
Cristiani, musulmani ed eretici sono i protagonisti di questo volume, i cui saggi spaziano nell’ambito del Mediterraneo tra IX e XIII secolo. È all’interno di questa cornice ideale che vengono delineate mentalità e situazioni storiche di particolare rilievo: dai giudizi sull’‘altro’ espressi dai cristiani dell’Italia meridionale nel IX secolo, a quelli formulati da parte musulmana in Spagna tra X e XI secolo; dalla produzione storiografica medievale legata alla prima crociata, alle caratteristiche della dominazione latina in Oltremare; dalla riflessione medievale genovese sulla partecipazione della città ligure alle crociate, agli echi e alle interpretazioni in seno alla Cristianità di un grande evento bellico oltremarino; infine, la crociata contro gli albigesi viene rivisitata alla luce di un autore contemporaneo agli eventi. L’attenzione rivolta alle fonti a disposizione dello storico costituisce un ulteriore elemento unificante dei saggi qui raccolti, che mostrano la viva esigenza di rintracciare la specificità di ogni fonte, pur sempre all’interno di un contesto più generale che aiuti a comprenderne senso e portata. Ne risulta un quadro complesso e articolato che vede fedi, culture e poteri diversi confrontarsi e talora duramente scontrarsi.
Marco Meschini (Varese, 1972) è dottorando di ricerca in Storia medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Le sue ricerche più recenti sono dedicate all’eresia medievale e alla crociata contro gli albigesi. Collaboratore di giornali e riviste, è autore della monografia San Bernardo e la seconda crociata, Milano 1998.
Il problema dei rapporti fra la guerra e il diritto, teorizzato dai Romani nella concezione del bellum iustum, affonda le sue radici, prima che nella propaganda degli stati, nella coscienza religiosa dei popoli: l’uccisione dell’uomo da parte dell’uomo è sempre oggetto di orrore presso i Greci e i Romani, ma diventa necessaria, e perciò giustificabile, quando lo esige la difesa propria e degli altri. Solo la necessità di respingere un’aggressione rende legittima l’uccisione di altri uomini e la guerra, ma, anche in questo caso, il sangue versato va in qualche modo espiato davanti alla divinità.
Campagna e città sono state ampiamente documentate durante il fascismo dalle fotografie dell'Istituto Luce. Le cascine dell'Italia padana, le risaie, i fiumi, i grandi canali, i poderi e le fattorie dell'Italia centrale; le colture collinari, le case sparse, i piccoli borghi e le cittadine; il latifondo meridionale, i villaggi arroccati, le fiumare, i giardini di agrumi e i frutteti; sono tutti caratteri originali del paesaggio agrario italiano che la fotografia restituisce al nostro sguardo. E poi il paesaggio cittadino: arte e industria si sono sovrapposte nella nostra storia in soluzioni urbanistiche non sempre felici. Infine le grandi trasformazioni operate dal fascismo.
Girolamo Cardano (1501-1576) fu un personaggio poliedrico: medico, filosofo, matematico, letterato, oltre che astrologo apprezzato. Il libro di Grafton ne analizza la carriera, dall'elaborazione dei primi pronostici al raggiungimento della fama e dell'autorevolezza.
Il volume si rivolge in primo luogo agli studenti universitari dei corsi di base, a cui solitamente vengono consigliati manuali di liceo (quelli "universitari" sono troppo complessi rispetto alle esigenze dei corsi attuali soprattutto per il triennio, dopo il varo della riforma), ma può essere apprezzato anche dagli appassionati della materia.
Dalle grandi rivoluzioni di fine Settecento alla Prima Guerra mondiale: è la periodizzazione di questo volume pensato esplicitamente per la didattica universitaria. Una periodizzazione che vede l'Ottocento come un "secolo lungo" - dalla rivoluzione americana ai primi anni del secolo - e che è non solo largamente invalsa a livello storiografico, ma anche consacrata dai programmi scolastici e fatta propria dai nuovi ordinamenti universitari e dalla logica modulare che li contraddistingue.
Il terrore si diffonde per mano di un innocuo postino: le lettere all'antrace hanno scatenato la psicosi da attacco biochimico. Ma virus, batteri e tossine non costituiscono l'unica minaccia. Sfogliando il catalogo del terrore, troviamo altri composti chimici: dal famoso Agente Orange, il defoliante usato dagli americani nella guerra del Vietnam, fino al gas Sarin che procurò 20 morti nella metropolitana di Tokyo. La scienza ha un doppio volto: un libro per capire e informarsi.
"Nell'odierna storiografia artistica si tende a sorvolare sull'idea di progresso. È un'idea che abbiamo superato, insieme a quella di decadenza. Qualunque universitario al primo anno sa già che Michelangelo non vale più di Giotto, bensì è soltanto diverso. Io sono della stessa opinione, ma mi sembra valga la pena isolare le diverse concezioni dell'idea di progresso che hanno prodotto una certa confusione nel linguaggio." (E. H. Gombrich)
Tredici specialisti fanno rivivere la Roma moderna, tra i primi del Seicento e la metà dell'Ottocento, analizzando le istituzioni, l'amministrazione della giustizia, le sorti della corte pontificia, lo sviluppo dell'arte, dell'architettura e della scienza.
Grazie alla sua conversione all'Islam, l'ex tiranno ugandese Idi Amin Dada vive in esilio in Arabia Saudita. Non si pente del suo passato. Anzi, continua a occuparsi di oscure guerre africane. Prima di morire povero in una dimora diroccata, l'ex imperatore del Centrafrica, Jean-Bédel Bokassa, si proclama il tredicesimo apostolo della Chiesa e parla dei suoi incontri segreti con il Papa. Il colonnello Menghistu difende la campagna del Terrore Rosso che sconvolse la sua Etiopia. La vedova Hoxha giustifica mezzo secolo di isolazionismo dell'Albania stalinista e maoista guidata dal marito Enver. Idi Amin, Bokassa, Menghistu, Hoxha, Duvalier, Jaruzelski, Milosevic: cosa è successo ai grandi dittatori della storia contemporanea?
Isotta nasconde il proprio amore per Tristano con una bugia e sfugge così alla condanna per adulterio. È il punto di partenza per un appassionante viaggio all'interno della mente e del costume medievale. Attraverso il linguaggio delle immagini tipiche dell'età medievale (la vita come libro o come teatro, il mondo naturale come 'macchina', la società come organismo corporeo) si può risalire ai modi di vivere e di pensare del tempo: l'amore, la donna, il peccato, il corpo, il potere, la giustizia, la religione. Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri insegna Storia della filosofia medievale nell'Università degli Studi di Milano.