La Conferenza Episcopale Italiana ha voluto dedicare il biennio 2010-2012 al tema dell'educazione, avviando la riflessione nel 2010 con la pubblicazione di specifici Orientamenti pastorali dal titolo Educare alla vita buona del Vangelo. La tematica non poteva non interpellare le scuole cattoliche e i centri di formazione professionale di ispirazione cristiana, che fanno del progetto educativo cristianamente ispirato il fattore distintivo della propria attività scolastica e formativa. Sull'argomento il Centro Studi per la Scuola Cattolica ha quindi promosso nel mese di febbraio 2012 un convegno nazionale al quale hanno partecipato i maggiori esperti del settore. Il volume raccoglie gli atti di quel convegno, offrendo ai lettori una panoramica ampia e aggiornata della problematica, con l'obiettivo di coniugare l'offerta educativa di ogni scuola o centro di formazione professionale con i principi del Vangelo.
Le condizioni di natura sociale, politica ed economica che caratterizzano le strutture della nostra convivenza mondiale hanno in vario modo riproposto il tema del bene comune. Il testo propone una ricerca, organizzata dalla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, che attraverso la collaborazione di diversi studiosi e docenti, ha permesso di verificare il riferimento al bene comune e la sua implicazione etica all'interno della complessità pluralistica odierna. La teologia è strettamente legata alla sfida che il bene comune pone come centrale istanza di responsabilità. Essa non può non partecipare alla vita delle società in termini critici nei confronti di ogni riduzione privatistica e individualistica, mentre si occupa del tema nella prospettiva profetica dell'annuncio e del coinvolgimento delle coscienze nell'educazione e nella formazione.
L'urgenza dell'educazione accompagna ogni generazione che prende sul serio il rapporto con la storia, con la progettazione dello spazio comune, e che sente sulla propria pelle la responsabilità del futuro per chi ci sarà. ogni tempo interpreta quest'urgenza con sfumature differenti: oggi viene spesso affiancata al concetto di sfida e questo conduce al rischio di farci sentire appesantiti, piuttosto che stimolati, dalla bellezza di tale responsabilità.
L'educazione sfida l'intera società e l'intera Chiesa, chiedendo di guardare con occhi nuovi e sereni alle tante possibilità che questo nostro tempo ci offre.
Il volume è uno strumento pensato per mettere in circolo alcune riflessioni coltivate nell'Azione cattolica italiana attraverso la sua rivista Dialoghi, nelle cui pagine, già da diversi anni, è presente un'attenzione alle prospettive educative. Nella prima parte, alcuni articoli sull'educare come generare la vita nella libertà e nella gratuità. Nella seconda, alcune delle sfide che oggi l'educazione pone alla cultura, alla società, alle istituzioni. la famiglia, la scuola, la cittadinanza.
Con i contributi di: Luigi Alici, Piermarco Aroldi, Antonio Bellingreri, Luciano Caimi, Luigi Ciotti, Mino Conte, Giuseppina De Simone, Mauro Magatti, Franco Miano, Milena Santerini, Domenico Simeone e Pierpaolo Triani.
Le freddure venivano spontanee durante le assemblee del Concilio o negli incontri successivi ed erano sempre benevole, anche quando mettevano in evidenza posizioni o interventi discutibili. In genere l’umorismo prendeva di mira la minoranza (anche perché le battute critiche sulla minoranza erano… la maggioranza), facendone risaltare le chiusure o le incoerenze. Questo libretto, che fu stampato nel 1966 in Francia e prontamente tradotto in italiano, viene ora riproposto – a cura degli amici del sito www.vivailconcilio.it – per ritrovare lo spirito sereno e familiare che allora circolava tra i Padri conciliari e per far ripensare, al di là delle facezie, alle verità importanti che venivano recuperate e proposte. Anche un momento di umorismo può aiutare ad apprezzare e ad amare il Concilio Vaticano II.
Con i “Dialoghi in città” la Chiesa offre il proprio contributo su tematiche che interpellano l’intera società. L’intento degli autori è trovare le vie per aiutare la gente a vivere meglio, soprattutto in questo periodo di crisi economica, di emergenza educativa e di poco coinvolgimento dei giovani in politica. Dalle pagine del libro emerge il desiderio di assicurare a tutti gli uomini e le donne di buona volontà una collaborazione leale, fattiva e cordiale, per ricercare insieme una salda piattaforma di valori morali e spirituali sui quali edificare una società a misura d’uomo.
Più che un libro "a cinquant'anni dal Concilio", questo è un libro "su cinquant'anni di Concilio" realizzato nell'arcidiocesi della Paraíba, Nordest del Brasile, sotto la guida di don José Maria Pires. Per trent'anni il vescovo nero, uno dei pochi padri conciliari viventi, ha orientato la Chiesa ad assumersi, come Popolo di Dio, le sue responsabilità nei rapporti con la società, impegnandosi a favore dei poveri. Nelle interviste e nel suo saggio qui pubblicato, don José risponde con discrezione e humour, ma senza reticenze, su razzismo e diritti civili, teologia della liberazione e della zappa, Curia romana e Nunzi, ministero delle donne nella Chiesa e preti celibi e sposati, ecumenismo, giovani e movimenti carismatici, il Brasile che cresce e la vocazione dei cattolici latino-americani, il segreto e le difficoltà della partecipazione, il Concilio ancora da realizzare.
Descrizione dell'opera
«"Quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli" (v. 1). Questa domanda è oggi molto diffusa; la gente desidera pregare, più di quanto ce ne rendiamo conto, si lamenta ed è umiliata di non saper pregare. Tuttavia [...] ogni tanto prega, si ricorda di Dio, lo invoca. Non si tratta di una preghiera regolare, però la gente riconosce di aver bisogno di Dio e vorrebbe imparare a pregare meglio» (dalla Catechesi sulla preghiera).
Il volume si apre con una catechesi sulla preghiera, presenta successivamente una serie di orazioni a tema e si chiude con un esame di coscienza sull'uso del tempo.
Sommario
Presentazione(mons. R. Corti). Catechesi sulla preghiera. I. PREGHIERE DI INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO. II. PREGHIERE PER INCONTRI DI LETTURA DEL VANGELO. III. PREGHIERE A MARIA. IV. PREGHIERE PER IL NATALE. V. PREGHIERE PER LA DOMENICA DELLE PALME E IL TRIDUO PASQUALE. 1. Domenica delle palme. 2. Giovedì santo. 3. Venerdì santo. 4. Veglia pasquale e giorno di Pasqua. VI. PREGHIERE PER I GIOVANI. VII. PREGHIERE PER LA FAMIGLIA. Appendice. Esame di coscienza sul tempo.
Note sull'autore
CARLO MARIA card. MARTINI (Torino 1927 - Gallarate [MI] 2012), gesuita, arcivescovo di Milano dal 29.12.1979 all'11.7.2002, è stato personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in Teologia e Sacra Scrittura ha fatto parte - unico membro cattolico - del comitato ecumenico che ha preparato l'edizione greca del Nuovo Testamento. È stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana, accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e, dal 1987 al 1993, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Dopo il 2002 ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri di esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010), «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010), Il Triduo pasquale. Cuore della fede cristiana (2011), Innamorarsi di Dio e della sua Parola (22011).
Descrizione dell'opera
Non si può non avere a cuore la vita dei giovani: essi rappresentano il futuro e la speranza del mondo, sono il perno su cui ruotano i sogni e i progetti che danno vita alle cose.
In una lettera, rivolta direttamente ai giovani e ai loro educatori, il vescovo di Rimini, con linguaggio immediato ed efficace, entra nelle pieghe dell'esistenza di chi, pur in mezzo a fragilità e insicurezze, desidera una vita piena e autentica, una vita felice. La gioia di essere e di dirsi cristiani.
Sommario
Introduzione Ma che sta succedendo? Può un cristiano essere felice? Vangelo: vedi alla voce «Felicità». L'ansia del futuro. Il fascino tenebroso del male. Dov'è Dio quando noi soffriamo? La felicità della Pasqua. La gioia di essere cristiani. La felicità c'è: io l'ho incontrata. Una conclusione aperta.
Note sull'autore
FRANCESCO LAMBIASI,vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Presso le EDB ha pubblicato: L'autenticità storica dei Vangeli. Studio di criteriologia (21986); Lo Spirito Santo: mistero e presenza. Per una sintesi di pneumatologia,con Dario Vitali (2005); Vorrei pregare con la Bibbia. Lettera a Cristiana sulla lectio divina(32009); Mi presenti Gesù? Intervista a Marco primo narratore del Vangelo (22011); ABC della fede (22008), Figli nel Figlio. Novena di Natale (22007) e Fare i cristiani. Alcuni aspetti della formazione alla vita cristiana (2011).
L'11 ottobre 1962 si apre il concilio Vaticano II voluto da papa Giovanni XXIII. Le telecamere della Rai si accendono e parte la diretta, prima in eurovisione, poi in mondovisione. Si spegneranno solo tre anni dopo, nel 1965, a evento concluso. Il concilio, mai come ora, esce così dall'aula conciliare in San Pietro per entrare direttamente nei salotti delle case, nei cinema, nei bar. Nel secolo dei media, anche questa grande assise di vescovi convocati a Roma per un "aggiornamento" della chiesa subisce la mediazione dei moderni mezzi di comunicazione. E quella Rai pedagogica e fanfaniana diretta da Ettore Bernabei, dopo essersi misurata con i media events grazie alle Olimpiadi romane del 1960, si fa trovare pronta, assumendo su di sé il compito di spiegare ai propri telespettatori cosa è un concilio e cosa si farà al concilio; stravolge il palinsesto con rubriche di approfondimento, programmi speciali, documentari, propone interviste, si avvale di storici della chiesa (tra cui Giuseppe Alberigo e Paolo Prodi), propone in prima serata le riflessioni dell'intellighenzia teologica d'oltralpe. I documenti conservati ora nell'Archivio delle Teche Rai diventano quindi rilevanti fonti storiografiche, alla pari dei documenti tradizionali, per osservare da un inedito punto di vista l'evento che più ha segnato la storia della chiesa dopo il concilio di Trento.
Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La "Storia del concilio Vaticano II", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricchissima base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Attraverso la lunga fase preparatoria del Vaticano II, apertasi il 25 gennaio 1959 con l'annuncio di Giovanni XXIII e durata sino all'ottobre del 1962, si palesarono con chiarezza le difficoltà e le tensioni che avevano percorso il cattolicesimo del Novecento. L'intenzione ecumenica di Giovanni XXIII aveva sollevato entusiasmi, talora ingenui, mobilitando comunque energie sconosciute nel corpo delle chiese e sollecitando un confronto con i ritmi incalzanti della storia e i suoi profondi mutamenti.
Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La "Storia del concilio Vaticano II", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricchissima base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Già all'apertura dell'11 ottobre 1962, la vita della grande assemblea conciliare si caratterizza per i ritmi complessi, per l'accavallarsi di argomenti, istanze, sentimenti che percorrono l'assemblea plenaria, le commissioni, gli osservatori, i gruppi informali, le grandi residenze dei vescovi, i centri d'informazione, la stampa e l'opinione pubblica. Nel corso delle settimane che occupano questo primo periodo del concilio, chiusosi l'8 dicembre del 1962, vengono posti in discussione temi decisivi per il cattolicesimo contemporaneo.