L’Autore, Marc-Yvan Coulombe, propone alcune piste di riflessione originali sui principali aspetti nevralgici della nostra esistenza. Ad esempio, consideriamo spesso gli altri responsabili delle nostre disavventure? Siamo capaci di accogliere quello che succede senza diventare irritabili? Siamo capaci di invecchiare rimanendo flessibili? Ci impegniamo ad esprimere il nostro punto di vista con chiarezza ma anche con gentilezza?
Mettendo in discussione i nostri modi di fare abituali, questo libro ricorda l’importanza di essere attenti a noi stessi e agli altri, e anche quella di praticare una bontà vera.
Destinatari
Educatori, genitori, gruppi associativi.
Utile all’auto-formazione
Autori Marc-Yvan Coulombe è giornalista alla radio da diversi anni. Ha anche firmato numerosi articoli in diversi giornali e riviste. È autore anche di Entrer dans la lumière alle Editions Quebecor.
Perché lui sì e io no! Nessun rapporto, neanche il più intimo, sembra immune dall'invidia, emozione dolorosa e inconfessabile, che tende a mimetizzarsi con l'ammirazione, l'emulazione, la gelosia e il risentimento. Esistono strategie per difendersi dalla propria invidia o da quella degli altri? È un'emozione solo negativa o può portare qualche beneficio? Da cosa nasce il desiderio dissimulato del male dell'altro? C'è qualche rapporto tra invidia e senso di ingiustizia? Il volume esplora tutti gli aspetti - comprese le possibili funzioni sociali - di un'emozione dalla natura multiforme, sempre pronta alla metamorfosi e al travestimento.
Contese familiari per la spartizione di eredità, vischiose contrattazioni fra manager e aziende in occasione di ristrutturazioni organizzative, liti tra condomini: dispute e controversie costellano la nostra vita. Per ricomporle è oggi sempre più necessario disporre di procedimenti veloci. Il mediatore è una nuova figura professionale - recentemente prevista dalla legge - che facilita la comunicazione tra le parti fino al raggiungimento di un accordo amichevole. Nel volume si spiegano tutte le dinamiche cognitive e affettive dell'arte della mediazione, e si illustra il percorso giuridico che ha portato a una definizione normativa di questo "terzo neutrale".
I No Tav in Val di Susa, i No Ponte in Sicilia, i No Discarica a Chiaiano (Napoli), i No Dal Molin a Vicenza sono solo alcuni dei movimenti sempre più presenti nelle cronache locali e nazionali con cui si confrontano politici e comuni cittadini. Possono apparire schierati contro "il progresso", ma le cose stanno davvero così? Si possono liquidare come gruppi di facinorosi violenti o come oscurantisti ed egoisti pronti a tutto per difendere il loro pezzo di terra a scapito del bene comune? A partire dall'attualità, questo volume fornisce una lettura nuova e articolata dei movimenti di protesta Nimby (acronimo dell'espressione inglese "Not in my backyard", "Non nel mio giardino", con cui si indicano le opposizioni locali a opere sgradite) e ne mette in luce gli aspetti sia positivi sia negativi al fine di fornire una attenta, imparziale e onesta analisi di un fenomeno socialmente pregnante, che non può essere liquidato con un semplicistico giudizio pro o contro.
I disturbi dello spettro autistico sono relativamente frequenti - colpiscono circa un bambino ogni 150 nati - e risultano più comuni in età pediatrica di tumori, del diabete e dell'AIDS messi insieme. Negli ultimi anni questo tipo di disturbi ha ricevuto crescente attenzione con diverse proposte di trattamento, non sempre efficaci e scientificamente fondate. Questo volume affronta l'autismo nella sua complessità e fornisce gli strumenti più aggiornati sia per una diagnosi attendibile sia per trattamenti basati su prove scientifiche, secondo le linee guida pubblicate dall'Istituto Superiore di Sanità.
Questo volume costituisce un'importante novità nel panorama della manualistica psicologica perché per la prima volta presenta un quadro dei temi, dei problemi, dei metodi della psicologia di comunità, in cui competenze ed esperienze nazionali s'intrecciano con le più rilevanti acquisizioni maturate sulla scena internazionale. Il testo non solo si configura come un indispensabile ausilio per la didattica universitaria, ma si offre come una preziosa cassetta degli attrezzi per tutti i professionisti che conducono progetti e interventi "ispirati" ai principi della psicologia di comunità.
Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare - che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un'esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
Il volume copre le principali aree di studio della psicologia generale presentando le teorie classiche, ma soprattutto evidenziando i risultati, i modelli e le prospettive più recenti. Ogni concetto, per quanto complesso, è introdotto con esempi semplici e grande chiarezza espositiva. Il testo è integrato da numerose immagini e box di approfondimento su tematiche specifiche.
"Essere una psicoanalista significa sapere che tutte le storie finiscono per parlare d'amore". Julia Kristeva spiega così l'origine di questo libro, ormai divenuto un classico. Il dolore che i pazienti confessano è sempre generato da una mancanza d'amore, sia essa presente o passata, reale oppure immaginaria. E se una possibilità c'è, per chi si pone all'ascolto, di intercettare e intendere questa sofferenza, essa è legata solo alla scelta di condividere quel senso di smarrimento che l'amore sempre mette in scena, dando così all'altro la possibilità di comporre il senso della propria avventura. "Storie d'amore" si confronta così con tutte le forme dell'amore: dall'agape cristiana all'amore sessuale, dall'amore fraterno a quello dei genitori verso i propri figli. Kristeva analizza quale sia la natura di questo sentimento, tanto vasto e universale, attraverso le sue molte manifestazioni: da Platone a san Tommaso, da Romeo e Giulietta a Don Giovanni, dai trovatori a Stendhal, dalla Madonna a Baudelaire o a Bataille. L'amore come figura delle contraddizioni insolubili, laboratorio del nostro destino: come se tutta la storia umana non fosse che un immenso e permanente transfert. Un'appassionata difesa dei sentimenti in un discorso che a partire dal metodo della psicoanalisi attraversa il pensiero, la letteratura, l'arte dell'Occidente, arrivando al cuore di tutti noi.
A lungo la coscienza è stata sovrapposta a nozioni quali "spirito" o "anima", quasi che l'ultima parola sull'argomento spettasse di necessità alla filosofia o alla teologia. Da qualche tempo, tuttavia, i neuroscienziati hanno fatto della coscienza - che insieme alla natura profonda della materia e dello spaziotempo costituisce l'ultimo baluardo del sapere occidentale - uno dei loro oggetti di indagine prediletti: e si vanno profilando acquisizioni sorprendenti e controintuitive. Fra i massimi neuroscienziati spicca Antonio Damasio, che in questo densissimo libro approda a una sorta di summa della sua ricerca trentennale, dove i fondamenti di quella prospettiva antidualistica che lo ha reso celebre (si pensi al legame tra regioni cerebrali "arcaiche", come l'amigdala, e più recenti, come la corteccia prefrontale, nella genesi delle scelte morali e dei processi decisionali) sono integrati da nuove e complesse sequenze: quella sull'incidenza delle emozioni e dei sentimenti primordiali (il piacere e il dolore) come ponti connettivi tra il proto-sé e il sé; quella sul discrimine tra percezione e rappresentazione degli eventi interni ed esterni al nostro corpo come base biologica, unitamente alla memoria, nella costruzione dell'identità individuale; e in particolare frutto di una personalissima ricerca di unità ispirata alla rilettura di Spinoza...
"La salute è uno stato completo di ben-essere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente assenza di malattia o infermità." Se fino a qualche anno fa le più importanti cause di morte riguardavano malattie infettive acute, in seguito sono notevolmente aumentate le patologie ad andamento cronico, come il cancro, il diabete, le malattie cardiovascolari. Appare sempre più evidente la centralità del concetto di qualità della vita e l'importanza dei fattori psicologico-sociali nell'insorgenza, nell'evoluzione e nella gestione di queste patologie. La psicologia della salute si è impegnata per passare dal modello biomedico tradizionale al modello biopsicosociale, e si deve interrogare sul perché il concetto di benessere ha trovato un'accoglienza così scarsa sul piano scientifico. Il volume affronta il tema dell'elaborazione e della promozione di un "modello salute" da un punto di vista rigorosamente scientifico. Ciò che lo caratterizza è l'attenzione particolare alla svolta di paradigma in atto nella comprensione del ben-essere psicologico, sia per quanto riguarda i suoi lineamenti teorici sia per quanto riguarda le potenzialità delle sue applicazioni concrete.