
Attraverso un'ampia sequenza di inserti fotografici, il volume ripercorre le vicende più significative del nostro Paese in uno dei periodi cruciali della sua storia. Un periodo caratterizzato dalle traversie politiche dei governi di centro-sinistra, da ricorrenti crisi economiche, dalle istanze radicali della contestazione studentesca e dei movimenti extraparlamentari, da grandi conquiste sociali, da sanguinosi eventi terroristici. Introdotto da un saggio di Valerio Castronovo, il volume offre una serie di annotazioni firmate da Guido Vergani e un'antologia di circa 250 immagini.
Il volume propone al lettore che si avvicina alla storia romana con interesse e curiosità personale un valido e originale strumento per approfondirne la conoscenza. La trattazione si sviluppa secondo un andamento cronologico, dalle origini di Roma sino alla divisione politica fra parte occidentale e parte orientale dell'impero dopo la morte di Teodosio I, con l'interposizione di "finestre" tematiche, dalle quali osservare e comprendere meglio gli aspetti salienti della società romana o la stessa storia degli eventi politico-militari. Una particolare attenzione è dedicata alle istituzioni amministrative e alle relazioni sociali, all'ideologia del potere, ai rapporti tra politica e religione. L'esposizione, che tiene conto dei recenti sviluppi del dibattito storiografico, è caratterizzata da citazioni tratte da documenti antichi ed è corredata di un'ampia bibliografia.
Il volume ricostruisce l'esperienza di Radio Bari (1934-43), la prima stazione europea a trasmettere in arabo. Grazie ad una ricerca condotta in numerosi archivi in Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Marocco, emergono da queste pagine i protagonisti di Radio Bari, dai responsabili politici agli autori, agli ospiti, agli speaker, nonché i programmi che la radio ospitò. Le trasmissioni culturali (conversazioni, canzoni, pièce teatrali) furono apprezzate dal pubblico arabo, mentre quelle politiche (i notiziari) non ebbero successo perché scontavano una contraddizione insuperabile della propaganda e, più in generale, della politica estera fascista: Roma corteggiava i nazionalismi arabi e attaccava Londra e Parigi con l'obiettivo di sostituirvisi come potenza egemone nel Mediterraneo e in Medio Oriente, senza considerare che quei nazionalismi si sarebbero opposti con uguale forza al dominio coloniale italiano. Proprio attraverso Radio Bari e la sua "guerra delle onde" con Radio Londra, Radio Paris Mondial e Radio Berlino, il libro, al confine tra storia delle relazioni internazionali, storia transnazionale e storia dei media, mette in luce come la politica araba dell'Italia fascista fosse, nonostante le ambizioni imperiali, destinata al fallimento.
La Bellezza non è mai stata, nel corso dei secoli, un valore assoluto e atemporale: sia la Bellezza fisica, che la Bellezza divina hanno assunto forme diverse: è stata armonica o dionisiaca, si è associata alla mostruosità nel Medioevo e all'armonia delle sfere celesti nel Rinascimento; ha assunto le forme del "non so che" nel periodo romantico per poi farsi artificio, scherzo, citazione in tutto il Novecento. Partendo da questo presupposto, Umberto Eco ha curato un percorso che non è una semplice storia dell'arte, né una storia dell'estetica, ma si avvale della storia dell'arte e della storia dell'estetica per ripercorrere la storia di un'intera cultura dal punto di vista iconografico e letterario-filosofico.
Con l'ascesa dell'europeismo, occorre riformulare l'approccio all'idea di Stato-nazione per meglio comprendere come sia stata vissuta la storia di un paese e gli attuali criteri con cui vi si guarda oggi. Da tale progetto ha preso le mosse Marc Ferro nel redigere questa "Storia della Francia", il cui fine è quello di individuare i caratteri originali della società d'oltralpe e metterli a confronto con quelli dei paesi vicini. Quadro esaustivo dai Galli a Chirac che getta sugli eventi uno sguardo molteplice, abbinando l'analisi della società alla sequela degli accadimenti, questo affresco problematico, di impianto rigorosamente comparativo, rifugge per sistema da qualsiasi presupposto scontato.
Voli notturni verso luoghi solitari, rapporti sessuali con il demonio, orge e infanticidi, profanazione della croce e dei sacramenti: per alcuni secoli, tra Quattro e Settecento, l'immagine del sabba affiorò da un capo all'altro d'Europa (e poi in altri continenti, nei paesi colonizzati dagli europei) descritta da donne e da uomini accusati di stregoneria, di fronte a tribunali laici ed ecclesiastici. Confessioni raramente spontanee, più spesso estorte dalla tortura e dalle sollecitazioni dei giudici: ma che cosa si nascondeva dietro l'immagine del sabba?
Questo libro ricostruisce una traiettoria secolare in cui l'ossessione di un complotto contro la società, attribuito a gruppi via via diversi (lebbrosi, ebrei, musulmani, eretici e streghe), s'intrecciò a credenze popolari a sfondo sciamanico. Il complotto immaginario prese forma in un territorio limitato, dalla Francia all'arco alpino. L'indagine sullo strato sciamanico trascina chi legge in un immenso spazio eurasiatico, popolato da uomini e da donne, da personaggi del mito e della fiaba. Benandanti friulani, lupi mannari baltici, sciamani siberiani, zoppi e nati con la camicia, divinità notturne signore degli animali, Edipo e Cenerentola, segnano le tappe di un viaggio che si chiude affacciandosi sulle radici antropologiche del raccontare.
La raccolta di studi presentati in questo volume costituisce un omaggio a Fausto Fonzi da parte degli allievi romani che hanno avuto l'opportunità d'essergli vicino nel corso della sua attività di storico e di docente universitario. Alle tematiche care a Fausto Fonzi, che ha contribuito con libertà d'indagine e con rigorosa ricerca scientifica ad ampliare la conoscenza della storia contemporanea (come testimonia la Bibliografia di Fausto Fonzi curata da M. Casella), sono ispirati i saggi raccolti nel volume.
Una ricostruzione unitaria degli eventi che hanno radicalmente modificato i caratteri del sistema internazionale tra il 1946 e il 1990: nel secondo dopoguerra il sistema occidentale si riorganizza e progredisce grazie al Piano Marshall, mentre quello sovietico si chiude in un isolamento autarchico centralizzato. Si formano due blocchi contrapposti: la competizione bipolare conosce momenti di stasi ma anche giorni di profonde tensioni. Dall'Europa il conflitto si estende ai paesi di recente indipendenza e alla Cina. In una gara sempre più serrata, la tecnologia varata negli Stati Uniti e la capacità di affrontare meglio i problemi della globalizzazione spingono verso la crisi e infine alla dissoluzione dell'Unione Sovietica.
II cofanetto riunisce i due studi di Michael Pitassi dedicati alle flotte di Roma e alle navi da guerra di Roma. In queste due opere vengono esaminati tutti gli aspetti dell'affermazione marittima romana, ripercorrendo le vicende belliche, l'utilizzo strategico e gli aspetti tecnici della navigazione, nell'ampio arco di secoli tra le guerre puniche e la fine dell'Impero.
Questo volume è la ripresa del lavoro "Dal bene comune al bene del comune. I trattati politici di Remigio dei Girolami nella Firenze dei bianchi-neri", già pubblicato su "Memorie domenicane", N.S., 16, 1985 e qui riproposto, con il corredo di nuove puntualizzazioni e il sussidio di una traduzione italiana ampiamente commentata che accompagna l'edizione di due testi latini. Remigio parte dal presupposto aristotelico che il bene del popolo o della città è più importante del bene del singolo membro della comunità e applica questa premessa ai problemi e ai profondi contrasti della società e della vita politica del Comune: il dualismo caratteristico della vita politica fiorentina si manifesta dapprima come lotta politica senza esclusione di colpi tra Guelfi e Ghibellini, per riproporsi poi, dopo la vittoria dei primi, nel contrasto non meno duro tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri. È merito di Panella aver unito, a un'impegnativa analisi dottrinale che affianca il pensiero remigiano ai dibattiti dello Studio francescano di Santa Croce, una vasta ricerca archivistica per ricostruire il momento storico da cui nasce il De bono comuni, e datare il trattato e in tal modo situarlo, comprenderlo, valutarne le implicazioni.
Questo volume é la storia, dal '500 fino alla metà dell'800, di un sistema che ha consentito a scrittori e uomini di scienza di ricavare vantaggi economici spesso irrisori, dalla pubblicazione delle proprie opere dedicandole ad un potente.

