
Attraverso quali tappe e quali autori si è giunti a ritenere il cinema documentario una delle forme più sintomatiche della contemporaneità? Perché esso si pone come un dispositivo filmico fondamentale per l'interpretazione delle svolte geopolitiche, sociali ed economiche che caratterizzano il nostro presente storico? Il volume, colmando un vuoto editoriale, illustra teorie, linguaggi e percorsi del cinema documentario dalle origini sino ai nostri giorni. Grazie a una serie di saggi redatti da qualificati esperti del settore, si rivolge sia a studenti al loro primo incontro con orizzonti filmici affascinanti e spesso inesplorati, sia a giovani studiosi e appassionati cinefili. Grazie a un approccio globale e trasversale, viene proposto un viaggio internazionale tra autori, generi e paesi di una storia multiforme, rivendicandone la centralità per l'intera avventura del cinema.
Dai primi filmati sulle bellezze artistiche del Paese ai cinegiornali del Luce, dalle sperimentazioni delle avanguardie ai manifesti politici del '68, dai critofilm di Ragghianti ai docufilm della rinascita degli anni novanta: tendenze, autori, governo, operatori culturali, industria, istituzioni pubbliche, televisione, e poi ancora De Santis, De Martino, Pasolini, Olivetti, Antonioni, Zavattini fino a Grifi, Alina Marazzi, Francesca Comencini... l'Italia si guarda dentro e si fa guardare. Dai contadini del sud agli operai delle nuove industrie, dalle campagne di colonizzazione in Africa alla ricostruzione del dopoguerra, dagli interni borghesi alle giornate di Genova 2001, una storia appassionante di un patrimonio inestimabile. L'autore, documentarista e docente universitario, "cuce" settori solitamente distanti fra loro, aspetti tecnico-pragmatici con riflessioni teorico-estetiche in un racconto illustrato, con foto prese in cineteche e archivi personali.

