Cresciuto in un contesto culturale dove la politica era religione e la religione politica, formatosi in una Chiesa dove Dio, patria e popolo erano tutt'uno, Jorge Mario Bergoglio è sempre stato un politico, ha sempre fatto politica. 'Politica alta', spiega, mai politica di partito. Ma non c'è alta politica senza la politica concreta. Di entrambe si occupa questo libro, che di Bergoglio studia idee e azioni, affinità e ostilità, convinzioni e contraddizioni, successi e fallimenti. Alieno agli intenti apologetici delle sue biografie, estraneo alle diatribe che la sua figura ha generato in seno alla Chiesa, Loris Zanatta ne ripercorre con spirito critico la parabola, dagli inizi a Buenos Aires agli ultimi anni in Vaticano. Il profilo che ne esce è quello di un moderno erede della cristianità antica. Di una cristianità, quella ispanica, in trincea perenne contro i nemici che la erosero e sconfissero, la frammentarono e marginalizzarono: l'illuminismo e il razionalismo, il liberalismo e il capitalismo, Giovanni Calvino e John Locke, la secolarizzazione e la globalizzazione, i nemici eterni ora dichiarati ora occulti. Bergoglio parla oscuro ma ha idee chiare, dissimula gli obiettivi ma non li perde mai di vista, si adatta all'ambiente per meglio conquistarlo. Un gesuita allusivo e flessibile che ama confondere le tracce e mischiare le carte, compiacere tutti senza identificarsi con nessuno, governare con mano di ferro ma farsi piccolo e umile per sedurre e convertire.
Nada ha vent'anni, una bambina di due ed è sola. Il marito è partito volontario per la guerra in Africa. La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno. Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler. Si incontrano per caso in un pomeriggio d'inverno a Marina di Carrara e si innamorano. Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore. Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani. Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte. Non sarà così. Giorgio van Straten ci porta sapientemente sulle tracce di Nada e di Hermann, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie: riaffiora così una storia incredibile e ricca di colpi di scena. Una ricerca che ci fa 'inciampare' in domande e interrogativi che riguardano tutti: l'amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita stessa? I grandi sogni della giovinezza indirizzano tutta la nostra esistenza o sono destinati a diventare fonte inesauribile di nostalgia e frustrazione? Le cicatrici di esperienze così travolgenti possono essere nascoste e dimenticate?
Negli Annali Tacito racconta che l'imperatore Tiberio fu costretto dalle circostanze, contro il suo volere, a diventare un tiranno per porre fine definitivamente a discordie e guerre civili. Secoli dopo, all'inizio dell'età moderna, sembrò ripetersi una storia simile quando in tutta Europa le repubbliche cedettero il passo al principato. Così, la ricostruzione di Tacito, da poco riscoperto, divenne il modello sul quale i filosofi moderni imbastirono la loro riflessione intorno al tema della tirannide. Savonarola e Machiavelli, Guicciardini e Bodin, Shakespeare e Spinoza ne mostrarono però i limiti. I due poli di questo confronto ideale furono Tacito e Spinoza poiché proposero due concezioni opposte del potere e, di conseguenza, due posizioni antitetiche nei confronti del governo di uno solo: se per Tacito era una necessità ineluttabile, per Spinoza era un male da evitare a tutti i costi. È significativo, però, che unanime fu l'interpretazione della tirannide: un potere opaco, 'velato', dai contorni e dalle finalità occulte. Un potere che oggi sembra tornare a stendere la propria ombra sulla nostra società.
Il discorso perfetto comunica idee e sollecita azioni; trasmette informazioni; insegna e lascia il segno. Ma che cosa rende un discorso convincente? Che cosa ci spinge a giudicare in un senso o in un altro? Per rispondere, Laura Suardi chiede aiuto ai classici. Maestro assoluto è naturalmente Cicerone, che propone nel De oratore un metodo in cinque passi. Il primo è l'inventio: trovare le idee migliori per sostenere la nostra posizione. Una volta individuati i contenuti, è il momento di disporli nell'ordine più efficace: è la dispositio. L'elocutio, il terzo passo, è forse il più delicato: scegliere le parole giuste, dare ritmo e usare bene le figure retoriche, che sono gli effetti speciali del linguaggio. Il quarto passo è la memoria: parlare a braccio, leggere o recitare un testo imparato parola per parola? Infine l'actio: come usare la voce, lo sguardo, i gesti per dare forza alle nostre parole. A partire dalla cassetta degli attrezzi fornita da Cicerone, e con l'aiuto di molti altri illustri maestri e grazie all'esempio di molti discorsi efficaci - da Euripide ai TED talk - questo libro ci aiuterà a essere protagonisti consapevoli dell'arte del discorso, ricordando sempre che logica e ragionamenti servono a poco se non si è in grado di suscitare anche emozioni.
La Sicilia e la sua storia sono condizionate da un lungo elenco di stereotipi. Quello della Sicilia-isola, ovvero la terra chiusa dal mare e quasi 'sequestrata' alla civiltà europea, capace soltanto di conservare nei secoli il nocciolo duro di un'antropologia caratterizzata dal codice d'onore. O quello della Sicilia-nazione, rivendicata dai separatisti di ieri e di oggi. Per arrivare a quello più forte della Sicilia terra di mafia, suo tratto fondativo, che spiegherebbe il primato mondiale della criminalità organizzata, dalla presunta setta segreta dei Beati Paoli a oggi. Questa storia della Sicilia è invece un invito a riscoprire i suoi molti e altri volti, spesso dimenticati o trascurati: quello della Sicilia-mondo, luogo aperto di civiltà e di scambi culturali e mercantili; quello della Sicilia urbana, terra antica e moderna di città popolose e socialmente complesse, dalle poleis greche alle 'metropoli imperfette' del presente; quello della Sicilia ricca di sapere scientifico coltivato nelle Accademie e nelle Università; quello della Sicilia culla di bellezza, scrigno di ineguagliabile patrimonio di beni artistici, monumentali e paesaggistici. Un libro, dunque, che si propone di riscoprire le profonde radici multiculturali dell'isola e le continue trasformazioni economiche, sociali e ambientali che ne hanno plasmato un'identità 'plurale'.
Il principe, il condottiero, il cardinale, il cortigiano, il filosofo e il mago, il mercante e il banchiere, l'artista, la donna, i viaggiatori e gli indigeni: una grande sintesi del Rinascimento, attraverso le sue figure più significative. Come scrive Eugenio Garin, curatore di questa grande opera: «Il risveglio culturale, che caratterizza fino dalle origini il Rinascimento, è innanzitutto una rinnovata affermazione dell'uomo, dei valori umani, nei vari campi: dalle arti alla vita civile».
Quando il divino attraversa la tv. Le otto serie qui raccolte (Dexter - Dexter: new blood; God friended me; In nome del cielo; Le fate ignoranti - la serie; Squid game; Strappare lungo i bordi; The silent sea, The boys presents: diabolical) parlano del senso della vita e della realtà della morte, di autodistruzione e solidarietà, di fondamentalismo e tolleranza, di menzogne e ricerca della verità. L'autore ha analizzato i dialoghi di ciascuna serie, scandagliando le molteplici bellezze dei loro messaggi umano-divini.
Fare tutto, anche le cose minime, con amore grande. Riccardo Pampuri Come scrive mons. Luigi Giussani nella Prefazione, «san Riccardo è per noi la testimonianza mirabile che la santità come ideale di umanità vera è alla portata di tutti». Riccardo - al secolo Erminio - era un piccolo medico condotto. All'inizio del Novecento si fece frate dell'Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio, i Fatebenefratelli. La sua vita si svolse nella normalità, eppure nella completa dedizione di sé in ogni circostanza, dal fronte della Prima guerra mondiale alla quotidianità, nel curare e voler bene agli ammalati. Morì nel 1930 all'età di 33 anni. Il suo corpo è conservato a Trivolzio (Pv), nella parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano, meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Scrive l'autore: «Quasi nessuno si era accorto che da un paesino del Norditalia un nuovo santo aveva cominciato a far cadere dal Cielo una pioggia di miracoli».
Il volume costituisce un profilo dell'italiano di oggi, tracciato ai vari livelli di analisi linguistica, dalla fonetica e fonologia alla morfologia flessiva e lessicale, dalla sintassi al lessico, compresa l'onomastica. Sono affrontati, fra l'altro, diversi aspetti di carattere variazionale, con capitoli dedicati al parlato, allo scritto, al trasmesso dei vecchi e nuovi media, e con approfondimenti sui dialetti, sulle varietà regionali e sulla lingua dei semicolti. Un'importante funzione di raccordo è svolta dal capitolo sulla testualità . Assai ricco il corredo degli esercizi. Disponibile nella sua versione digitale sulla piattaforma Pandoracampus.
Il volume illustra in modo chiaro ed esaustivo i meccanismi di base dell'identità stabile dell'individuo. Le autrici, prendendo spunto dai contributi dei diversi settori della psicologia, li integrano in una visione unitaria per poi giungere a descrivere il punto di vista dello psicologo generale sulla personalità. Disponibile nella sua versione digitale sulla piattaforma Pandoracampus.
Un libro che illumina sorprendentemente l'azione della grazia, presentando la Croce in una prospettiva nuova, sempre radicale ma umanizzata e con spunti decisivi per l'evangelizzazione. «Tutti i membri della Chiesa sono interpellati e spinti a "giocarsi la vita per Cristo" ed essere responsabili della comunione, tutti chiamati a mostrare che la Chiesa è quel "noi", ossia un soggetto comunitario, che viene prima dei singoli "io"». (Dalla Prefazione di mons. Francesco Moraglia)