archivi e biblioteche nella normativa pattizia (Bologna 2003). Tra le sue pubblicazioni con Vita e Pensiero: Le certificazioni confessionali nell’ordinamento giuridico italiano (2000); Chiese, associazioni, comunità religiose e organizzazioni non confessionali nell’Unione europea (2002); Chiesa cattolica ed Europa centro-orientale. Libertà religiosa e processo di democratizzazione (2004).
Descrizione dell'opera
La lettera indirizzata da Benedetto XVI Ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese (27.5.2007) è corredata da un’ampia Nota esplicativa che ne illustra il contesto storico e politico e fa riferimento alle varie e complesse fasi dei rapporti Santa Sede - Cina a partire dagli anni ’50.
In un volume a quattro mani, gli autori aiutano il lettore ad addentrarsi in questo campo di non facile accesso.
Nella prima parte F. Strazzari ricostruisce, decade per decade, i pronunciamenti ufficiali della Santa Sede sulle scelte del governo comunista cinese, sul costituirsi della Chiesa patriottica, sui momenti di maggiore distensione e irrigidimento tra le due parti, fornendo un vero e proprio quadro di riferimento.
Nella seconda, F. Sisci delinea una prospettiva storica interna alla Cina, per documentare la difficoltà di capire l’interlocutore; in particolare si sofferma sulle recenti indicazioni ideologiche espresse dalla dirigenza politica cinese, per aiutare a cogliere che cosa abbia spinto alla scelta della riforma economica e che cosa comporti l’apertura all’Occidente, perseguita a diversi livelli.
Sommario
Nota di lettura (F. Strazzari). Prologo: la Cina, un modo di vedere (F. Sisci). I. Un passato che pesa (F. Strazzari). II. Il presente in movimento (F. Sisci). 1. Una realtà a due facce. 2. I legami fondati sino al 1 ottobre 2000... o quasi. 3. La lunga strada verso la democrazia. 4. La democrazia non è un’ideologia, è uno strumento. Il Partito vuole vedere se funziona e come.
Note sull'autore
Francesco Sisci (Taranto 1960) vive in Cina da vent’anni come corrispondente di quotidiani, periodici, agenzie e con incarichi culturali diversi. Direttore dell’Istituto italiano di cultura di Pechino dal 2003 al 2005, collaboratore dell’Enciclopedia Treccani, è l’unico consulente straniero della rivista «Zhanglue yu guanli» («Strategia e gestione»), il più prestigioso bimestrale cinese di politica e cultura. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo i volumi La differenza tra la Cina e il mondo (1984); Piovra gialla: la Mafia cinese alla conquista del mondo (1994); Le minacce di Pyongyang (2003); Made in China. La vita quotidiana di un paese che cambia (2004); Chi ha paura della Cina (2006).
Francesco Strazzari è presbitero della Chiesa di Vicenza. Giornalista, collabora con la rivista Il Regno, spesso in qualità di inviato. Per le EDB ha pubblicato: il saggio-intervista a E. Schillebeeckx, Sono un teologo felice (1993); Testimoni di speranza (2002); con A. Filippi, La cosa più importante per la Chiesa del 2000 (1999) e, con E. Schillebeeckx, Cerco il tuo volto. Conversazioni su Dio (2005). Ha inoltre curato i volumi: Io donna prete (1994); Dal carcere di Londra… (1995); J. Loew, Madeleine Delbrêl. Dall’ateismo alla mistica. Con un ritratto di J. Loew (21998) e la pubblicazione dei testi di E. Zoghby: Fede senza paura (1997) e Il Credo dell’amore (1999); e di J.-M.R. Tillard: Credo nonostante… (2000) e Dialogare per non morire (2001).