Il racconto dell'Esodo ci ricorda che è su piccole luci, come quelle tenute accese dalle sei donne di cui ci parla il racconto, in cui è possibile edificare un'umanità diversa, che non si arrende a chi e a ciò che non cesserà mai di tentare di umiliarla e di asservirla.
Le immagini violente di Dio occupano molte pagine della Bibbia e, tuttavia, suscitano stupore poiché sembrano contrastare con l'eredità della tradizione teologica cristiana. Il disorientamento obbliga a ripensare la prospettiva con la quale ci si accosta al testo e l'analisi delle sue modalità espressive. In che modo e in che misura è possibile superare la distanza temporale e culturale che ci separa dalla pagina biblica? Qual è l'utilità di comprendere narrazioni tanto distanti dalla sensibilità religiosa contemporanea? L'analisi di tre brani poetici (Esodo 15, Giudici 5 e Abacuc 3) consente di fare emergere un'immagine divina complessa, non "monolitica", non riducibile a un attributo dominante, che costringe a ricollocare la questione della violenza divina dal centro a una posizione meno cruciale, ma comunque sintomatica, dell'esperienza di Dio testimoniata dagli autori biblici.
Questa è la terza edizione completamente rinnovata, ossia riscritta ex novo da altri specialisti, del Grande commentario biblico. Accolta con favore da papa Francesco - che ha impreziosito il volume con una sua prefazione -, l'opera presenta il commento esegetico a tutti quanti i libri biblici in un unico volume e, con i suoi contenuti originali, porta questo testo di riferimento al passo con gli studi più recenti. Il gruppo internazionale di collaboratori ha il pregio di presentare una gamma diversificata di prospettive, assicurandosi di parlare a una Chiesa di dimensioni globali. Il volume dischiude la varietà delle interpretazioni all'interno della comunità degli studiosi di scienza bibliche e, al tempo stesso, consente di esaminare il contenuto storico, letterario, religioso e teologico dei testi delle Scritture. In questo, il Commentario biblico per il XXI secolo riesce a sintetizzare i risultati della moderna scienza biblica con rigore e chiarezza: - per l'autorità degli esegeti e degli studiosi coinvolti - per la molteplicità dei dati presentati - per la completezza dell'informazione - per l'aggiornata bibliografia utilizzata. Nell'edizione italiana le indicazioni bibliografiche sono state accuratamente riviste, sia indicando le versioni italiane degli studi citati nell'originale inglese, sia integrandole con le più importanti monografie in lingua italiana. Chi ha apprezzato e utilizzato per oltre cinquant'anni le precedenti edizioni del Grande commentario biblico, uscito in Italia nel 1974 e in seconda edizione nel 1997, per i tipi di Queriniana, scoprirà che questa magnifica nuova edizione si conferma essere un aiuto insuperabile per lo studio biblico oggi. Completamente riscritta, è sensibilmente diversa dalle prime due edizioni: a giudizio dei lettori, risulta molto più leggibile e molto tecnica, pur mantenendo l'eccellente livello qualitativo di analisi del testo che già garantiva nelle precedenti versioni.
In occasione del Giubileo della Speranza, una Bibbia pensata per tutti i pellegrini. Questa edizione, arricchita da un esclusivo taccuino e da una penna, permette ai fedeli di fissare su carta pensieri e idee nati dal cammino e dalla lettura della Parola di Dio. 72 pagine a colori con introduzione generale alla lettura, cartine, ricostruzioni. E poi introduzioni ai singoli libri, note al testo: tutto ciò che occorre a chi si avvicina per la prima volta alla Parola di Dio.
La riscoperta di un tesoro teologico: il commento al al Cantico dei Cantici di Aponio. Aponio, vissuto nel V o nel VI secolo, fu autore di un commento al Cantico dei Cantici in 12 libri di cui si propone per la prima volta la traduzione in italiano. Seguendo la tradizione di Origene, Aponio presenta un'interpretazione cristologica del cantico cercando di comprendere come il rapporto tra cristo e la chiesa coinvolga ogni anima e si realizzi nella storia. Sebbene poco conosciuto, Aponio ha influenzato significativamente la teologia latina ispirando numerosi commenti medievali al Cantico dei Cantici e distinguendosi come l'unico autore del suo tempo a seguire la teologia origeniana.
Per il popolo di Israele l'unico e vero sovrano è JHWH. Nella sua storia, però, sente il bisogno di avere un re prescelto da Dio. Il volume presenta alcune vicende dei primi tre re di Israele: Saul, Davide e Salomone. La scelta dei temi trattati ha una motivazione "pastorale", quella di riflettere, alla luce della Scrittura, sul carisma di governo, sulla sua importanza e sulle difficoltà che si incontrano nell'esercitarlo. Il dilemma in cui si dibattono il profeta Samuele e il popolo è: chi deve regnare su Israele e come avviene la scelta? Il volume è dedicato in particolare alle guide (laiche) che svolgono il loro ministero in vari ambiti della Chiesa: movimenti ecclesiali, associazioni, diocesi, parrocchie, uffici. Una riflessione rivolta a laici impegnati in ruoli di governo per riscoprire, insieme agli altri carismi, anche il carisma di governo, legato al munus regale che ci viene dal Battesimo. «Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge» (1Pt 5,2-3).
"Il midrash rappresenta una delle attività più importanti e caratteristiche della produzione rabbinica. È la ricerca del significato nel testo sacro, che diventa sacro appunto perché è oggetto di questa ricerca. La ricerca considera il testo come una fonte inesauribile di insegnamenti, più o meno evidenti, che vanno messi in evidenza esaminando l'uso delle parole e i collegamenti che si possono stabilire. Questa della ricerca è un'opera in continua evoluzione, un modo per trarre insegnamenti continui, per attualizzare l'antichità, per mostrare che l'antico vive in mezzo a noi e ci guida. Inevitabilmente l'uso di questo sistema esegetico comporta quelle che possono sembrare forzature o assurdità. Proprio per questo, in tempi di razionalità dominante, come fu il XIX secolo, la prima vittima a cadere sotto gli occhi arcigni dei critici fu la tradizione midrashica definita "un prodotto degenere della sensibilità rabbinica". Lo sviluppo delle scienze sociali, psicologiche e letterarie ha ridato dignità a questa enorme produzione. Resta il fatto che il lettore non guidato potrà avere la sensazione al primo contatto di trovarsi davanti a affermazioni strane se non assurde. Ma il gioco è proprio questo, riuscire a capire quali fossero le intenzioni dei maestri, e quale il loro mondo di pensiero che li portava a scontrarsi con i pensieri di altri colleghi. Tra le opere più suggestive di produzione midrashica il Bereshit Rabbah, raccolta ordinata di commenti al libro di Bereshit, la Genesi, occupa un posto di primaria importanza. È un testo tanto suggestivo quanto complicato da capire fino in fondo, ma se fosse tanto semplice non ci sarebbe alcun piacere nell'imbarcarsi nel suo studio." (Dall'introduzione di Riccardo Di Segni)
Il libro dei Salmi costituisce il cuore dell'Antico Testamento, il testo dell'adorazione più vibrante che si possa immaginare. Esso nutre la nostra intelligenza, stimola la nostra immaginazione, accende le nostre emozioni e stimola pensieri e azioni sante. I Salmi sono una testimonianza fondamentale e una lucida anticipazione della persona e dell'opera di Gesù Cristo. Il Commentario di Tremper Longman analizza e interpreta ogni salmo nel suo contesto veterotestamentario, sintetizza il suo messaggio e riflette sul suo significato a partire da una prospettiva neotestamentaria, segnalando ogni citazione e indicando una lettura cristologica. Tremper Longman III, noto e apprezzato studioso dell'Antico Testamento, è professore di Studi biblici presso il Westmont College di Santa Barbara in California.
Come leggere il libro di Osea, che per gli antichi è un profeta scandaloso e per noi resta difficilmente comprensibile? L'autore del volume ci accompagna in questa lettura di un testo che è, nell'originale ebraico, molto difficile, pieno di arcaismi e di parole rare, e mal conservato. Per questo, cercare di interpretarlo "richiede un notevole sforzo" di sapienza e intelligenza, insieme a una necessaria libertà. È attraverso la propria vicenda personale che Osea matura la propria comprensione dell'amore di Dio, cioè della sua misericordia. Non si tratta di un vissuto facile. Soprattutto è quasi impercettibile la linea di demarcazione tra esperienza personale e comprensione teologica, tra l'umano anche troppo umano e il divino, tra lo psichico e lo spirituale. Tanto più che Osea è il primo a comunicarci questa esperienza, è il primo a leggere il rapporto con Dio come un'esperienza sponsale. Per questo egli è un profeta: è l'inventore di un nuovo rapporto con Dio.
- Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia - Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni - Testo greco dei Settanta a cura di Rahlfs - Hanhart - Testo latino della Vulgata Clementina - Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dai testi originali In calce alle pagine pari: - Rimando a passi paralleli - Note per un primo confronto critico fra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari: - Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti
Il libro della Genesi, con cui si apre la Bibbia degli ebrei e dei cristiani, è un testo sorprendente per chi cerca nuove parole e nuove riflessioni da affidare all’economia di oggi, che ha impoverito i beni soffocandoli con le merci e ha tolto dall’orizzonte tutto ciò che non è in vendita. Le prassi contrattuali dell’antica cultura mediorientale, le cui tracce non sono del tutto scomparse dai suq di Damasco o di Teheran, ci ricordano che gli scambi economici sono primariamente incontri tra persone. Che il denaro e il profitto confinano con l’amore e la vita, ma anche con l’odio e la morte. Che la terra promessa va amata e arricchita, ma non occupata, perché la si abita provvisoriamente, ma non la si possiede. E, infine, che le imprese – siano esse avventure, sogni o concretissime aziende – possono risultare vane e ingannevoli, ma anche responsabili e pregevoli.
Sommario
Prefazione alla seconda edizione. Viaggio al termine della notte. Sguardi in tempo di esilio. La parità dal principio. Abitare l’umano. Tutti eredi di Abele. Noè ricostruì l’arcobaleno. Il cielo non è sopra Babele. Verso la terra dei figli. Agar e le sue sorelle. Fedeli all’Inatteso. La promessa non ha padroni. Insostituibile è la parola. La porta del cielo è una voce. Dire e nutrire alleanza. La lotta benedetta del perdono. Ciò che non fa finire il mondo. I tanti giorni che non ci saziano più. Il dono del fratello sognatore. La parola rovescia il mondo. Senza prezzo né clamore. Gli occhi onesti del profeta. La fraternità non si compra. Fratelli, e mai senza il Padre. Mendicanti di benedizioni. Le prime luci dell’alba. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Luigino Bruni, professore ordinario di Economia politica all’Università Lumsa di Roma ed editorialista di Avvenire, è autore di saggi tradotti in una decina di lingue. Per EDB ha pubblicato tra gli altri: Le levatrici d’Egitto. Un economista legge il libro dell’Esodo (2020); La sventura di un uomo giusto. Una rilettura del libro di Giobbe (2021); Una casa senza idoli. Qoèlet, il libro delle nude domande (2020); Dialoghi della notte e dell'aurora. Una rilettura di Isaia (2021); L’alba della mezzanotte. Il grido inascoltato del profeta Geremia (2020); Più grandi della colpa. Una rilettura del libro di Samuele (2020); L’esilio e la promessa. Commento al libro di Ezechiele (2022).
Se per il mondo ebraico Mosè è «il nostro maestro», per il pensiero dei Padri della Chiesa rimane una figura centrale. Il libro raccoglie e analizza le principali testimonianze del mondo ebraico antico e della Chiesa delle origini mostrando i punti di convergenza delle interpretazioni dell'uno e dell'altra. Il patrimonio scritturistico condiviso dà vita a un dialogo interpretativo interessante e fecondo. L'autore adotta la vita di Mosè come filo conduttore facilitando la lettura dell'opera. Emergono osservazioni che aiutano ad andare oltre la cortina del testo e a cogliere aspetti teologici e spirituali di rilievo, anche per l'oggi.