La vita cristiana è un cammino e l’immagine del pellegrinaggio è ciò che la caratterizza: i cristiani sono popolo in cammino non verso “qualcosa” ma “qualcuno”. Il destino ultimo della storia dell’uomo è Gesù Cristo e ogni esperienza cristiana deve continuamente ricordarlo. Ecco perché il pellegrinaggio attraverso strade, storie e modalità diverse è una buona scuola di vita.
Don Paolo Gessaga raccoglie da una lunga esperienza di pellegrinaggi in tutto il mondo il significato e il modo più vero di vivere questa avventura, offrendo al lettore spunti interessanti per intraprendere un “viaggio” che sia significativo per la propria vita e per l’incontro con Dio.
«Siamo un popolo in cammino. Non ci siamo assestati tra le mura della città che gli ingenui ritengono rassicurante; nella dimora che solo la miopia può ritenere definitiva.» (Mario Delpini)
Pur con i suoi elementi tipici della fiaba, Lo Hobbit è ormai diventato un classico della narrativa fantastica, non solo per l'infanzia: è la storia di un viaggio che presenta uno stregone, dei nani, un tesoro conteso da recuperare, un uomo-orso, fughe a rotta di collo, episodi di metamorfosi, foreste piene di pericoli e animali parlanti. Ma soprattutto un protagonista unico nel suo genere, Bilbo Baggins, che è in tutto e per tutto un uomo moderno che getta un ponte tra le antiche storie e il lettore di oggi. La sua avventura si configura come l'archetipo letterario del viaggio dell'eroe che torna con degli oggetti magici e una consapevolezza nuova, capace di andare al di là dell'orizzonte limitato della propria casa e del proprio giardino.
La straordinaria vicenda umana di una donna di grande tempra, figlia e madre sfortunata, con un'innata attitudine al comando, si inserisce da protagonista in uno dei periodi più intensi di conflitti e trasformazioni sociali della storia d'Europa. Questo libro ci racconta la storia della potente Matilde (1046-1115) e di Canossa che percorrono come pietra di paragone tutto il secondo millennio, nell'esaltazione di grandissimi poeti, come Dante e Petrarca, Ariosto e Tasso, Carducci e Pascoli, e nel disprezzo dei polemisti anticattolici, dai Centuriatori di Magdeburgo a Voltaire fino a Bismark, che rese l'andare a Canossa un'espressione proverbiale. Ogni capitolo del libro si apre con un'illustrazione che funge da viatico alla lettura, rendendola accattivante. A cominciare dalle famosissime miniature medievali, dai ritratti dei grandi artisti rinascimentali come Lucas Kranach il vecchio, Perugino, Michelangelo, Federico Zuccari, Orazio Farinati, fino alle opposte rappresentazioni dell'incontro di Canossa, alle immagini idilliache della Matelda dantesca nei preraffaeliti di fine Ottocento, e dei luoghi matildici delle viaggatrici inglesi che spesso accompagnavano i loro racconti di viaggio con disegni colorati.
"Il silenzio che genera il vangelo di Marco: ciò che non è detto, al di là del racconto, Una ricerca dell'altro, nascosto e rivelato dalla sua Parola".
La poesia impregna la vita, perché corre sul filo delle emozioni e dello stupore conseguente, diventa consapevolezza e sublima con intuizioni che altrimenti andrebbero perdute. Ho sentito, perciò, la necessità di comporre queste catene di parole per fermare alcuni istanti e mi sono ritrovato a guardare in alto, da un punto di vista nuovo. In seguito, ho deciso di cucire i vari pezzi tracciando un percorso, accidentato e tortuoso, ma pregno di gioia e certezze, superiori alla mia capacità di comprensione. (L’Autore)
La teologia degli stati di vita non è un tema periferico della scienza teologica. Essa è fondamentale per comprendere l'essenza della Chiesa, le sue strutture dinamiche e il suo sviluppo futuro. Molte delle questioni che agitano l'ecclesiologia, la sacramentaria e la teologia spirituale contemporanee hanno un collegamento diretto con il tema degli stati di vita. Se vita laicale, vita consacrata e vita sacerdotale - prese singolarmente - sono state oggetto di una lunga tradizione di studi, nel panorama editoriale mancava ancora una riflessione che approfondisse la logica teologica che le distingue, ordina e gerarchizza. Da questo punto di vista, il presente libro cerca di compensare una dimensione poco esplorata e lacunosa della teologia contemporanea.
La richiesta di un parroco di presentare "il santo del mese" sul bollettino parrocchiale è la prima "causa" di questo libro, che presenta santi ben noti e umili «operai della vigna» del Signore. Leggendo queste biografie colpisce l'unicità di ogni storia. I tratti propri di ciascuno - temperamento, talenti, limiti compresi - sono afferrati e resi parte di un disegno che compie la loro umanità e porta frutto nel popolo in mezzo al quale vivono. La seconda parte del libro è dedicata alla evangelizzazione del Giappone e ai cristiani giapponesi. Un interesse nato nell'Autrice dall'incontro con la vita del medico giapponese Takashi Nagai e della moglie Midori, figure così straordinarie da far nascere un comitato per rendere nota al mondo la loro testimonianza. «Nel contesto delle sfide epocali in cui ci troviamo a vivere, nelle quali diffidenza e cinismo sembrano spesso essere l'unica lettura possibile della realtà, la storia di Takashi e Midori ci mostra come la fede sia in grado di far fiorire gioia e vita là dove odio, distruzione e morte sembrano dominare ineluttabilmente.»
A centocinquant’anni dalla nascita del poeta, vede nuovamente le stampe questo libro dettato medianicamente dallo stesso Trilussa negli anni Ottanta del Novecento a un’anziana quasi cieca, Fernanda De Marco, una trasteverina “doc” con un passato da soprano lirico che cantò in tutto il mondo. Trecento pagine dall’origine senza dubbio misteriosa, ma ricche di umanità, commoventi e spiritose, smaliziate e ingenue: l’autobiografia di uno scrittore navigato, scritta con la freschezza di un fanciullo.
"Nell'esortazione di Francesco sulla santità Gaudete et exsultate, il papa invita i cristiani, soprattutto in famiglia e in comunità, a fare attenzione - come faceva Gesù con i discepoli - ai «piccoli particolari dell'amore». Partendo da sette riferimenti evangelici (il vino di Cana, la casa di Giairo, il gregge del pastore, le monetine della vedova, l'olio delle vergini, il pane condiviso e la «piccola colazione» sul lago di Tiberiade) l'autore, aprendo il cuore anche con esperienze personali, ci conduce alla riscoperta di quei «dettagli» che possono essere un «di più» nella vita familiare e comunitaria. Dopo la pandemia, è ancor più importante cogliere queste «piccole cose» che possono rendere più felice il prossimo, ricordando che Dio privilegia i piccoli e ama rivelarsi nella semplicità. Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari. Il piccolo particolare che si stava esaurendo il vino in una festa; [...] che mancava una pecora; [...] della vedova che offrì le sue due monetine; [...] di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda; [...] di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano; [...] di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all'alba". (Papa Francesco)
"Biffi per sempre" è un atto d'amore dei bolognesi e di tanti presuli e fedeli italiani e non. Ma il libro va oltre il Cardinale ed è un omaggio alla Chiesa di Bologna che ha avuto sei Sommi Pontefici, due dei quali, Benedetto XIV (Prospero Lambertini nel XVIII secolo) e Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa nel secolo scorso), protagonisti della Cristianità. Dal 1600 tutti gli arcivescovi di Bologna hanno avuto l'onore della porpora, con la sola eccezione di Enrico Manfredini, scomparso quasi subito. Il prestigio, l'autorevolezza, il peso degli arcivescovi hanno sempre fatto della Chiesa di Bologna un unicum. Il cardinale Carlo Oppizzoni (1769- 1855) che riorganizzò la diocesi e restaurò la Cattedrale. Poi Della Chiesa (1854-1922) instancabile apostolo di pace nel primo conflitto mondiale. E Giovanni Battista Nasalli Rocca (1872-1952): la sua opera fu un fattore decisivo dell'incolumità di Bologna nella guerra. E che dire di Giacomo Lercaro (1891-1976), protagonista del Concilio Vaticano II e ispiratore del rilancio in politica dei cattolici. Poi, Antonio Poma (1910- 1985), instancabile e saggio presidente della Cei in un decennio difficile, fedele alla Chiesa con prudenza e fermezza. Dopo Manfredini, l'arrivo di Biffi e la successione di Carlo Caffarra (1938-2017) fino a Matteo Maria Zuppi (insediato il 12 dicembre 2015 e nominato cardinale il 5 ottobre 2019), con un suo crescente e molto apprezzato impegno di presenza e di indirizzo a un Cristianesimo sempre più dialogante, nella scia di papa Francesco.
"...i comandamenti non ci sono stati dati per rovinarci la vita, per complicarcela, o peggio per "castrarla" ma per aiutarci a trovare quella felicità che tutti desideriamo e cerchiamo. A ben pensarci essa si gioca tutta sulle relazioni. Il tema di fondo dei comandamenti sono infatti le tre relazioni fondanti la nostra esistenza: quella con Dio (trattata nei primiere), quella con noi stessi e con gli altri (trattata negli ultimi sette)".