Meditazioni quotidiane per il tempo di Pasqua 2014.
Meditazioni quotidiane per il tempo dopo Pentecoste 2014.
Una prospettiva pentecostale è un'esposizione basilare della fede cristiana con una completa enfasi sul ruolo vitale dello Spirito Santo nella vita del cristiano, nel culto e nel ministero della chiesa. Questo libro è una presentazione biblica e pratica della dottrina cristiana. Il suo orientamento teologico è pentecostale e con il termine pentecostale, usato in questo lavoro, l'autore si richiama al pentecostalismo classico che ha le sue radici nei movimenti wesleyani e di santità (holiness); tale movimento insegna che, dopo la conversione, il credente dovrebbe ricevere il battesimo (riempimento) nello Spirito Santo e che l'evidenza iniziale di tal esperienza è il parlare in lingue come lo Spirito Santo dà ad esprimere.
Nella prospettiva di una moderna didattica laica si rivela essenziale istituire due nuove materie curriculari obbligatorie, Educazione alla cittadinanza ed Educazione sessuale, nonché una nuova materia facoltativa, Storia delle religioni e del libero pensiero, che dovrebbe poi sostituire l'insegnamento facoltativo concordatario della religione cattolica, divenendo obbligatoria. Uno Stato laico non può infatti abdicare né demandare ad altri la formazione di buoni cittadini, educati al rispetto dei diritti costituzionali di tutti, in primis le minoranze, nonché di esseri umani che conoscano le diverse e possibili visioni del mondo fondate sulle varie religioni o concezioni etiche e capaci di vivere una sessualità serena fondata sul rispetto dei partner.
Questo dizionario di omiletica è uno strumento di preparazione della predica ed in particolare dell'omelia. Esso si presenta non come un semplice elenco alfabetico di temi predicabili, ma come un vero e proprio manuale che ha lo scopo di contribuire alla formazione di chi si appresta al delicato compito dell'annuncio della Parola di Dio, presentando al lettore una metodologia che permetta di conoscerne in modo adeguato i contenuti e di trasmetterli secondo le leggi di una corretta comunicazione. È un'opera che pone particolare cura sia sui contenuti da trasmettere, nella linea di interpretazione della Chiesa (cosa dire), sia sulle modalità della loro trasmissione (come dire) in modo da indurre chi ascolta a riflettere sul proprio quadro di valori. Un'opera, quindi, non solo da consultare occasionalmente ma da leggere e da studiare.
Quale ragione ha spinto diversi giornali ad attribuire la strage di 77 norvegesi a non meglio precisati estremisti islamici, finché non è stato chiarito che l'esecutore era un terrorista xenofobo autoctono? Perché la Svizzera, un paese con quattro minareti, indice un referendum per proibire questi simboli religiosi? Per quale motivo la proposta di costruzione di un centro culturale islamico nel Lower Manhattan, vicino a Ground Zero, accende un dibattito politico incandescente negli Stati Uniti? Nella Nuova intolleranza, Martha C. Nussbaum esamina alcuni casi esemplari di islamofobia per raccontare la pericolosità delle reazioni dettate dalla paura. Attingendo alla grande tradizione umanista della filosofia, della storia e della letteratura, indica un percorso che va oltre le ristrette risposte offerte dall'Occidente, verso un modello di società più equa, inventiva e libera. La paura, scrive Nussbaum, è la più narcisistica delle nostre emozioni. Manipolando le ansie legittime si producono leggi e politiche contro chi è diverso. Per superare l'intolleranza è necessario applicare con costanza il rispetto delle coscienze e la capacità di comprensione. Nussbaum ci sfida ad abbracciare la libertà di religione per tutti, estendendo agli altri quello che chiediamo per noi.
Ideato in occasione del Centocinquantenario dell'Unità, il volume (che raccoglie gli Atti del LI Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia) si propone di indagare la storia delle chiese evangeliche in Italia e i rapporti intercorsi nell'età risorgimentale - che per gli evangelici fu stagione di grande impegno civile e predicazione partecipe - tra il protestantesimo europeo e quello italiano. A qualche anno dalla scomparsa di Giorgio Spini, grande fautore di questi studi, gli autori si sono così soffermati sulle influenze - tanto spirituali quanto materiali - del protestantesimo europeo nel nostro Paese nonché sui modelli di autorappresentazione degli evangelici italiani. Scritti di Alessia Artini, Eugenio Biagini, Mario Cignoni, Vittorio Criscuolo, Davide Dalmas, Ida De Michelis, Giacomo Carlo Di Gaetano, Stefano Gagliano, Filippo Maria Giordano, Gianni Long, Simone Maghenzani, Domenico Maselli, Giuseppe Platone, Danilo Raponi, Marcella Pellegrino Sutcliffe, Laura Venturi e Lothar Vogel.
La parrocchia che, con l’aiuto di Dio e di Maria, vogliamo salvare, è una realtà di primaria importanza. La parrocchia è come una cellula della diocesi. Cellula, cioè parte viva che riceve e assicura la vita dell’intero organismo.
Una strana e pericolosa eresia conquista i cuori dietro le mura di Münster, Germania. Il Papa è l'Anticristo, il battesimo dei bambini è un obbrobrio e "un cristiano non deve possedere denaro: il suo argento, e il suo oro appartengono a ognuno" - così afferma Rothmann, uno dei più ascoltati predicatori di quella cittadina tedesca. "Secondo la profezia di Zaccaria" gli eretici di Münster - chiamati Anabattisti - hanno suddiviso la città in tre parti e hanno dato inizio alla purificazione cambiando nome alle strade; hanno anche proclamato un profeta, originario di Leida: Jan Matthys "inviato come Enoch...". Alla sua morte succede Bockelson che diventerà presto il padrone della città, il Re degli anabattisti. Ma il suo regno, che durerà un anno e mezzo circa, sarà sanguinario e folle. Caratterizzata dalla comunione dei beni e delle donne e da una repressione sanguinaria contro chi mette in dubbio la parola e l'autorità del re-profeta, questa vicenda può essere considerata il primo grande esperimento di trasformazione sociale rivoluzionaria compiuto nell'Occidente. Ne è convinto Reck-Malleczewen, che in questo saggio storico tratteggia sconvolgimenti e orrori che hanno caratterizzato la storia rivoluzionaria di Münster e soprattutto la sua sanguinosa repressione.
Verso la fine degli anni Novanta a Guadalcanal, nelle Isole Salomone a nord-est dell'Australia, esplode una guerra civile tra autoctoni e coloni originari della vicina isola di Malaita. Nel corso del conflitto, molte comunità religiose, anglicane e cattoliche, aprono le loro case per soccorrere la popolazione e le Chiese mobilitano la società civile per far convergere le parti attorno al tavolo della pace. Sette membri della Melanesian Brotherhood, fraternità anglicana impegnata nel disarmo, vengono uccisi nel corso di un tentativo di aprire il dialogo con un leader della guerriglia. Attraverso documenti e interviste, l'autrice ricostruisce la continuità spirituale che lega questi martiri contemporanei a quelli dell'epoca dell'evangelizzazione delle Isole Salomone. "Il martirio di sette di questi fratelli per mano del capo di una feroce milizia ha scioccato l'intera popolazione delle isole e ha avuto un ruolo importante nell'accelerare l'avvento di una soluzione pacifica (?). Alcune loro memorie, oggetti religiosi a loro appartenuti, sono preziosamente custodite nella chiesa di San Bartolomeo a Roma dalla Comunità di Sant'Egidio, la cui visione e testimonianza evocano, con molte somiglianze, l'impegno appassionato della Fraternità". (Dalla prefazione dell'Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams).
Persa una gamba nella battaglia di Waterloo, il giovane colonnello inglese John Charles Beckwith abbandonò la carriera militare e si dedicò agli studi, in particolari quelli storici, scoprendo, attraverso le pagine di viaggio nelle valli valdesi di W. S. Gilly, la vicenda dell'antica Chiesa riformata del Piemonte, che divenne la sua ragione di vita. Amato, anche se non sempre assecondato, "benefattore dei valdesi", Beckwith si dedicò senza sosta a fondare scuole e diffondere l'istruzione nelle valli, a costruire i templi di Torre Pellice e Torino nonché a spingere la classe dirigente valdese a passare dal francese all'italiano, preparandola a immettersi nell'onda del Risorgimento.
Edita tra il 1912 e il 1931 dalla Facoltà della Scuola Teologica Battista di Roma, la rivista di studi religiosi "Bilychnis" prese il nome dalla lucerna a doppia fiammella dei primi cristiani, nell'intento di raffigurare il bisogno di alimentare tanto la fiamma della scienza quanto quella della fede. In nome della libertà di coscienza e del "principio fecondo della collaborazione di elementi diversi", "Bilychnis" fu luogo d'incontro e di riflessione tra uomini di fedi e di posizioni differenti, ospitando, oltre a importanti voci del protestantesimo, il contributo di studiosi quali G. Levi Della Vida, D. Lattes, E. Lo Gatto, G. Tucci, G. Rensi. Le sue pagine documentano l'esigenza di un rinnovamento spirituale che si alimentava nella tensione, dialettica e talvolta contraddittoria, tra fede e ragione, tra cristianesimo e mondo moderno.