«Ho scritto il diario sul Camino per tutto il tempo in cui sono rimasto solo. Da Puente la Reina in avanti ho preso appunti. Tornato a casa, nel settembre '92, ho cominciato il lavoro di redazione. È stato semplice e difficile allo stesso tempo. Difficile perché la fedeltà della memoria esige, se non serenità d'animo, almeno equilibrio interiore mentre stai scrivendo (nei ritagli di tempo, dopo il lavoro). Semplice perché è stato come ritornare sul Camino. La stesura originale, nella sua mole, riporta traccia di questo: sistemando gli appunti ho ripercorso il Camino; era come se dovessi dare conto di ogni passo, ogni sentiero, ogni luce nell'aria, ogni persona incontrata, ogni pensiero pensato. Nel marzo '94 ho chiesto a un amico di leggerlo. Alla fine mi ha detto: "Hai fatto fare il Camino anche a me, sono arrivato a Santiago: sono sfinito!"» L'augurio è che ogni lettore di questo libro giunga a fare questo medesimo Camino qui narrato: col cuore, con l'anima e col sangue.
Il Cammino per Santiago è sempre una sfida: per alcuni una sfida lanciata a se stessi; per altri una sfida alla forza della natura per come si presenta sulla strada. Per don Paolo Asolan, esso è stato, vent'anni fa, il tentativo di rispondere a ciò che il destino gli aveva strappato, con la morte del padre e nella crisi di un ruolo di sacerdote che egli sentiva di vivere in maniera quasi inerte. Santiago aveva rivelato all'autore, come egli stesso dice, «che l'esistenza non si presenta più come un problema da risolvere con le nostre sole forze ma come una strada da percorrere». C'è sempre un pellegrinaggio da compiere, ci sono esperienze da attraversare, cammini più o meno originali, più o meno dolorosi, gioiosi, gloriosi o luminosi, in tutte le nostre vite. Questo libro non è un semplice racconto di viaggio, ma il diario di un'esperienza interiore. Poiché, se c'è gente che sul Cammino scopre il mondo, la natura, la lentezza, se stesso; gente che rinasce relazionalmente dopo esperienze affettive fallimentari; gente che ritrova l'essenziale della vita, perso in esperienze lavorative matte e disperatissime (tutte cose bellissime e importanti, forse anche necessarie per avere accesso al proprio sé profondo), c'è soprattutto la decisione sempre rinnovata di un bivio da prendere, di una freccia da seguire o da ignorare, dell'interpretazione, infine, del nostro stesso significato e della direzione in cui camminiamo. La domanda sulla fine - con l'ipotesi buona che vi sia davvero Qualcuno alla fine e all'origine delle cose: di me stesso innanzitutto e poi di tutto ciò che amo - è quella da cui ancora dipende tutto il resto, la ferita che mette inquietudine dentro, la domanda che pone in cammino. Ogni giorno. Prefazione di Gianfranco Ravasi. Postfazione di Davide Gandini.
Un percorso narrativo e spirituale (con illustrazioni al tratto) che ripercorre il cammino ideale di ogni visitatore, viaggiatore e pellegrino in Terra Santa. Prendendo spunto dalla vita pubblica di Gesù, l'itinerario prende le mosse dal deserto attraverso la Galilea (Nazaret, Cafarnao e la regione del lago di Tiberiade) fino a Gerusalemme. L'approccio semplice e divulgativo aiuta il lettore a riscoprire passo dopo passo il messaggio dei quattro Vangeli.
In questo libro il Card. Tarcisio Bertone ha scelto alcune tra le numerose omelie e meditazioni proposte ai fedeli, riguardanti soprattutto quei Santuari di varia natura, storia e spiritualità, dove è stato invitato a interpretare e trasmettere la Parola di Dio, perché i fedeli possano attingere spunti di conversione, di santificazione, e sostenere così un percorso di vita conforme al Vangelo. Prefazione di Suor Yvonne Reungoat, Superiora Generale F.M.A. Postfazione di fr. François-Marie Léthel O.C.D.
La presente guida della Terra Santa si distingue dalle comuni guide turistiche per il suo scopo prevalentemente biblico senza trascurare che per parecchi secoli questa terra fu anche la sede di ferventi popolazioni cristiane e di fiorenti comunità monastiche. Così pure, a servizio dell'ecumenismo, essa si preoccupa di informare sulle attuali minoranze cristiane, sull'ebraismo, in continuità con l'Antico Testamento, e sull'islamismo. Lo scopo biblico appare fin dall'inizio nella indispensabile Introduzione dove la storia della salvezza è anche, necessariamente, una geografia della salvezza. A chi, senza conoscere la Bibbia, percorre la Terra Santa, ne rimangono sconosciuti i valori più suggestivi. Perciò questo libro è non solo un sicuro compagno di viaggio, ricco dell'esperienza di numerose escursioni e del frutto di studi severi, ma anche come un continuo invito a leggere la Bibbia con frequenti riferimenti ai passi biblici e specialmente i numerosi passi biblici riferiti per esteso, sia nelle località minori toccate dagli itinerari, sia per le località maggiori descritte in modo esauriente e collocate in ordine alfabetico nella terza parte. Questa guida rende quindi più immediato l'ascolto della Parola di Dio durante le escursioni. (Mons. Enrico Galbiati)
Una mamma racconta ai suoi due bambini la storia del beato Carlo Acutis, un ragazzino speciale che ha vissuto un rapporto intimo e bellissimo con Gesù. È un percorso che avvicina alla prima Comunione e aiuta a capire il valore di questo sacramento attraverso esempi concreti della vita di Carlo nel paragone con quello che anche i due bambini stanno vivendo. Il percorso si articola in dieci tappe, ogni giorno la mamma ne racconta una ai bambini e offre loro piccoli spunti di riflessione. Età di lettura: da 7 anni.
Dall'esperienza pluridecennale di guida della Terra Santa dell'autrice, questa guida nasce con un intento pastorale ben preciso: vivere il pellegrinaggio in Terra Santa (sia portando la guida con se in pellegrinaggio e sia leggendola sulla poltrona di casa) con un afflato pastorale e spirituale. Vi sono infatti molti spunti di preghiera, riflessione e meditazione. La presenza dei Vangeli e della Via Crucis. L'apparato fotografico inedito completa la guida che si presenta davvero ben fatta in ogni suo aspetto.
Il pellegrinaggio, soprattutto il cammino lento, fatto a piedi, è occasione per assaporare la bellezza della natura, la tranquillità del tempo che passa senza la fretta di arrivare, mentre il silenzio che avvolge il pellegrino è capace di imprimere nell'animo la pace e aprire al contatto con Dio. Oggi andare a piedi da un luogo verso un altro, come facevano gli antichi cristiani, è un esercizio prima di tutto dello spirito. «L'immagine del cammino comporta quella fatica, del tempo da trascorrere nel deserto, delle insidie e degli ostacoli da superare. Eppure il cammino, secondo l'esperienza dei pellegrini, non consuma le forze, non spegne il desiderio, non induce allo sconforto, non fa spazio alla tentazione di "tornare indietro" o di abbandonare la carovana, finché resta viva la promessa di Dio e l'attrattiva della città santa. Il popolo in cammino condivide l'esperienza: cresce lungo il cammino il suo vigore.» (Mario Delpini, Arcivescovo)
La vita cristiana è un cammino e l’immagine del pellegrinaggio è ciò che la caratterizza: i cristiani sono popolo in cammino non verso “qualcosa” ma “qualcuno”. Il destino ultimo della storia dell’uomo è Gesù Cristo e ogni esperienza cristiana deve continuamente ricordarlo. Ecco perché il pellegrinaggio attraverso strade, storie e modalità diverse è una buona scuola di vita.
Don Paolo Gessaga raccoglie da una lunga esperienza di pellegrinaggi in tutto il mondo il significato e il modo più vero di vivere questa avventura, offrendo al lettore spunti interessanti per intraprendere un “viaggio” che sia significativo per la propria vita e per l’incontro con Dio.
«Siamo un popolo in cammino. Non ci siamo assestati tra le mura della città che gli ingenui ritengono rassicurante; nella dimora che solo la miopia può ritenere definitiva.» (Mario Delpini)
Il pellegrinaggio ha radici antiche, ricche di storia e di tradizioni, potentemente innervate nel cuore dell'umanità. Per la vita dell'uomo resta fondamentale l'esperienza del cammino, capace di restituire alla persona che si mette in movimento la sua consistenza autentica e la sua densità ontologica. Un saggio teologico-spirituale che conduce per mano alla scoperta dei bisogni del pellegrino, in un viaggio interiore che implica l'apprendimento, la continua ricerca, la disponibilità a un modo di essere inedito, che ridefinisce completamente il nostro stare al mondo.
Una proposta spirituale per i pellegrini in Terra Santa; un libro nato da un'esperienza personale dei due autori e corredato da indicazioni turistico-geografiche a cura di Silvano Mezzenzana, tour operator presso la Duomo Viaggi, l'agenzia viaggi di riferimento della Diocesi di Milano. La particolarità di questa proposta è nell'intreccio creato tra la visita ai luoghi della vita di Gesù e la lettura meditata della sacra Scrittura. «Gli occhi che vedono i luoghi di vita di Gesù e gli orecchi che ascoltano il vangelo da lui proclamato sono gli strumenti offerti allo Spirito affinché possa raggiungere il cuore versando in esso l'amore stesso di Dio (cf Rm 5,5)».
Il testo offre un'analisi sociologica e fenomenologica di cinque tipi diversi di pellegrinaggio, che hanno mostrato particolare partecipazione in Europa: il Cammino di Santiago, il pellegrinaggio a Loreto, l'Ostensione straordinaria del Corpo di Sant'Antonio, il pellegrinaggio a Medjugorje, le Giornate Mondiali della Gioventù. Inoltre si descrive il turismo religioso come altro fenomeno postmoderno. Anche se il pellegrinaggio è un'esperienza occasionale, esso dimostra la capacità d'interpretare ed esprimere la sensibilità religiosa dell'uomo postmoderno, perché offre un'esperienza eminentemente corporea della fede. Il segreto del pellegrinaggio sta nel processo liminale che mette in atto.