
Alice è appena morta, lasciandosi dietro un'esistenza faticosa, segnata dalla malattia, dall'alcolismo e da un matrimonio infelice. Eppure i suoi bellissimi occhi azzurri non hanno mai perso una luce speciale. Il funerale ha riunito la famiglia, ma Tyler, il figlio minore, quello più amato, si sente un estraneo tra i fratelli che si spartiscono le posate d'argento e i pochi ninnoli. A lui, la madre ha lasciato un'eredità ben più preziosa: la "Vera Cosa Bella" della sua vita, una vecchia scatola, dove per quarant'anni ha conservato gelosamente un album consunto e un pacchetto di lettere d'amore. Ricordi di un altro tempo, il 1941, quando Alice, la debuttante più incantevole di Montreal, incontrò Jens, un giovane pilota norvegese, scampato all'invasione nazista e arrivato in Canada per completare l'addestramento. Prima di partire per l'Europa, le giurò che nulla gli avrebbe impedito di tornare da lei e le chiese di aspettarlo. E quando venne catturato dai tedeschi, pur di mantenere fede a quella promessa, prese parte alla "Grande fuga", la stessa portata al cinema da Steve McQueen, che fu l'evasione più coraggiosa e drammatica mai tentata in un campo nazista: settantasei uomini coinvolti, cinquanta fucilati e solo tre che riuscirono a fuggire... Seguendo la traccia delle lettere tra il Canada e la Norvegia, Tyler Trafford ha ricostruito la storia di questo amore puro e ostinato, che non ha ascoltato le ragioni della convenienza e della guerra, e ha riportato alla luce un'epoca mai dimenticata.
L'opera di Toynbee, filosofo della storia, storico, politico e diplomatico inglese, si aggira con particolare intensità intorno a un solo problema: è possibile evitare la paralisi e la morte di una civiltà? Se la storia a prima vista appare come un cumulo di rovine, come un "lugubre girotondo" alla fine del quale c'è solo la dissoluzione, quale possibilità di salvezza rimane per il mondo? Per Toynbee la soluzione esiste ed è attraverso lo studio delle diverse civiltà nonché l'osservazione delle contingenze e delle attualità che questo interprete della storia giunge a risposte audacemente pragmatiche e innovative.
È la storia dell'enorme potere terreno detenuto da una delle figure più misteriose e inquietanti del mondo della finanza internazionale. Il libro si basa su materiale di prima mano: interviste concesse a Tosches da Sindona a New York nel 1984 e poi nel supercarcere di Voghera nel 1985, oltre a diverse centinaia di pagine dattiloscritte di memorie fornite all'autore dallo stesso Sindona. Nick Tosches racconta la storia di un ambizioso giovane avvocato di Patti, la cittadina siciliana dove nacque nel 1920, che nel giro di pochi anni diventò uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo (a metà degli anni '70 il suo patrimonio ammontava a circa 500 milioni di dollari) a cui Chiesa, mafia e Stato affidavano i propri investimenti. Sotto una luce del tutto nuova sfilano personaggi e scandali che hanno contraddistinto la storia italiana e internazionale: da Enrico Cuccia a papa Paolo VI, da Giulio Andreotti a Licio Gelli, da Richard Nixon a Gheddafi, dallo scià di Persia all'avvocato Ambrosoli. L'impero di Sindona crollò sotto il peso degli scandali e dei crac finanziari (soprattutto la Franklin National Bank e il Banco Ambrosiano), fino al drammatico epilogo: quando morì il 22 marzo 1986 nel supercarcere di Voghera, due giorni dopo aver bevuto un caffè al cianuro.
Sant'Anna di Stazzema è composta da una manciata di case distribuite su un anfiteatro collinare che guarda il mare, a un'altezza variante dai 600 agli 800 metri. Qui è stato compiuto il secondo più grave massacro d'Italia, dopo quello di Marzabotto, e uno dei più gravi ed efferati nell'Europa occidentale occupata dai tedeschi: il numero dei morti - fra essi molti bambini, donne, anziani - oscilla, a seconda delle valutazioni, fra i quattrocento e i cinquecentocinquanta. Il volume raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti, allora bambini.
I trattati di tecniche artistiche medievali, dal Teofilo a Germini, si trovano spesso citati - nei cataloghi di mostre di opere d'arte restaurate e ora anche dai media - come guide insostituibili per le pratiche artistiche del passato, e quindi come normativi per il restauro. In effetti, si tratta di un genere letterario capace di offrire risposte facendo luce sui procedimenti di produzione Artistica nel Medioevo. Pur nella necessità di un approccio criticamente avveduto, quindi non rigidamente letterale, l'autrice mette in luce la grande quantità di dati genuini che tali trattati offrono al lettore moderno. Il volume si apre con un saggio che introduce al genere letterario, per poi analizzare i sette principali trattati che hanno segnato la pratica artistica dall'epoca tardoantica fino al XV secolo. II libro si propone come uno strumento aggiornato e qualificato per l'operatore in campo artistico, e per il crescente pubblico dei Beni culturali, su un argomento di grande attualità.
L'India è il secondo paese più popoloso del mondo, è la più grande democrazia esistente, ha un'antica e complessa civiltà. Nonostante grandi problemi di povertà e analfabetismo, ha un'economia che, negli anni '90, si è sviluppata al ritmo del 6/7 per cento l'anno. Questo libro, che narra gli avvenimenti accaduti fino ai nostri giorni, vede la storia dell'India come parte della storia del mondo; la narrazione, condotta con un linguaggio semplice, è organizzata intorno ad alcuni temi fondamentali che mettono ordine in avvenimenti apparentemente contradditori.
In questo agile ma denso 'Quaderno del Timone', l'Autore smonta l'accusa infamante rivolta a Papa Pio XII di avere taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei perpetrato dal regime di Adolf Hitler. L'accusa rivolta a Papa Pio XII di aver taciuto di fronte allo sterminio degli Ebrei, ha come obiettivo quello di colpire non solo un Papa ma l'intera Chiesa cattolica. Tornielli bada ai fatti e i fatti - qui riportati- testimoniano indubbiamente che Pio XII e la Chiesa cattolica si adoperarono come nessun'altra istituzione al mondo fece in favore degli Ebrei...
Diviso tra Turchia, Siria, Iraq e Iran, il Kurdistan rappresenta probabilmente uno degli scenari geopolitici più caldi del Medio Oriente. È il territorio di un popolo, i curdi, che vanta più di trenta milioni di persone la più grande "nazione" senza Stato - e che si sta rivelando un attore cruciale della regione. Nelle recenti crisi mediorientali, infatti, il "fattore curdo" si è rivelato una costante fondamentale: dalle guerre in Iraq sotto Saddam Hussein alla lotta contro il cosiddetto Stato Islamico, dal ruolo nei delicati equilibri politici turchi al conflitto siriano. Senza dimenticare che il Kurdistan è una delle regioni più ricche di petrolio. Conoscere i curdi, distinguere le loro istanze autonomiste o indipendentiste, le priorità che ne guidano l'operato nei diversi contesti statali in cui si trovano a vivere, è quindi fondamentale per comprendere cosa stia avvenendo oggi. In questo volume si offre un primo approccio globale alla "questione curda" grazie all'apporto di studiosi internazionali e alla curatela dell'lSPl, uno dei più importanti istituti di ricerca europei.