Il testo raccoglie cinque scritti rosminiani apparentemente dissimili. I primi tre - l'appendice Sulla condizione dei bambini morti senza battesimo, la Dissertazione e il Ragionamento sul peccato originale - sono, infatti, di indole prettamente teologica, incentrati sul problema della grazia e della giustificazione, mentre gli altri due - Le lodi di Maria Vergine nel Corano e il Voto sulla proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione - hanno contenuto mariologico. Sono scritti accomunati dall'epoca di composizione (tra il 1842 e il 1845) oltre che dall'evidente connessione della persona della Beata Vergine Maria con la riflessione sul peccato originale, dal quale fu esentata in virtù dell'Incarnazione del Verbo. Ciò che li distingue, invece, è l'intenzione con cui Rosmini li compose: polemica ed intenzionale per i primi, delucidatoria ed occasionale per i secondi.
Un testo completo e aggiornato sui problemi della Bioetica che, oggi, non può essere disgiunta dalle cosiddette medical humanities a cui appartiene. Per questo nella trattazione della materia vengono valorizzati i suoi contesti storici, antropologici, culturali, letterari, artistici, religiosi in cui si colloca. La parte speciale è articolata in tre parti: Fenomenologia descrittiva, Argomentazioni bioetiche, Prospettive religiose. Alla fine dei ogni capitolo, poi, vi sono alcuni rimandi che ne costituiscono parte integrante pur nella loro essenzialità: un’attenta selezione bibliografica; un elenco dei principali Documenti e normative; alcune Trasposizioni narrative (letterarie, artistiche, cinematografiche); Piste di ricerca per ulteriori approfondimenti.
Salvino Leone è medico e dottore in teologia. Attualmente insegna Teologia morale e Bioetica alla Pontifica Facoltà teologica di Sicilia e tiene corsi di Bioetica all’Università di Palermo. È stato visiting professor all’Università di Tubinga e di Malta. Insieme a S. Privitera ha diretto il Dizionario di Bioetica (Roma 2004, anche in edizione portoghese) ed è attualmente presidente dell’Istituto di Studi Bioetici “Salvatore Privitera” di Palermo. Ha tenuto numerose conferenze e corsi di Bioetica in Italia e all’estero, dirige la rivista Bio-ethos ed è autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed estere e di numerose monografie. È stato presidente di diversi Comitati Etici ed è Presidente del board europeo di Bioetica dei Fatebenefratelli.
Con il titolo Pensiero filosofico e teologico, Raimon Panikkar non intende avallare la dicotomia moderna fra filosofia e teologia , ma trascenderla. La teologia contemporanea non può sottrarsi alle congetture della critica moderna e, nel momento in cui diventa critica, deve essa stessa necessariamente avvicinarsi alla riflessione teologica. Per quanto la "fede" sia sovrarazionale, è l'intelletto umano che la accoglie, la manipola e l'interpreta. In altre parole, la critica della ragione teologica è ineludibile e imperativa. E questa critica non può che essere filosofica. La filosofia odierna, dopo i traumi delle due guerre mondiali, non può accontentarsi di operare solo analisi linguistiche e si trova ad affrontare problemi esistenziali che appartengono interamente all'ambito degli interessi teologici. I problemi ultimi dell'umanità, sia nell'ambito individuale che in quello politico ed ecologico, esigono soluzioni urgenti e non è corretto escludere risposte o problematiche perché non appartengono alla nostra sfera di specializzazione. Come Panikkar stesso afferma nell'Introduzione, "La filosofia è tanto la saggezza dell'amore quanto l'amore della saggezza. E un vero amore è non solo spontaneo, ma anche estatico, vale a dire non-riflessivo. Si è filosofi come si è innamorati: semplicemente capita". Il volume testimonia la ricerca amorosa dell'intera vita dell'autore, come mostrano i numerosi scritti qui riportati che coprono più di mezzo secolo.
Il volume prende in considerazione i principali testi agostiniani sullo Spirito Santo, al fine di evidenziarne il mistero e l'origine divina, il ruolo e l'azione nell'economia salvifica e nella vita dei credenti, e la sua costante ed efficace presenza nella Chiesa, chiamata a trasmettere agli uomini la luce della Verità e a rinnovarsi costantemente come corpo mistico di Cristo, perseverando nella fedeltà all'unico Maestro e nella comunione mediante la carità.
Il presente volume nasce dalla volontà dell'autore di analizzare la personalità e l'opera di Cristoforo Colombo, cercando di mettere in luce in cosa consista la sua visione religiosa, coniugando al proprio interno aspetti storici, geografici, religiosi, economici, politologici, finanziari e di analisi territoriale. In particolare, si pone l'attenzione sulla visione escatologica dell'Ammiraglio in relazione agli eventi connessi con la scoperta del Nuovo Mondo, un quadro estremamente variegato che offre numerosi spunti di analisi. La storiografia si è occupata molto di Colombo e dei vari aspetti della sua personalità e vicenda storica, ma soltanto alcuni studiosi hanno preso in considerazione il discorso religioso.
"Saggio che si propone di ricostruire un quadro storico nell'evoluzione semantica dei termini relativi alla fenomenologia della spirazione (pneuma e spirito) in età antica, soprattutto tarda." (dalla prefazione di Aldo Magris).
È ancora possibile oggi "un discorso su Dio"? E se sì, secondo quale metodo? Molti teologi sostengono che oggi non sono in discussione soltanto dogmi o singole riforme, quanto i fondamenti stessi della fede e soprattutto la possibilità di parlare ancora di Dio. La teologia è chiamata ad affrontare questa situazione mediante una riflessione di fondo: se e in che modo essa può e deve ancora realizzarsi nell'oggi come discorso su Dio? Per rispondere a questo interrogativo cruciale, la teologia deve riflettere sul suo metodo. È questo lo scopo di questo saggio che cercherà di rispondere alla questione dopo oltre cinquant'anni dal Vaticano II.
L'unità del Reale, la ricerca dell'Uno, è probabilmente l'unico, definitivo tema di tutto l'immenso lavoro filosofico, teologico e scientifico - 70 anni di pubblicazioni in 7 lingue - di Raimon Panikkar, senza dubbio uno tra i più significativi 'monumenti dello spirito umano' del nostro tempo. Sempre sul confine, sulla soglia, forse è questa l'immagine che meglio di tutte racchiude l'uomo e il pensatore, che, più di altri, ha problematizzato il tradizionale concetto religioso di "Dio", animato però da quella che chiamava "fiducia cosmica", la quale poggiava, nonostante tutto e tutti, sul suo profondo amore per Gesù, il Cristo. Il volume si pone quale introduzione alla vasta opera panikkariana e alla sua ricchezza interpretativa così che il lettore possa conoscere e contribuire al dialogo tra fedi ed interdisciplinare con spirito costruttivo e di apertura.
A penetrare il mondo interiore di S. Michele ci aiuta il suo stesso trattato sull'Anima: sintesi, commento e conclusione della sua nobile anima credente e contemplante. In questo trattato emergono le lacrime e gli spasimi, il desiderio di pace e quiete che è possibile raggiungere soltanto immergendo il proprio spirito in Dio.
Pensare che Dio sia "soltanto" una parola non significa ridurne il valore nella storia. Al contrario, può significare dare contenuto di realtà alle radici profonde che hanno indotto, nei secoli, comunità di esseri umani a lavorare intorno a questa immagine, costruendo una foresta di simboli, tracciando cammini di conoscenza e di relazione tra gli uomini. Ma poiché ogni pensiero deve fare i conti con la contemporaneità, è necessario capire se la parola «Dio» sia oggi sfibrata, svuotata di senso oppure se sia possibile rinvenirne un significato nuovo, in cui al di là della narrazione mitologica si possa intravedere l'ossatura di una inesausta ricerca. Potremmo allora considerare la parola «Dio» come il punto di intersezione tra le piccole vicende umane di ogni tempo e le vorticose dimensioni della ricerca intorno all'universo. Forse è in questo incrocio di strade che la parola «Dio» è stata formulata. E forse si può tentare oggi di immaginare una nuova mappa. Interrogando la vita, ma anche le scienze, la poesia, la storia e le Scritture stesse.
Il filosofo inglese John Hick (1922-2012), pioniere della filosofia del dialogo interreligioso, fin dalle origini della sua riflessione si è occupato di una pluralità di tematiche che spaziano dalla teologia alla filosofia della religione, con particolare attenzione a questioni quali il rapporto fede-ragione, il problema del male, la promozione del dialogo tra le diverse confessioni religiose, la cristologia. L'autrice analizza criticamente la teodicea di Hick, meglio nota come soul-making theodicy, allo scopo di valutarne possibilità e limiti. Una teodicea - intesa quale crescita morale attraverso le sofferenze - degna di attenzione in quanto non solo segue percorsi alternativi rispetto alle soluzioni classiche del problema della relazione tra Dio e il male, ma mantiene un dialogo serrato con la tradizione. In tal senso, il volume è una introduzione a uno dei più originali filosofi contemporanei della religione.