Che cosa pensa Banana Yoshimoto del mondo? E del cinema? E della pittura contemporanea? E dell'Italia? E del Giappone? E della sua stessa scrittura? Un piccolo volume per entrare nelle stanze rarefatte, aeree, segrete di Banana Yoshimoto. Un tributo al culto ormai planetario di un'autrice che ha continuato a rinnovarsi, ad aprire in sé e fuori di sé le porte della percezione. Il volume analizza i temi cari alla narrativa dell'autrice, manie, predilezioni, tratti caratteristici. Sicuro e partecipe come può essere un amico e traduttore di fiducia, Giorgio Amitrano entra nel "mondo" di Banana offrendo interessanti spunti di lettura. Questa nuova edizione è arricchita da un'intervista condotta all'Orientale di Napoli nel 2001, da un saggio che situa la narrativa di Banana nel contesto della cultura giapponese contemporanea e da altre utili curiosità. Accompagnano il volume le riproduzioni di alcune opere degli artisti giapponesi che hanno costituito e continuano a essere il cerchio figurativo in cui si muove l'immaginazione della scrittrice.
Le capacità della mente umana di comprendere e riflettere sul proprio e l'altrui stato mentale, e di utilizzare tale comprensione per la previsione e il controllo del proprio e dell'altrui comportamento - definite "Metacognizione" e "Teoria della mente" -, sono state, negli ultimi decenni, oggetto di grande interesse da parte di molti psicologi, di diversi orientamenti teorici e scientifici. Il volume, nell'esigenza di chiarire e di collegare tali concetti complessi e spesso non concordemente definiti, mette in evidenza i legami esistenti tra i costrutti di "Teoria della mente", "Metacognizione" e un paradigma teorico oggi al centro di numerosi studi: l'Attaccamento.
365 testi tratti dagli scritti più importanti di Hill sul tema del successo. Una guida quotidiana che accompagnerà tutti coloro che desiderano mettere in pratica i suoi princìpi.
Nella Budapest del 1944 occupata dai tedeschi un commerciante italiano, fingendosi addetto all'ambasciata spagnola, pone sotto la sua protezione e salva dalla deportazione e dalla morte cinquemila ebrei: è Giorgio Perlasca, lo "Schindler italiano". La sua vicenda drammatica, avventurosa e per certi versi paradossale è tutta raccontata in queste pagine, rimaste inedite per decenni e venute in luce dopo la sua morte. Le doti diplomatiche, la passione civile, ma anche e soprattutto una grande spregiudicatezza e caparbietà permettono a Perlasca di tenere al riparo dalla ferocia dei fascisti ungheresi e dei nazisti intere famiglie ebree: lo troviamo intento a produrre documenti falsi, a trovare cibo, a organizzare e difendere "case rifugio" per strappare con l'inganno, infine, migliaia di vite ai treni della morte di Adolf Eichmann. Negli ultimi anni della sua vita Perlasca è stato fatto segno di onori sia in Israele sia in Ungheria, dove vivissimo ne è il ricordo: un "eroe per caso" il cui nome è scritto a Gerusalemme fra i Giusti delle Nazioni.
Mario Tobino dirigeva il "manicomio" di Lucca quando, nel 1978, la legge 180 sancì la chiusura degli ospedali psichiatrici. Con un linguaggio terso ed elegante, egli dà voce alla propria amarezza e allo sgomento di fronte al mistero della follia. Dalla sua memoria emergono i ritratti delle ricoverate, con le loro sofferenze e i loro affetti, le grida selvagge e gli spersi sorrisi, ma anche i paesaggi e i personaggi dell'ospedale-città. E insieme riflessioni più teoriche sulla psichiatria e sugli psicofarmaci, con violente accuse professionali e visionarie utopie. "Gli ultimi giorni di Magliano" e l'appendice con pagine tratte dal diario personale di Tobino sono testimonianze preziose del suo impegno per un'umanizzazione della psichiatria, nella convinzione che «i matti sono creature degne d'amore».
È sera, Clara sta rientrando dal lavoro: invece di accostare davanti a casa, d'impulso decide di tirare dritto. Spegne il cellulare e imbocca l'autostrada. Le sembra di vederli, i suoi due bambini, coi capelli ancora umidi dopo la piscina. Le sembra di vedere anche Sergio che apparecchia la tavola con mani ferme e sicure. Ma dietro i gesti e le voci di ogni giorno, adesso Clara sente la nota falsa di un segreto nascosto per troppo tempo, l'ombra di un tradimento che non è uguale a nessun altro. Per questo è come se non conoscesse più la strada di casa, e neppure quell'uomo che ha vissuto accanto a lei per tanti anni. Una scrittura visiva, cristallina, perfettamente calibrata. Una riflessione sull'impossibilità di conoscere davvero la persona che amiamo, sul peso che la storia familiare esercita sulla nostra vita, sul senso ultimo dei gesti che ognuno di noi compie, più o meno di nascosto, fra le mura domestiche.
L'ultima parte della trilogia del grande storico scomparso di recente
La storia d'Italia e dei protestanti dalla Marcia su Roma alle leggi razziali
Mussolini, la Chiesa cattolica romana e i culti acattolici
Italia di Mussolini e protestanti completa il fortunato filone storiografico che l'illustre storico fiorentino da poco scomparso inaugurò nel 1956 con Risorgimento e protestanti e proseguì nel 2002 con Italia liberale e protestanti: una trilogia durata tutta una vita.
Con Italia di Mussolini e protestanti siamo oltre la Grande Guerra, in un periodo in cui il cammino trionfante della civiltà liberale nata dalla Riforma si è ormai arrestato.
Mussolini marcia su Roma, si insedia al governo e prepara l'alleanza con la Chiesa cattolica, mentre le teorie politico-religiose che sostengono la separazione fra Stato e Chiesa degradano.
Nelle mani della polizia segreta, la Legge sui culti ammessi che sembra garantire la libertà religiosa si rivela piuttosto un efficace strumento di controllo e repressione delle chiese evangeliche, finché le leggi razziali intervengono brutalmente nella vita del paese.
Dieta: un'epidemia dei tempi moderni, dei paesi sviluppati, delle società opulente. Chi non si è mai cimentato almeno una volta nella vita in un regime alimentare per perdere qualche chilo di troppo? E quindi, siccome riguarda tutti, tutti sappiamo quanti risultati fallimentari si raccolgono mettendosi su questi binari punitivi in cui si cerca di tenere sotto controllo un istinto primario come quello della fame. Le diete non funzionano ma non perché non si riesca a dimagrire: o non si riescono a seguire fino in fondo o si seguono e poi si recuperano i chili perduti. Lo psicologo Giorgio Nardone spiega le ragioni del nostro faticoso rapporto col cibo e, attraverso stratagemmi che possono sembrare irragionevoli, ci insegna come recuperare una relazione sana ed equilibrata col piacere di mangiare.
Il volume propone una rigorosa analisi del pensiero filosofico e politico di Louis de Bonald, tra i principali protagonisti dell'elaborazione teorica e dell'azione politica controrivoluzionaria, nemico implacabile della filosofia dei Lumi e critico tenace e acuto della modernità. Ripercorrendo l'opera bonaldiana e commentandone i passi più significativi, l'autore ne evidenzia i principali nuclei tematici, dalla santa alleanza di politica e religione al timore cieco di ogni dissenso, dall'origine divina del linguaggio al modello organicistico e gerarchico di società, matrice di gran parte della successiva riflessione positivista. Un'attenzione particolare è riservata alla concezione del potere, che implica l'indissolubile legame concettuale tra la santificazione dell'unità e l'ossessione del nemico, e alla filosofia della storia, complicata dalla coesistenza di una concezione antropologica radicalmente negativa e della fiducia in un ordine provvidenziale necessariamente orientato verso una perfezione ultima e definitiva.
"Il provinciale attento alle opportunità, la formica che ha accumulato cultura e professione vede nel Sessantotto un'onda anomala che lo sorprende, lo sballotta, qualcosa che ribalta i valori, confonde le procedure, scompagina le gerarchie." Così, introducendo le pagine sul Sessantotto, il "provinciale", che è il "personaggio guida" di questa bizzarra autobiografia, balza fuori continuamente. Bocca restituisce il cammino di questo personaggio, penetrando nel tessuto connettivo del nostro Paese, sommando personaggi minori e personaggi maggiori. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1991.
Che cosa è accaduto il giorno di Pasqua? Un attento studio dei racconti dei quattro Vangeli rivela cinque fasi principali, dall'alba al tramonto, che sono in realtà cinque incontri che François Boespflug presenta attraverso una selezione di opere d'arte che li raccontano. Il libro non racconta la resurrezione di Cristo con le immagini tradizionali della discesa agli inferi o dell'uscita dalla tomba, ma, attraverso una sessantina di opere d'arte, rievoca l'esperienza di coloro che passarono dalla tristezza profonda per la morte di Cristo alla gioia dell'incontro con il Risorto. La giornata si apre con la scoperta della tomba vuota, la mattina presto, da parte delle donne e di Maria Maddalena, recatesi con degli aromi per onorare il defunto: qui incontrano uno o più angeli, forieri di un annuncio sconvolgente. Il secondo momento è ancora più inedito perché il Risorto stesso appare ad alcune donne o, secondo altri racconti, solo a Maria Maddalena che, riconosciutolo, prova ad abbracciarlo, bloccata dal celebre Noli me tangere. Questo incontro travolgente la porta - terzo momento/incontro - a correre ad annunciare la notizia agli apostoli, un annuncio che attiva Pietro e Giovanni nel verificare a loro volta quanto accaduto, scoprendo il sepolcro vuoto. Il quarto incontro è l'esperienza eccezionale dei discepoli di Emmaus, che conversavano lungo la strada di tutti questi strani eventi e si ritrovarono a parlare e cenare con Gesù. La lunga e movimentata giornata si conclude con l'apparizione del Risorto, a tarda notte, agli undici Apostoli rinchiusi nel Cenacolo per paura delle autorità ebraiche.