Una pièce sul mistero dell’amicizia, su come ognuno costruisce la propria identità, e sui rituali e i malefici della sessualità nella vita segreta delle persone. Chispas Bellatin è un maturo uomo d’affari. È a Londra per lavoro, in un lussuoso hotel sulle rive del Tamigi. Qualcuno bussa alla porta: è una donna che dice di essere la sorella di Pirulo, il suo migliore amico di gioventù. Sono 35 anni che non lo vede, smisero di frequentarsi dopo che Pirulo tentò di baciarlo in una palestra di Lima. In verità, la sera stessa Chispas andò a casa dell’amico per scusarsi del pugno che gli aveva inferto per allontanarlo; ma da allora Pirulo sparì per sempre dalla sua vita. Sono tante, ambigue e fantasmatiche le storie, le versioni del passato, che iniziano a rianimarsi sulla scena: Raquel confessa di essere Pirulo e che grazie a quel pugno ha avuto la forza di operarsi diventando donna (nelle sue fantasie loro due si sono persino sposati, in un’altra sono stati amanti); Chispas confida all’amico/a di aver capito cosa fosse l’amicizia solo quando smise di vederlo, e che le sue avventure con le donne, i suoi tre matrimoni sono stati infelici a causa di quell’amicizia infranta (forse quel bacio in palestra doveva farselo dare). E se le cose fossero andate diversamente? E se quello sulla scena fosse il fantasma dell’amico morto per colpa di Chispas? E che pensare poi, quando lo stesso Pirulo apre la porta vestito da impaziente uomo d’affari? Certe sono solo le avventure, le fantasie segrete, le menzogne, le fughe in nuove dimensioni dell’immaginario che ognuno racconta a se stesso e agli altri per «rompere la camicia di forza dell’esistenza quotidiana».
Autore:
De Giorgi Maria A.
Missionaria di Maria-saveriana, in Giappone dal 1985, già laureata in antropologia culturale presso l’Università Cattolica di Milano, ha successivamente conseguito il dottorato in teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Vive nel Centro Shinmeizan fin dagli inizi ed è la più stretta collaboratrice di p. Sottocornola. Dal 1504 è membro della Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale giapponese. Attualmente tiene alcuni corsi presso l’Università di Saga (Giappone) e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. È autrice di numerose pubblicazione.
Target:
Per tutti.
Contenuti:
Nel mezzo del secondo conflitto mondiale, in difficili circostanze segnate da precarietà, pericoli e distruzioni, un giovane missionario saveriano, p. Giacomo M. Spagnolo (1912-1978), immerso negli studi di ingegneria, fu lo strumento scelto da Dio per la fondazione, a Parma, delle Missionarie di Maria-Saveriane, il ramo femminile dei Missionari Saveriani, già desiderato e auspicato dal suo fondatore, il beato Guido M. Conforti (1865-1931). Decisive per la realizzazione di questo progetto fu l'incontro con la professoressa Celestina Bottego (1895-1980) - nipote del noto esploratore Vittorio Bottego - che dopo un primo periodo d'incertezza aderì generosamente al progetto divenendone Madre fondatrice. La narrazione ha il pregio di presentarci non solo una prima, documentata biografia di p. Giacomo Spagnolo, figura di rilievo anche all'interno dell'Istituto Saveriano, ma di mettere a fuoco con vividezza e precisione storica il contesto sociale, ecclesiale, missionario in cui p. Spagnolo ha vissuto e operato e in cui si è distinto per originalità e intuizioni anticipatrici che meritano di essere conosciute.
Certamente “unica” nell’epistolario paolino,questa Lettera si impone non solo per la sua ampiezza e per le sue molteplici tematiche,ma anche per il suo stile e la sua origine.Essa è,si può dire,il “biglietto da visita” con cui san Paolo si presenta alla comunità cristiana che è in Roma e che egli ancora non conosce direttamente. È la prima volta che l’Apostolo delle genti si rivolge ad una Chiesa non fondata da lui. In questa Lettera Paolo non è il padre che deve intervenire per richiamare,correggere o consolare e sostenere i suoi figli,bensì è il “fratello” che comunica ad altri fratelli tutto quanto gli è stato rivelato del mistero di Dio e quanto egli stesso ha conosciuto per viva esperienza. Con questa Lettera ci giunge un messaggio di grande speranza:essa è tutta pervasa dall’anelito alla santità,tesa al superamento delle divisioni,accesa di passione per l’unità e di quello zelo missionario che scaturisce dall’universalità e dalla gratuità dell’amore riversato nel cuore dei credenti.
NON PRESUMIAMO DI SAPER COMMENTARE QUESTE PAGINE DI PROFONDA TEOLOGIA E DI ALTISSIMA MISTICA,TUTTAVIA NON POSSIAMO IGNORARE CHE, COME UN TEMPO ALLA COMUNITÀ CRISTIANA DI ROMA,COSÌ OGGI L’APOSTOLO INVIA PROPRIO A NOI QUESTA LETTERA,CHE SI PRESENTA ARDUA E AFFASCINANTE, IMPEGNATIVA E STIMOLANTE. (Anna Maria Cànopi)
AUTRICE
Anna Maria Cànopi è abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di San Giulio (Novara).Già conosciuta e apprezzata per la sua collaborazione all’edizione della Bibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici, è voce autorevole nell’ambito della spiritualità biblica, liturgica e monastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respiro ecclesiale. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato molti testi, fra i quali recentemente:La Grande Settimana(20072),La santa Messa (2008), oltre ai quattordici volumetti di lectio divina nella collana Coltivare la Parola.
È un libretto dove la poesia e la foto la fanno da padroni. L’autrice in cinquantacinque quadri poetici tratteggia gli umori, i sentimenti e i valori dell’età matura o dell’anzianità. Dove, in particolare, è focalizzata la vita come dono e come consapevolezza. Ma viene anche tratteggiato un percorso di contemplazione,di riflessione e di silenzio e di sapienza del cuore che conduce nel segreto della grandezza del regno di Dio che comincia già qui. La stagione matura della vita non è quella del «tempo dei rimpianti,della tristezza e del vuoto dei valori»,ma quella che insegna come è «bello chinarsi sull’altro,perdonare,sforzarsi di comprendere,impegnarsi alla tenerezza». Queste pagine,leggere e profumate di sapienza divina e umana,offrono,in un respiro di poesia, una sventagliata di valori da riscoprire in profondità. Segnano il passaggio da una vita affannata a una vita respirata nel suo essere.
«SI TRATTA DELLA LIBERTÀ DALLA TIRANNIA DEL TROPPO FARE,DELLA POSSIBILITÀ DI «SORSEGGIARE» IL TEMPO E DI SCORGERE ANCHE LE COSE E GLI EVENTI APPARENTEMENTE PICCOLI, COME REALTÀ DI VALORE,SE ILLUMINATE DALLA PAROLA DI DIO,ASCOLTATA E ACCOLTA IN QUIETE CONTEMPLATIVA NEL CUORE». (Maria Pia Giudici)
AUTRICE
Maria Pia Giudici, suora salesiana, è nata a Viggiù (VA) il 30 settembre 1922. Ha insegnato lettere e si è interessata dei problemi educativi circa i mass media. Ha unito a queste attività quella di pubblicista collaborando a diverse riviste e scrivendo diversi libri,fra cui: Ritorniamo al cuore. Lectio divina di pagine bibliche e pensieri dei Padri (Roma 1999); La Parola nei solchi dell’alleanza(Roma 2001);Diventa ciò che sei. Tu: un irripetibile sogno di Dio (Roma 2002); La gioia: dono o scommessa? (Roma 2005),ma il più letto e tradotto in diverse lingue è intitolato Angeli (Roma 1984). Con Paoline ha pubblicato Il viaggio irrinunciabile. Lectio divina sul passaggio dalla dispersione all’essenzialità(Milano 2007); Semplicemente vivere (Milano 2008). Da molti anni ella vive a S. Biagio, uno dei primi dodici piccoli monasteri dell’Occidente. Con altre consorelle si dedica all’approfondimento orante della Parola,accogliendo chi vuole aprirsi a questa esperienza nello Spirito.
Nella Parigi sospesa e febbrile degli anni Trenta, Ethel Brun, "figlia unica di una famiglia in guerra, tra le mura di una casa in pericolo", percorre l'età inquieta dell'adolescenza. Una famiglia di coloni, la sua, arrivata dall'isola di Mauritius per mescolarsi alla ricca borghesia della capitale, senza riuscire a dimenticare l'indolenza e gli eccessi, i profumi penetranti e i colori della terra a cui appartiene. A tredici anni, Ethel incontra Xenia, figlia di esuli russi, e davanti al suo sguardo azzurro e fiero conosce per la prima volta la vertigine del desiderio e della diversità. A quindici, nel vacuo brusio delle chiacchiere da salotto, sente risuonare con insistenza il nome di Hitler - l'uomo che arginerà la minaccia bolscevica - e stringe una silenziosa alleanza di sguardi con il timido Laurent, senza sapere che di lì a pochi anni i loro destini si legheranno in modo indissolubile. Ma quando lo spettro dell'occupazione si allarga sulla Francia e i Brun sono costretti a sfollare a Nizza, Ethel sperimenta abissi ben più tormentosi della voracità della giovinezza; quelli della miseria e del bisogno, che le accenderanno in corpo una tenacia insospettata, la forza di sopravvivere in un mondo che va a fuoco sotto i suoi occhi. Un intenso romanzo in cui l'autore dipinge l'indimenticabile ritratto della donna che sarà sua madre, per raccontare l'ostinata fame di vita di un'intera generazione: il ritornello che accompagna l'esistenza di quelli che, come Ethel, sono stati travolti dalla storia.
Maria Teresa Serafini torna per spiegarci come capire, scrivere e insegnare l'arte del racconto. In modo sintetico e con un taglio originale ci presenta alcune tecniche di lettura (e scrittura) dei testi narrativi, descrive alcuni approcci pedagogici alla didattica della letteratura e delinea alcuni settori della ricerca legati alla critica letteraria, alla pedagogia e alla creatività che aiutano la lettura e l'insegnamento della letteratura; sempre giocando su due posizioni: dalla parte dello studente (I parte) e dalla parte dell'insegnante (II parte). Un libro per chi è appassionato al mondo della narrativa e interessato alla scrittura creativa.
La vita, il pensiero e l’annuncio di Paolo di Tarso in una potente sintesi curata dal teologo mons. Piero Re, parroco di San Protaso a Milano, della cui diocesi è stato anche prefetto per Milano Nord-Ovest. Autore già di molti testi per Jaca Book, Marietti, Edizioni Paoline, mons. Piero Re (Sacconago, 1934) attraverso uno stile asciutto, poetico a tratti, ripercorre con estremo rigore la biografia del «tredicesimo apostolo» dalla conversione all’eroico martirio, dimostrandone, in assiduo legame con gli scritti, la possente genialità teologica (cfr le lettere ai Colossesi e agli Efesini); l’impeto missionario che rivolse a tutti i popoli della terra già nell’arco della prima generazione cristiana (cfr la seconda parte degli Atti degli Apostoli) e, per questa via, rivelando in lui il maestro della «sana dottrina» pastorale (nelle lettere a Timoteo e a Tito) e il mistico ispiratore del cristianesimo quale religione della carità.
Ogni capitolo del libro è accompagnato dalla riproduzione di quadri molto noti che raffigurano scene della vita di san Paolo. Queste tavole sono state scelte da suor Gloria Riva (Monza, 1959), religiosa tra le Adoratrici Perepetue del SS. Sacramento di cui è fondatrice, che nel dvd allegato si sofferma in particolare sulla descrizione e lettura di alcuni capolavori frutto dell’arte di Bruegel, Caravaggio, Elsheimer, Rembrandt e Beccafumi, guidandoci all’interpretazione secondo il metodo da lei già messo a punto nelle sue diverse pubblicazioni precedent
Il cardinal Martini in questa preziosa antologia di meditazioni e preghiere propone una lettura originale dell’Eucaristia, come realtà dinamica che coinvolge la Chiesa e la storia in un movimento che prende il via dalla consegna che Gesù fa di se stesso. E sollecita nel discepolo il desiderio di dare “forma eucaristica” alla propria vita nel dono di sé. Accompagnano e commentano le riflessioni del Cardinale le riproduzioni di alcuni tabernacoli realizzati da padre Francesco Radaelli, ispirati spesso al motivo della vela che – alimentata dal soffio dello Spirito – sospinge al largo la barca dei discepoli e della Chiesa. Il suggestivo intreccio cromatico operato da padre Radaelli ben si accompagna alla trama dell’itinerario eucaristico che il cardinal Martini ci propone con quella sapienza biblica e spirituale che ben conosciamo.
Che cos'hanno in comune il fatto di comprare un viaggio su Internet, spingere un carrello in un supermercato, compilare un questionario di valutazione o fare dei video per YouTube? In ognuno di questi casi, l'individuo è coproduttore di quello che consuma. Prendendo sul serio l'idea che l'individuo partecipi alla produzione, questo libro si propone di fare l'analisi sociologica del lavoratore del consumatore: la coproduzione si trova al centro delle strategie di imprese pubbliche e private che mettono al lavoro il consumatore in diverse fasi della creazione di valore. Egli contribuisce a creare il mercato, a fornire il servizio, a gestire i guasti e i rischi, a ottimizzare le giacenze dei fornitori e persino a fare management. La coproduzione interessa tutte le prestazioni di massa e in particolare i servizi: distribuzione, banche, trasporti, divertimento, ristorazione, media, formazione, salute... Il libro incrocia problematiche di marketing e di sociologia del lavoro.