Oggi più che mai, dinanzi al fenomeno sociale dell'immigrazione, si impone urgente il bisogno etico del dialogo interreligioso e interculturale. Questo volume si prefigge lo scopo di preparare persone sensibili e attente al confronto fra popoli e individui, nella ricerca delle convergenze, ma anche nel rispetto delle singole peculiarità religiose. Lo studio della figura di Giovanni Battista - apprezzata e venerata in tutte e tre le religioni monoteistiche - permette uno stimolante dibattito a più voci su un tema che, partendo da dati storico-esegetici, si ripercuote anche nel tessuto sociale contemporaneo nel momento in cui la sua profezia è unanimamente riconosciuta come annuncio ed esortazione alla sequela di Dio. Viene così proposta una conoscenza del personaggio del Battista attraverso il confronto tra testi ebraici e cristiani. E - in continuità con le Scritture ebraiche e cristiane al lettore è offerta la possibilità di avvicinare le linee essenziali della vita di Giovanni a partire dal Corano e dai suoi Commentari, nonchè dalla letteratura religiosa islamica. Dallo studio storico-esegetico ci si introduce in un dibattito più specificatamente teologico con una lettura comparata delle tradizioni cristiana e islamica e soprattutto attraverso la comprensione del concetto di profezia, elemento chiave e rivelatore che contraddistingue ciascuna tradizione.
Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli: il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblico. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. I testi vengono commentati evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro; c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione). Particolare attenzione viene riservata, al termine del volume, all’uso delle due lettere nel calendario liturgico.
Destinatari
Studiosi, gruppi biblici, studenti universitari.
L’autrice
Rosalba Paola Manes, nata a san Giovanni Rotondo nel 1977, è consacrata nell’Ordo virginum della diocesi di San Severo (FG) dal 2001. Dopo il baccellierato in filosofia e in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha svolto corsi di Sacra Scrittura presso l’ISSR Beata Vergine del Soccorso di San Severo (FG), l’ISSR Giovanni Duns Scoto di Nola (NA) e il Centro di teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater di Roma. Insegna presso l’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo. Ha collaborato con i Periodici San Paolo nell’edizione della Nuova Bibbia per la Famiglia.
Argomenti di vendita
La nuova versione della Bibbia a cura della Redazione biblica delle Edizioni San Paolo. Un team di giovani biblisti italiani.
Un piccolo libretto-guida sul Santo Rosario.
L'autore, da anni studioso di Libera Muratoria (massoneria), analizza l'"essere" ("filosofia", ritualità, esoterismo) e l'"operare" (nella società) della "fratellanza" massonica. Questo testo può aiutare a comprendere meglio l'incompatibilità tra chiesa cattolica e massoneria.
Un anno con le parole del Papa che ha segnato il nostro tempo e con le immagini della sua vita, dei suoi viaggi e dei capolavori dell'arte religiosa.
La Chiesa non propone una propria filosofia né canonizza una qualsiasi filosofia particolare a scapito di altre. La ragione profonda di questa riservatezza sta nel fatto che la filosofia, anche quando entra in rapporto con la teologia, deve procedere secondo i suoi metodi e le sue regole; non vi sarebbe altrimenti garanzia che essa rimanga orientata verso la verità e ad essa tenda con un processo razionalmente controllabile.
[Fides et ratio, 49]
In questo volume sono raccolte per la prima volta con il testo latino a fronte le quattordici encicliche pubblicate da papa Giovanni Paolo II nel corso del suo lungo pontificato (1978-2005): Redemptor hominis (1979); Dives in misericordia (1980); Laborem exercens (1981); Slavorum apostoli (1985); Dominum et vivificantem (1986); Redemptoris Mater (1987); Sollicitudo rei socialis (1987); Redemptoris missio (1990); Centesimus annus (1991); Veritatis splendor (1993); Evangelium vitae (1995); Ut unum sint (1995); Fides et ratio (1998); Ecclesia de Eucharistia (2003). In esse è compendiato il magistero teologico e morale di Karol Wojtyla in quanto Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica; questo volume compare, però, come terzo in questa stessa collana, dopo Tutte le opere letterarie (2001) e Metafisica della persona. Tutte le opere filosofiche (2003), che invece raccolgono integralmente la produzione poetica e filosofica di Karol Wojtyla antecedente alla sua elezione al soglio pontificio, cioè fino al 1978. L’uomo che cerca l’Assoluto ha in fondo tre strade maestre, che sono l’arte, la filosofia e la religione; e Karol Wojtyla le ha percorse coerentemente fino alla fine come poeta, filosofo e papa.
Dalle gelide notti polacche a Nowa Huta, dove il vescovo Karol celebrava il Natale in una cappella perché la chiesa non era prevista dal piano regolatore del regime, fino alle messe in San Pietro, da papa, inginocchiato davanti alla statua del «dolce Bambino di Betlemme», Giovanni Paolo II ha sempre trovato in quella nascita, dentro la notte dell’uomo, «la luce del significato ritrovato di tutte le cose». Come ricorda con affetto e commozione il cardinal Dziwisz, suo segretario, «le feste di Natale erano per il papa le feste della famiglia, anche se lui stesso aveva perso presto la sua famiglia».
Karol Wojtyla, nato a Wadowice il 18 maggio 1920, venne ordinato sacerdote nel 1946 e nominato vescovo ausiliare di Cracovia nel 1946, quindi arcivescovo della stessa città nel 1964. Eletto papa il 16 ottobre 1978 con il nome di Giovanni Paolo II, ha mantenuto il suo ministero per 27 anni, fino al 2 aprile 2005, giorno della sua morte. Dal 28 giugno 2005 è ufficialmente aperta la causa di canonizzazione. Oltre ai documenti pubblicati come pontefice, tra i suoi libri si possono ricordare: Varcare la soglia della speranza (con Vittorio Messori, Mondadori 1994), Trittico romano (Bompiani 2003), Alzatevi, andiamo! (Mondadori 2004), Memoria e identità (Rizzoli 2005).
Padre Ulderico Pasquale Magni, oltre che sacerdote, è anche epistemologo, cioè filosofo della scienza. Nominato direttore dello Studium Christi di Roma, ha frequentato contemporaneamente il Centro di Comparazione e Sintesi per gradi successivi, maturando il suo sogno giovanile: attivare il dialogo galileiano fra Bibbia e Natura, fra Scienza e Teologia. Presidente dell’Associazione culturale Akropolis, direttore della rivista Il Fuoco, da molti anni sta conducendo un difficile discorso dove Teologia e Scienza si incontrano per una migliore comprensione di fenomenologie fino a pochi decenni fa inspiegabili. Partecipa a convegni e trasmissioni televisive e radiofoniche e ha ricevuto molti premi, tra cui la Medaglia d’oro del giornalismo, il Premio Cortina Terzo Millennio, il Premio Agape del giornalismo.
Pur essendo un uomo schivo e riservato, Paola Giovetti, approfittando della vecchia e affettuosa amicizia che li lega, è riuscita a intervistarlo, venendo a sapere molte cose di lui; altre le ha ricavate da documenti e testimonianze inedite. Ne è uscito un piccolo libro che gli rende omaggio, un ringraziamento per quanto da tanti anni sta facendo per la ricerca psichica e per tutti coloro che frequentano questo campo.
Dalla nascita di Gesù fino al Calvario e alla risurrezione, i più bei commenti di Giovanni paolo ii alle pagine del vangelo.
di Giovanni Paolo II
Un percorso per comprendere al meglio la Parola di Dio attraverso la voce del grande Papa polacco.
«...dobbiamo compiere ogni sforzo per approfondire e consolidare la nostra fede ascoltando, accogliendo, proclamando, venerando la Parola di Dio, scrutando alla sua luce i segni dei tempi e interpretando e vivendo gli eventi della storia».
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla, 1920-2005), eletto papa il 16 ottobre 1978, è stato uno dei personaggi più significativi nella storia della Chiesa e del Novecento. Primo pontefice straniero dal 1522, compì più di cento viaggi in tutto il mondo allo scopo di costruire un ponte di relazioni tra paesi e religioni diversi, in uno sforzo ecumenico che fu uno dei punti fermi del suo pontificato. Basti ricordare gli incontri interreligiosi di Assisi e le Giornate mondiali della gioventù. Il 13 maggio 1981 subì un attentato da parte del killer turco Mehmet Ali Agca. Sottoposto a un lungo intervento, il pontefice sopravvisse e due anni dopo fece visita in carcere all’attentatore per concedergli il suo perdono. I postumi dell’intervento iniziarono a minare la sua robusta salute, che attraversò fasi alterne fino ad aggravarsi notevolmente nel 2005. Si spense il 2 aprile dello stesso anno. Dopo la sua morte i fedeli che accorrono incessanti alla sua tomba ne chiedono la beatificazione e la canonizzazione.
La crisi nella quale versa l'uomo contemporaneo tende nientemeno che alla dissoluzione dell'umanità e può essere intesa come la nullificazione dei valori che provengono dalla tradizione dell'Occidente, frutto della straordinaria confluenza di rivelazione ebraico-cristiana, pensiero greco e diritto romano: la religione, la patria, la famiglia, il lavoro. In questo libro, dopo aver esaminato a fondo le dinamiche nichilistiche contemporanee, l'autore elabora un'originale filosofia dell'esperienza ulteriore, vale a dire la proposta di una ricostruzione verticale dell'esistenza, che possa indurre a guardare alla vita non come a una lunga preparazione alla morte, ma come al denso spazio dell'attesa.
«L'ideologia de La religione del mio tempo si deduce da La religione del mio tempo: non ne è preesistente in uno schema politico, più o meno rigido. Le opinioni politiche del mio libro non sono solo opinioni politiche, ma sono, insieme, poetiche; hanno cioè subito quella trasformazione radicale di qualità che è il processo stilistico.»
Pier Paolo Pasolini
Il vero paradosso della poesia pasoliniana è questo: tanto più il mondo umano viene indagato e sottoposto a giudizio, tanto più l'io straborda, occupando progressivamente ogni recesso della realtà. Illuminata con il suo doloroso ardore. Già, perché quell'io arde, brucia. «Brucia il cuore», che resta impotente nel vedere come alta l'idea di Storia vagheggiata grazie al mito della Resistenza abbia lasciato il campo alla nuova corruzione che non solo rende vano qualunque richiamo al sogno comune e trascorso di una diversa, più luminosa Politica, ma anche di una diversa, più autentica Religione. Di questo traumatico passaggio Pasolini intende, poeticamente, dare conto. Senza recedere di fronte a nulla. E utilizzando ogni tipo possibile di materiale argomentativo: metafisico, polemico-giornalistico, profetico, lirico, cronachistico, elegiaco, naturalistico, storico-saggistico. Seconda una logica talmente inclusiva dell'ambito poetico da comprendere, di fatto, l'intera espressività letteraria.
(Dalla Prefazione di Franco Marcoaldi)