Il fascino del pensiero di Giovanni della Croce non conosce davvero limiti temporali.
Frutto di una travagliata esperienza spirituale e vertice della sua maturità artistica, la Salita del Monte Carmelo è stata oggetto di studi lungo i secoli. Nell'Introduzione di Federico Ruiz, il leitmotiv della critica sull'opera non cambia: ci si chiede se sia possibile, ancora ai nostri giorni, vivere una vita cristiana autentica, alla sequela di Cristo e in unione con lui. La Salita del Monte Carmelo è essenzialmente un inno all'amore: l'amore di Dio per l'anima e l'amore dell’anima che incontra Dio e ne è attratta, fino a consumarsi nel congiungimento con l’Amato.
L'itinerario che il Santo propone è descritto con l'immagine della salita al Monte Carmelo, durante la quale l’anima passa attraverso un progressivo denudamento – la "notte oscura" dei sensi e dello spirito – fino ad arrivare sulla vetta all'unione con Dio. Tutto e nulla, luci e tenebre, aridità e desiderio, sono atteggiamenti interiori in cammino verso la meta finale. Oltre le barriere del tempo, la Salita ci parla ed è attuale. La via esposta da san Giovanni è ancora percorribile, giacché l'azione divina che soccorre e la risposta umana come impegno totale di vita restano parte integrante del pensiero cristiano.
Si propone la traduzione italiana, seguita dal testo originale inglese, del Sermone Sincerità e Ipocrisia diH. Newman, figura autorevole per santità di vita. Il Sermone, che interpella quanti desiderano interrogarsi e sincerarsi sul proprio cammino di fede, è preceduto da un sua presentazione, corredata da alcune riflessioni che ne colgono l'attualità.
Maria Filippa Lombardi, consacrata dell'Ordo Virginum, si è laureata in Filosofia; ha conseguito Diplomi in Scienze Religiose e in Ecumenismo; ha insegnato Religione nelle Scuole secondarie di Secondo grado. Formatasi nell'ambito dell'Azione Cattolica, ha sempre lavorato e tuttora lavora in ambito catechistico. È impegnata nella pastorale ecumenica della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
Una raccolta di detti, storie e parabole tramandate dai Padri del Deserto, gli eremiti cristiani che, tra il III e il VI secolo, scelsero la solitudine del deserto per dedicarsi alla ricerca di Dio. Attraverso aneddoti incisivi e aforismi profondi, il volume offre una guida essenziale alla spiritualità , resa accessibile anche ai principianti. Con uno stile semplice, ma ricco di saggezza, le parole dei Padri insegnano l'umiltà , la pazienza e la capacità di guardarsi dentro, ispirando un percorso di crescita interiore che, pur nato nel deserto, risuona ancora oggi nella vita quotidiana.
Siniscalco, fine filologo e profondo storico del cristianesimo antico, nel suo percorso umano e scientifico ha tratto frutto dalla giovanile frequentazione di grandi maestri, mantenendo poi nella sua lunga e fortunata carriera un approccio aperto e curioso delle diversità, incentrato sull'incontro umano e intellettuale. Interessato all'interazione fra diverse tradizioni culturali e religiose, ha sempre guardato al fenomeno cristiano come una storia "in cammino", sensibile al contributo dei contesti via via attraversati. I suoi studi si sono così concentrati sulla diffusione del cristianesimo nell'Impero romano, sull'emergere delle Chiese orientali, sulla laicità e il martirio, e tanto altro ancora. In questo volume colleghi, amici e allievi si sono soffermati ciascuno su uno specifico profilo dell'uomo e dello studioso. Ne emerge un ritratto sfaccettato ed al tempo stesso unitario, che si spera possa consentire al lettore di cogliere la sapienza e la profondità del suo magistero.
Le Lettere cristologiche di Atanasio, redatte tra 370 e 372, sono pietre miliari della storia della teologia. La Lettera a Massimo è un limpido sommario del pensiero atanasiano. L'unicità e lo scandalo dell'incarnazione e della croce assumono senso solo considerandone il fine: la salvezza. Solo Dio, non un altro uomo o una creatura, poteva salvare l'uomo, cioè divinizzarlo. E solo avendo un corpo umano, Cristo poteva offrirlo al Padre per tale fine. Con riferimento al culto, invece, la Lettera ad Adelfio afferma la distinzione e l'inscindibilità, in Cristo, di umanità e divinità. Infine, la Lettera a Epitteto, la più famosa delle tre, espone un catalogo di undici opinioni cristologiche dibattute e qui contestate da Atanasio, costituendo il punto più alto a cui si è spinta la sua cristologia. Testo originale a fronte.
Il mondo invoca costantemente la pace, che in questi tempi difficili sembra sempre più un miraggio. Ma il cristiano sa bene che la pace vera è dono di Cristo e che, per ottenerla, è necessario un cuore purificato e totalmente aperto all'amore salvifico del Figlio di Dio. Questo è l'insegnamento dei nostri padri nella fede: essi, infatti, non sono mai venuti meno alla loro fedeltà al signore, nemmeno durante le più violente persecuzioni. I Padri della Chiesa hanno esplorato in particolare la pace del cuore, cercandola e trovandola nella scrittura e nella tradizione della Chiesa. Questo libro propone di ripercorrere le loro orme, affinché possiamo anche noi cercare e infine trovare il riposo nel cuore dell'agnello immolato vincitore del Male.
"Sono un figlio di Sant'Agostino, agostiniano. Con voi sono cristiano e per voi vescovo", ha affermato Papa Leone XIV nel discorso pronunciato la sera dell'8 maggio 2025, dalla loggia della basilica vaticana in occasione della sua prima benedizione Urbi et Orbi a coronamento dell'elezione a 267° successore di Pietro citando una frase del grande filosofo e Dottore della Chiesa. Anche nell'omelia di intronizzazione di domenica 18 maggio il nuovo pontefice ha esposto più volte alcuni pensieri di sant'Agostino. Don Marcello Stanzione - sacerdote, autore, con oltre 200 libri pubblicati a carattere religioso e tradotti anche all'estero - presenta la vita di Santa Monica e quella del figlio Sant'Agostino. Conoscendo a fondo la vita di entrambi e il pensiero filosofico e teologico di Agostino si potrà comprendere meglio l'impostazione dottrinale e morale che regge il pontificato di Papa Leone XIV. Completano il libro le preghiere e le Novene ai due Santi.
Scrive molto bene in queste pagine il nostro confratello padre Richard presentando Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo alla luce del fondamento biblico della sua "piccola via", un aspetto cruciale per definire questa sua intuizione che la rende "apripista" per molti che anelano a imboccare la strada della pace e della gioia per giungere al Sole della vita. Amica e compagna, esperta di deserti e di pozzi, che nella Parola di Dio ha trovato e compreso sé stessa, la sua vocazione, il suo presente, la storia, la Chiesa, il destino del mondo. Si lasciò trovare, incontrare, lavorare dalla Parola, e divenne "parola" per altri, per tutti, mano tesa e amorevole per tanti che cercano di decifrare il proprio vissuto interiore. Dalla prefazione di padre Miguel di Maria Márquez Calle & madre Maria Costanza dell'Eucaristia.
I "Padri del mondo" sono tutti i maestri protagonisti della Mishnà, espressamente menzionati nel trattato che si intitola appunto Avot, i "Padri". Si presenta qui la prima traduzione in italiano della versione tradizionale della raccolta dei detti attribuita a Rabbi Natan, maestro babilonese del II-II secolo, che amplifica detti dei Padri e si può considerare come un loro commento. Questo trattato extratalmudico offre al lettore un vero e proprio compendio. della sapienza rabbinica e della sua trasmissione di generazioni in generazione.
Un testo impregnato dell'amore per la Torà, scritta e orale, che è in grado di orientare ancora oggi la nostra vita, perché " su tre cose il mondo sta: sulla Torà, sul culto e sulle opere di misericordia".
Il settantesimo Convegno del Centro Studi Bonaventuriani (2024) celebra due importanti ricorrenze: il settecentocinquantesimo anniversario della morte di Bonaventura da Bagnoregio (avvenuta nel 1274 a Lione, durante il Concilio ecumenico convocato dal papa Gregorio X) e i cento anni della prima edizione (Parigi, 1924) de La philosophie de saint Bonaventure di Étienne Gilson, un testo che, com’è noto, ha profondamente segnato gli studi bonaventuriani del Novecento. La prima ricorrenza è messa a fuoco attraverso alcuni suoi importanti segmenti: il contesto del Concilio di Lione, gli ultimi due anni di vita di Bonaventura, il tema della morte nel pensiero di quest’ultimo.
A 750 anni dalla morte di Tommaso d'Aquino vengono riproposti gli studi di Carlo Lupi sulla sua proposta politica. L'attualità del suo pensiero risiede nella centralità del concetto di persona, attorno al quale viene a realizzarsi la comunità politica. Le istanze del personalismo cristiano vengono così a dare spunto efficace per i problemi che toccano la politica odierna, specialmente dal punto di vista dei valori di riferimento.