II metodo educativo Montessori, applicato in centinaia di scuole in tutto il mondo, ha rivoluzionato nel profondo la pedagogia degli ultimi cent'anni, proponendo un'idea del bambino completamente diversa da quella fino allora accettata. Il fanciullo viene visto come un essere completo, dotato naturalmente di un'energia creativa e affettiva, e il principio fondamentale che deve improntare la sua educazione è quello della libertà, da cui naturalmente emergerà la disciplina. Questo volume comprende alcuni dei brani chiave del pensiero montessoriano che offrono ai genitori e agli educatori di oggi utili spunti di riflessione per crescere dei bambini liberi, autentici, spontanei, responsabili.
Nel corso dell’esistenza l’uomo si trova a dover fronteggiare svariate prove: momenti di valutazione delle proprie capacità, contesti che impongono una scelta, situazioni in cui si è chiamati a determinare se stessi esercitando il proprio libero arbitrio. La finzione cinematografica, nell’intento di raccontare l’uomo, assume questi punti di svolta come elementi centrali di diverse narrazioni. In questo saggio, Mario Dal Bello offre una panoramica sulla recente produzione di nove autori italiani, dandoci modo di vedere, con acutezza critica, come un tema così denso di significati possa essere declinato sulla scorta di sensibilità, punti di vista e scelte narrative profondamente diverse le une dalle altre.
Mario Dal Bello, laureato in Lettere, Filosofia e Teologia, già docente di Letteratura italiana nei licei in Italia e all’estero, è dal 1990 Responsabile del settore Arte e Spettacolo della rivista «Città Nuova». Scrive saggi e articoli su diverse riviste culturali, collabora a convegni internazionali e nazionali d’arte e di cinema, è membro della Commissione Nazionale Valutazione Film della Cei. È autore di Pasolini, Zeffirelli, Gibson: una storia dell’arte raccontata dal cinema (in Gesù e la macchina da presa di Dario E. Viganò, Lateran University Press, 2005) e di Primissimo piano. Incontri con registi, attrici e attori (Ente dello Spettacolo, 2006). Ha pubblicato per Effatà Editrice il volume Caravaggio. Percorsi di arte & cinema (2007).
Alarico muore all'improvviso, i Visigoti finiscono per andare in Spagna e la storia della Spagna sarà quella che conosciamo. Ottone III muore d'un tratto, il suo progetto di ridisegnare e circoscrivere il Patrimonium Beati Petri finisce con lui e la storia sarà, sul lungo periodo, quella dello Stato della Chiesa. Guglielmo II d'Altavilla muore di colpo e il Regno di Sicilia finisce a Enrico VI di Svevia; ma anche Enrico VI muore all'improvviso e il Regno passa sotto la tutela del papa prima di arrivare nelle mani di Federico II; che a sua volta morirà bruscamente proprio alla vigilia della sua vittoria sul papa. Quante aspettative sono finite nell'abisso perché qualche evento inaspettato ha impedito che prendessero la piega desiderata? Imprevisti e altre catastrofi tratta principalmente di storia medievale, ma con qualche scorribanda nella storia precedente e successiva, raccontando alcune circostanze che hanno impedito alla storia di essere diversa da come è stata. Che ci piaccia o non ci piaccia, la storia è andata e sta andando cosí come è andata e sta andando. Piaccia o non piaccia alla cosiddetta storia controfattuale.
La storia non si può scrivere per schemi: gli schemi possono essere utili per inquadrare, cogliere analogie, proporre paradigmi di interpretazione. Ma la storia è costituita di eventi, che sono concreti anche se non possono essere colti nella loro fattualità. Un paradosso solo apparente: questi fatti spesso sono «irrazionali », ma al tempo stesso sono razionali benché abbiano avuto un'origine irrazionale: cosa c'è di piú razionale e prevedibile infatti della morte? E che cosa di piú «irrazionale» che le morti improvvise, impreviste, che troncano qualunque possibilità di sviluppi − concreti − già programmati?
È negli eventi e nel loro corso che occorre cercare per trovare la cifra della loro comprensione. Negli eventi come sono andati, non come sarebbero potuti andare. Morti eccellenti, battaglie, situazioni che si sono capovolte in pochissimo tempo, a volte in poche ore, e che hanno determinato il futuro; protagonisti che ricompaiono perché morti, battaglie ed eventi sono anelli della medesima catena, quella della vita prima ancora che della storia. Per questo si ritroveranno a piú riprese, in questo libro, ad esempio, gli imperatori Enrico IV, Enrico VI, Federico II, il famoso Riccardo Cuor di Leone, il normanno Roberto il Guiscardo, Bonifacio di Canossa, il lorenese Goffredo il Barbuto, i papi Leone IX e Gregorio VII. Sia chiaro: non sempre gli imprevisti debbono essere catastrofici, a volte possono essere persino apocalittici nel senso piú stretto del termine, cioè rivelatori.
Tutti gli uccellini hanno imparato a volare. Tutti tranne uno: il piccolo gufo proprio non ce la fa! Eppure è facile, gli spiegano tutti: basta dire "Abracadabra" e... provare e riprovare, tante volte, finché non si riesce! Un albo dedicato all'impegno dei bambini che imparano, anche con fatica, anche se non basta dire "Abracadabra"! Età di lettura: da 3 anni.
Gli Stati Uniti hanno legato la propria esistenza a una vocazione imperialista fondata su un progetto di espansione considerato essenziale da un punto di vista strategico ed economico, giustificato con la missione di ampliare l'area della "libertà". Del Pero distingue tre fasi storiche: la costruzione di un Impero continentale, il consolidamento di un Impero tra gli imperi, l'affermazione di un impero globale. Il periodo fino alla Guerra civile e caratterizzato da una visione che mira a realizzare un unico Stato, dalla costa atlantica a quella pacifica, e sacrifica le comunità indiane assimilando i nuovi territori conquistati a ovest. In seguito gli Usa vivono un momento imperiale, che culmina nella guerra con la Spagna e l'acquisizione delle Filippine. Il fallimento del progetto wilsoniano e l'interludio isolazionista della seconda metà degli anni Trenta lascia poi spazio all'ascesa degli Stati Uniti a leader mondiale. Nel secondo dopoguerra gli Usa combinano elementi tradizionali della politica di potenza e forme nuove d'influenza economica, politica e culturale, riuscendo così a rispondere alla sfida dell'altro universalismo del XX secolo: quello dell'Urss comunista. L'espansionismo statunitense e le forme imperiali cui ha dato vita si sono sempre legate all'idea di libertà raggiunta all'interno dei confini americani, e alla volontà di esportarla per riuscire a difendere più efficacemente l'american way of life.
La storia della vita e della morte dell'attrice più famosa del mondo raccontata sulla base di documenti inediti, finora secretati. L'FBI, sotto la guida di Edgar Hoover, nemico giurato dei Kennedy, fece una scoperta sensazionale: Marilyn era comunista. Dopo storie d'amore con toreri e attori del cinema, arrivò la notizia-bomba: Marilyn era l'amante di un ricco signore americano, fuggito dagli Stati Uniti per evitare le inchieste delle commissioni governative contro i comunisti. Quel signore era Frederick Vanderbilt Field, erede del commodoro Cornelius Vanderbilt, a capo della famosa dinastia di ricchi e potenti industriali che aveva condizionato almeno due elezioni di presidenti degli Stati Uniti. Frederick fondò il Partito comunista americano, sostenitore di una politica di apertura verso l'Unione Sovietica e la Cina, e di sostegno a Cuba. Rifugiatosi in Messico, dove incontrò Fidel Castro e Che Guevara, Vanderbilt passava al nemico notizie riservate di prima mano. L'FBI scoprì che la gran parte delle esclusive gli venivano riferite proprio dalla sua amante Marilyn, che nello stesso tempo aveva una relazione intima con il presidente degli Stati Uniti. Edgar Hoover concluse che la Monroe collaborava regolarmente con il capo dei comunisti americani e che era diventata un pericolo pubblico per l'America. Nel giugno del 1962 John Kennedy interruppe bruscamente l'idillio con l'attrice. Due mesi dopo, nella notte del 5 agosto, moriva nella sua villa di Los Angeles.
Si tratta dell'edizione del libro di Mario Calabresi arricchita da un DVD in cui Luca Zingaretti dà voce alle pagine più intense della sua testimonianza, trasformandola in un evento teatrale di grande intensità. È la storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo. Una storia fatta di profondo dolore, ma anche di inattesa e spensierata allegria, in cui la voglia di vivere e l'amore per gli altri sono spesso riusciti a vincere l'odio e le divisioni che ancora oggi colpiscono il nostro paese. Una vicenda privata che appartiene a tutti noi. La storia dell'omicidio Calabresi è anche la storia di chi è rimasto dopo la morte di un commissario che era anche un marito e un padre. E di tutti quelli che hanno continuato a vivere dopo aver perso la persona amata durante la violenta stagione del terrorismo. Mario Calabresi, oggi giornalista di "Repubblica", racconta la storia e le storie di quanti sono rimasti fuori dalla memoria degli anni di piombo, l'esistenza delle "altre" vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi.
Nel 1979 Lola ha dieci anni e vive coi genitori emigrati dal sud in una cittadina della provincia di Milano. Abitano una vecchia casa di ringhiera dove tra un intrigo e l’altro ci si aiuta a vivere, a fare la spesa e a confezionare la salsa così come a coprire la menzogna, l’adulterio e la violenza secondo il mito della solidale vita in comune.
Impressionata dai segreti oscuri che aleggiano attorno alla famiglia e dai movimenti che animano la vita notturna della corte, la ragazzina vorrebbe scoprire cosa si nasconde dietro un’apparente tranquillità. Sarà la morte misteriosa di un uomo a portare una novità per tutti e a spingere Lola e la sua banda di amici a un’avventurosa indagine a caccia dell’assassino.
Una ricerca che aprirà la porta al mondo dei grandi e alle sue verità, e nella quale ciascun personaggio si svela, con le luci e con le ombre della propria umanità, davanti agli occhi di chi ancora non ha coscienza del male ma ne vede chiaro il segno.
GLI AUTORI
MARIA ROTTOLI è nata a Vaprio D’Adda (Milano) nel 1970 e vive a Monza. Lavora come terapista occupazionale in un istituto con persone diversamente abili. Lola e le ombre è il suo primo romanzo.
Il testo si propone di tracciare il percorso spirituale di santa Teresina di Lisieux in un'ottica attenta al mondo giovanile. Cinque capitoli che affrontano le tappe spirituali del suo cammino, intervallati da lettere indirizzate a Teresina dai giovani partecipanti al concorso "Cara Teresina ti scrivo?". "Ho scritto questo libro non "per" i giovani ma "con" i giovani", spiega l'autrice. Non una pedante agiografia, dunque, non una tradizionale biografia, ma un percorso di avvicinamento a una santa forse ancora poco conosciuta, certamente difficile da raggiungere dietro il suo rigore dottrinale, ma che queste pagine svelano essere, nella sua semplice umanità di giovane donna, vicina ai giovani di oggi. Attingendo a piene mani dal suo diario, Storia di un'anima, Maria di Lorenzo svela, tra le pieghe di un cammino d'eccezione verso la santità, che la fatica, le frustrazioni e i dolori di adolescenti e giovani dei nostri giorni sono le stesse provate anche dalla piccola Teresa. Il testo è corredato di una biografia essenziale e delle indicazioni per la novena alla santa.