Parlare oggi del Concilio Ecumenico Vaticano II significa inserirsi in un dibattito acceso. Pare che il confronto con esso implichi il prendere posto in un'aula parlamentare: chi sta alla destra, difensore di una tradizione che ne sarebbe uscita vituperata, chi sta alla sinistra, convinto che tale evento abbia aperto una "breccia di Porta Pia" nel monolitico edificio ecclesiale, consentendo di reinventarne dottrina, morale, liturgia e disciplina. Quale parte scegliere? Su quali basi? Nessuna delle due: sembrerebbe una condanna a un definitivo silenzio. Tuttavia il cattolico ha una luce, un criterio di discernimento, che gli consente di pronunziarsi in materia con equilibrio e serenità: il Magistero del Papa e dei vescovi in comunione con Lui. L'autore del libro intende contemplare il XXI Concilio Ecumenico della Chiesa Cattolica nella sua continuità con l'insegnamento di sempre, assumendo come criterio ermeneutico guida il Magistero autentico della Chiesa, che da allora sino ad oggi non ha mai smesso di far sentire con chiarezza la propria voce. "Non sarebbe perciò nel vero chi pensasse che il Concilio rappresenti un distacco, una rottura, ovvero, come qualcuno pensa, una liberazione dall'insegnamento tradizionale della Chiesa, oppure autorizzi e promuova un facile conformismo alla mentalità del nostro tempo, in ciò ch'essa ha di effimero e di negativo piuttosto che di sicuro e di scientifico, ovvero conceda a chiunque di dare il valore e l'espressione che crede alle verità della fede.
Descrizione dell'opera
Il volume consegna i contributi di idee e di elaborazione culturale scaturiti dalla 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Reggio Calabria, 14-17.10.2010), punto di arrivo di un itinerario largamente condiviso con le diocesi e con le aggregazioni ecclesiali lungo i due anni di preparazione. Un percorso di partecipazione e un metodo per il discernimento tesi a costruire, insieme, un'agenda di problemi su cui sperimentare la fede vissuta nella storia concreta. Un'esperienza comunitaria per comprendere l'oggi di Dio e rispondere alla chiamata di una speranza e di un impegno rinnovato nella costruzione del "bene comune" per l'Italia.
Lo ha confermato Benedetto XVI nel suo saluto ai convegnisti: «La Settimana Sociale che state celebrando intende proporre un'agenda di speranza per il futuro del paese. Si tratta indubbiamente di un metodo di lavoro innovativo, che assume come punto di partenza le esperienze in atto, per riconoscere e valorizzare le potenzialità culturali, spirituali e morali inscritte nel nostro tempo».
Sommario
Presentazione. Introduzione (E. Patriarca). SESSIONE D'APERTURA. Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI. Messaggio del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Saluti (V.L. Mondello - G. Raffa - G. Morabito - G. Scopelliti). Introduzione ai lavori (A. Miglio). Prolusione: Logos e Agape. Intelligenza della fede e trasformazione della società (A. Bagnasco). Il processo, l'agenda, l'attualità (L. Diotallevi). Omelia (A. Bagnasco). II SESSIONE. Lo stato dell'Italia: il presente che c'è, il futuro che ancora possiamo costruire (L. Ornaghi). Le trasformazioni del sistema politico internazionale (V.E. Parsi). La crisi economica globale: origini, rischi e opportunità (E. Gotti Tedeschi). III-IV SESSIONE. Intraprendere nel lavoro e nell'impresa (M. Tiraboschi). Educare per crescere (A. Sabatini). Includere le nuove presenze (G. Perego). Slegare la mobilità sociale (M. Magatti). Completare la transizione istituzionale (L. Antonini). V SESSIONE. Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno (G. Savagnone). SESSIONE CONCLUSIVA. Omelia (V.L. Mondello). Saluto (F. Talarico). Intraprendere nel lavoro e nell'impresa (C. Costalli). Educare per crescere (P. Stroppiana). Includere nuove presenze (A. Olivero). Slegare la mobilità sociale (F. Miano). Completare la transazione istituzionale (L. Fronza Crepaz). Conclusioni (L. Diotallevi). Ringraziamenti e conclusioni (A. Miglio). APPENDICI. Relazioni del seminario di studio. Atti del seminario di studio.
Questo quarto volume della serie dedicata a ripercorrere le varie fasi del Concilio Vaticano II introduce una importante novità rispetto alla consueta formula epistolare fin qui adottata. Quella che viene proposta è infatti una selezione di documenti originali redatti dalle Commissioni preparatorie preceduta da un denso saggio introduttivo della curatrice Sandra Mazzolini, che sottolinea l'irriducibile complessità di fondo dei testi prodotti e mette in luce le dinamiche infra ed extraecclesiali soggiacenti alla loro stesura. Per quanto definitivamente e autorevolmente superati dal "corpus" dei testi promulgati dal Vaticano II, gli "schemi" preparatori continuano a costituire un'importante chiave di lettura dei documenti conciliari stessi e rientrano a pieno titolo nell'acceso odierno dibattito sull'interpretazione del Vaticano II.
Roma (AsiaNews) - Il Medio Oriente - che in questi giorni è ancora e sempre alla ribalta della cronaca per violenze, guerre, soprusi, persecuzioni, ingiustizie - ha bisogno dell'unità e della testimonianza dei cristiani. È questa la proposta semplice, diretta, essenziale che Benedetto XVI fa alle Chiese della regione e al mondo intero. Nella sua Esortazione apostolica "Ecclesia in Medio Oriente", che segue al lavoro del Sinodo tenuto in Vaticano nell'ottobre 2010, egli non chiede ai cristiani particolari impegni politici, partigiani, ideologici: chiede loro di essere cristiani, con una identità salda, fondata sulla fede in Gesù Cristo e sulla tradizione della Chiesa.
Nel documento di 90 pagine la parola "fede" è citata ben 65 volte. Essa è la forza della vita dei cristiani (n. 41); la spinta alla collaborazione fra confessioni diverse che testimoniano "l'unità della fede nella diversità delle loro tradizioni" (n.2); la radice di ogni ecumenismo con ebrei e musulmani (n. 3); la fonte di ogni contributo di carità e cultura che i fedeli possono dare alla società (n. 67).
Il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze dal 3 luglio 1977 al 26 ottobre 1982, è stato una figura di primo piano nella Chiesa del post-Concilio, come emerge dalle testimonianze raccolte da Antonio Lovascio nel trentennale della morte. Considerato 'la mano destra" di Giovanni Battista Montini: suo segretario particolare in Vaticano nel periodo pacelliano; poi, per dieci anni, come Sostituto alla Segreteria di Stato, dove la quasi ventennale esperienza diplomatica nelle Nunziature ha sicuramente contribuito a dare un'impronta di internazionalizzazione al Pontificato di Paolo VI. Protagonista di due Conclavi, Benelli ha servito fedelmente anche Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Coraggiose le sue battaglie contro il divorzio e in difesa della vita. A Firenze ha lasciato il segno la sua Visita Pastorale innovativa.
Istituzioni e media, al giorno d’oggi, sono intrecciati come i fili colorati della foto in copertina: le une non possono fare a meno degli altri. Dal loro intreccio proficuo, invece di un groviglio insensato, può venir fuori un'informazione chiara e rilevante per il pubblico.
Questo libro è nato dal desiderio di rispondere ad una mancanza nella letteratura sulla comunicazione. Da tempo si sentiva il bisogno di poter offrire una guida di riferimento per gli uffici stampa di tutte quelle organizzazioni, enti ed istituzioni, che non hanno scopi di lucro.
Impostare un vero dialogo con i media e con i giornalisti non risponde solo ad un interesse istituzionale; il servizio alla società che offrono le istituzioni del no–profit (sia esso di tipo culturale, sociale, religioso o perfino ludico) non può essere scollegato dalla sua dimensione comunicativa. Comunicare ciò che si sta facendo per il bene della collettività è una parte importante del contributo sociale che ciascuna di queste istituzioni cerca di realizzare.
Come afferma nella prefazione Stefano Lucchini, la maggior parte dei criteri, suggerimenti e considerazioni presenti nel testo sono valide “per qualsiasi tipo di organizzazione che ha intenzione di promuovere una comunicazione completa e seria delle proprie attività". Un testo adatto sicuramente agli studenti “ma che dovrebbero leggere con attenzione anche tutti coloro che si dedicano al lavoro delle relazioni con i media".
In questo terzo volume della serie dedicata a ripercorrere le varie fasi del Concilio Vatieano II, il periodo preso in considerazione va dal gennaio 1961 al settembre 1962, alle soglie dell'evento conciliare. La formula è quella consueta dello scambio epistolare: riflessioni, testimonianze e letture con le quali un gruppo di cattolici laici e impegnati nella loro Chiesa intende testimoniare l'attualità del Concilio. Il racconto della lunga e complessa Fase preparatoria giunge così al suo sorprendente atto finale: della settantina di "schemi" elaborati dalle Commissioni solo uno fu poi utilizzato dai Padri conciliari, quello dedicato alla riforma liturgica. Ma quali erano gli indirizzi teologici e pastorali seguiti negli "schemi" poi respinti o lasciati cadere? In base a quali preferenze i Padri conciliari hanno ritenuto opportuno porvi di nuovo mano, orientando la discussione e il lavoro sinodale verso quello che sarà il grande magistero del Vaticano II?
Descrizione dell'opera
L'autore raccoglie frammenti di vita per affidarli a un libro denso e provocatorio che già dal sottotitolo lascia intravvedere il contenuto. Non si limita a descrivere solo ciò che ha visto e sentito nel corso dei suoi viaggi in America Latina, ma scava oltre la cronaca per fare emergere significati meno evidenti dal punto di vista del Vangelo e della politica, senza nascondere, tra profezia e speranza, sentimenti di comprensibile indignazione.
Tra i martiri della Chiesa latinoamericana spicca, in particolare, l'imponente figura di Oscar Romero, già venerato come santo dal suo popolo di El Salvador e dalle comunità del continente, mentre si attende con impazienza da Roma l'avanzamento del processo di beatificazione.
Con rapide pennellate, Strazzari passa in rassegna la riflessione che attraversa la Chiesa latinoamericana attraverso le Conferenze generali del suo episcopato, da Medellín (1968) ad Aparecida (2007).
Due sono le linee pastorali che si confrontano e si scontrano: una più sensibile al grido delle comunità degli esclusi, l'altra che privilegia la massa e fatica a marcare una distanza dai poteri forti.
«I toni di denuncia che irrompono lungo il testo fanno ricordare la classica espressione di Eduardo Galeano : Le vene aperte dell'America Latina» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione (J.O. Beozzo). Prologo. Con Medellín Dio passò per l'America Latina. Con chi passa ora? (J. Sobrino). Il futuro è adesso. Inquisito il teologo brasiliano Leonardo Boff: emblema di conflitti con Roma. Santo Domingo: IV Conferenza dei vescovi latinoamericani. Le Chiese autoctone. Il pastore profeta. L'inquisizione. V Conferenza dei vescovi latinoamericani. Cuba: darsi la pace. Il chavismo. Dove andrà la Chiesa peruviana con Humala? La cavalcata dell'Opus Dei. Il Sodalizio di vita cristiana. La bramosia del cardinale. Il cocalero presidente. Un'altra Chiesa è possibile. I martiri dell'UCA. Notificazione a padre Sobrino. Memoria e parresia. Concilio Vaticano II: ieri e oggi. Testimonianza di un padre conciliare. La passione per gli indios. Viaggio nella storia del CELAM. La Rivoluzione cittadina di Rafael Correa. I profeti di Riobamba. La lettura popolare della Bibbia. Sucumbíos: la Chiesa colpita, ma non affondata.
Note sull'autore
FRANCESCO STRAZZARI, presbitero della Chiesa di Vicenza, è inviato speciale del quindicinale Il Regno. Per le EDB ha pubblicato una decina di volumi sulla situazione ecclesiale di diversi paesi. Gli ultimi sono: Ucraina Caucaso Urali. Chiese dopo l'89 (2011); Dalla terra dei due fiumi. Iraq - Iran. Cristiani tra l'integralismo e la guerra (2010); Fragile croce sul Mekong. Chiese e popoli del sud-est asiatico (2009); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009); con Francesco Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008).
Raccolta dei documenti del magistero pontificio e conciliare (dal 1939 al 2012) sul tema della nuova evangelizzazione. I mutamenti culturali, sociali ed ecclesiali avvenuti negli ultimi decenni impongono un nuovo modo di annunciare il Vangelo, pertanto la Chiesa ha sentinto il bisogno di fornire gli strumenti necessari per iniziare questo processo di nuova evangelizzazione, come intuito già da Giovanni Paolo II che per primo utilizzò questa estpressione. Benedetto XVI ha istituito, il 21 settembre 2010, il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Novant’anni a settembre, una vita intera spesa a servizio della Chiesa in ogni parte del mondo, a contatto con tutti i più grandi della terra. Uno sguardo unico sui temi della pace, dei diritti umani, della giustizia. Il testamento spirituale di Roger Etchegaray.
Qual è il ruolo della Chiesa oggi? Come può superare la crisi in cui imperversa il mondo e aiutare allo stesso tempo gli uomini?
Un percorso e un’analisi attraverso le esperienze del Cardinale Etchegaray che dall’incontro con i grandi della terra ha saputo trarre insegnamenti positivi. Un libro che rappresenta un messaggio di pace e di solidarietà tra culture diverse che devono avere come unico obiettivo la Buona Novella.
Roger Marie Elie Etchegaray nato nel 1922 a Espelette (in Francia), ordinato sacerdote nel 1947, nel 1969 viene nominato Vescovo da Paolo VI. Nel 1979 viene ordinato Cardinale da Giovanni Paolo II e in seguito diventa Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum” Nel suo ruolo di Diplomatico della Santa Sede ha sempre cercato di svolgere un instancabile servizio a favore della pace, dei diritti umani e dei bisogni dei più poveri, contribuendo a diffondere il messaggio e la carità del Papa in ogni angolo del mondo.
Oggi i cattolici nella vita politica sono frammentati. E questo status riduce enormemente la loro funzione e il loro ruolo politico e sociale. Di certo la frammentazione oggi esistente è un dato di fatto pesante, e in quanto tale va decisamente superato. Nel secolo scorso i cattolici italiani hanno potuto contare prima sul Partito Popolare Italiano e poi, dopo la II Guerra Mondiale, sulla Democrazia Cristiana. Ora questo partito non esiste più! Ma i cattolici in politica, anche se in numero meno consistente, sì! Noi siamo fra coloro che ritengono che i partiti possano morire! Le grandi culture no! Esse si rinnovano e si ripropongono. L’esperienza dell’economia sociale di mercato, che rimane la traduzione operativa della Dottrina Sociale della Chiesa, può costituire un punto di riferimento. Per uscire da questa condizione di diaspora c’è una sola strada: far vincere la logica dell’aggregazione. Far prevalere lo spirito della collaborazione cooperativa. Trarre alimentazione dal messaggio cristiano dell’“Unità”. In tempi non sospetti san Giovanni Damasceno (vissuto nella prima metà dell’VIII secolo e proclamato Dottore della Chiesa universale nel 1890 da Papa Leone XIII), rifletteva: «La tua salvezza la trovi nell’altro», la tua libertà si celebra in quella dell’altro. È la storicizzazione del messaggio rivoluzionario del Vangelo: il messaggio dell’amore. È un’utopia? Se anche fosse, dovremmo credere nell’utopia.
Che cosa è successo nel Concilio Vaticano II? A cmquant'anni dall'apertura dei lavori conciliari la domanda continua ad appassionare e a dividere gli storici. Il dibattito è più che mai aperto tra coloro che insistono sulla novità dell'avvenimento e delle sue decisioni in relazione al passato e coloro che tentano piuttosto di far rientrare i suoi insegnamenti nell'ambito della continuità della storia della Chiesa. Basandosi sulla produzione storiografica più recente e più aggiornata, il volume intende offrire una sintesi chiara ed equilibrata, accessibile al largo pubblico, sulla storia "dell'evento più importante del XX secolo" (Charles de Gaulle).