Questo è solo uno dei temi affrontati nella fitta conversazione tra Paolo De Benedetti e un interlocutore non credente, Maurizio Scordino, che ne raccoglie il pensiero attraverso i ricordi familiari, i ritratti di quanti hanno avuto a che fare con lui e la rilettura delle molte pubblicazioni teologiche dell’ex direttore editoriale di Bompiani e Garzanti.
Temi importanti, ma poco discussi, come possono esserlo quelli legati al concetto di sacrificio offerto a Dio, alla similitudine tra la sofferenza degli animali e la Shoah e al complesso rapporto tra fede e vegetarismo. In Paradiso ad attenderci è il resoconto di un lungo dialogo tra due amici, affettuoso ma non accondiscendente, che propone una nuova direzione per affrontare argomenti di solito visti con sufficienza o come estemporanei, nella benevola (quanto spesso involontariamente offensiva) percezione che l’ambiente, religioso o meno, a essi concede.
Editoriale (pag. 11)
(Luiz Carlos Susin, Diego Irarrázaval, Daniel Franklin Pilario)
I. PARTE MONOGRAFICA
1. “Sacrificio”: una nozione ambigua nel cristianesimo (pag. 19)
(Louis-Marie Chauvet)
2. La logica sacrificale disconosciuta del capitalismo neoliberale e la sua impossibile legittimazione teologica (pag. 33)
(Michel Beaudin)
3. Il sacrificio come fattore di sostituzione tra la reciprocità negativa e la reciprocità positiva. Una prospettiva antropologica (pag. 46)
(Simon Simonse)
4. Non siamo noi a inventare il sacrificio, è il sacrificio che ha inventato noi. Per sbrogliare il pensiero di Girard (pag. 64)
(James Alison)
5. L’allegra carneficina: il sacrificio e l’intrattenimento di successo (pag. 76)
(Michael L. Budde)
6. Sacrificio, paternità e potere: una prospettiva di genere (pag. 88)
(Christine E. Gudorf)
7. Rituali della passione, violenza e compassione (pag. 101)
(Luiz Carlos Susin, Diego Irarrázaval, Daniel Franklin Pilario)
8. Il Quarto carme del servo di Dio. Teologia del martirio versus teologia del sacrificio (pag. 118)
(César Carbullanca N.)
9. L’evento-Cristo trinitario: un sacrificio diverso (pag. 131)
(Robert J. Daly)
10. «Se aveste compreso che cosa significa: “Misericordia io voglio e non sacrificio”» (pag. 143)
(Enzo Bianchi)
II. FORUM TEOLOGICO
1. Economia verde: ultimo assalto alla natura? (pag. 157)
(Leonardo Boff)
2. Come intervenire, da una prospettiva di fede, nel dialogo etico mondiale? (pag. 167)
(Marciano Vidal)
3. Non senza una certa tragicità: papa Benedetto XVI e i divorziati risposati. Osservazioni teologico-pastorali in occasione di un dialogo tenutosi il 2 giugno 2012 (pag. 180)
(Rainer Bucher)
4. In memoriam: Seán Freyne (1935-2013) (pag. 189)
(Maureen Junker-Kenny)
"La storia è radicalmente segnata dall'evento Gesù Cristo. Da questo assunto, giustificato con numerose ricerche sul cristianesimo primitivo, si è sviluppato tutto il percorso esegetico-teologico dell'alsaziano Oscar Cullmann, uno dei più apprezzati studiosi del Nuovo Testamento anche in ambito cattolico, al punto di essere chiamato come osservatore al Concilio Vaticano II. A fronte delle tendenze di matrice bultmanniana e barthiana che rischiavano di dimenticare la dimensione storica della salvezza, egli con tenacia e acribia filologica ha sempre difeso l'agire storico di Dio, che fissa un punto di svolta e orienta al futuro escatologico temporalmente inteso. La fedeltà agli scritti del Nuovo Testamento determina anche il suo impegno ecumenico e la sua visione dell'unità delle diverse tradizioni cristiane, nessuna delle quali deve essere annullata, essendo suscitate dallo Spirito". (Giacomo Canobbio)
Nuova edizione rivista con Postfazione di Antonio Spadaro
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e con lui stabilisce un colloquio. Sono parole di fede accesa: non parole che denominano e distinguono, che descrivono e definiscono, che fissano e ordinano, come al solito. Le parole qui non sono un righello che squadra, ma un luogo di evocazione e di risonanza del mistero di Dio. «Siamo proprio davanti a una piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (dalla Postfazione di Antonio Spadaro).
Descrizione
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e stabilisce un colloquio con lui. Sicché ne nasce un testo di vibrante poesia e di alta spiritualità.
Queste dense pagine attestano innanzitutto una continua ricerca di Dio. Tale ricerca, che è risposta all’appello di Dio stesso, viene affrontata con grande onestà, con totale impegno esistenziale. E in tal modo vi confluiscono scienza teologica e conoscenza dell’uomo, della sua sofferenza, dei suoi limiti, della sua grandezza.
Questa «piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (A. Spadaro), inoltre, pubblicata per la prima volta nel 1938 – negli anni in cui Rahner elaborava la sua prospettiva filosofica –, permette di gettare uno sguardo «nella profondità delle tendenze motrici dello spirito rahneriano e nella vigorosa capacità d’azione del suo pensiero teologico» (K. Lehmann).
Questo colloquio rahneriano con Dio è ora corredato da una Postfazione, dotta e ispirata, a firma di Antonio Spadaro, attuale direttore de La Civiltà Cattolica.
"In questo mondo è il denaro che vince le guerre, è il denaro che piega la politica: ma per trasmettere all'umanità la parola e la salvezza di Dio altri mezzi ha scelto il Signore; e la Chiesa, continuando l'opera del suo Fondatore e Sposo, porterà frutto solo se agirà in sintonia con Lui". Le parole del gesuita padre Adolfo Bachelet, economo della Compagnia di Gesù e poi presidente onorario del Centro nazionale economi di comunità, suonano come un invito forte per tutti i cristiani di oggi impegnati nel mondo e nell'amministrazione economica, nella Chiesa ma non solo. Il libro raccoglie gli articoli che padre Bachelet scrisse per il Bollettino del Cnec tra il 1974 e il 1980. Episodi della Bibbia, l'esempio dei santi, eventi di attualità sono l'occasione per affrontare in chiave spirituale temi di economia e amministrazione economica. Le riflessioni offerte, a tanti anni dalla stesura, risultano particolarmente - e sorprendentemente - attuali. Non manca una riflessione sull'esempio civile e cristiano di Vittorio Bachelet, fratello di padre Adolfo e storico presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980. Questa nuova edizione riprende il testo originale di "Economia e fede", edito dall'Ave nel 1980, con nuovi contributi e una nuova veste grafica.
In questo libro l'Autore riflette sulla relazione tgra il mistero della Chiesa e l'unione delle due nature nel Verbo incarnato, all'interno di un preciso arco storico-teologico: tra l'opera pionieristica del teologo J.A. Mohler (1796-1838) e la Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II (1962-1965).
Cipriano Vagaggini ha dedicato un'intera opera al senso teologico della liturgia". L'Autrice ci offre in questo volume il frutto della sua ricerca sullo stesso Vagaggini, edito ed inedito, compreso e incompreso, accolto e rifiutato, assecondato e ostacolato, ascoltato e ignorato. "
Ogni sapere della verità rimarrebbe vuoto e senza vita, se non si collegasse con la convinzione personale. Ogni sapere rimarrebbe vuoto e vano, se non diventasse convinzione! Il sapere teologico deve imprimersi nella vita ed esprimersi nell'atteggiamento verso il mondo e verso il prossimo. L'intento principale di questo studio non è tanto dare un'abbondanza di informazioni nuove, ma piuttosto aiutare a capire in modo più profondo che cosa significhino "i carismi nella Chiesa e la grazia della vocazione" e sensibilizzare al mistero di Dio e della sua presenza tra di noi. La fede non è il risultato della sola riflessione teologica, ma è piuttosto il frutto del pregare insieme alla Chiesa; lo scopo della riflessione teologica è l'approfondimento della fede già vissuta e la sua correzione qualora ci si allontanasse dal Credo della Chiesa.
Nella sua breve indagine, l'autrice si interroga, a partire da una prospettiva cristiana, circa importanti quesiti relativi all'etica animale. Attraverso un'originale rilettura delle sacre Scritture, cerca di rispondere a interrogativi morali riguardanti l'agire dell'essere umano nei confronti degli animali - ad esempio la liceità di cibarsi delle loro carni o di indossare le loro pellicce - ma anche più propriamente teologici - ad esempio la questione relativa all'anima degli animali e alla sua immortalità. Nella propria ricerca, la Jones non manca di fare riferimento alle esperienze di vita di quei santi che, tradizionalmente, vengono ricordati per la loro sensibilità nei confronti delle altre creature viventi; e, proprio al fine di rafforzare e avvalorare la lettura da lei proposta dei testi della tradizione cristiana, l'autrice fa riferimento anche agli insegnamenti papali e al Catechismo della Chiesa Cattolica. Con argomentazioni oggettive ed equilibrate, il presente lavoro è in grado di gettare nuova luce sul ruolo assegnato all'essere umano all'interno del creato e sull'amore di Dio per l'intera creazione.
Sommario
Gli animali nelle nostre vite. Il sacrificio animale e Gesù, l'agnello sacrificale. I santi e gli animali. I papi e gli animali. Diritti animali. Un approccio generale a tutti gli animali: la custodia. Il ruolo sacerdotale dell'umanità. Esercizi pratici. Link utili. Letture consigliate.
Note sull'autrice
DEBORAH M. JONES ha conseguito un dottorato presso la University of Wales di Lampeter. Nella sua ricerca si è occupata di indagare le condizioni di possibilità per una teologia cattolica attenta alle istanze degli animali. Dal 1999 è segretario generale del Catholic Concern for Animals (www.catholic-animals.org) ed editore della rivista The Ark e, per due anni, del settimanale The Catholic Herald. Ha studiato presso il Regina Mundi Pontifical Institute di Roma e ottenuto una laurea specialistica in teologia pastorale presso il Margaret Beaufort Institute of Theology di Cambridge. È, inoltre, membro della Catholic Theological Association della Gran Bretagna.
Il volume presenta contributi di: Grandi, Guerriero, Laiti, Raguz, Rong, Soding, Ventorino, Vitiello, Zama.
"Se tutto un infinito ha potuto raccogliersi in un Corpo come da un corpo disprigionare non si può l'Immenso?" La possibilità di dire Dio anche dentro le contraddizioni e gli ossimori più stringenti dell'esistenza; il tentativo coraggioso di dare voce dignitosa e ospitale anche alle espressioni più liminari dell'umano: zone di confine che il Verbo ha già abitato e che la teologia - Sua eco fedele - non può esimersi dal frequentare, affinché quel Verbo non resti disarticolato. Questa è la provocazione della poesia - e di quella di Alda Merini in particolare - alla teologia, perché continui ad essere fidata e affidabile compagna di strada. "Un testo che invita con forza la teologia a osare (...) nuove lunghezze d'onda di espressione e di comunicazione. Come potremmo altrimenti rendere giustizia al dramma e alla poesia del Vangelo?." (dalla Prefazione di Michael Paul Gallagher)
Preghiera fondamentale dei cristiani, il Padre nostro ci indica che cosa significa essere e diventare cristiani. Ci ricorda che cosa sollecita e anima i seguaci di Cristo. Ci dice quale è la speranza visionaria che ricolma il loro animo e, mettendoli in cammino, li spinge a “investire” se stessi in quel progetto.
Spiegando le parole e le domande del Padre nostro, senza evitare le sfide che esse pongono oggi come ieri a chi le fa proprie, Jürgen Werbick introduce alla preghiera e alla fede cristiana: dischiude la realtà personale-sovrapersonale di Dio, la cui volontà buona può diventare sperimentabile per gli esseri umani come compito e promessa della loro vita.
Il Padre nostro ci introduce infatti nel desiderio della salvezza, nella speranza orante, e ci insegna a vivere “in Dio” con uno stile corrispondente a tale speranza. I figli adottivi di quel Padre celeste si sanno davvero al sicuro nella potenza vitale e amorosa, creativa e inesauribile, di Dio.