Il volume sostiene il candidato nella preparazione alla prova scritta e orale del Concorso Docenti 2020. Il presente volume contiene una parte introduttiva relativa agli aspetti normativi dell’insegnamento della materia a livello nazionale e nel contesto europeo. La trattazione segue con una disamina della storia e della letteratura della lingua inglese. Il volume si conclude con un’appendice con le nozioni grammaticali.
Una completa e compiuta fusione di conoscenze e competenze è quello che si chiede oggi alla nuova generazione di docenti che si preparano ad affrontare il nuovo Concorso a cattedra 2020: non è, dunque, solo una questione di contenuti, ma si lavora affinché il reclutamento sia capace di individuare, prima di ogni altra caratteristica, qualità o quantità di contenuti, l’autentica attitudine all’insegnamento. Alla luce di queste premesse, questo volume, dedicato alle classi di concorso A25 (Inglese nella scuola secondaria) e A-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado) ha l’ambizione di proporsi come uno strumento per la preparazione al concorso completo, esaustivo, versatile e costruttivo.
Il volume è stato realizzato come valido ausilio a chi si appresta alla preparazione al concorso a cattedra per le classi di concorso il cui programma d’esame comprende l’inglese.
Gli argomenti sono stati suddivisi in sezioni, al fine di consentirne una più rapida ed efficace consultazione.
La prima sezione è dedicata agli aspetti normativi e ordinamentali correlati all’insegnamento della lingua inglese.
La seconda sezione analizza la dimensione europea dell’insegnamento della lingua inglese ed elenca le varie riforme che hanno avuto ad oggetto l’insegnamento dell’inglese nella scuola, con un occhio attento alla programmazione didattica.
La terza sezione è dedicata alla grammatica della lingua inglese e la quarta contiene un focus, tutto in lingua, sulla psicologia dell'educazione.
Le successive sezioni, interamente in lingua inglese, affrontano gli elementi cardine del contesto storico, sociale e culturale in cui si sviluppano le tematiche ed emergono gli autori della letteratura inglese, dalle origini fino all’età contemporanea.
L’ultima parte del volume contiene utilissime Unità didattiche di Apprendimento. Il testo è completato dalla piattaforma telematica, con Tutor on line, che guida l’aspirante docente in ogni passo della preparazione concorsuale.
Come si pone oggi il problema degli inizi della filosofia? Come evitare le secche della contrapposizione tra mythos e logos, esplorando i multipli stili di pensiero al confine fra orizzonte mitologico e ragione nascente? Maria Michela Sassi riparte dagli interrogativi canonici - il quando del pensiero, la sua natura specifica e le sue forme distintive - per ricomporre la trama del sapere arcaico attraverso i punti di fuga, le accelerazioni temporali, le tecniche cognitive (prima fra tutte la scrittura), l'agonismo intellettuale che resero possibile quello che un tempo si sarebbe chiamato «il miracolo greco». Gli albori del lungo processo di autoriconoscimento della filosofia furono all'insegna del policentrismo geografico e del poligenetismo disciplinare: da Mileto a Elea, da Efeso ad Agrigento si riflette sull'ordine cosmico e si elaborarono dottrine dell'anima, si scrisse nel solenne metro epico di Omero o si abbandonò la prosodia a favore di una prosa assertiva, scandita come le formulazioni delle leggi nella polis. E poi Senofante rapsodo, Pitagora matematico, Eraclito nella dizione oracolare, Empedocle «demonologo», tutti condividono la medesima tensione nell'esercizio della ragione che ha rivoluzionato il paesaggio del sapere greco e, in ultimo, fondato la filosofia occidentale.
Miguel Benasayag, il filosofo e psicanalista di origine argentina che ci ha insegnato a difenderci dalle 'passioni tristi' alimentate dalla nostra società, in questo libro-intervista con Régis Meyran ci mette in guardia dal rischio che siano gli algoritmi dei Big Data a guidare le nostre democrazie. Nella vita di tutti i giorni siamo ormai messi continuamente a confronto con le 'macchine', in una interazione non più cancellabile con le nuove tecnologie: dall'uso del Gps per i nostri viaggi all'immersione ludica nella realtà virtuale, dalle relazioni personali mediate dai social network al controllo costante delle nostre azioni e dei nostri comportamenti su internet. E il punto non è tanto rifiutare questa 'ibridazione' ormai avvenuta, ma sapere come esistere in quanto umani in un tale mondo, fare in modo che, sia pure nell'integrazione utile con l'intelligenza artificiale, non vengano meno le particolarità del vivente, il suo essere imprevedibile e libero, irriducibile a una somma di informazioni, ai parametri della pura efficienza e della performance. Se questo vale sul piano individuale, è altrettanto importante prendere coscienza dell'impatto che il mondo digitale e algoritmico esercita sulle società. Stimolato da domande che tutti noi vorremmo porgli, Benasayag fa qui emergere chiaramente come anche le decisioni rilevanti a livello sociale, politico ed economico sono oggi legate alla logica lineare delle macchine, affidate ai calcoli e alla raccolta abnorme dei dati, alla gestione pseudo-razionale di un rapporto causa-effetto che non tiene conto della complessità dei 'corpi' individuali e sociali e che insidia mortalmente le nostre democrazie. Fino all'ultimo interrogativo: in questo contesto inedito e oscuro, è possibile un agire che assuma la sfida di proteggere il vivente, la cultura, la buona politica? Più che una ricetta infallibile, Benasayag propone un percorso, un itinerario di riappropriazione creativa del rapporto con l'artificiale, un insieme di 'soluzioni singolari' di piccole dimensioni e grandissimo impatto umano, qui e ora, capaci di costruire esperienze e pratiche di ibridazione con la tecnica che rispettino il vivente e la sua libertà.
Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero. L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.
Che cos'è un'anima bella? Se da Platone a Goethe è un'anima armoniosa, orientata istintivamente al bene, è a partire da Hegel che in lei si scorge una soggettività inconsistente, incapace di misurarsi con la realtà. Sono qui proposte in una nuova traduzione queste celebri pagine della Fenomenologia dello Spirito, ampiamente commentate da Adriano Tassi che, nella Postfazione, ne chiarisce le premesse filosofiche e il contenuto. Quel punto che si credeva al massimo grado dell'elevazione dello spirito, la buona coscienza morale, è mostrato nella sua negatività e degradato a mera astrazione. Resta un senso di sconforto destinato a essere superato al termine del cammino della coscienza.
Il mare è un abisso di tenebra: ad andare troppo in fondo non si torna più. Una ragazza di quindici anni scompare nella notte, vicino alla Scogliera degli Angeli. Non ci sono tracce, non si trova il corpo; solo le scarpe sono rimaste, una sulla pietra, l'altra in acqua, a suggerirne il destino. La notizia travolge il paese, lì vicino: arrivano i telegiornali, poi i sommozzatori. Eppure, nulla. Sparita. Sul caso cala impietoso un velo di indifferenza, a fagocitare ogni ipotesi e ogni pettegolezzo. C'è qualcuno però che non si arrende: un uomo, un appassionato di immersioni subacquee, decide di tornare in acqua per trovare la ragazza. A spingerlo è il desiderio di riscattarsi nei confronti della donna amata che lo ha lasciato e, insieme, di annegare nello sforzo la propria insostenibile sofferenza. Nella solitudine e nel silenzio delle profondità marine, tuttavia, circondato solamente dalla vastità e dalle creature dell'ombra, i ricordi lo travolgeranno e sarà costretto a rivivere tutto: il primo, romantico incontro; la passione, la felicità; l'ultimo dolore condiviso, l'addio straziante. "Io sono il mare" è un viaggio romanzesco in un universo rovesciato; un'immersione in un luogo senza tempo, in cui anemoni variopinti e coralli millenari dominano la superficie della Terra e animali estinti sopravvivono attraverso le forme di migliaia di specie differenti. Tra storie dimenticate e rimorsi mai confessati, nella sua ricerca disperata il protagonista dovrà esplorare ogni centimetro del fondale della sua anima fino a capire qual è la differenza tra ciò che sparisce per sempre e ciò che invece sa tornare a galla. Perché il mare è un involucro trasparente: più lo si indossa, più ci si rivela.
In questo breve saggio Peter Sloterdijk presenta un agile affresco di filosofia della storia, nel quale sono anticipati diversi temi centrali delle sue monumentali opere successive. L'intera storia dell'umanità è ripercorsa in tre stadi, modellati a partire dalla metafora del viaggio marittimo. La prima fase, quella paleopolitica, precede la nascita stessa dello Stato. In questa fase, in cui le orde primordiali attraversano lo spazio come zattere alla deriva su un fiume, si forma la prima grammatica del vivere in comune. Solo in seguito subentrerà la fase della politica tradizionale, in cui l'uomo si misura con un cosmo più grande di lui ed elabora strategie di controllo e razionalizzazione dello spazio, a partire dall'idea di Stato. Con la globalizzazione, infine, il genere umano entra nella sua fase iperpolitica: la crisi dei grandi modelli di organizzazione spaziale lascia l'individuo in balìa di un tutto frammentato, dove non esistono più figure capaci di fornire una rotta. Scritto prima della trilogia di "Sfere", "Sulla stessa barca" costituisce una introduzione allo stile e ai temi fondamentali del pensiero di Peter Sloterdijk, oltre a fornirci ancora una prospettiva lucida e stimolante per comprendere i tratti fondamentali e i pericoli della nostra epoca.
Questo libro muove da una constatazione oggettiva, da uno stato delle cose che balza davanti agli occhi di tutti ogni giorno: la pazzia delle folle. Non è un fenomeno riscontrabile soltanto on line, dove i cosiddetti hater abbondano, ma anche nella vita quotidiana in cui la gente si comporta in maniera sempre più irrazionale. Murray, tuttavia, non si limita semplicemente a descrivere il fenomeno, ne mostra le cause. Viviamo in un'epoca definita post-moderna, un termine ambiguo che indica però un dato di fatto: la fine delle grandi narrazioni, delle fedi religiose e politiche che hanno alimentato i secoli passati, e la conseguente negazione di ogni verità che non sia soltanto un'interpretazione. Si può vivere, però, senza un criterio che orienti le nostre scelte? Senza nessun racconto che offra un perché alla vita? Poiché la natura aborre il vuoto, nella nostra epoca post-moderna si è fatta strada, secondo Murray, una nuova metafisica, una nuova religione: la «politica identitaria». Una politica che «atomizza a la società in diversi gruppi d'interesse in base al sesso (o genere), alla razza, alle preferenze sessuali e così via». E che invita costantemente a cercare «dentro noi stessi e negli altri tutte le istanze di identità e vulnerabilità» capaci di rivendicare un valore aggiunto, una superiorità morale che deve essere riconosciuta come un diritto indiscusso. Questa religione "identitaria" non può, per Murray, che generare follia. Quella follia che spinge, ad esempio, a dichiarare che vi è «un'accresciuta conoscenza morale» derivante dal fatto di essere neri o donne o gay. O che, sempre sulla base di una supposta istanza di identità, concepisce l'idea di «dare farmaci ai bambini per impedire loro di entrare nella pubertà». Come tutte le fedi prive di senno, questo credo è tutt'altro che privo di pericoli, poiché non soltanto capovolge nel suo opposto,in nuovi totalitarismi, le conquiste liberali dei diritti civili, in primo luogo quelli dei gay, ma può approntare un futuro di atomizzazione, rabbia e violenza sempre maggiori in cui «al razzismo si risponderà con il razzismo, alla denigrazione basata sul genere si risponderà con la denigrazione basata sul genere». Nominato da Times e Sunday Times libro dell'anno, "La pazzia delle folle" ha generato un acceso dibattito sui media.
Lo sviluppo dell'arte occidentale è stato profondamente condizionato dalla nuova presenza, a partire dal XIX secolo, degli ebrei nel mondo dell'arte e, in seguito, dal pensiero estetologico ebraico. Mario Costa sostiene che la penetrazione della riflessione e delle esigenze religiose ebraiche nelle vicende dell'arte occidentale ha portato sì all'attuale situazione di caos e di deperimento dell'arte, ma ha posto, a un tempo, le premesse per un nuovo cominciamento dell'estetico nella direzione di quello che, trent'anni fa, l'autore ha chiamato sublime tecnologico.
Il compendio
- è aggiornato alla legge finanziaria del 2020
- offre una spiegazione d'insieme della funzione pubblica di
determinazione dei tributi, in massima parte relativa alla base di
commisurazione delle imposte (tasse, contributi e tariffe si
inseriscono invece in altre funzioni pubbliche)
- spiega con attenzione la nuova esternalizzazione della tassazione
affidata alla determinazione ragionieristica da parte delle
organizzazioni, soprattutto aziendali, col gettito in massima parte
riconducibile infatti agli uffici amministrativi delle aziende, che
tassano consumatori, lavoratori, professionisti e risparmiatori, oltre
che l’azienda stessa, a fronte dei redditi spettanti ai relativi
proprietari
- propone una nuova prospettiva per esaminare e coordinare i
tradizionali argomenti del diritto tributario, dalle fonti normative ai
poteri amministrativi, al contenzioso, all’interpretazione, alle
sanzioni, ai soggetti passivi, ed ai concetti strutturali dei singoli tributi
Il volume rappresenta un unicum nel suo genere, anzi ad essere precisi introduce un vero e proprio nuovo genere: quello della scrittura e narrazione e-pistolare, ossia un racconto attraverso e-mail.
Il modello da cui muove l’opera è quello dei vecchi epistolari che raccoglievano le lettere con i quali le persone si narravano gli accadimenti o condividevano le proprie riflessioni sul reale. Ma questo e-pistolario (2.0) raccoglie le e-mail inviate dall’Autore (socio di uno dei più importanti studi legali italiani) dal 21 marzo al 3 maggio 2020 (durante la quarantena in Fase 1) ai propri colleghi di studio (circa 200 persone). In quelle email (una al giorno), l’Autore condivideva le riflessioni (giuridiche e non) che nascevano da quella situazione di costrizione e che potevano muovere da una notizia, da un evento, da un timore, da una speranza o da una immagine… ogni giorno quell’immagine, quella speranza, quel timore o quell’evento dell’oggi trovava un suo riferimento nella letteratura, nella filosofia o nella poesia del passato.
Le e-mail raccolte in questo e-pistolario, intervallate dalle prime pagine dei quotidiani e da fotografie, raccontano la Primavera 2020 in cui l’Italia, i suoi cittadini, i suoi lavoratori e i suoi bambini furono sospesi in un limbo, dovendo mettere in quarantena sé stessi, le proprie professionalità e passioni, e i propri affetti.
Con il fascino discreto di una ‘ritrovata’ scrittura e-pistolare questo volume va, dunque, ad inaugurare una ‘ritrovata’ forma di narrazione molto asciutta a cavallo tra il racconto e il saggio, con un filo diretto di comunicazione con la cronaca del Corriere della Sera, e che giorno dopo giorno, quotidiano dopo quotidiano, foto dopo foto, ci conduce per mano all’interno di quei giorni di quarantena, con un’analisi non solo giuridica di ciò che è accaduto in quelle settimane in cui la vita e, in buona parte, anche le libertà e i diritti sono stati sospesi.