«Credo proprio che la cosa che conta di più sia questo cogliere il cuore, il desiderio, dell'altro, non occupandosi di ciò che appare, di quello che risulta essere il ruolo che l'altro ha assunto, chissà poi per quale strada o per quale ragione, nel mondo. Quello che conta è arrivare dritti al cuore: solo questo permette l'incontro e quindi il cambiamento attraverso il perdono». Ripercorrendo la propria storia e l'incontro con il maestro, Cesare Maria Cornaggia, psicoterapeuta e docente universitario, rilegge il proprio mestiere come un cammino che lo ha reso sempre più compagno dei pazienti che gli si facevano incontro. La scoperta dell'umano sotto la diagnosi, la curiosità stringente, la prassi sfidante del maestro che non permetteva a nessuno dei suoi allievi di ridurre la persona ad una malattia. Si compone così una galleria di ricordi e relazioni: ogni paziente, con il suo insegnamento, segna una via di amicizia e stima tra maestro e autore, che li lega per la vita.
Giunto alla sua seconda edizione aggiornata e ampliata, il volume nasce da una riflessione condotta sull'alfabetizzazione emotiva. Per la sua originalità nel presentare il tema dell'educazione emotiva sotto diversi punti di vista, il libro risulterà utile a educatori, insegnanti, studiosi e laureandi in Scienze della Formazione, Psicologia e Servizio Sociale, educatori professionali, formatori aziendali, operatori del sociale, genitori e tutte le persone interessate all'esplorazione del mondo emotivo, poiché ciascuno di noi è l'educatore emozionale di se stesso. Muovendo da una riflessione generale sull'educazione dalla prima infanzia alla senilità, il volume analizza il concetto di emozione come strumento di conoscenza al fine di elaborare una strategia educativa di "gestione delle emozioni" in chiave pedagogica, didattica ed educativa. Dopo una prima parte volta a tracciare una ricognizione delle teorie e i modelli della pedagogia delle emozioni in integrato dialogo con le altre discipline, la parte centrale dell'opera si focalizza sulla figura dell'educatore emozionale come professionista della crescita educativa: un professionista che, operando con "l'altro in formazione", deve essere a sua volta solidamente formato sugli aspetti relazionali ed emotivi nei processi formativi. L'ultima parte del volume raccoglie, infine, esempi pratici di gestione delle emozioni a scuola, in ambito lavorativo e nella terza età, corredati da schede applicative on line che guidano l'educatore all'azione e lo orientano nel complesso mondo delle emozioni in tutte le fasi della vita (0-100 anni). Il testo, per la sua originalità nel presentare il tema dell'educazione emotiva, risulterà utile a educatori, insegnanti di ogni ordine e grado e assistenti sociali in formazione e in servizio, a educatori professionali, formatori aziendali, operatori del terzo settore, genitori e a quanti siano interessati all'esplorazione del mondo emotivo: poiché ciascuno di noi è l'educatore emozionale di sé stesso.
Lo sguardo cristiano sul futuro non è una forma di ingenuità per essere incoraggianti per partito preso: piuttosto è l'interpretazione più profonda e realistica di quell'inguaribile desiderio di vivere che, incontrando la promessa di Gesù, diventa speranza. Non è il futuro il principio della speranza; credo piuttosto che sia la speranza il principio del futuro. Il suo nome è per noi la profezia di una speranza possibile, come recita un vecchio aforisma: «Non si può dire della speranza che essa ci sia o non ci sia. Essa è come la terra alle origini, che non aveva strade; è solo quando gli uomini camminano insieme, verso una stessa direzione, che nasce una strada».
Nella basilica di S. Chiara, in Assisi, da otto secoli è custodita con discrezione una grande tavola dipinta che riporta forse la più antica immagine di Chiara, la santa che a diciott'anni non esitò a fuggire dalla casa paterna per seguire Francesco e i suoi compagni dando così origine a un'avventura umana e cristiana che ancora oggi affascina e interroga. Sr. Maria Chiara Riva, clarissa del monastero S. Chiara di Milano, utilizza quella tavola dipinta come guida affidabile per ricostruire gli elementi essenziali della vita di santa Chiara. Siamo così condotti in un triplice viaggio: nello spazio, in direzione di Assisi; nel tempo, per scoprire che quell'epoca così lontana era abitata, come la nostra, da una profonda ricerca di senso e da un desiderio di essenzialità; infine veniamo accompagnati alla riscoperta di quella vita interiore che è l'unica a rendere la nostra esistenza autenticamente umana.
Mario Tobino dirigeva il "manicomio" di Lucca quando, nel 1978, la legge 180 sancì la chiusura degli ospedali psichiatrici. Con un linguaggio terso ed elegante, egli dà voce alla propria amarezza e allo sgomento di fronte al mistero della follia. Dalla sua memoria emergono i ritratti delle ricoverate, con le loro sofferenze e i loro affetti, le grida selvagge e gli spersi sorrisi, ma anche i paesaggi e i personaggi dell'ospedale-città. E insieme riflessioni più teoriche sulla psichiatria e sugli psicofarmaci, con violente accuse professionali e visionarie utopie. "Gli ultimi giorni di Magliano" e l'appendice con pagine tratte dal diario personale di Tobino sono testimonianze preziose del suo impegno per un'umanizzazione della psichiatria, nella convinzione che «i matti sono creature degne d'amore».
A 25 anni dall'inizio del Progetto Policoro, pubblichiamo un testo di don Mario Operti, fondatore del Progetto Policoro e direttore dell'Ufficio nazionale del Lavoro della CEI per tanti anni. La curatela è di don Bruno Bignami, attuale direttore dell'Ufficio CEI Lavoro e Progetto Policoro e suor Erika Perini, esperta in lavoro e pastorale giovanile. Postfazione di Luigi Ciotti.
Intraprendente, mai stanca, vivace e generosa: sono solo alcuni dei tratti che contraddistinguono Armida Barelli, punto di riferimento per le giovani donne di ieri e di oggi. La sua vita è stata un cammino verso la santità, vissuta appieno nella dedizione alla Chiesa e al mondo del suo tempo, con uno stile coraggioso e una fede salda. Età di lettura: da 11 anni.
Maria Callas: la Tigre, la Divina, la soprano per antonomasia, e senza dubbio la cantante lirica più celebre al mondo. Un mito, una leggenda che conosciamo tutti e quasi tutti abbiamo ascoltato. La sua parabola ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi. La sua figura ha affascinato personalità del calibro di Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli e Carmelo Bene, per non parlare di musicisti quali Leonard Bernstein, Mina e Patti Smith. Dotata di una voce particolare - che coniugava a un timbro unico e a un volume notevole una grande estensione e una strabiliante agilità - ha riportato l'opera lirica al centro del dibattito intellettuale e aperto nuovi sentieri nel repertorio, distinguendosi per l'immensa capacità interpretativa. Eppure, quanto sappiamo davvero di lei, della donna fragile che si celava dietro quelle incredibili doti canore? Quanto conosciamo questa grande artista divisa tra immagine pubblica e vita privata, vittima del suo stesso perfezionismo e in lotta continua con la propria voce? Per la prima volta, siamo invitati a scoprire Maria Callas al di là delle interpretazioni che l'hanno resa immortale, possiamo cogliere l'opportunità unica di gettare uno sguardo sulla sfera più intima di un'artista straordinaria. Le sue memorie e una ricca raccolta di lettere private, che spaziano dal 1946 al 1977, ci conducono lungo un percorso che dal debutto in sordina giunge fino alle vette di una carriera di livello internazionale. Le sfide personali, i successi, gli scandali, il rapporto con colleghi, amici e parenti, l'amore per il marito Giovanni Battista Meneghini e la passione travolgente per l'armatore greco Aristotele Onassis: un racconto unico, che ci fa scoprire finalmente la storia dietro la leggenda. Mettendoci di fronte all'autoritratto, sorprendente e affascinante, dell'ultima grande diva del XX secolo.
La Pedagogia generale introduce gli studenti all'interno di uno sguardo complessivo sul sapere pedagogico che si identifica anche come una prospettiva critica ed epistemologicamente ferrata. Il volume, attraverso l'articolazione in tre sezioni (Percorso storico, Percorso epistemologico e Percorso tematico), offre una introduzione articolata e sistematica, diretta agli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell'educazione. Uno strumento essenziale, destinato ad accompagnare l'iter universitario e ad affiancare l'attività lavorativa.
«Ha sido un honor -no lo hay mayor- haber sido Presidente del Gobierno de España. Ha sido un honor dejar una España mejor que la que encontré.»
Esta frase no formaba parte del discurso original que Mariano Rajoy había preparado para la que iba a ser su última intervención como Presidente del Gobierno, el 1 de junio de 2018. Improvisada durante el trayecto hacia el Congreso de los Diputados y fruto de la emoción del momento, resume a la perfección el espíritu del presente libro. Una España mejor es la crónica personal de su etapa al frente del Ejecutivo y un testimonio imprescindible para entender los hechos decisivos de unos años en los que España se enfrentó a trances muy complejos como la amenaza del rescate, la abdicación del rey o la crisis catalana, asuntos que ocupan un lugar destacado en sus páginas.
«Este libro responde solo a la voluntad de contar mi historia y mis vivencias desde la responsabilidad que tenía encomendada durante unos años en los que nuestro país pudo haber quebrado, pudo haberse roto, pudo haber sufrido una severa merma en su sistema de protección social o incluso pudo haber vivido una seria crisis institucional por el relevo en la Jefatura del Estado. Todo pudo haber ocurrido, pero nada de ello sucedió. Así es como yo lo vi y como yo lo viví».
L'amore per il libro ben fatto; l'emozionante avvistamento della cometa di Halley; le singolari vicende di una bizzarra pittrice a caccia di farfalle tropicali; i brividi dinanzi ai misteri del deserto di un giovane ed entusiasta geologo, futuro editore di volumi impeccabili. Quindici elzeviri sui temi più svariati, tratti dalla storica rivista «FMR».