La Parola di Dio (soprattutto attraverso la Parola vivente, Gesù) offre all'uomo la possibilità di risolvere la questione del senso della sua esistenza e del suo cammino, segnato dalla fatica della ricerca, dalla debolezza e dalla fragilità, dalla lotta tra il bene e il male. Sulla base dell'Antico e del Nuovo Testamento, sono qui sviluppati i temi fondamentali dell'antropologia teologica e biblica: la definizione dell'uomo a partire dall'analisi dei termini greci ed ebraici utilizzati; la realtà del peccato, della sofferenza e della morte; l'evento-Cristo, dal quale scaturisce un nuovo destino per l'umanità.
Uno strumento agile per i corsi monografici su formazione e discernimento spirituale.
Testo adatto anche ai “non addetti ai lavori”: in parrocchie, associazioni, gruppi, vita religiosa.
Descrizione
La domanda sulla “vocazione” emerge a più riprese, non solo per rispondere alle concrete scelte di vita, ma per motivare il proprio orientamento verso la realizzazione di un progetto di felicità. Tra successi e fallimenti, a tutti noi è capitato di sperimentare, almeno una volta, la fatica di capire e di interpretare il nostro posto nel mondo.
Per aiutare a comprendere meglio il mistero della vocazione, questo libro propone di esaminare i racconti di chiamata nella Bibbia, approfondendo l’aspetto vocazionale espresso nelle figure e nei simboli della narrazione.
L’itinerario comprende tre capitoli, pensati secondo uno sviluppo progressivo. Il primo riassume la nozione di vocazione-chiamata e l’impiego del verbo “chiamare”, puntualizzando il genere letterario e il funzionamento dei racconti di chiamata. Il secondo mette a fuoco il senso e la funzione dell’immagine e del motivo vocazionale, proponendo una griglia di quindici immagini vocazionali. Infine, il terzo presenta in modo essenziale un percorso di dieci profili biblici con alcune chiavi interpretative, finalizzate alla conoscenza e all’attualizzazione del dinamismo vocazionale.
Il percorso ideato dall'Autore ha il suo punto di partenza nel significato etimologico del vocabolo «battesimo», cioè «immersione». Così, dopo alcune precisazioni di base, egli ne studia le due componenti costitutive come sono esposte negli scritti neotestamentari, soprattutto dall'autore che lo ha maggiormente ripensato, cioè Paolo di Tarso. Si tratta, in concreto, di due immersioni complementari: una personale in Cristo e una comunitaria nella chiesa. La prima consiste in un'assimilazione spirituale a Cristo nella sua identità di salvatore, basata sulla sua morte e risurrezione. La partecipazione alla sua persona costituisce il battezzato in una condizione oggettiva di nuova creatura e di santità, da cui deriva la necessità di un corrispondente impegno morale. La seconda immersione avviene nella comunità ecclesiale. L'inserimento in essa offre al battezzato la possibilità di appartenere al corpo di Cristo, animato da un incomparabile amore agapico e da una variegata ministerialità dei diversi membri. Dall'esame dei testi biblici e di quelli patristici, confrontati con le testimonianze letterarie del mondo greco e romano, emerge come la parola, la fede e il battesimo siano alla radice della multiforme novità sul piano dell'essere e dell'agire di quanti non nascono ma diventano cristiani.
È ancora possibile credere in Dio in epoca postmoderna? Fino a qualche decennio fa è prevalsa l'idea che le credenze religiose sarebbero state superate al punto di diventare irrilevanti. Ciononostante, le religioni non sono scomparse, anzi, sembra riemergere a livello mondiale un attivismo religioso, forme di spiritualità individuali a-teistiche e un rinnovato interesse accademico per le ricerche in ambito biblico-teologico. Le religioni continuano a lasciare le loro tracce di Sapienza, permettendo di interrogarsi sul senso della vita, di capire in profondità gli orientamenti del mondo e di ricercare un'autentica spiritualità a servizio della pace individuale e collettiva.
Sotto il nome di Teologia ebraica si raccolgono le fila dei molteplici percorsi che nella storia del popolo ebraico hanno sviluppato idee, dottrine e credenze in senso lato "teologiche", i cui tratti divengono più chiari in età moderna e contemporanea. L'analisi storica qui compiuta va dalla costituzione della Bibbia ebraica al giudeo-ellenismo, dalla letteratura rabbinica e qabbalistica fino alla cesura della Shoà, intrecciando alcuni dei più significativi spunti dei nostri giorni - la teologia politica dopo la nascita di Israele, la teologia femminista, le correnti postmoderne. Si apre così una prospettiva sul particolare profilo culturale che accomuna una comunità religiosa in movimento, non circoscrivibile in un sapere dai contorni chiusi, e che include la concezione di Dio ma anche la nozione di Israele, la Legge (Torà) scritta e orale e il commento dei testi sacri, la celebrazione del tempo nella liturgia (quotidiana e sabbatica, mensile e annuale) e un ampio spettro di pratiche personali e collettive che, nei secoli, hanno forgiato l'identità ebraica - un'identità plurale.
Il sacro esperimento ricostruisce le vicende della colonia fondata in Massachusetts nel XVII secolo da un gruppo di puritani inglesi, con l'obiettivo di creare una società pienamente cristiana composta dai predestinati da Dio alla salvezza, i Santi. Il disciplinamento civile e religioso era attuato con una severa supervisione dei comportamenti sociali e morali in cui avevano un ruolo primario i magistrati e le famiglie, sotto la continua guida dei pastori. Su questa delicata costruzione giunse come un uragano una donna, Ann Hutchinson, che - prima di essere scomunicata e bandita dalla comunità - denunciò una dottrina che legava i singoli al buon operare privo di valenza spirituale, una delle trappole che il demonio tende agli esseri umani. La sua sconfitta portò al consolidamento di un sistema che dava voce al popolo e limitava il potere centrale in un modo assolutamente moderno ma legava i coloni a una rigida supervisione sociale e religiosa, secondo un comunitarismo che poco aveva a che fare con le spinte della modernità. Il sacro esperimento si rivela così un brodo di coltura nel quale matureranno molti elementi importanti per comprendere la storia, l'identità (e le contraddizioni) degli Stati Uniti.
Breve biografia e antologia di testi significativi per conoscere Romano Guardini, filosofo, sacerdote, teologo e grande maestro del Novecento.
Per le grandi religioni monoteiste l'affermazione cristiana dell'Incarnazione di Dio è, nella migliore delle ipotesi, un'aberrazione e, nella peggiore, una bestemmia. L'onnipotenza di Dio non coincide granché con quello che sembrerebbe essere il suo abbassamento. Forse che gli opposti possono coesistere in Dio? Essere onnipotente e, allo stesso tempo, debole e fragile? Essere infinitamente grande e apparire nella carne di un bambino? Essere il «Vivente», l'eterno immortale, e condividere la nostra condizione facendo esperienza della morte? Essere il totalmente Altro e il farsi vicino come «Dio con noi», l'Emmanuele? I cristiani professano che in Gesù Cristo, nato da donna, pienamente uomo, sottoposto alla morte, ha preso dimora la pienezza della divinità. Difatti Dio non è mai tanto grande come quando, per amore, si fa piccolo.
Fratelli tutti è un'enciclica visionaria. Nella situazione attuale dell'umanità, così difficile e confusa, si rivolge a tutte le persone di buona volontà, cristiane e non, per invitarle al dialogo e all'impegno comune, all'insegna dell'amicizia sociale. Papa Francesco parte dal presupposto che il messaggio sociale della fratellanza (e sororità) universale, fondamentale per il vangelo, sia stato inscritto dal Creatore nel cuore di ogni persona. Ed esorta a non arrendersi mai nella ricerca del bene comune, collaborando alla costruzione di un mondo più umano e fraterno. Questa collezione di saggi, curata dal card. Walter Kasper e dal prof. George Augustin, chiama a raccolta svariate voci autorevoli e prestigiose del panorama internazionale per illustrare e commentare con competenza l'enciclica papale che propugna un ordine mondiale fraterno. Ne esce un'analisi fine e articolata, che svela le chiavi concettuali e illustra le sfide teologiche, etiche e sociopolitiche lanciate dalle proposte del pontefice.
Nel 1999 usciva in Italia "Lo scisma sommerso" del filosofo Pietro Prini. Un caso editoriale, che denunciava la distanza fra la dottrina ufficiale della Chiesa e le coscienze vive dei fedeli, in particolare su temi scottanti quali sessualità, bioetica, valore della confessione, accoglienza di culture diverse, dannazione eterna, peccato. A distanza di oltre vent'anni una teologa e un giornalista esperto di temi ecclesiali si avventurano in una inchiesta senza infingimenti nella vita della Chiesa cattolica di oggi, alle prese con le sue diverse "anime scismatiche" e con un "fattore modernità" che ha reso ormai palesi le tante contraddizioni, le divaricazioni, le ipocrisie e i conflitti. Le questioni in gioco - che emergono dalla miriade di fatti raccontati - sono molteplici: dalle difficoltà di ascolto autentico della vita dei credenti all'esaltazione del devozionalismo, dalla solitudine dei sacerdoti allo scandalo delle vocazioni forzate, dalla discriminazione di genere all'oblio dell'ecumenismo, dal Dio che punisce con la pandemia all'ossessione del demonio, dai conflitti di potere alle sfide della comunicazione della fede, dalle posizioni conservatrici nostalgiche della messa tridentina a quelle iper-progressiste deluse dalle lentezze della riforma bergogliana. Per gli autori, parlare di "scisma emerso" significa allora portare alla luce questi "punti di divisione": «Di fronte al Vangelo ci troviamo tutti come in una stanza in cui improvvisamente si accende una luce. Tanto vale guardare come siamo disposti, come ci collochiamo, come reagiamo. Per poi muoverci, là dove quella luce ci fa strada».
La Commedia è il "Credo" cristiano che si è fatto poesia. Dante non semplicemente trascrive la dottrina, perché la rappresenta. Figurandola, la ricrea, mostrandone la coerente bellezza. La missione profetica di Dante dischiude l'orizzonte di un umanesimo autentico, nel segno di un incontro che non può compiersi senza il concorso della libertà personale di ciascuno, perché il principio che lo rende possibile è lo stesso che lo compie: l'Amore. Il viaggio nell'al di là è l'esperienza di un pellegrinaggio al cuore della storia, che, proprio perché si misura senza infingimenti con gli abissi del male, può lasciarsi sorprendere dall'eccesso grazioso del Bene. Massimo Epis Creati liberi per indiarci. L'ordogratiae nel poema dantesco Claudio Doglio L'Apocalisse di Dante. La rivelazione di Giovanni riletta nella Divina Commedia Marco Ballarini Dante maestro di preghiera Ivan Salvadori «L'amor che move il sole e l'altre stelle» (Par. XXXIII, 145). "Metafore" di redenzione nella Commedia di Dante Francesco Bargellini La "poetica della fede" nella Commedia
Nella significativa occasione delle celebrazioni per fare degna memoria del 75°anniversario del martirio del Beato don Francesco Bonifacio, ucciso in odium fidei, la Chiesa tergestina ha deciso di pubblicare le sue catechesi sul Credo, cioè sulle principali verità rivelate raccolte nel Simbolo della fede, considerato come il segno di riconoscimento del cristiano, di comunione tra i credenti e di appartenenza alla Chiesa.
(dalla Prefazione)