La predestinazione nella Bibbia
La predestinazione nella storia e nella teologia
Agostino e Pelagio, Erasmo e Lutero...
La dottrina della predestinazione, o elezione dell'essere umano da parte di Dio, ha suscitato accesi dibattiti in quanto coglie il problema fondamentale della fede: se di fronte all'assoluto, l'uomo sia un essere che decide e dispone, oppure una creatura che risponde.
Ossia, la salvezza si attua e realizza oppure si accetta come un dono?
Dalla quarta di copertina:
Nella storia della nostra civiltà pochi temi della teologia cristiana hanno suscitato dibattiti accesi e prolungati quanto quello della "predestinazione".
Questa dottrina coglie infatti il problema fondamentale della fede: l'uomo si colloca di fronte all'assoluto nella posizione di un essere che decide e dispone o di una creatura che risponde? La salvezza si realizza, si attua oppure si accetta come un dono?
Tourn conduce la sua analisi attraverso i testi biblici e la storia della teologia, con particolare riferimento ai teologi "predestinatari", e, con grande limpidezza di linguaggio, illustra il significato della dottrina della fede come dono della grazia nel quadro della riflessione moderna.
La storia dell'Impero di Bisanzio fu in buona parte la storia di Costantinopoli e della sua corte. Per più di mille anni, fra il IV e il XV secolo, i sovrani della Roma d'Oriente furono l'incarnazione di un'autorità assoluta che si riteneva voluta da Dio e superiore a ogni altra. Alla figura dell'imperatore bizantino si legò così con una sfarzosa ritualità che coinvolgeva in primis l'imperatrice e poi tutta la corte, e che esprimeva in forma visiva l'omaggio dovuto a chi era ritenuto contemporaneamente l'erede dei cesari romani e il sovrano deil mondo cristiano. Ma com'era veramente la vita di un imperatore bizantino? Il volume ci mette in contatto con la complessa scenografia del cerimoniale (gerarchie, uniformi, feste, titoli) di cui vengono accuratamente ricostruiti i significati, connessi in particolare con la concezione del potere e i sistemi di successione.
Alcuni sostengono che il capitalismo avrebbe imboccato una strada di autodistruzione di cui si può prevedere il necessario percorso e la sua inevitabile fine. Per Giorgio Ruffolo non è vero. Non c'era niente, nel passato del capitalismo, che fosse necessario e inevitabile. E non c'è niente di simile nel suo futuro. Perché le origini del capitalismo possono essere rintracciate ben prima della nostra epoca, prima dell'emersione del volto potente e inquietante dell'impresa contemporanea. Perché già l'antichità dell'Occidente, tra Grecia e Roma, conteneva in sé i segni di quella attrazione verso il denaro e verso la produzione di valore che costituisce l'essenza della produzione e dello scambio capitalistico. Il passato del capitalismo gode quindi una durata straordinariamente lunga, e questo spinge Ruffolo a guardare al futuro nella certezza che il capitalismo non avrà vita troppo breve. Perché esso ha dentro di sé la capacità di adattarsi ai tempi più diversi, l'elasticità necessaria a catturare l'immaginazione degli uomini di qualsiasi epoca, gli strumenti indispensabili per continuare a essere lo scenario economico del futuro.
Frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di studiosi coordinati dall'Autore, questo volume affronta in modo divertente, curioso e di facile lettura, l'affascinante mondo delle api, in particolare viene indagata la mente di questi indispensabili insetti e la loro intelligenza, il loro vivere sociale, le loro regole. Per la prima volta si offre al lettore la comprensione di situazioni climatiche e ambientali con l'aiuto delle api e della loro capacità operosa.
Il libro - in seconda edizione riveduta e ampliata - ricostruisce il percorso di Giovanni Battista Montini dalla formazione bresciana nei primi decenni del Novecento agli anni romani come assistente della Fuci e nella segreteria di Stato accanto a Pio XI e Pio XII, dalla nomina ad arcivescovo di Milano all'elezione al soglio pontificio, dal compimento del Concilio Vaticano II agli anni tormentati della sua attuazione. Con scavo documentario analitico, una scrittura chiara e l'uso di innovative categorie interpretative - ad esempio la "Chiesa totalitaria" della prima metà del secolo -, l'autore mostra come nella biografia di Montini si rifranga, non senza conflitti e tensioni irrisolte, un cambiamento di paradigma della Chiesa stessa: la fuoriuscita dal sogno di un ritorno a un regime di cristianità e la necessità di porre in dialogo, grazie alle riforme conciliari, il mistero teologico della Chiesa con il Moderno. Al punto che non è improprio affermare che l'avvenire della Chiesa coincide con "il montinismo del futuro".
Mario Tobino dirigeva il "manicomio" di Lucca quando, nel 1978, la legge 180 sancì la chiusura degli ospedali psichiatrici. Con un linguaggio terso ed elegante, egli dà voce alla propria amarezza e allo sgomento di fronte al mistero della follia. Dalla sua memoria emergono i ritratti delle ricoverate, con le loro sofferenze e i loro affetti, le grida selvagge e gli spersi sorrisi, ma anche i paesaggi e i personaggi dell'ospedale-città. E insieme riflessioni più teoriche sulla psichiatria e sugli psicofarmaci, con violente accuse professionali e visionarie utopie. "Gli ultimi giorni di Magliano" e l'appendice con pagine tratte dal diario personale di Tobino sono testimonianze preziose del suo impegno per un'umanizzazione della psichiatria, nella convinzione che «i matti sono creature degne d'amore».
II Corso è uno strumento per l'apprendimento dell'hindi, lingua ufficiale dell'India, parlata da centinaia di milioni di persone nel sub-continente indiano e in tutto il mondo. 124 capitoli del libro rappresentano altrettante unità didattiche, a loro volta articolate in sezioni contenenti testi e immagini, regole grammaticali, esercizi scritti e orali, e un ampio glossario. Il metodo proposto è graduale, e permette al lettore di compiere rapidi progressi nell'apprendimento.
Entri curiosando in libreria: libri e libri di cucina e immancabile corredo di ricette. Tutte interessanti, elaborate, dettagliate: 400 grammi di... mezzo litro di... una scodella di... un panetto di... un cucchiaio di... bicchierino di... grattugiata di... Ingredienti semplicemente elencati, freddamente allineati e inanimati, quasi si fosse in un obitorio in attesa del medico legale. Perchè non depurare allora l'aridità impersonale della ricetta e inserirla invece - attore principale o comprimario o comparsa - in un racconto, una situazione, una novella che contribuisca ad esaltare, a modo suo, il ruolo che cucina, cibo, alimentazione hanno nell'evoluzione culturale della società? Sì, sì, avete capito bene: ho detto "culturale", perchè i popoli attraverso il cibo hanno sempre rivelato e connotato la loro identità; e l'alimentazione, la cucina è divenuta storicamente espressione di usi, situazioni, orientamenti, comportamenti, "logo" di una società. E così è nato questo volumetto che vuol cercare, nel suo piccolo, di innestarsi in questo vasto filone e briosamente rappresentarlo con immaginarie scenette recitate in un affollato teatrino di paese, con il dialetto e le "arzdore" in sorridente sottofondo.
Perdita di prestigio del proprio ruolo, classi difficili da governare, alunni violenti e allo sbando, genitori sempre dalla parte dei propri figli. Le difficoltà e i conflitti degli insegnanti hanno molte ragioni, ma l'autore invita a considerarli in modo nuovo e a ripensare la funzione psicologica che i docenti svolgono come decisiva per lo sviluppo psichico dell'allievo, le sue future scelte lavorative e di vita. Utilizzando un approccio psicodinamico e attraverso numerosi esempi, il libro, frutto di anni di incontri e discussioni nel mondo della scuola, suggerisce di considerare le difficoltà del quotidiano lavoro educativo in una prospettiva inedita, per riscoprire l'insostituibilità della funzione svolta dagli insegnanti e soprattutto valorizzare gli aspetti gratificanti e piacevoli che quello speciale tipo di contatto con le nuove generazioni potenzialmente ha in sé.
Figura di grande rilievo della vita politica italiana del secondo dopoguerra, Giorgio Napolitano ripercorre l'intero arco della sua esperienza e racconta la grande storia - ma anche tanti episodi inediti - e le personalità di spicco che ha conosciuto e frequentato. Avviato all'attività politica alla fine degli anni Quaranta nel Partito Comunista, Napolitano è stato deputato, presidente della Camera, ministro dell'Interno nel governo Amato, presidente della Commissione per gli Affari Costituzionali al Parlamento europeo.