Una visione completa e approfondita della vasta materia della liturgia, che si basa sia sulla ricerca storico-teologica, sia sull'indagine antropologica circa la religiosità, il linguaggio simbolico, la ritualità, ecc. La trattazione è divisa in tre parti: Perchè si celebra; Che cosa si celebra; Come si celebra.
Questo volume riporta integralmente i testi del nuovo lezionario per tutte le celebrazioni della settimana santa: dalla domenica delle Palme al giorno di Pasqua. L'autore inquadra ogni lettura nel suo contesto storico-letterario-culturale-religioso, ne dà una spiegazione mettendola in relazione con la liturgia che si celebra e con altri testi biblici , offre dei suggerimenti per attualizzare la Parola nella propria vita. Importanti le sintetiche e complete introduzioni ai vangeli della passione e della risurrezione.
Destinatari
Per riflettere e meditare sulle letture bibliche della settimana santa. Sacerdoti, gruppi biblici, centri di ascolto, gruppi liturgici che cercano un aiuto per preparare le celebrazioni.
Autore
GIORGIO GIURISATO (1939), monaco benedettino, ha ottenuto la licenza in teologia presso il Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo, la licenza presso il Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. È stato abate di Praglia (Padova) dal 1973 al 1989 e attualmente vive nell’Abbazia di Einsiedeln (Svizzera), dove è docente di Nuovo Testamento presso la «Theologische Schule», di cui è stato preside; è professore invitato presso lo Studio Biblico Francescano di Gerusalemme.
In questo volume si presenta la problematica del burn-out com’è diffusa tra i presbiteri. Il «bruciarsi» (tale è il significato della parola inglese) indica il momento del crollo psicologico che si manifesta con una crisi ansiosa, una depressione ed è dovuta a un carico eccessivo di responsabilità conseguente alla coscienza di una scarsa adeguatezza al compito assunto o assegnato e alla mancanza di comprensione da parte degli altri. Il volume contiene una serie di utili contributi: da Marcantonio Caltabiano abbiamo un’indagine compiuta sui presbiteri della Diocesi di Padova nel 2004; da Luciano Sandrin sono analizzate le variabili (personalità, contesto, capacità relazionale) incluse nel fenomeno dello stress lavorativo nelle professioni d’aiuto, sia in genere che in ambito pastorale; Giorgio Ronzoni esamina le cause strutturali del burn-out nel ministero presbiteriale e mette in rilievo il rischio di svolgere in modo burocratico il proprio servizio. Umberto Andreetto descrive e valuta le difficoltà dei presbiteri più giovani, focalizzando i più frequenti disturbi di personalità che a volte si manifestano, mentre Luciano Manicardi studia le crisi dell’«età di mezzo» nella vita del presbitero e ne ricava preziose indicazioni sul come affrontare tali crisi sia sul piano spirituale del singolo che sul piano pastorale.
Destinatari
Studenti di teologia, soprattutto; ma l’opera sarà utile a molti livelli e a lettori di varia estrazione.
Autore
Curatore del volume è GIORGIO RONZONI pastoralista, della Facoltà Teologica del Triveneto; autori dei contributi sono: MARCANTONIO CALTABIANO, demografo, docente di Scienze Statistiche all’Università di Padova; LUCIANO SANDRIN, docente di Psicologia al Camillianum di Roma; UMBERTO ANDREETTO, psicoanalista della Facoltà di Medicina dell’Università di Padova; LUCIANO MANICARDI, biblista, della Comunità di Bose.
Il movimento valdese nel Medioevo
Dall'adesione alla Riforma protestante alle "lettere patenti" di Carlo Alberto
I valdesi oggi
La singolare vicenda – dalle origini ai giorni nostri – dei discepoli di Valdo di Lione, predicatori dell'evangelo e della povertà: la scomunica della chiesa romana, i tentativi di annientamento e le persecuzioni, l'adesione alla Riforma, la concessione dei diritti civili e la diffusione nell'Ottocento, il sostegno al Risorgimento...
Dalla quarta di copertina:
Discepoli di un mercante lionese di nome Valdo, vissuto intorno al 1160-80, propugnavano la fedele predicazione dell'evangelo e la povertà a imitazione degli apostoli. Scomunicati dalla chiesa romana, dispersi attraverso l'Europa e perseguitati dall'Inquisizione, i valdesi furono costretti a vivere la loro fede in modo clandestino. Uno dei loro centri maggiori fu l'area delle valli piemontesi e delfinatesi.
All'inizio del Cinquecento aderirono in modo massiccio alla Riforma protestante rivendicando la libertà di adorare Dio secondo coscienza. Repressi dagli eserciti franco-sabaudi, costretti all'esilio nel 1686 rientrarono tre anni più tardi nelle loro terre con una spedizione nota come il Glorioso Rimpatrio.
Con le Regie patenti di Carlo Alberto nel 1848 ottennero la parità civile e politica di cui si servirono per evangelizzare l'Italia. Attualmente fanno parte della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Questo volume, nelle sue sei edizioni (italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e olandese) ha superato abbondantemente le 50.000 copie vendute.
IL LIBRO
Molti lamentano la crisi della cultura scientifica e la diffusione di un analfabetismo scientifico e tecnologico che inizia nella scuola e sarebbe alimentato da una diffusa ostilità nei confronti della scienza. Il modo di curare questa malattia consisterebbe nel propinare una overdose di informazione e divulgazione scientifica improntata a immagini positive e in contrasto con la cultura umanistica «parolaia».
Questo libro si propone di dimostrare che il male ha cause ben diverse. La crisi attuale è alimentata dai fautori di un rozzo scientismo di stampo positivistico, dai divulgatori che presentano in modo magico e acritico ogni risultato scientifico-tecnologico e da coloro che escludono la scienza dalla cultura, riducendola a tecniche di «problem-solving », a mera abilità pratica, in definitiva priva di attrattive per chi continui a nutrire interesse per la conoscenza.
Il volume collega la crisi della cultura scientifica a un disastro educativo che sta sgretolando le fondamenta delle strutture dell’istruzione. Sotto l’influsso di teorie pedagogico-didattiche sedicenti progressiste la scuola si sta trasformando da luogo di formazione e di cultura in un laboratorio di metodologia dell’autoapprendimento. Come ha scritto Jean-François Revel, «la decadenza dell’insegnamento da trent’anni è conseguenza di una scelta deliberata secondo la quale la scuola non deve avere come funzione la trasmissione della conoscenza».
Il libro è concentrato sul caso italiano ma molte delle riflessioni sviluppate hanno valore più generale e mettono in luce un processo che è espressione di una crisi della cultura occidentale in alcuni dei suoi nodi nevralgici: la cultura scientifica, la scienza e il suo insegnamento.
L'AUTORE
GIORGIO ISRAEL è professore ordinario di Matematiche complementari presso l’Università di Roma «La Sapienza». È membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences ed è stato professore presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. È autore di più di duecento articoli scientifici e di una ventina di libri tra cui: The Invisible Hand. Economic Equilibrium in the History of Science (con B. Ingrao), MIT Press, 2000; La visione matematica della realtà, Laterza, 2003 (3ª ed.); The Biology of Numbers (con A. Millán Gasca), Birkhäuser, 2002; La macchina vivente. Contro le visioni meccaniciste dell’uomo, Bollati Boringhieri, 2004; Liberarsi dei demoni. Odio di sé, scientismo e relativismo, Marietti, 2006.
RECENSIONI
«Liberal», 6 marzo 2008
«Lungi dall’essere una noiosa anamnesi di date, documenti e interventi che a vario titolo hanno accelerato il collasso, Chi sono i nemici della scienza? […] si segnala come un’analisi originale e impietosa di alcune tra le più grandi e troppo spesso taciute aberrazioni ideologiche che hanno tramutato la scuola in una creatura acefala e deforme.»
In questa monografia si affrontano due tematiche: la propensione ad infliggere la pena di morte ad un tiranno (in due alternative: al potere o dopo averlo deposto); l'adesione all'esecuzione capitale per crimini di estrema gravita'.
I quattro capitoli del libro mettono in evidenza il tema della Parola di Dio sotto differenti punti di vista: come fonte della vita cristiana; come centro e fulcro della comunità; nella vita del presbitero, servo della Parola; e nella missione della comunità cristiana nell'attuale trapasso culturale. Il presente momento storico ed ecclesiale è legato alla preminenza della Sacra Scrittura, soprattutto in occasione del Sinodo dei Vescovi sul tema della Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha fatto prendere coscienza al popolo di Dio della necessità vitale della Parola, essendo i cristiani nati nella Parola e dalla Parola.
Natale e cinema è un binomio da sempre vincente. Questo libro presenta i film più belli: le pellicole di Renoir, Germi, Capra, Almodóvar, Avati e Demy hanno costruito, assieme ai film dei Vanzina, immagini del Natale con personaggi, ambienti, atmosfere e toni diversi da quelle dedicate al tema della famiglia, a quelle sul mistero della nascita di Gesù a quelle più sfavillanti e tematici attraverso un esauriente repertorio, con un ampio inserto fotografico e schede complete dei film.
Che cos'è l'esperienza religiosa? Questo studio cerca di evidenziare la possibilità di una genuina esperienza religiosa e di individuare le caratteristiche peculiari che sono ad essa proprie e la distinguono da ogni altro ambito dell'esperire. La complessità dell'interrogativo riguardante l'esperienza religiosa non può essere esaurita da uno singolo studio. Viene qui proposta una precisazione dei rapporti tra la filosofia e la teologia riguardo a questo tema. Tutto l'itinerario percorso si avvale delle lucide affermazioni di K. Rahner sul reciproco rapporto di queste due discipline, volendo porre un piccolo e concreto contributo per mostrare che la filosofia non deve rinnegare se stessa per essere profondamente e convintamente cristiana.
20.000 chilometri in Vespa, sei mesi e mezzo all'interno di un viaggio di 144.000 chilometri e tre anni e otto mesi dal Cile alla Tasmania: un viaggio attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, per completare il periplo, iniziato in Marocco, di un continente dove l'ingiustizia, la vulnerabilità e la tragedia sono elevate all'ennesima potenza, una Babele dove ragazzini dodicenni addestrati dai guerriglieri hanno già ucciso e bevuto il sangue dei nemici; dove la corruzione e la disonestà sono virtù per sopravvivere.
La famiglia Nattino - utilizzando competenze, relazioni e discrezione e investendo nei settori più diversi: dalle acque all'immobiliare, dall'edilizia alle banche - ha costruito intrecci societari e rapporti personali con molti dei personaggi che hanno segnato la storia economica italiana dell'ultimo secolo. Giampietro, nipote del fondatore e patron del Gruppo, artefice della crescita spettacolare di Finnat, dopo aver lasciato ai figli la conduzione dell'azienda, ha accettato di raccontare questo lungo percorso con una semplicità che potrà apparire disarmante a chi è abituato al lessico astruso della finanza. E che invece, in questo caso, è probabilmente il segreto del successo. La loro storia imprenditoriale incomincia nel 1898, quando nonno Pietro - piemontese intrepido, bersagliere, impegnato nelle controverse campagne d'Africa del neonato Stato italiano - si trasferisce a Roma. Qui, forte della sua cultura militare e delle buone relazioni anche con il Vaticano, avvia un'attività allora tra le più innovative, quella dell'agente di cambio. Nasce così quella che presto diventerà una delle boutique finanziarie più esclusive del Paese. Sullo sfondo ci sono l'inizio della grande industria di fine Ottocento, la Prima Guerra Mondiale, il ventennio fascista, una Seconda Guerra Mondiale più distruttiva della precedente. E poi ancora: la ricostruzione, la creazione di un nuovo sistema politico, con gli annessi problemi, il miracolo economico dei "gloriosi trent'anni", la crescita più faticosa degli anni successivi e le sue crisi intermittenti, fino alla decrescita del nuovo millennio.