Lo scenario della Chiesa di oggi, riformata secondo le applicazioni del Concilio Vaticano II, presenta un mosaico di "criticità" che non sfuggono ai fedeli e agli studiosi più competenti. Esse non hanno risparmiato - anzi vi trovano il loro focus - la Liturgia, culmine e fonte della vita di fede nella sua espressione culturale e sacramentale (Sacrosanctum Concilium, 10). Soprattutto dopo l'abdicazione di Benedetto XVI, essa rischia ulteriori improprie manipolazioni che diventano abusi. Nel presente saggio viene analizzato sul piano filosofico e teologico lo status quaestionis, in ambito liturgico, della crisi che viene da lontano ma caratterizza l'ultimo cinquantennio. Vengono quindi sviluppati in termini essenziali alcuni dei punti rilevanti di un dibattito ancora aperto, da diffondere ed allargare, al fine di alimentare una "pastorale" secondo la tradizione che è vita e giovinezza della Chiesa.
In questo agile ma intenso saggio sulla figura di Plinio il Vecchio, sul suo pensiero e la sua opera, i 37 libri che formano la monumentale Naturalis Historia riconquistano il posto che meritano fra i grandi testi della Classicità. Mario Margheritis, con prosa chiara e avvincente, difende Plinio dalla superficiale ma ancora diffusa accusa di essere poco più che un immaginifico compilatore seriale, presentando una personalità ricca e, secondo le parole di Italo Calvino, "animata dall'ammirazione per tutto ciò che esiste e dal rispetto per l'infinita diversità dei fenomeni". Uno dei tanti meriti dell'opera di Margheritis è quello di condurre il lettore fra gli affascinanti scritti pliniani in cui risplendono, come ricordava Paolo Maggi, "le idee-forza di una civiltà veramente umana: il senso religioso e lo scrupolo del dovere, il senso dello Stato e la funzione dello studio e dell'operosità pratica, il gusto del sapere e la sua necessità e utilità, l'aiuto generoso al prossimo, l'impegno totale fino al sacrificio di sé".
"Io ho dato alla luce diverse operette spirituali, ma stimo di non aver fatta opera più utile di questo libretto, in cui parlo della preghiera, per essere ella un mezzo necessario e sicuro, al fine di ottenere la salute, e tutte le grazie che per quella ci bisognano. Io non ho questa possibilità, ma se potessi, vorrei di questo libretto stamparne molte copie, quanti sono tutti i fedeli che vivono sulla terra, e dispensarle ad ognuno, affinché ognuno intendesse la necessità, che abbiamo tutti di pregare per salvarci.
Dico ciò, perché vedo da una parte quest'assoluta necessità della preghiera, tanto per altro inculcata da tutte le Sacre Scritture, e da tutti i Santi Padri; ed al contrario vedo, che i cristiani poco attendono a praticare questo gran mezzo della loro salute. E quel che più mi affligge, vedo che i predicatori e confessori poco attendono a parlarne ai loro uditori e penitenti; e vedo che anche i libri spirituali, che oggidì corrono per le mani, neppure ne parlano abbastanza. Mentre invece tutti i predicatori, confessori e tutti i libri, non dovrebbero insinuare altra cosa con maggior premura e calore, che questa del pregare". (S. Alfonso)
El hilo conductor de este recorrido por la historia contemporánea es el proceso de secularización, característico de nuestra cultura, tratado desde una visión cristiana del hombre y de la historia. Tras exponer las claves de la época moderna (siglos XVI-XVII), el autor analiza las principales ideologías contemporáneas -liberalismo, nacionalismo, marxismo, cientificismo- y subraya su papel de religiones sustitutivas. Una tercera parte trata la crisis de la cultura de la Modernidad en el siglo XX, y examina con detalle el nihilismo, la sociedad permisiva y los movimientos culturales de mayor actualidad: feminismo, ecologismo y los nuevos movimientos religiosos. Concluye con un profundo análisis de la relación entre la Iglesia Católica y el mundo contemporáneo.
Mariano Fazio (Buenos Aires, 1960) es sacerdote, historiador y filósofo, profesor de Historia de las Doctrinas Políticas en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, de la que ha sido Rector. Actualmente vive en Roma, donde trabaja como vicario general del Opus Dei. Entre sus libros destacan: Cristianos en la encrucijada; La América ingenua; El Papa Francisco, San Juan XXIII, Seis grandes escritores rusos y El universo de Dickens, todos publicados en Rialp.
¿Qué sucede en España entre 1492 y 1681 para que ese período sea denominado Siglo de Oro? Las fechas vienen determinadas por el final de la Reconquista y el descubrimiento del Nuevo Mundo, y por la muerte del último de una serie de escritores extraordinarios: Pedro Calderón de la Barca. En medio, contemplamos acontecimientos asombrosos: los reinos españoles manifiestan una potencia política y militar sin precedentes, y también una penosa decadencia, que coincidirá con un apogeo de las artes, en especial de la literatura (Garcilaso, Cervantes, Lope, Teresa de Jesús y Juan de la Cruz, Tirso, etc.) y de la pintura (El Greco, Velázquez, Zurbarán, Murillo, entre otros).
Mariano Fazio (Buenos Aires, 1960) es sacerdote, historiador y filósofo, profesor de Historia de las Doctrinas Políticas y primer decano de la Facultad de Comunicación Social Institucional de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, donde fue Rector Magnífico. Actualmente vive en Roma, donde trabaja como vicario general del Opus Dei. Entre sus libros destacan: Historia de las ideas contemporáneas; Seis grandes escritores rusos; Cristianos en la encrucijada; La América ingenua; De Benedicto XV a Benedicto XVI; El Papa Francisco y El universo de Dickens, publicados todos en Rialp.
Il primo libro del nuovo arcivescovo di Milano. Con una scrittura sempre arguta ed efficace, monsignor Delpini rilegge situazioni di vita quotidiana delle nostre parrocchie, stigmatizzando i difetti più comuni del rapporto tra preti e fedeli, delle "pie donne" e dei sacerdoti "manager". Brevi quadri di vita concreta in cui tutti possono ritrovarsi. Tanti spunti per riflettere e per sorridere, ricchi di autoironia. «Leggete e rileggete, meglio ancora scanditele piano e ascoltatele davvero, le "voci" del Vocabolario della vita quotidiana che il vescovo Mario Delpini ha scritto tra l'11 settembre 2016 e il 2 luglio 2017 per la prima pagina di Avvenire-Milano Sette e che abbiamo raccolto in questo agile libro. Provate a farlo, e capirete perché quando venerdì 7 luglio è risuonato l'annuncio della nomina di "don Mario" a nuovo Arcivescovo di Milano, successore del cardinale Angelo Scola, erede della cattedra e della tradizione di Ambrogio, in tanti hanno "sentito" immediatamente che papa Francesco aveva deciso di dare alla città e all'intera diocesi una guida che di questa Chiesa e in questa Chiesa è davvero e profondamente figlio e padre». (dall'introduzione Marco Tarquinio, direttore di Avvenire)
Prendendo spunto da un testo apocrifo, legato all'opera di sant'Ambrogio sul ministero dei sacerdoti (il De officio ministrorum), monsignor Delpini elabora con leggerezza e grazia, abbinate ad altrettanta profondità, quello che può apparire come un bonario esame di coscienza per il clero odierno e (perché no?), come un'occasione di confronto per coloro che con il clero hanno a che fare quotidianamente: operatori pastorali, confratelli, volontari, parrocchiani... La lettura che ne viene è gustosissima e utile a un tempo, fornendo una sorta di piccolo manuale che invita i "reverendi" di oggi a liberarsi dalle zavorre di un certo clericalismo che a volte li accompagna. Scritto vent'anni prima dell'avvento di papa Bergoglio sul soglio di Pietro, e oggi riproposto, questo libro dell'attuale arcivescovo di Milano ne anticipa temi e riflessioni, invitando a una Chiesa sempre più vicina alla gente, una comunità della gioia e del sorriso, a partire da coloro che hanno in essa il compito di annunciare, per primi, il Vangelo.
Una via Crucis per vivere in famiglia il cammino quaresimale e per accompagnare le famiglie all'incontro con Cristo.
Agata vive con la nuora, vedova del suo unico figlio, e la nipote, madre di un bimbo di tre anni. Le piacciono i gioielli e gli abiti eleganti, ama guardarsi allo specchio e spazzolare a lungo i capelli, che ha di un bianco abbagliante. Emma vive sola, ha lavorato in una fabbrica di iuta e in seguito come cuoca in un convitto. Se ha freddo si butta sulle ginocchia una coperta che ha fatto con le sue mani. Cucina da sé i propri pasti e ogni giorno, dopo cena, si concede un bicchiere di liquore fatto in casa. Agata ha 104 anni, Emma 117. È alla ricerca del segreto di una simile longevità - indissolubilmente coniugata ad acume intellettuale, curiosità, vivacità mentale - che parte Daniela Mari, in un viaggio che, come quello alla volta della mitica Shangri-La, si rivelerà di volta in volta avventuroso o malinconico, ma sempre sorprendente: Daniela Mari ha dedicato la vita a studiare i delicati, complessi, misteriosi meccanismi che sottostanno al nostro invecchiamento e, memore della lezione dei tanti centenari che ha conosciuto e con cui ha lavorato, in Italia e nel mondo, ha raccolto in queste pagine - uniche nella capacità di fondere rigore scientifico, lucidità filosofica e sensibilità letteraria - il distillato purissimo dei suoi studi. Testimonianza di una vita consacrata alla ricerca scientifica delle sfuggenti alchimie che governano le nostre biologie non meno della nostra storia, "A spasso con i centenari" è anche, in controluce, una precisa mappa che ci aiuta a navigare con sicurezza nell'inesplorato, accidentato territorio aperto davanti a noi, perché - come Ingmar Bergman ebbe una volta a dire - «la vecchiaia è come scalare una montagna. Più arriviamo in alto, più ci manca il respiro: ma quanto impressionanti si fanno le vedute aperte davanti ai nostri occhi».
Figura eccezionale nella storia culturale del novecento, Soldati racconta i suoi tre viaggi compiuti attraverso l'Italia alla ricerca dei vini genuini, alcuni famosi, altri noti, altri ancora no. Ma non si tratta di una semplice guida enologica: è un libro che parla di paesaggi, di uomini, di case, ville e castelli incontrati e amorevolmente scrutati in un itinerario alla ricerca di una civiltà autentica, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, frutto dell'equilibrio tra natura e cultura. Dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia e alla Sardegna, l'autore si addentra nella provincia italiana alla ricerca del "vino prelibato, che schiva ogni pubblicità", che "vuole essere scoperto e conosciuto in solitudine, o nella religiosa compagnia di pochi amici". Pur non essendo un enologo professionista, come tiene più volte a ricordare, Soldati considera ciascun vino dotato di una sua unicità, si impegna a comprenderlo e ne apparecchia un ritratto per i lettori, quasi si trattasse di una persona.