Una raccolta di 40 omelie basate sui testi del lezionario e pensate per diverse situazioni.
Brevi parole intrecciate a musica (14 canzoni) per contemplare la Vita d'Amore manifestata in Gesù, il vero Bene che allarga i nostri spazi e sa dare tenerezza alle nostre relazioni. I testi sono tratti dalla Bibbia e dalla liturgia eucaristica. Ripropongono il mistero della fede che la comunità cristiana celebra e vive in comunione con l'umanità e il creato, e sono particolarmente adatti per l'adorazione eucaristica. Il CD contiene il file PDF con le partiture musicali, e riflessioni sulla preghiera.
Un piccolo atlante biblico per accompagnare la lettura e lo studio della Bibbia. Contiene 36 cartine con ricostruzioni e foto.
Il volume passa in rassegna tutti i segni del Giubileo, antichi e nuovi. Dal pellegrinaggio all'indulgenza, dalla Porta Santa alla professione di fede. Ognuno di questi segni viene presentato nella sua origine storica, nel significato biblico e soprattutto nel profondo valore spirituale che ha per i pellegrini che si recheranno a Roma per vivere il Giubileo Ordinario del 2025. L'autore si sofferma anche su quei nuovi segni che Papa Francesco, nella Bolla di indizione Spes non confundit, chiede di compiere per dare attuazione concreta alla speranza, quali l'impegno quotidiano per la pace, l'apertura alla vita, l'attenzione per i detenuti, gli ammalati, i migranti, i profughi, i rifugiati, i giovani, gli anziani, il rispetto per il creato. Si tratta di una serie di segni che obbligano i credenti a non rimanere con le braccia conserte, ma a diventare veri operatori di speranza, e soprattutto a rendere il Giubileo un evento "attuale" e non un mero fatto del passato. Questi e altri segni potranno ravvivare la speranza che ogni persona percepisce nel proprio intimo come desiderio di futuro vero e significativo.
Le preghiere dei fedeli dei giorni feriali del tempo di Quaresima e Pasqua, redatte dalla comunità delle Monache Agostiniane del monastero di clausura dei Santi Quattro Coronati di Roma. La preghiera dei fedeli o "preghiera comune", perché in essa l'assemblea liturgica si fa carico delle intenzioni di tutti e non solo dei presenti, è situata dopo il vangelo e l'omelia, come risposta alla Parola di Dio ascoltata e meditata. Il presente sussidio liturgico è stato pensato affinché questo momento possa essere celebrato in modo conveniente e con frutto. Le intenzioni, redatte secondo i criteri stabiliti dai Principi e Norme per l'uso del Messale Romano, seguono volutamente la trama della Liturgia della Parola del giorno. In risposta alla Parola di Dio ascoltata e accolta con fede, i fedeli possono realmente offrire preghiere per la salvezza di tutti gli uomini, animate dal respiro universale della Chiesa che prega Dio Padre per le necessità dei suoi figli.
Perché un catechismo per giovani oggi? Perché i giovani possano riscoprire le radici della fede cristiana e vivere la loro vita in modo consapevole e con uno sguardo aperto. Ecco il senso dello YOUCAT, il Catechismo della Chiesa Cattolica per adolescenti e giovani. YOUCAT illustra l'intera fede cattolica così come è stata presentata nel Catechismo della Chiesa Cattolica in un linguaggio pensato per i ragazzi. Il lavoro è strutturato in forma di domanda e risposta, e i numeri dopo ogni risposta rimandano alle trattazioni più ampie del Catechismo. Il commento che segue la risposta ha lo scopo di dare ai giovani un ulteriore aiuto per comprendere le questioni discusse e il loro significato nella vita di ognuno. YOUCAT è arricchito da citazioni tratte dalla Sacra Scrittura, testi del magistero e di sante e santi, maestri della fede, ma anche di figure di vari campi: poesia, scienze naturali, narrativa, musica, filosofia... Sono presenti anche definizioni riassuntive, che spiegano brevemente i termini più importanti e più citati. A conclusione del libro si possono trovare vari indici: dei passi biblici, dei soggetti, delle definizioni e dei nomi per facilitare la ricerca su argomenti specifici.
Il sentimento religioso dà vita ad una particolare esperienza dell'uomo di natura spirituale basata sulla fede o sulla comune credenza in un determinato patrimonio di valori dogmatici e dottrinali. Al di là delle sue specifiche estrinsecazioni personali, che possono assumere forma individuale o collettiva, la religiosità umana esprime una speciale "percezione" dell'Essere Supremo e delle realtà soprannaturali, e si proietta in maniera "pluridimensionale" sull'intera esistenza della persona umana, permeandone con la sua "forza vitale" (potenzialmente) ogni dinamica o vicenda temporale. Prova significativa della proteiforme manifestazione e "pervasività" dello spirito religioso è offerta dall'universo giuridico, nel quale le prime ed iniziali manifestazioni formali e materiali del diritto presentavano connotazioni di natura essenzialmente religiosa, ed erano circondate da un alone di "sacralità" che conferiva loro una rituale "solennità", insieme ad una particolare "autorità". Tanto che gli originari sistemi di relazione fra Stato e istituzioni religiose si basavano propriamente - sia pure con tonalità diverse - su una caratteristica fusione o sovrapposizione fra elemento civile e momento religioso, fra norma giuridica e precetto religioso, fra autorità politiche e soggetti confessionali. Il ruolo centrale riconosciuto alla «religione» nel quadro dell'evoluzione complessiva della civiltà umana sembra essere venuto meno nel momento in cui i principi del Cristianesimo - i quali hanno definitivamente distinto, sul piano istituzionale, fra «politica» e «religione», e, dunque, fra sfera temporale e dimensione spirituale - sono giunti ad un particolare punto di maturazione storica. Tale fenomeno sembra essersi verificato esattamente quando il pensiero cristiano si è in parte riversato in alcuni singolari movimenti di pensiero, di carattere umanistico, che hanno attraversato il cuore della storia europea dal Rinascimento in poi. L'affermazione di queste correnti ideali, le quali, insieme all'apporto di altri diversi fattori, hanno sostanzialmente contribuito alla formazione del "codice genetico" della civiltà "occidentale", è stata parallelamente accompagnata dal tentativo culturale di separare l'esperienza religiosa dalla vita dell'uomo. Tuttavia, nonostante il diffuso radicamento "intellettuale" di questa tendenza laicista, l'obiettivo di emarginare lo spirito religioso dal tessuto sociale non è stato completamente raggiunto. Anzi, ad un certo punto della sua parabola evolutiva, l'orientamento culturale teso a "marginalizzare" il fenomeno religioso dal punto di vista sociale è entrato in crisi per diverse ragioni, fra le quali principalmente quella di non sono essere stato in grado di offrire all'uomo dei solidi supporti assiologici di carattere "alternativo": ossia dei consistenti "criteri ultimi" di riferimento, capaci di sostituire validamente, nella comune "ricerca di senso" della vita e del mondo, gli ideali e i valori assoluti dello spirito espressi in modo rilevante dal patrimonio di fede delle diverse credenze religiose.
Oggi siamo chiamati a riscoprire nella fede cristiana ciò che è davvero vita: vita più vivente del semplice esistere biologico, vita che si è manifestata nel Verbo-Parola Gesù Cristo. La conversione che ci occorre non è a una dottrina, a delle formule teologiche, ma, appunto, alla vita, come testimoniano i primi cristiani di Gerusalemme. Si tratta di rimettere al centro della fede innanzitutto Gesù Cristo, colui che ci ha narrato il Dio invisibile, vivente e vero. Solo Cristo è il fondamento della "differenza cristiana", il Cristo del Vangelo, nato da Maria, vissuto in Palestina, morto e risorto. Senza la morte e la resurrezione, Gesù Cristo non può essere il destinatario della nostra adesione-fede, colui nel quale abbiamo speranza perché è la nostra speranza. Noi cristiani non abbiamo molto di specifico da dare agli altri, ma questa buona notizia della resurrezione di Gesù, quindi anche nostra, sì! Proprio per questo il cristianesimo non può attestarsi in modo definitivo, ma può sempre e solo rinascere, ricominciare: il cristianesimo ricomincia sempre e apre davanti a noi un futuro inedito.
Per mezzo secolo, Padre Pio da Pietrelcina fu perseguitato dal Sant'Uffizio, il massimo Tribunale ecclesiastico preposto alla difesa della fede. I suoi più accaniti difensori furono un gruppo di laici che riuscirono, con immani difficoltà, a smontare tutte le accuse, rivelando al mondo che si basavano su calunnie ed equivoci. Uomini come Francesco Morcaldi, Emanuele Brunatto, Giuseppe Pagnossin e altri riuscirono a portare in tribunale i delatori di Padre Pio, che furono condannati. Tra questi, ecclesiastici importanti e persino un vescovo. Quasi nessuno si ricorda di questi suoi «moschettieri». Sono raramente citati nelle biografie e spesso sono indicati come dei fanatici disobbedienti; in realtà, furono autentici eroi. Questo libro parla di loro.
Biografia degli autori
Renzo Allegri, giornalista, scrittore e critico musicale, si è formato alla Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica. È stato per venticinque anni inviato speciale al settimanale «Gente» e poi caporedattore per lo Spettacolo e la Cultura ai settimanali «Noi» e «Chi». Ha pubblicato circa un centinaio di libri seguendo soprattutto tre filoni: la musica classica, i fenomeni paranormali e i grandi personaggi della religione. Ha dedicato dieci volumi a Padre Pio, da uno dei quali è stato tratto il film per la TV Padre Pio interpretato da Sergio Castellitto. Con Roberto Allegri ha pubblicato per Àncora nel 2023 L'anima di Maria Callas.
Roberto Allegri è nato nel 1969. Ha pubblicato una quarantina di libri, alcuni dei quali tradotti in inglese, giapponese, tedesco, polacco, francese, spagnolo, croato e portoghese. Tra i titoli: Reportage da Fatima (Àncora, 2000); Callas by Callas (Mondadori, 2007); Il sarto di Guareschi (Àncora, 2008); Io sono Fango (San Paolo, 2015); La mamma di Calcutta. Madre Teresa (Àncora, 2016); Come il vento tra gli ulivi. Le apparizioni dell’angelo a Fatima (Àncora, 2017); La dolcezza del fuoco. Le stimmate di Padre Pio (Àncora, 2018); L’amico dei poveri. La straordinaria storia di fratel Ettore Boschini (Àncora, 2019); «Farò più rumore da morto che da vivo». I testimoni raccontano prodigi di Padre Pio (Àncora, 2020); «I miei diletti figliuoli..». Parla chi ha conosciuto Padre Pio (Àncora, 2021). Nel 2016 ha vinto il premio «Padre Pio da Pietrelcina» per la sua attività di scrittore.
Storia di una grande amicizia a partire dalla lettura dei due autografi di Francesco inviati a frate Leone. Una lettura globale di tipo storico-esegetico che ne evidenzia gli elementi esistenziali. La vicenda di Leone nel suo legame di forte amicizia con Francesco ha in questi due testi una testimonianza di insuperabile bellezza e intensità. La preziosità ed esclusività di questi testi è riconosciuta subito anche da Leone: essi sono giunti fino a noi perché egli li ha conservati presso di sé come memorie preziose del consiglio e della consolazione ricevute da Francesco. Il linguaggio “io-tu” dei due autografi fa emergere la profondità della vicenda umana e cristiana dei due amici e fratelli.
Il volume è interamente dedicato al tema della tutela e salvaguardia dei bambini e degli adulti vulnerabili. Nel progettarlo si è accolta una richiesta precisa: da una parte, sostenere e favorire le attività di tutela e protezione delle vittime e, dall'altra, sviluppare una cultura della prevenzione e corresponsabilità. Ciò che si è messo in rilievo è che nella prospettiva della Chiesa l'interesse per la protezione del minore, il riconoscimento della sua dignità di persona e la tutela della sua identità come bene giuridico da difendere, debba essere posto al centro di ogni azione ed intervento. La prospettiva, pertanto, è la tutela della vittima, ma anche, dell'autore del delitto da sé stesso. In questo senso si è sottolineata l'importanza dell'accompagnamento e della cura degli abusatori poiché questo aiuterebbe a prevenire la reiterazione di altri delitti, come pure, si è considerata la necessità di un continuo sviluppo della formazione in quanto, a sua volta, determina, la coscienza e consapevolezza di far emergere e segnalare comportamenti inadeguati. Leggendo queste pagine, la risposta della Chiesa dinanzi agli abusi è nella prevenzione, prima ancora che nella punizione. Prefazione di mons. Domenico Cornacchia.
È cosa lecita e utile venerare i santi e invocare la loro intercessione. Questo insegna la Chiesa cattolica, pur mettendoci in guardia da eccessi e abusi. Oggi, però, questa devozione ci tocca sempre meno: sentiamo di poter tranquillamente tralasciare il ricordo orante dei defunti, siamo anzi scettici sul fatto che si possano davvero mettere in comunicazione morti e viventi. Sono espressioni della fede che "puzzano di vecchio". Ecco perché Rahner sente di dover fornire una giustificazione teologica profonda e rigorosa di questa prassi. Il teologo gesuita intreccia mediazione e immediatezza, ricollega amore di Dio e amore del prossimo, ribadisce che il culto dei santi è contemporaneamente adorazione di Dio. Andrea Grillo, nell'Appendice, applica questi saldi princìpi teologici al caso delle indulgenze, prolungando con fine sensibilità contemporanea la riflessione di Rahner. "Queste pagine di Rahner sono alla radice del grande passo argomentativo con cui papa Francesco ha riletto la tradizione dell'indulgenza, conducendola di nuovo nell'alveo della preghiera della Chiesa" Andrea Grillo. A che servono i morti? Non sono semplicemente svaniti in un vuoto passato? Davvero possiamo credere in una loro "intercessione" per noi? È pensabile una solidarietà perdurante con i defunti, entrati nel silenzio di Dio? È vero che l'accesso a Dio si dà per noi soltanto accostandosi all'altro nell'amore?