Roman Catholic theology experienced profound growth and development with the Second Vatican Council and since. With the renewal in scriptural, historical and ecumenical studies, open to new philosophical currents, and sensitive to diverse cultural contexts, Catholic systematic theology has undergone a remarkable evolution. The Church is societas sui generis, but vera societas “constituted and organized in this world as a society” (LG 8). That the Church is a true society is obvious to all who look at its history; but its specific nature is involved in mystery. In particular there is the relationship between faith, law and liturgy in the light of the classical adage Legem credendi statuat lex supplicandi. The Church is an adoring society. But the Church is also an acting society, and the adage should hold: Legem agendi statuat lex canonica.
The author is emeritus professor of the Pontifical Oriental Institute, Rome, where he has taught canon law, theology of law and philosophy of law. He has published several works in the series Kanonika, of which he was editor from the beginning till 2012. His recent publications include: Quest for the Historical Thomas Apostle of India: a Re-reading of the Evidence, Theological Publications in India, Bangalore 2008; “The Council in Trullo Revisited: Ecumenism and the Canon of the Councils,” Theological Studies 71 (2010) 651-676; “Christian Origins in India According to the Alexandrian Tradition,” OCP 77 (2011) 399-422; “Typology of Peter in the Symbolic Theology of Aphrahat,” OCP 80 (2014) 291-328; Renewal of Life and Law: An Indian Contribution (Dharmaram Canonical Studies, 10), Dharmaram Publications, Bangalore, 2015. His latest book is Covenant life, law and ministry according to Aphrahat (Kanonika series n.26), Edizioni Orientalia Christiana & Valore Italiano™, Rome, 2018.
Tema monografico:
Città e sviluppo globale 1. L’umanità in movimento
Il secolo delle città. Percorsi verso la sostenibilità (pag. 25)
Dirk Messner
2. Riflessioni teologiche sull’urbanizzazione e le sue sfide
2.1 I primi cristiani come disturbatori della quiete pubblica nelle città. Esperimenti e visioni degli inizi sull’utilità della fede cristiana per l’organizzazione della società (pag. 38)
Martin Ebner
2.2 Imparare a vivere l’ospitalità. Fondamenti teologici dell’annuncio di fede nel pluralismo delle grandi città (pag. 49)
Margit Eckholt
2.3 Trasformare le nostre città. Il ruolo pubblico della fede e della teologia (pag. 61)
Felix Wilfred
3. Riflessioni etiche sull’urbanizzazione e le sue sfide
3.1 La città in prospettiva di responsabilità globale. Riflessioni etico-sociali dalla Germania (pag. 77)
Michelle Becka
3.2 Fede e religione nelle megalopoli globalizzate. Uno sguardo da Manila (pag. 91)
Daniel Franklin Pilario
3.3 Globalizzazione, urbanizzazione e bene comune (pag. 106)
Linda Hogan
4. La prassi della creazione di spazi umani
4.1 Liberazione dello sviluppo urbano e Chiesa sudafricana. Una riflessione critica, in dialogo con David Korten e Gustavo Gutiérrez (pag. 115)
Stephan F. de Beer
4.2 Il contributo delle organizzazioni della società civile alla trasformazione. Gli effetti del lavoro delle ONG: il caso di Misereor (pag. 125)
Georg Stoll
4.3 Vivere con dignità e in pace. La mobilitazione sociale per il diritto alla casa e il diritto alla città (pag. 132)
Lorena Zárate
4.4 Il terzo Paradiso (pag. 141)
Marco Kusumawijaya
4.5 La periferia in centro (pag. 147)
Luiz Kohara
Forum teologico
Pena di morte, dottrina della Chiesa e sviluppo del dogma. Considerazioni sulla modifica al Catechismo proposta da papa Francesco (pag. 157)
Michael Seewald
La domanda di fondo che percorre il testo è se è possibile o no avere la certezza della propria fede senza che ciò implichi una violenza al diverso? L'autore tenta di dare risposta a tali questioni sostenendo la ricerca dell'unità religiosa e della concordia riguardo i valori trascendenti deve essere per cristiani un segno di credibilità della verità, che non si possiede ma che possiede. In fin dei conti ogni tentativo di dimostrare con la forza o con la pura persuasione umana di essere la vera religione porterà a contraddire la stessa verità di cui il cristiano è portatore.
Si sente oggi più che mai il bisogno di riprendere il modo di pensare di Tommaso d'Aquino, che aveva fondato il pensiero religioso e laico sull'obbligo morale per l'uomo di dare a ogni soggetto il 'suum', non solo quando lo giudica secondo verità, ma anche quando pone in essere atti che devono mettere l'uomo stesso in rapporto con tale soggetto secondo giustizia. Tale ritorno, fatto allo scopo di trovare in questo modo di pensare un valido aiuto per meglio capire allo scopo di meglio risolvere i problemi reali dell'uomo di oggi, non può prescindere dalla rilettura della sua opera principale, la Summa theologiae. Questa, a tutt'oggi, non è stata ancora edita con un apparato critico completo e puntuale né la letteratura critica ha mai sufficientemente richiamato l'attenzione a leggerla secondo la metodologia e l'epistemologia aristotelica, come qui si propone.
L'opera nasce dalla sempre più ricorrente esigenza di tenere informato il mondo teologico dei più recenti sviluppi metodologici. Data l'ampiezza dell'ambito di ricerca, lo studio è stato limitato al secolo XIX. L'occasione-stimolo per questo percorso è stata offerta dalla singolarità di una teoria, considerata minore, di Louis Billot sulla fisionomia della causalità sacramentale intesa come dispositivo-intenzionale. Il dibattito che essa provocò è servito ad individuare, sorprendentemente, tendenze e suggestioni di una teologia ancora in movimento. Prefazione di Koonce David.
Oltre 400 voci di cattolici che hanno lasciato il segno nella Storia e ai quali tutti, anche i non credenti e i non cattolici, dovrebbero essere grati (Agostino – Alberto Magno – Benedetto da Norcia – Bernini – Brunelleschi – Carlo Magno – Clodoveo – Cristoforo Colombo – Copernico – Dante – De Wohl – Francesco d’Assisi – Galileo – Galvani – Giotto – Guareschi – Isabella di Castiglia – Lejeune – Michelangelo – Pampuri – Marco Polo – Stradivari – Tommaso d’Aquino – Vespucci… )
Circa 600 pagine che raccontano, con linguaggio semplice e accessibile a tutti, perché pittori, scultori, navigatori, musicisti, matematici, scienziati, architetti, ingegneri, costruttori, poeti, letterati, filosofi, storici, re e regine, santi sociali, papi, cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose… hanno segnato la grande storia della Chiesa e contribuito alla sviluppo della nostra civiltà.
I Discorsi di vario genere contengono una raccolta di prediche o sermoni che Rosmini, nella sua qualità di pastore di anime (se si eccettua il discorso In lode di San Filippo Neri, tenuto quando non era ancora sacerdote), si è trovato a predicare tra gli anni venti e trenta dell’Ottocento, fuori dalla sua funzione di parroco. Egli stesso colloca i Discorsi nella «disciplina detta ascetica cristiana, quel ramo del sapere che offre i mezzi per raggiungere la perfezione cristiana o santità».
Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, e la sua limpida figura è stata inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni di una madonna sempre loquacissima, che affida misteri e segreti a persone d'ogni genere e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con "Nostra Signora degli eretici" Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come sorella nella fede. Solo in questo modo è possibile cancellare quell'aura che per secoli l'ha resa distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
Nata dalle sollecitazioni della rivista americana “The Christian Century”, questa breve autobiografia di Karl Barth – tre decenni di vita e pensiero dal 1928 al 1958 – è corredata da un Prologo e un Epilogo che la inquadrano nell’insieme del percorso esistenziale e teologico dell’autore, dalla formazione all’ultimo decennio di vita, facendone un’introduzione semplice ed efficace al teologo probabilmente più significativo del secolo scorso.
Pubblichiamo questo volumetto anche come piccolo contributo alle celebrazioni barthiane del 2019: centenario della pubblicazione della prima versione del commento all’Epistola ai Romani e cinquantesimo anniversario della morte del teologo (10 dicembre 1968).
Nel 1938, la rivista americana “The Christian Century” chiese a Karl Barth (1886-1968) un resoconto dell’evoluzione del suo pensiero nel decennio appena trascorso. La richiesta fu ripetuta nel 1948 e nel 1958: ne risultò un agile e interessante autoritratto del grande teologo nella fase centrale del suo percorso. Accompagnato da un sintetico apparato critico, esso costituisce una delle fonti principali per la ricostruzione di alcuni aspetti dell’evoluzione della teologia di Barth, ma anche un documento umano e letterario di notevole interesse: dall’insegnamento universitario alla politica, senza dimenticare gli aspetti privati e familiari, le dimensioni di un’esistenza ricca di sfaccettature sono tratteggiate con piglio energico e senso dell’umorismo.
Sembra che nessun teologo oggi gradisca che il proprio teologare venga catalogato e sbrigativamente incasellato in una «scuola» sia pur «di pensiero». Tuttavia, i teologi quando parlano dei colleghi (vuoi per la location di insegnamento o per l’appartenenza a qualche istituzione/movimento oppure, nel migliore dei casi, per l’epistemologia che addotta nella sua ricerca) si rendono ben disponibili a incasellare il pensiero altrui. Al di là dei termini (scuole? corrente? filoni?...), sullo sfondo di ogni «scuola» veleggia sempre: (1) una filosofia; (2) una dialettica correlata a una filosofia/teologia più organica, preminente se non proprio monopolistica; (3) una congiuntura storico-culturale (ad es. ordini, movimenti) e/o geografica (ad es. università) che polarizza la produzione teologica magari rafforzata da esponenti di marcata personalità; (4) abilità e opportunità tecnologiche che veicolano/traducono cognizioni glocal (teologi influencer). Ma a che servono le «scuole teologiche»? Per scambiarsi idee simile e consociarsi per rafforzare le gracilità individuali? Dal Vaticano II è nato un pensiero capace di coagulare una «scuola»? Un istituto religioso o un movimento è oggi in grado di originare una «scuola teologica», oppure forma epigoni old style? Oggi di fronte alla forte pluralizzazione della teologia e dei teologi di vario «genere» moltissimi ne escono disorientati e sconcertati. In Italia come stanno le cose? Basta l’accorpamento di Facoltà (magari per aree geografiche e discipline) per creare «scuole»? O le tante (poco incisive) «associazioni» di teologi/teologhe? E che dire dei teologi vagantes, visiting… quando è già difficile anche il solo presagio di una appartenenza? Ha ancora senso oggi parlare di «scuole teologiche»?
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, religiosi e religiose, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. LORENZO CAPPELLETTI - MAURIZIO GIROLAMI - DAVID KOONCE - GIANLUIGI PASQUALE - GIOVANNI SALMERI - SIMONA SEGOLONI RUTA - ALDO N. TERRIN - NICOLA TOVAGLIARI
"Tutti proviamo, prima o poi, una ""notte dell'anima"": un lutto, una separazione, una malattia o un'ingiustizia che paiono senza rimedio. Certezze distrutte e speranze stroncate, che ""infrangono il cuore"" e ben riassunte nell'antica esperienza ebraica dell'esilio. - Un viaggio terapeutico nella saggezza dei maestri di Israele. La fede qui descritta non è la ""soluzione"" al dolore dei cuori affranti, ma è la ""scintilla"" che riaccende il motore spento e che riattiva le nostre più intime energie. - Dio è il guaritore dei cuori infranti: è in esilio con noi, condivide la nostra lotta quotidiana in cerca di più luce e più senso. - Un percorso spirituale che mentre sollecita l'intelligenza, consola il cuore e blocca la deriva della rassegnazione e la fuga nell'illusione."