
Ferruccio Parri, uno dei maggiori esponenti dell'antifascismo italiano e della Resistenza, è una vera e propria guida. I suoi scritti e i suoi discorsi ci conducono, ancora oggi, attraverso una ragnatela di parole chiave necessarie per contrastare il ritorno di retoriche e pratiche violente e identitarie. Che se fasciste non sono, al fascismo assomigliano molto. «Non vogliamo che su questa pagina della vita italiana, su questa carica morale si possa stendere un comodo lenzuolo di oblio. Questo no, compagni giovani. Ora tocca a voi.»
Nel XX secolo la Russia è stata oggetto di un tragico esperimento di riduzione della persona all'ideologia, e di un altrettanto straordinario processo di resistenza dell'io umano alla violenza del potere. Le storie scelte costituiscono chiavi di lettura e aperture prospettiche su nodi della storia russa, rievocate attraverso personaggi che ne furono partecipi.
A soli venti mesi dalla fine del fascismo e della guerra civile, il 26 dicembre 1946 nasceva a Roma il Movimento sociale italiano. Esso costituì il risultato di un intenso lavoro di contatti e di relazioni che ebbe inizio addirittura prima della fine della guerra e che coinvolse anche ambienti legati ai servizi segreti americani. Avvalendosi di un'ampia messe di fonti edite e inedite, italiane e straniere, Parlato rovescia la visione tradizionale di un neofascismo puramente nostalgico: il neofascismo e il Msi si inserirono bene nella politica della Guerra fredda, dove, nella contrapposizione al comunismo, potevano individuare nuovi spazi di agibilità politica. Il volume prende le mosse dalla descrizione del fascismo clandestino al Sud, nell'Italia liberata, fra il 1943 e il 1945, per poi affrontare l'attività riservata svolta dai neofascisti in funzione anticomunista. Scorrono in queste pagine momenti inediti e sorprendenti: la prima apertura ai neofascisti, realizzata da Togliatti nel novembre 1945; il ruolo della Chiesa nella loro organizzazione unitaria; i rapporti fra i neofascisti ricercati dalla polizia con autorità di governo e uomini politici antifascisti al fine di concordare l'amnistia Togliatti; gli uomini della Decima Mas invitati come addestratori dei reparti d'assalto in Israele; aspetti nascosti dell'attentato all'ambasciata inglese a Roma (1946); le profonde differenze fra la strategia di Romualdi e quella di Almirante al momento della nascita del Msi.
In questo volume Fiume viene presentata sotto una forma originale. Nella complessita' di una citta' contesa dai nazionalismi, questa ricerca evidenzia la situazione sociale ed economica dei fiumani nei cinquant'anni piu' drammatici della loro storia.
I Medici sono un simbolo del Rinascimento italiano: grandi patroni delle arti e delle scienze, creatori di un mito per fama e ricchezza artistica. Ma cosa ha reso possibile la costruzione di una corte così tanto sfarzosa? La risposta è semplice: il prestito di denaro. I Medici sono stati prima di tutto una grande famiglia di banchieri, che ha accumulato fortune immense grazie a una professione, quella del prestatore di denaro contro interesse, che all'epoca era bollata dalla Chiesa come un peccato gravissimo.
Attraverso la saga familiare dei Medici, Tim Parks ripercorre la storia modernissima e affascinante del Quattrocento italiano.
«È un libro sugli albori dell'Umanesimo e della mentalità moderna, sulla nascita di una serie di valori non necessariamente religiosi: una cosa che fino al Medioevo pareva impensabile»
I banchieri della famiglia Medici vissero nel solco di un'era di grandi innovazioni e di sommosse popolari, in una penisola frammentata e contesa dallo Stato pontificio e dal Sacro romano impero. La loro fortuna comincia nel 1397, quando Giovanni di Bicci, insieme ad alcuni soci, fonda una piccola banca a Firenze. Un'impresa remunerativa ma carica di rischi, compresa la condanna della Chiesa per usura. Per cinquant'anni un'accorta gestione e una sofisticata organizzazione societaria, sostenute da un'abile strategia politica e propagandistica, consentono ai Medici di espandersi in tutta Europa, in un'irresistibile ascesa al potere che li porterà a trasformarsi da facoltosi banchieri in politici influenti, e infine in signori incontrastati di una Firenze sempre meno repubblicana. La saga familiare di cinque generazioni di Medici e della loro banca - la sua ascesa e il suo lungo declino - consente a Tim Parks di ripercorrere con l'occhio del romanziere la storia modernissima e affascinante del Quattrocento italiano, dal nascente sistema finanziario continentale ai fasti dell'arte toscana del primo Rinascimento. Ma è anche una storia che spiega come questa famiglia abbia influenzato il nostro modo di percepire il rapporto tra la cultura alta e il denaro, nonché il nostro radicato atteggiamento di sospetto nei confronti della finanza internazionale e dei suoi legami con la religione e la politica.
All'inizio del 1944, dopo la liberazione dell'Italia del Sud, le truppe angloamericane avanzavano verso il centro della penisola; per raggiungere Roma occorreva conquistare la roccaforte di Montecassino. Gli strateghi tedeschi ne avevano fatto il punto nodale della linea Gustav, la barriera difensiva che attraversava l'Italia dal Tirreno all'Adriatico, con la quale Hitler voleva fermare l'avanzata alleata. Il libro ricostruisce il quadro storico degli eventi che portarono alla sanguinosa battaglia di Montecassino.
Già quattro anni dopo la sua creazione, avvenuta nel 1831 per volontà di Luigi Filippo, la Legione Straniera ha adottato il principio di "amalgamare" le nazionalità all'interno delle sue unità; come risultato, nei suoi 168 anni di vita, essa ha visto fondersi cento nazionalità diverse, unite da un unico scopo: sacrificare tutto per la Legione. È da questo sacrificio che nasce il mito del legionario che abbandona ogni cosa, affetti familiari compresi, e trascorre prima sedici, durissime, settimane nell'addestramento di base e poi almeno cinque anni all'interno del corpo. Ma chi sono davvero i legionari? Che cosa li ha spinti a tagliare i ponti col passato? E come si vive dentro la Legione?
Quale fu il segreto che consentì a un continente piccolo e scarsamente dotato di risorse naturali come l'Europa di guadagnare fra Cinque e Ottocento una superiorità planetaria? Secondo Parker le origini del successo europeo vanno ricercate sul terreno militare. Egli studia dunque la pratica militare europea, facendo riferimento al ruolo delle armi da fuoco e alla trasformazione delle strategie belliche, per poi esaminare il modo in cui la rivoluzione militare, che si sposava a un'esplicita politica di potenza, diede agli europei un decisivo vantaggio sui popoli degli altri continenti. Il volume si conclude con una rassegna degli ulteriori cambiamenti introdotti nella sfera militare in seguito alla rivoluzione industriale, che consentirono all'Occidente di dominare pressoché il mondo intero fino al 1914.