L'intervista a mons. Loris Capovilla - che, come segretario, fu accanto a Giovanni XXIII negli anni del patriarcato a Venezia e nel breve pontificato, - ripercorre alcuni aspetti del Concilio Vaticano II che, indetto nel 1959 ad appena tre mesi dall'elezione al pontificato e celebrato dal 1962 al 1965, ha profondamente modificato la Chiesa e il suo rapporto con il mondo contemporaneo. Rivivono qui le attese di una generazione e alcuni aspetti ed episodi della vita di un grande papa soprattutto ci viene restituito il clima di una stagione tra le più feconde della storia contemporanea.
Nel proporre la dottrina della Chiesa sulla Sacra Scrittura, il primo numero della costituzione conciliare sulla divina rivelazione Dei Verbum suggerisce un itinerario: si prefigge di «seguire le orme dei concili tridentino e Vaticano I». In tal modo colloca la riflessione del Vaticano II come terza tappa di uno sviluppo teologico ed ecclesiale.
Riprendendo i vari capitoli della Dei Verbum, il volume ne sottolinea la forza o i punti che occorre approfondire e soprattutto si sofferma ad analizzare come le "pratiche di lettura" si siano modificate nel tempo che ci separa dal Vaticano II. Da teologo sistematico, l'autore riflette sulla Scrittura quale norma della Chiesa e sul contesto culturale in cui la Scrittura viene necessariamente letta.
Sommario
Introduzione. I. LA RIVELAZIONE «DEI VERBUM» QUARANT'ANNI DOPO. Leggere le Scritture. Accedere alla fede. La santità, mistero del mondo. Conclusione. II. «LA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONE DIVINA». A PROPOSITO DELLA RECEZIONE DEL CAPITOLO II DI «DEI VERBUM». Pregi e limiti del capitolo II di «Dei Verbum» nel contesto dell'opera conciliare. Una recezione handicappata di fronte a problemi nuovi. Per un nuovo sguardo sul capitolo II di «Dei Verbum». III. LA RECEZIONE DELLE SCRITTURE ISPIRATE. UNA RILETTURA DEL CAPITOLO III DI «DEI VERBUM». Un nuovo punto di partenza: la Bibbia, un «classico» fra gli altri. Differenza tra ispirazione e assistenza: un rilevante ostacolo «epistemologico». «…La verità per la nostra salvezza». Fare l'esperienza dell'ispirazione. IV. LA BIBBIA NELLA TEOLOGIA. La «scienza della fede» alle prese con la Bibbia come «oggetto culturale». «Le parole di Dio hanno assunto le sembianze del linguaggio degli uomini…». «Che lo studio della santa Scrittura sia l'anima della teologia». V. A QUALI CONDIZIONI UNA TEOLOGIA BIBLICA DELLA STORIA È POSSIBILE OGGI? «FOCALIZZARE DI NUOVO» IL CAPITOLO IV DI «DEI VERBUM». Un nuovo sistema di riferimento: il destino del «teologico» in una scrittura «laica» della storia di Israele. Il principio teologico: il rapporto intrinseco della fede con la storia. La teologia biblica della storia è una scrittura della storia. VI. ALLA CUOLA DI CRISTO INIZIATORE. «TRA TUTTE LE SCRITTURE, I VANGELI OCCUPANO UN POSTO PRIVILEGIATO» (DEI VERBUM, CAPITOLO V). La pedagogia di Cristo. Un percorso e tre tappe. «Prendi il largo» (Lc 5,4). Conclusione: avete detto «iniziazione»?. VII. LEGGERE LE SCRITTURE IN UN CONTESTO DI CAMBIAMENTO ECCLESIALE. A PROPOSITO DEL CAPITOLO VI DI «DEI VERBUM». I gruppi biblici. Il testo biblico e la sua forza di ispirazione. L'abbozzo di una nuova «figura» di Chiesa. Conclusione. Bibliografia. Fonti dei testi. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTOPH THEOBALD, gesuita, è nato a Colonia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica al Centre Sèvres di Parigi, è direttore di «Recherches de Science Religieuse». Tra le sue pubblicazioni: Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques, 1990; La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme, 1993; Histoire des dogmes. IV: La Parole du salut, 1996; Présences d'Evangile. Lire les Evangiles et l'Apocalypse en Algérie et ailleurs, 2003; Le péché originel. Heurs et malheurs d'un dogme, 2005. Presso le EDB ha pubblicato: La Rivelazione, 22009; Il cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernità (2 voll.), 2009, e Trasmettere un Vangelo di libertà, 2010.
Ciclicamente, i cattolici si trovano a dover affrontare delle crisi nel loro rapporto con la politica. Quello di cui hanno più bisogno in questi momenti sono indubbiamente una memoria storica che li aiuti a vedere come altri si sono trovati in passato in condizioni analoghe alla loro, e delle chiavi per poter leggere e interpretare il presente. Stefano Ceccanti, che ha vissuto la crisi del riflusso cattolico di fine anni Settanta da leader del movimento studentesco cattolico, e vive ora da parlamentare e intellettuale cattolico i tentativi dei cattolici di fare i conti con il bipolarismo, offre in questo libro una vera e propria «guida per i perplessi », utilissima non solo ai pastori della chiesa e a chi ha responsabilità formative in seno alla comunità ecclesiale, ma anche a tutti coloro che vogliano capire come coniugare fede religiosa e impegno nella polis. In primis, grazie a una lucida analisi della fase storico-politica apertasi con la transizione al bipolarismo a inizio anni novanta; quindi, in virtù di una panoramica storica di grande profondità sull'impegno politico dei cattolici in Italia e in Europa; e infine, fornendo delle chiavi teologiche per comprendere la democrazia e la laicità da un punto di vista di fede.
Nel 1965, verso la conclusione del Vaticano II, la dichiarazione "Nostra aetate" sancì che era giunto il tempo, per la chiesa, di "esaminare con maggiore attenzione la natura delle sue relazioni con le religioni non cristiane".
Nostra aetate al n. 4 afferma che il legame spirituale della chiesa con l'ebraismo è misterioso e profondo.
"La chiesa di Cristo infatti riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei Patriarchi, in Mosè e nei Profeti".
Il presente studio esamina i modi in cui questa parte del documento conciliare è stata recepita all'interno della chiesa italiana e fino a che punto la sua recezione ha prodotto un pensiero teologico aggiornato, secondo i dettami del concilio.
Oltre alle principali iniziative in ambito ecclesiale, l'autore prende in considerazione quanto prodotto dall'editoria cattolica sul tema del dialogo cristiano-ebraico nei quarant'anni dal 1966 al 2005. L'autore sostiene che l'incontro con il popolo d'Israele deve proseguire con maggiore coraggio e apertura, così che l'autocoscienza ecclesiale sia capace di "rivedere le nostre categorie teologiche, liturgiche, morali, ecclesiologiche, ecumeniche".
Prefazione di Paolo De Benedetti
Postfazione di Piero Stefani
L'assise del Vaticano II può essere interpretata come un evento di discernimento ecclesiale particolarmente autorevole. Il presente testo si presenta come una riflessione su alcune dimensioni del Concilio. In particolare si concentra sulla 'forma' conciliare, sullo 'stile' del Concilio, e su alcuni contenuti fondamentali.
La prospettiva di lettura adottata suggerisce una riflessione sull'oggi della Chiesa. Riflessione che viene affrontata a partire da una questione specifica quale il complesso rapporto tra l'universale ed il locale nella Chiesa. Questo ci pare, infatti, uno dei nodi da sciogliere per far si che il Concilio Vaticano II sia effettivamente una bussola per la vita della Chiesa.
Anche nella Città Eterna l’esile vescovo brasiliano mantiene la consolidata abitudine: punta la sveglia a mezzanotte, si alza, prega, legge, riflette, scrive; dopo 3 ore si riaddormenta sulla sedia e alle 5 si sveglia definitivamente per dare inizio alla sua giornata. Così, nel pieno della notte, sono nati gli straordinari testi pubblicati in questo volume, lettere agli amici in Brasile che venivano resi partecipi dei lavori conciliari, degli incontri con personalità di spicco, di meditazioni poetiche di forte tensione spirituale, di riflessioni sulla storia e l’economia, sul cinema, la scienza, l’arte, in definitiva su ogni argomento di pertinenza dell’essere umano.
A quarant’anni di distanza, le parole di Dom Helder colpiscono ancora per la loro straordinaria attualità. Il profeta annuncia e denuncia, e Dom Helder non viene mai meno a questo duplice impegno affidandosi con fiducia alla forza della verità. In sua compagnia il lettore ripercorrerà i quattro anni più significativi della Chiesa Cattolica nel XX secolo. La scoperta più grande sarà la straordinaria ricchezza di un uomo dall’apparenza modesta, ma dotato di un’umanità e di una spiritualità imponenti.
Destinatari
Un ampio pubblico di credenti e non credenti.
L’autore
Helder Pessoa Camara nacque a Fortaleza nel Nordest brasiliano il 7 febbraio 1909, undicesimo di tredici figli. È universalmente noto come una delle più grandi figure cattoliche del Novecento. Il Sunday Times lo definì “l’uomo più influente dell’America Latina dopo Fidel Castro”. Precursore della Teologia della liberazione, egli una volta ebbe a dire di sé: “Quando do da mangiare a un povero tutti mi chiamano santo, ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora tutti mi chiamano comunista”. Ha lasciato la diocesi il 2 aprile 1985, per raggiunti limiti di età, vivendo sempre nell’appartamento popolare in cui si era trasferito all’inizio del suo ministero episcopale, a Recife, fino alla morte, avvenuta il 27 agosto 1999.
Questo secondo volume, che raccoglie i Dibattiti che hanno animato le giornate del convegno internazionale "Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto", affronta il tema di Dio da un punto di vista più quotidiano, più familiare. Dio nel cinema e nella televisione, nella letteratura e nella poesia, nella musica di ieri e di oggi; Dio e la vita umana, Dio e la violenza, Dio e la scienza. Sono temi di cui oggi si sente parlare spesso. In questo libro essi vengono affrontati con spunti interessanti ed originali, che richiamano, attirano, sospingono l'uomo ad una più profonda riflessione su se stesso: la sua ragione, il suo cuore, la sua anima, la sua esistenza, con un'apertura al Trascendente che risolve in Sé ogni umana contraddizione ed aspirazione.
Questo corposo lavoro è una preziosa testimonianza dell'enorme portata di questo straordinario evento di Grazia, che ha coinvolto non solo la Basilica Papale di San Paolo fuori le mura, ma anche le Diocesi di ogni parte del mondo, che si sono mobilitate con zelo e fervore per celebrare l'Apostolo delle Genti.
Questo libro non intende affrontare i molteplici aspetti del variegato e complesso tema dell’educazione. Il suo scopo principale è di richiamare l’orientamento pedagogico presente nei documenti conciliari e, in parti- colar modo, nella Gravissimum educationis.
L’Autore ritiene che la recezione del Concilio Vaticano II richieda una “svolta mistagogica” della pastorale. Essa consi- ste in una azione ecclesiale che, partendo dalla centralità del mistero pasquale di Cri- sto, consideri la vita cristiana come “espe- rienza mistica”, cioè come intima unione con Cristo e, conseguentemente, intenda l’educazione come “accompagnamento mi- stagogico”. In altri termini, secondo l’Auto- re, il rinnovamento conciliare si fonda su tre concetti chiave: mistero, mistica e mi- stagogia. Queste tre idee-guida propongono un nuovo orientamento per la riflessione teo- logica, una conversione dell’agire pastorale, una differente proposta educativa.
Questo libro vuole offrire una panoramica sul fenomeno e sulle teorie della comunicazione a quanti si accingono a muovere i primi passi in questa materia.
Di bioetica si discute anche in un medical drama. È quanto si può vedere chiaramente in una serie dallo straordinario successo qual è Dr. House M.D. Questa osservazione dimostra come le questioni bioetiche, narrate mediante il linguaggio della fiction, siano profondamente radicate nella cultura del nostro tempo. Ma dimostra anche che tra coloro che ne parlano attraverso i media, oltre a giornalisti, medici, bioeticisti, politici, opinionisti e quant'altri, bisogna includere i personaggi di fantasia. Come Gregory House; che, in forza di un elevatissimo gradimento e di un'enorme popolarità, propaganda una visione della vita umana priva della sua sacralità e mostra una concezione della relazione medico-paziente tutta sua. In che modo? Perché? A questi e ad altri interrogativi risponde questo libro.
Esiste un filo rosso che lega l'insegnamento sociale di Benedetto XVI, trasmesso ai cristiani di tutto il mondo attraverso l'enciclica Caritas in Veritate, e l'azione del governo. Dal lavoro alle politiche sociali, dall'istruzione alla fiscalita', sono moltissimi i provvedimenti e gli atti con i quali l'esecutivo ha di fatto ricalcato quanto detto e ripetuto dal Santo Padre ad una societa' spesso distratta e smarrita e, per questo, molto spesso incapace di ascoltare e accettare consigli. NOTE BIBLIOGRAFICHE: Mario Mantovani (Arconate - Milano, 1950) si laurea nel 1979 in Lingue e Letterature straniere. Diviene direttore dell'Istituto Padre Beccaro di Milano e fonda due licei. Nel 1990 istituisce Sodalitas, cooperativa sociale che assume la conduzione di alcune residenze sanitario assistenziali per anziani concepite come ''case famiglia''. Nel 1994 entra in politica, accogliendo l'appello di Silvio Berlusconi. Per due volte, nel 1999 e nel 2005, e' eletto parlamentare europeo. Dal 2008 e' Senatore della Repubblica e sottosegretario di Stato con delega al Piano Casa. Dal 2001 e' sindaco del comune dove e' nato e cresciuto, Arconate. In qualita' di primo cittadino ha conferito a Joseph Ratzinger la cittadinanza onoraria del suo comune.