Papa Francesco ha composto una preghiera particolare "per il prossimo Sinodo dei vescovi che affronterà il tema della famiglia". È questa: "Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".
Papa Francesco ha composto una preghiera particolare "per il prossimo Sinodo dei vescovi che affronterà il tema della famiglia". È questa: "Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".
Queste pagine propongono un breve itinerario dell'anima ortodossa lungo i secoli: dall'antica leggenda della visita dell'apostolo Andrea ai nostri giorni, attraverso il martirio del Novecento. Non si tratta di un'altra icona della Santa Russia, ma dello sforzo di comprendere un Paese in cui il regno della santità e del "cielo sulla terra" si è sempre accompagnato al tormento del proprio destino storico. Il motivo che percorre l'intero libro è la ricerca della fratellanza, un'esperienza che non abbraccia solamente l'ecumenismo di vecchia maniera, ma anche e soprattutto il tentativo di condividere in Cristo la vita di un altro: il nostro prossimo nella fede.
La Chiesa ha per duemila anni lottato e tuttora lotta per arginare le più insidiose ambiguità e per riportare la dottrina a principi di verità e di fede. Questo compendio delinea una sintesi delle principali eresie.
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"Su Giovanni XXIII si è scritto molto, ma è necessario leggere i suoi scritti per conoscere i suoi pensieri, mettendosi in ascolto delle sue esperienze e dei suoi suggerimenti. Quindi dopo molti volumi su Giovanni XXIII un volume di Giovanni XXIII. È una raccolta di testi tra i più significativi, rivelatori dell'anima del Papa, tanto amato dalla gente comune, estratti dal Giornale dell'anima, dai suoi Discorsi e dalle sue Encicliche. Sono raccolti temi a lui cari come Dio, Maria, l'Uomo, la Chiesa. 'Un piccolo libro ma un grande messaggio che illustra una nobile e santa vita, scioglie nodi complicati, convince ad individuare le perle preziose dell'insegnamento di Giovanni XXIII, Papa della "semplicità di cuore e di labbra'" (dall'Introduzione)
Angelo Roncalli è stato definito dagli studiosi "il Papa del grande cambiamento" e anche "il Papa rivoluzionario". Ma per la gente semplice, per il popolo di Dio egli era solo "il Papa buono", "il Papa santo". Renzo Allegri ripercorre la vita di Giovanni XXIII utilizzando testimonianze esclusive, lettere private, documenti poco noti al pubblico. Ne esce un ritratto "intimo", familiare, quotidiano, che offre la chiave di lettura dell'operato di un Pontefice capace di cambiare per sempre il significato e il ruolo del papato romano. Non si va lontani dal vero se si afferma che la "rivoluzione" di Papa Francesco affonda le sue radici nella "primavera" di Papa Giovanni.
Un libro per ricordare e celebrare i due nuovi "Papi Santi" canonizzati il 27 aprile 2014. Il curatore, giornalista e saggista, recupera e commenta frammenti di testi, discorsi e messaggi nei quali Papa Wojtyla volle rapportarsi all'opera di Papa Giovanni, specchiandosi nel magistero giovanneo e rivelando allo stesso tempo il suo cuore di pastore. Ne emerge un luminoso "ritratto d'autore" che esalta tutta la freschezza e l'attualità del pensiero e della santità del "Papa buono", ma anche l'umiltà, la fedeltà e la lungimiranza profetica del "Papa venuto da un Paese lontano".
In occasione del 550° anniversario della canonizzazione di S.Caterina da Siena, la Libreria Editrice Vaticana, in collaborazione con il Pontificio Comitato di Scienze Storiche, prende in esame con il presente lavoro un aspetto finora poco esplorato nell'ambito degli studi cateriniani, vale a dire l'eredità storica e spirituale della "Virgo digna coelo". Il volume, che si inserisce nella collana "Atti e Documenti del Pontificio Comitato di Scienze Storiche" propone in particolare un'indagine storiografica ed interdisciplinare sulla ricchissima eredità della santa senese, ripercorrendola secondo i diversi linguaggi, teologico, letterario, artistico, senza tralasciare le espressioni di culto e le risonanze cateriniane nel corso della storia della Chiesa. Il volume è rivolto agli studiosi di storia della Chiesa, alle biblioteche, ma anche a tutti i fedeli devoti a S.Caterina.
Poche figure come quella del parroco hanno saputo divenire nel corso dei secoli punti di riferimento per individui e comunità, guide di coscienze umane e di corpi sociali, protagoniste nella vita spirituale e in quella pubblica di un paese. Il sacerdote con cura d'anime non è espressione di una Chiesa che agisce lontano dal mondo e fuori dal tempo: la sua missione è infatti l'uomo, il suo orizzonte la società. Pur essendo stata codificata - non senza difficoltà e resistenze - all'epoca del Concilio di Trento, l'identità del clero curato ha poi saputo adattarsi alle trasformazioni imposte dalla storia. È alla capacità dei parroci vissuti in Italia dal Cinquecento ad oggi di interagire con un popolo, di entrare in simbiosi con esso, di essere, insomma - per usare parole di papa Francesco - pastori "con l'odore delle pecore", che sono dedicate le pagine di questo libro.
I primi anni Cinquanta del Cinquecento vedono uno scontro durissimo tra il Sant'Ufficio e papa Giulio III, sempre più in conflitto con gli inquisitori che di fatto non riconoscono la sua autorità, ma troppo debole e screditato per proporre una linea alternativa. La battaglia si apre con il lungo e drammatico conclave del 1549-50, quando Gian Pietro Carafa (il futuro Paolo IV) non esita a formulare esplicite accuse di eresia contro alcuni dei più autorevoli esponenti del sacro collegio. Forte del suo ruolo istituzionale di supremo difensore della fede, il Sant'Ufficio riesce a imporre il primato dell'ortodossia teologica su ogni altra considerazione di natura politica e pastorale, ergendosi cosi al rango di supremo tutore e garante della Chiesa e del suo magistero. A dispetto degli ordini del pontefice, l'Inquisizione continua ad accumulare prove e documenti processuali per eliminare i propri avversari anche avvalendosi delle denunce di persone screditate o di documenti falsi. Massimo Firpo tratteggia un quadro inatteso delle origini della Controriforma, colte negli aspri conflitti ai vertici della Chiesa di Roma, con esiti destinati a lasciare un segno profondo e duraturo sulla sua identità storica, teologica e pastorale.
Chi non ha mai sentito parlare dei cavalieri templari, della loro tragica fine, dell'inesauribile leggenda e del loro favoloso tesoro? Eppure, l'esuberante bibliografia sui "Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone", nati a Gerusalemme nel 1120, ha pressoché tralasciato la storia della loro nascita. Attraverso gli indizi storici, filologici, codicologici, testuali che si trovano nei nove manoscritti superstiti della regola del Tempio, Simonetta Cerrini ricostruisce l'ideale che animò la prima comunità templare, con l'obiettivo di sfatare le leggende fiorite nel corso dei secoli, di abbandonare i luoghi comuni storiografici e soprattutto di intraprendere nuove vie di ricerca. Proprio quando si era ormai affermata la separazione tra chierici e laici, e i chierici avevano assunto il monopolio del sacro, i templari sostennero la loro piena appartenenza al mondo dei chierici pur restando assolutamente laici. Al di là dell'impegno militare nell'esercito crociato, questa loro autonomia spirituale - di cui ancora non si sapeva nulla - si attuerà nella diffusione della cultura religiosa in lingua volgare e nel confronto con altre esperienze religiose, come l'islam o il cristianesimo d'Oriente.
Un volume che ripercorre la storia di Comunione e Liberazione, dagli inizi al liceo Berchet di Milano fino alla grande udienza concessa a don Giussani da Giovanni Paolo II, nel 1984, in occasione dei trent'anni del movimento. Storico di Comunione e Liberazione, Massimo Camisasca ha pubblicato su questo argomento anche un saggio intitolato "Don Giussani. La sua esperienza dell'uomo e di Dio". Da questo suo lungo impegno nasce il racconto di un pezzo di storia della Chiesa e della società italiana. "Non per una rievocazione piena di nostalgia, ma perché il senso profondo di questa storia innerva il nostro presente attraverso la realtà del movimento e di tutti coloro che sono stati toccati direttamente o indirettamente dalla grande personalità di don Giussani".