Contributi di: Armogathe, Bruguès, Cazzago, Coutagne, Crippa, Dalmasso, Lafforgue, Marion, Petrosino.
I dieci anni trascorsi dall'inizio del XXI secolo ci hanno invitato a voltarci indietro per guardare il Novecento e riflettere sulla presenza del mistero cristiano nella letteratura e nel cinema, attraverso lo studio delle opere di romanzieri, poeti, drammaturghi e sceneggiatori. Abbiamo evitato di soffermarci esclusivamente su scrittori "cristiani" o "cattolici", per considerare non solo il contributo di chi viene solitamente incluso in queste categorie, ma anche quello di tanti autori non esplicitamente credenti, nella cui opera si avverte comunque l'impronta del cristianesimo, per la frequenza e la modalità con cui ricorrono temi come il senso della sofferenza, l'amore, la coscienza, la grazia, il peccato e la redenzione, il problema del male, ecc. Questa era la premessa del V Convegno di Poetica & Cristianesimo, tenutosi a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, il 5 e 6 di maggio 2011, i cui atti, con le relazioni e una selezione delle comunicazioni presentate, abbiamo raccolto in questo volume.
Una mini-raccolta di saggi scelti di Karl Rahner su fede, razionalità ed emozione. Si tratta di contributi che il celeberrimo teologo di Friburgo ha offerto tra il 1972 e il 1975. Li riproponiamo, dopo molti anni dalla loro prima apparizione in lingua italiana, in tutta la loro ricchezza e profondità.
Non ha pretese apologetiche il Rahner di queste pagine. Il suo interesse principale non è dimostrare perché si debba credere, ma suggerirne in un certo senso il come. Si crede con tutti se stessi: razionalità, emozione, slancio esistenziale e razionalità. Le migliori pagine di Rahner, per tutti.
"'Vivere una doppia cittadinanza' è il titolo di un lavoro di dottorato discusso alla facoltà Teologica dell'Emilia Romagna sulla teologia della creazione nei quaderni de "La Civiltà Cattolica". L'autore, Federico Badiali, (...) segue con rigore le differenti acrobazie fra scienza, filosofia e teologia portate avanti in questi 150 anni dalla prestigiosa rivista dei padri gesuiti. (...) All'interno dell'arco di tempo preso in esame, dal 1850 al 2010, individua cinque svolte fortemente significative per quanto riguarda l'evoluzione storica della teologia della creazione. L'apprendimento sincronico, condotto di capitolo in capitolo, gli permette di prendere coscienza del fatto che le evoluzioni che hanno caratterizzato la teologia della creazione sono legate, in qualche modo, ai progressi o alle involuzioni che, di volta in volta, hanno riguardato la maniera in cui questa disciplina si è rapportata alla Scrittura, all'apologetica, alla scienza, all'evoluzionismo, all'ecologia. Dopo aver ricostruito, in maniera diacronica, gli sviluppi che la teologia della creazione ha conosciuto in ognuno di questi ambiti, Federico Badiali cerca, con successo, di mettere in luce il modo in cui la teologia della creazione si presenta oggi al confronto col pensiero postmoderno." (dalla Presentazione di Maurizio Tagliaferri)
Descrizione dell'opera
Esiste un pensiero teologico sui problemi ambientali? A che cosa serve la teologia quando si riflette sull'inquinamento, la riduzione dei rifiuti, il cambiamento climatico e l'uso dell'acqua?
La fede cattolica è stata più volte accusata di sostenere un antropocentrismo distruttivo teso a giustificare lo sfruttamento dell'ambiente, ma il messaggio biblico va in direzione opposta, ricordando che il creato costituisce il luogo e il tempo dell'incontro tra l'uomo e Dio.
I testi raccolti nel volume, orientati ad approfondire modi e concetti utili a ripensare ed educare cristianamente la sensibilità nei confronti dei problemi ambientali, nascono da alcune iniziative del gruppo di studio "Custodia del creato", promosso presso la Segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana dall'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro assieme al Servizio nazionale per il progetto culturale.
Sommario
Introduzione (R. Presilla). Presentazione (R. Repole - S. Bastianel). DISEGNARE SPAZI EDUCATIVI. Educare alla custodia del creato (A. Casile). Confessare il Creatore, custodire il creato. Ripensare un percorso di ricerca (S. Morandini). PERCORRERE IL CREATO TRA ETICA E TEOLOGIA. «E Dio vide che ciò era buono» (A. Barbi). Una responsabilità filiale. Teologia della creazione e questione ambientale (F. Scanziani). Dottrina sociale della Chiesa e responsabilità per il creato (L. Lorenzetti). Una spiritualità ecologica dell'abitare, un'etica del custodire (G. Quaranta). Custodire la terra per il bene comune (P.D. Guenzi). LE BUONE PRATICHE DEL CUSTODIRE. Custodire il creato, rinnovare le pratiche. Prospettive per una pastorale del creato (L. Bressan). L'esperienza di pastorale del creato della diocesi di Brescia (G. Scalmana). Custodire il creato: rinnovare le pratiche (M. Mascia).
Note sugli autori
L'UFFICIO NAZIONALE DELLA CEI PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO è stato istituito dal Consiglio Episcopale Permanente nel 1975. Nel 1992 all'ambito del lavoro si sono aggiunti l'economia e la politica. Nel 2000, l'Ufficio si è arricchito degli ambiti "giustizia e pace" e "custodia del creato". Attraverso la propria Consulta assicura il collegamento con le regioni ecclesiastiche, le diocesi e altri soggetti ecclesiali di rilievo nazionale e usufruisce di una qualificata consulenza.
Il SERVIZIO NAZIONALE DELLA CEI PER IL PROGETTO CULTURALE è attivo dal 1997 come centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell'attuazione del progetto culturale, al fine di sviluppare l'aspetto culturale dell'evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa. Il Servizio svolge un'azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio e iniziative a carattere nazionale su temi di particolare rilievo. Dal 2000 EDB pubblica gli atti dei Forum del Progetto culturale.
La conoscenza di Dio nell'agire dell'uomo nel sociale e la responsabilità dei cristiani nella trasformazione del mondo: diritti umani e interculturalità.
Il volume presenta una serie di numerose e circostanziate riflessioni, approfondite ed ampliate dall’Autore che le raccoglie sotto una argomentazione dalla lettura univoca: la fede religiosa. Sono tratte da numerosi e inediti appunti del compianto Prof. Giovanni Lanzilotta, pubblicista, docente di filosofia e di pedagogia, preside nei licei classici di Putignano e Monopoli, oltre che Vicesindaco di Castellana Grotte e fondatore della Democrazia Cristiana nella sua città, deceduto il 9 ot-tobre 1992.
Rappresentano numerose e circostanziate citazioni da Il dottor Zivago, dalle Poesie e dalle Lettere del grande scrittore russo Borìs Pasternàk. Le citazioni erano prese dalle edizioni Einaudi del romanzo e delle Lettere agli amici georgiani.
Credere in Gesù di Nazareth, Verbo di Dio incarnato, è l'opera che il Padre chiede di compiere a tutti gli uomini. La fede allora, sia nella sua valenza di affidamento al Signore, sia in quella di formalizzazione delle verità di fede, è il senso della vita del credente. L'opportunità di vivere e celebrare questo Anno della Fede 2012-13 permette così di maturare ulteriore autoconsapevolezza credente ed ecclesiale. L'Arcidiocesi di Palermo ha così pensato di chiedere a credenti e non credenti di incontrarsi insieme per riflettere sulle principali tematiche della fede cristiana. La preziosa occorrenza della beatificazione di don Pino Puglisi, durante l'Eucaristia del 25 maggio 2013, dona una particolare luce a questo cammino di riflessione e di conversione. La sua figura, il suo messaggio, il suo martirio in odium fidei per opera della mafia sono preciso orientamento di stile e di azione per tutta la Chiesa di Palermo. Ecco perché non si poteva pensare di tracciare questo itinerario di riflessione e di fede senza i segni della sua presenza.
Con quanta cura nel nostro cuore è la prima Enciclica del Sommo Pontefice Benedetto XVII redatta in forma di motu proprio, dove a molti anni di distanza dalla sua caduta in disuso si torna a usare il Noi. Un documento addolorato e vigoroso che delinea i principi generali per una riforma della Chiesa universale sorretta sul principio di fede.
Aprendo solennemente il Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII segnalava come l'oggetto dell'attesa ecclesiale fosse "un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze" (Gaudet mater ecclesia, EV 1/55). Il "balzo innanzi" in quella direzione ha richiesto e richiede ancora un "balzo innanzi" della teologia stessa. L'Associazione Teologica Italiana, intende partecipare alle celebrazioni per i cinquant'anni dall'apertura del Concilio con la presente pubblicazione dedicata a ricostruire l'impatto del Vaticano II sul modo di fare teologia. La verifica del 'nuovo paradigma teologico' inaugurato dal Concilio è accompagnata da alcuni sondaggi relativi a temi particolari (il ritorno alle fonti, l'ecumenismo, la teologia della fede, la cristologia, il linguaggio, le reazioni nella teologia evangelica), proposti da teologi italiani che appartengono alla generazione successiva a quella di coloro che più direttamente hanno vissuto l'evento conciliare. Seguono poi alcuni saggi dedicati alla recezione del paradigma conciliare nella teologia italiana, nei paesi dell'Est-Europa dopo il 1989 e nell'area latinoamericana.