Mario Giorgianni (1945-2011) era un architetto e urbanista, docente universitario, e, fino alla sua morte, non aveva pubblicato nulla di esterno alle sue discipline accademiche. Nei suoi cassetti si sono trovati scritti letterari e sono per molti aspetti sorprendenti: come il romanzo "La forma della sorte" (2012) e come questa complessa narrazione della Società della serra. È una storia sociale, una storia urbanistica e un romanzo che si fondono insieme in un'epopea con splendidi ritratti di eroi contadini dell'epoca della riforma agraria a Ragusa. Alla fine del testo, sulla narrazione romanzesca prevale l'immaginazione sociologica che raffigura una società resa speciale dal tipo di convivenza umana plasmata dalla ricca economia della serra.
Questo testo ha qualcosa che lo rende molto speciale. Il titolo è stato consegnato dall'autrice poco prima della sua chiamata alla vita eterna e ha quindi il sapore di un testamento. San Benedetto nella sua Regola domanda: "C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene? Il Signore, nella sua grande bontà, ci mostra il cammino della vita" (Prologo 14.20). La Madre Anna Maria Cànopi ci prende per mano e ci conduce sulla via della Pace che è Gesù stesso, via, verità e vita. La fiducia nella sua guida materna e sperimentata può aprire a ciascuno di noi una finestra sul cielo.
Anna Maria Cànopi (1931-2019) è la fondatrice e la prima abbadessa dell'Abbazia "Mater Ecclesiae" sull'Isola San Giulio (Novara). Dal silenzio del chiostro ha svolto fino alla fine della sua lunga esistenza un fecondo ministero spirituale, sia con il quotidiano servizio di lectio divina, sia mediante le numerose pubblicazioni. Esse vibrano di un forte afflato esistenziale e poetico, perché la poesia le fu sempre cara. Tra gli scritti che più volte sono stati riediti, ricordiamo almeno: Mansuetudine, volto del monaco, La Scala; Fammi sapere perché, EDB; La Via Crucis al Colosseo, LEV; Mia nativa sorgente, Morcelliana. Per Nerbini ha pubblicato nel 2018 Chiamati ad andare oltre.
Il testo vuole introdurre il lettore nel mistero del Dio vivente mediante un percorso che parte dalla lectio divina e giunge alla missio. Si tratta di un'ascesa e nello stesso tempo di un'umile discesa nella Scrittura, attraverso la quale Dio continua a parlare anche a noi oggi senza dover ritornare a un "allora" in cui la Parola storicamente è stata messa per iscritto. Il cammino proposto intende aiutare il lettore a concepire la propria vita come una lectio divina, a risvegliare in lui l'ardore missionario e fargli attuare il passaggio dal Verbum Dei scriptum al Verbum Dei caro.
Dalla sua invenzione a caratteri mobili alla metà del Quattrocento, la stampa rimase complessivamente libera solo per alcuni decenni. Presto la rapidissima diffusione della Riforma protestante spinse le autorità ecclesiastiche a sperimentare forme stabili di controllo. La censura cattolica in pieno Cinquecento ebbe pesanti conseguenze sulla cultura, soprattutto italiana, in particolare sullo sviluppo del pensiero scientifico, sulla letteratura e sulla diffusione della lettura in volgare. Nel Seicento furono i vari Stati assoluti a intensificare la loro azione, mentre la maggiore laicizzazione della società suscitò importanti trasformazioni. Il pubblico dei lettori fu sempre meno disposto a seguire le prescrizioni grazie anche a un fervido mercato clandestino e mise sempre più a dura prova la capacità di proibire, sino a quando, negli ultimi decenni del Settecento, la libertà di opinione e di espressione divenne uno dei principi cardine della civiltà contemporanea.
Gli scritti pubblicati in questo volume rappresentano una sorta di sintesi del cammino di riflessione sulla questione "Europa" per chi, come Don Mario, ha studiato per oltre un ventennio l'insegnamento dei papi sull'Europa e ha seguito successivamente, in qualità di esperto, con attenzione, partecipazione, studio e apporto personale il lungo itinerario della Chiesa, dal primo sinodo sull'Europa, svoltosi nel 1991, al secondo sinodo, svoltosi nel 1999, arrivando poi, come logica "conseguenza", a curare il bel volume di scritti di giovanni Paolo II, "Profezia per l'Europa", e a dedicare il suo impegno alla preparazione dell'Esortazione apostolica Ecclesia in Europa.
Gli europei vorrebbero essere forti come se l'Europa fosse unita, ma senza cedere neanche una parte della propria sovranità nazionale, come se l'Europa unita non esistesse affatto. Questa contraddizione è diventata inaccettabile. Le derive della finanza e l'indebitamento sono solo un aspetto della crisi economica, che ha fatto emergere in tutta la loro ampiezza l'interdipendenza e le fratture che caratterizzano la democrazia in Europa. Anche per questo è istruttivo rileggere Tocqueville, autore di un'opera capitale sulla democrazia in America. Per Tocqueville, da secoli, il cammino verso l'uguaglianza è inarrestabile. È un processo che porta a costruire, per mezzo del libero concorso delle volontà, una democrazia che sia opera del popolo, in cui gli europei possano scegliere insieme i loro governanti, e al tempo stesso al servizio del popolo, cioè finalizzata al benessere di tutti. Questo libro invita ad anteporre la retta comprensione dei nostri interessi agli istinti più ciechi, a scoprire le profonde affinità che legano gli europei, a ritrovare la fiducia in noi stessi. Ricordando che per guidare l'Europa oltre la crisi occorre "guardare lontano".
Il momento di regresso culturale e di deriva comportamentale ed esistenziale che oggi stiamo vivendo – che comunemente definiamo emergenza educativa – probabilmente non è
tanto da attribuirsi ai giovani, quanto all’impreparazione e alla latitanza degli adulti. Il problema, infatti, nasce da un dialogo interrotto tra le generazioni e da un assenteismo da parte degli adulti, che sono incapaci di fornire risposte credibili ed efficaci alla grande domanda di futuro dei giovani, favorendo così l’insorgere dell’indifferenza, del cinismo e della perdita di valori etici, morali e cristiani. L’Autore sostiene che è fondamentale ritornare ad avere una corretta comunicazione tra le differenti generazioni e, più che consigli e giudizi, offrire ai giovani amore: da ciò dipende la nostra civiltà, la convivenza civile e il benessere sociale.
La prima parte del libro si prefigge di effettuare una fotografia più ampia possibile della realtà giovanile; nella seconda parte vengono offerti alcuni stimoli per condurre un’azione educativa serena e propositiva.
L’AUTORE
Mario Chiarapini, religioso dei Fratelli delle Scuole Cristiane, è professore di Lettere e musicista; esperto di problemi giovanili e familiari. Come conferenziere cura numerosi incontri formativi con i genitori. Attualmente risiede a Grottaferrata (RM) ed è direttore della rivista Lasalliani
in Italia. È autore di vari libri, di numerose pubblicazioni discografiche e di lavori destinati all’animazione, alla catechesi e alla liturgia.
ESTINATARI
• Educatori, genitori, formatori, insegnanti.
• Per incontri di riflessione e dibattito, in parrocchie, scuole, circoli culturali...
L'antropologia filosofica contemporanea, corrente emergente nel panorama culturale del Novecento, si propone di gettare un ponte tra filosofia e scienza incardinandolo sul problema dell'uomo, al fine di presentarne un'immagine globale, la quale permetta all'essere umano di recuperare la comprensione di se stesso e di identificare i suoi tratti caratteristici, la sua natura e il suo posto nel mondo. Di fronte alla "domanda sull'uomo", che da sempre la filosofia si è posta, l'antropologia filosofica vuole difendere la sua funzione critica e metodologica nei confronti di tutte quelle scienze che trattano alcuni aspetti dell'essere umano e pretendono di occuparsene in esclusiva. Si presenta, pertanto, come una dottrina ricca di tematiche trasversali e di grande attualità, volte ad affrontare le sfide della contemporaneità, dove i processi di omologazione e manipolazione dell'esistenza si scontrano con le esigenze di libertà, autonomia e rispetto dei diritti individuali.
Questo volume affronta alcuni aspetti del rapporto tra la Curia romana e le realtà ecclesiali e religiose, sociali e politiche, della Chiesa cattolica nell'età moderna: dalla fiscalità spirituale pontificia alle Congregazioni del Sant'Uffizio e dei Riti, fino alle riforme dello Stato e della Curia, nello scorcio del Seicento. Una galleria di "ritratti", dal cardinale Giulio Antonio Santoro a Scipione Gonzaga e Guido Bentivoglio, fino al cardinal nipote Ludovico Ludovisi, ci conduce, dal "gran teatro del mondo" della Roma della Controriforma, alle trasformazioni operate, agli inizi del Settecento, nella cultura del personale curiale attraverso i suoi legami con l'Europa della "repubblica delle lettere". Pagine diverse, che seguono un'intensa stagione storica e che rappresentano un più che ventennale percorso di ricerca, qui offerto nell'intento di sollecitare nuove riflessioni.
Una grande pedagogista, scienziata, femminista, educatrice, pacifista: Maria Montessori è stata la donna italiana più famosa nel mondo in ambito intellettuale. La sua opera pedagogica è ancora molto studiata; il suo "metodo" è vivo e presente nelle scuole dell'infanzia di vari Paesi. Dotata di sincera e calda fede religiosa, Maria Montessori è stata apprezzata e lodata dai papi Benedetto XV e Paolo VI, anche se attorno a lei si è andata costruendo la "leggenda nera" di una Montessori laicista, naturalista, anti-cristiana, teosofa. Questo libro cerca di rileggere, con verità storica e senza preconcetti storiografici, la sua figura e la sua prospettiva pedagogica, presentando opere sull'educazione religiosa - il testo, inedito in Italia, Dio e il bambino e altri scritti, mai pubblicati e finora ignoti, degli anni Trenta - e materiali documentari che gettano nuova luce sulla biografia della Montessori, oltre ogni deformazione o leggenda.
Da quando, nel 1930, è uscito il libro più famoso di Praz, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica", l'intuizione critica che lo ispirava è quasi diventata un luogo comune: accade cioè che "chiunque si occupi delle origini della sensibilità moderna ne tiene conto, anche senza aver letto e compreso l'importanza di Praz. È il destino di coloro che hanno ovviamente ragione, ma nulla toglie al fatto che sono pochi i critici cui sia stata concessa un'idea così brillante" (Frank Kermode). E una necessaria integrazione di quell'opera capitale è "II patto col serpente", che svela sin dal titolo il suo cuore nero: come nel quadro di Hans Baldung Grien, assunto dallo stesso Praz a emblema del libro, il serpente tentatore è infatti l'immaginazione, che per il tramite di Eva (la sensibilità) corrompe Adamo (la volontà) svelandole zone più inconfessabili dell'anima e dando così libero corso alla malinconia, alla fantasticheria aberrante e mostruosa, alla perversione, alla nevrosi.