C'è un tempo della coscienza, fatto di presente, passato e futuro, di memoria e speranza, e un tempo della scienza, fatto di successioni e simultaneità. McTaggart li chiama serie A e serie B. Questo libro raccoglie i suoi scritti sul tema ("L'irrealtà del tempo", "Il rapporto tra Tempo ed Eternità" e"Misticismo"), con un saggio, a cura di Luigi Cimmino, che, a partire da McTaggart, illustra gli sviluppi più recenti della filosofia del tempo. Viviamo nel tempo, e questo dovrebbe bastarci. Eppure diciamo che il tempo passa. Ma il 2005, che ci siamo lasciati alle spalle, è prima del 2006, e in questo suo esser prima pare non potersi muovere. Così ieri rispetto a oggi. Cos'è dunque che passa?
Questo libro è una presentazione della pratica filosofica intesa come filosofia pratica in sessioni di consulenza individuali. La struttura si organizza intorno a tre temi: la posizione storica della pratica filosofica; la giustificazione dell'approccio non clinico della consulenza filosofica, collocata nel contesto delle critiche filosofiche e cliniche della psicoterapia; la narrazione di una serie di casi specifici tratti dalla pratica dell'autrice. Shlomit C. Schuster è una consulente filosofica, la prima ad aprire uno studio privato in Medio Oriente.
Cos'è la scienza? C'è differenza tra la scienza e il mito? La scienza è obiettiva? È in grado di spiegare tutto? Questa introduzione fornisce un conciso ma puntuale sguardo sui principali temi della filosofia della scienza contemporanea. Dopo alcune pagine dedicate a un breve excursus di storia della scienza, Okasha inizia a investigare la natura del modo di argomentare della scienza, la specificità delle sue spiegazioni, delle sue teorie e rivoluzioni. Un'attenzione particolare è dedicata ai risvolti filosofici di alcune discipline, ad esempio al problema della classificazione in biologia o alla natura dello spazio e del tempo per la fisica.
Nata nel 1940, l'autrice di questo libro ha studiato filosofia con Bontadini, Severino e Sofia Vanni Rovighi. Nel femminismo ha preso posizione contro la politica della parità per una politica della differenza. E ha scritto un gran numero di articoli e di libri, fra i quali La Signora del gioco (Feltrinelli 1976, nuova edizione in corso di stampa presso L'a Tartaruga), Maglia o uncinetto (Feltrinelli 1981, Manifestolibri 1998), Guglielma e Maifreda (La Tartaruga 1985, 2003), Il Dio delle donne (Mondadori 2003). L'ordine simbolico della madre, apparso nel 1991, è uno dei suoi lavori più citati, tradotto in tedesco, spagnolo, francese.
Questo volume raccoglie i contributi presentati al Convegno dell'ADIF (Associazione Docenti Italiani di Filosofia), tenutosi a Cividale del Friuli nel 2003. Il tema generale riguarda la riflessione del rapporto tra estetica e arte. Una molteplicità di aspetti lo rendono ricco di interesse e rispondente a vari interrogativi ed esigenze che oggi si affacciano nel mondo culturale. All'estetica appartiene la dimensione ispiratrice e intuitiva del bello; all'arte appartengono il momento della formazione dell'opera e del suo godimento: lo svolgersi di questo rapporto dà vita a sempre nuove espressioni che sollecitano la riflessione filosofica a indagare il senso dell'esperienza artistica.
Il volume ricostruisce la storia dell'etica da Kant sino alle tendenze attuali della metaetica. Un percorso ambizioso, percorrendo il quale l'autore si cimenta con i grandi della filosofia mondiale degli ultimi due secoli e mezzo, da Kant a Marx e Bentham; da Kierkegaard a Nietzsche; da Croce a Bergson; da Sartre a Freud; da Piaget a Moore.
L'autrice si interroga sulla continuità tra sensibilità e intelligenza, tra sensi e pensiero e suggerisce che tale continuità sia consegnata all'immaginazione, considerata come attività che è a un tempo ricettiva e produttiva. Nella seconda parte del volume l'analisi verte sulla natura sensibile e immaginativa di differenti esperienze artistiche, in cui le immagini mostrano la propria forza conoscitiva, e si propone un'interpretazione filosofica di forme artistiche e letterarie, tra Bacon, Caravaggio, Klee, Calvino, Manganelli e altri.
"Il Dio del Mill non è un «principio del mondo»; ma è un essere completamente inserito nel mondo, come vi sono inseriti tutti gli altri esseri. L'ipoteticità della sua esistenza significa però che alcuni filosofi possono ammetterlo, altri non ammetterlo; non significa però che, se lo si ammette, si possa attribuirgli un'esistenza al di fuori del mondo. La lotta tra bene e male non è, per il Mill, una lotta fra due principi trascendenti; è semplicemente la lotta degli esseri intelligenti e buoni che vivono nel mondo per imporre al corso dei fenomeni un genere di sviluppo invece che un altro. Non manichesimo dunque, ma illuminismo." (dall'Introduzione di Ludovico Geymonat)
Il testo raccoglie undici brevi interventi di Nancy effettuati nel corso di una trasmissione radiofonica proposta da France Culture tra il 2002 e il 2003. Può esistere qualcosa come una cronaca filosofica? La ragione, si sa, esige l'incondizionato: come si concilia questo con l'intento narrativo e puramente informativo che sta alla base di ogni cronaca? La riflessione di Nancy prende le mosse proprio da tale questione, per poi svilupparsi attraverso i temi più vari: dalla filosofia come forma di vita al monoteismo, dal politico al quotidiano. Il filosofo si assume così il rischio di pensare il presente senza partire da quella che è la malattia cronica della filosofia: presupporre un senso già dato che i fatti dovrebbero necessariamente dimostrare.
I miti più famosi dei dialoghi platonici, quei miti che - come scriveva Aristotele - suscitano stupore e meraviglia in chi legge. Il suggestivo racconto del volo dell'anima verso il mondo iperuranio nel "Fedro"; quello ancor più celebre dell'uomo nella caverna della "Repubblica"; l'evocativa ricostruzione dell'origine del cosmo nel "Timeo"; il racconto dell'uomo lacerato alla ricerca della propria metà perduta nel "Simposio. La premessa, a cura di Mario Vegetti, illustra il valore e il significato di questa scelta antologica.
DESCRIZIONE: La filosofia, fin dalle sue origini greche, s’è articolata come una riflessione sulla vita. Riflettere su di essa, andando oltre le credenze immediate, per illuminarne i significati e orientare lo stare degli uomini nel mondo. Questo era il significato della parola filo\sofo: amico della sapienza.
Può la filosofia dimenticare questa sua origine? Intendendo per origine un nucleo di significati da interrogare, sempre di nuovo, per comprendere il presente? Partendo da queste domande l’autore disegna le tappe di una ideale formazione del carattere, di costruzione e cura del sé: l’essere al mondo come corpo e mente, il desiderio e la nascita del soggetto morale, la relazione con l’altro\gli altri, l’intrecciarsi delle esperienze vissute nella storia tra etica e politica.
Un cammino, appunto, di formazione, dove in gioco è il carattere, quell’ethos che Eraclito designava come il destino proprio dell’uomo. Un modello di pratica filosofica che invita il lettore a ripercorrere i sensi possibili della propria esistenza.
L'Autore è ordinario di filosofia teoretica all'Università degli studi di Milano-Bicocca. Presso la Morcelliana ha pubblicato: Dio e il divino. Confronto con il cristianesimo; Libertà e destino nella tragedia greca.